Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/7/2013 alle 08:49


Non ho gioito per le condanne finora inflitte e probabilmente in arrivo per Silvio Berlusconi. Non soltanto perché secondo la verità processuale (non ancor definitiva) l’Italia sarebbe stata dominata dal capo di una banda di corruttori e criminali. Soprattutto perché la verità storica ci rimanda ben altra realtà, quella di un’alternativa di sinistra incapace di batterlo, o di governare l’Italia, le due volte che l’impresa era riuscita a Romano Prodi.
Non si tiri fuori la scusa del Berlusconi  dominatore assoluto dei mass media. Almeno la metà stava e sta dall’altra parte. In più i giornali e le Tv di Berlusconi sono dichiaratamente sue e chiunque è avvisato e messo in guardia. Di fronte ai giornali cosiddetti “indipendenti”, subdoli e ambigui, i cittadini sono invece spesso indifesi.
La mia tesi è una sola. E’ ora di smetterla con spiegazioni che non spiegano nulla e ammettere che la forza di Berlusconi è sempre stata l’insieme delle nostre arretratezze culturali, fragilità, contraddizioni, incoerenze. Si dice che l’Italia è inguaribilmente di “destra”. Questa è l’ennesima falsa giustificazione perché assimilerebbe la Dc, che ha governato per più di 40anni, ad un partito di destra quale non era affatto nella sua sostanziale direzione politica.
Questa tesi è probabilmente più condivisa fra gli elettori che fra gli iscritti del Pd. Ho un grande rispetto per i militanti e io lo sono stato da quando ero un ragazzino fino ad oggi. Il Pd, come tutti i partiti veri, ha bisogno del loro avamposto organizzativo ma non vince senza una massa crescente di elettori mentre dal 2008 ad oggi ne abbiamo persi tre milioni.
Temo che la distonia fra militanti e cittadini disponibile a votarlo sia un problema serio ancora tutto da risolvere.
Se il Pd non si connette con tutto il suo retroterra potenziale, e se non è impregnato di cultura di governo,  tira su una classe dirigente parolaia ed inconcludente che si trova a suo agio sui banchi dell’opposizione, che marca un solco netto con la porzione del Paese che dall’azione politica vuole i fatti concreti e non la predicazione ideologica o il politicismo astratto.
Scambiare questo atteggiamento di una parte importante della società per un orientamento di destra è delittuoso. Il punto di partenza centrale del prossimo congresso del Pd dovrebbe essere la diversità rispetto al passato prossimo e remoto.
Richiediamo a tutti il rispetto della verità processuale, chiunque essa riguardi, ma preoccupiamoci  soprattutto della verità storica.

Commenti dei lettori: 29 commenti -
Caro Adamoli, sei un illuso. Questo tuo partito sarà sempre contro qualcosa e qualcuno e mai per qualcosa e qualcuno.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 2/7/2013 alle 09:30
E per ringraziare Prodi di aver battuto due volte il cav. 101 mascalzoni ottengono di farlo fuori dalla politica. E' una verità storica?
Scritto da Giuseppe Morelli il 2/7/2013 alle 09:49
La verità storica è amarissima e le colpe della sinistra sono enormi ma la società civile che sbraita contro Berlusconi non si è mai impegnata seriamente a cambiare le cose. Protesta sempre ma non ha mai assunto responsabilità precise. Troppo comodo comportarsi in questo modo.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 2/7/2013 alle 10:49
In sostanza tu dici che gli iscritti servono e sono indispensabili ma il Pd deve tenere una linea politica e di governo che convinca gli elettori potenziali che dovrebbero prendere parte alle scelte sulla linea da seguire e sulla selezione dei dirigenti. Su questo sono completamente d'accordo.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 2/7/2013 alle 12:06
Posso condividere in parte i tuoi ragionamenti. Tuttavia è innegabile che vent'anni di berlusconismo hanno contribuito ad imbarbarire i rapporti. Le sue invettive contro un potere dello Stato sono inaccettabili ed eversive. quanto al Pd è evidente che deve dotarsi di una cultura di governo e smettere di farsi del male.
Scritto da Angelo Eberli il 2/7/2013 alle 12:29
Per @Angelo Eberli. Lascia stare le sentenze per un momento, a queste ci pensa già la magistratura e ammetti piuttosto che in questo momento Berlusconi si sta comportando con molta responsabilità.
Scritto da Gino D il 2/7/2013 alle 13:05
@Angelo Eberli (12.29) - Potremmo anche fare a gara nella critica forte e aspra a Berlusconi e non so chi vincerebbe, ma non faremmo un passo avanti nel creare le migliori condizioni affinché il Pd possa vincere e governare. Se c’è qualcosa che non ci siamo fatti mai mancare è l’antiberlusconismo e i risultati sono sotto i nostri occhi. Incolpiamo noi stessi, la nostra pigrizia mentale e il nostro vecchiume, prendiamo delle decisioni conseguenti e Berlusconi finirà la sua stagione da leader sotto i colpi della politica. Penso che tu sia d’accordo. La Giustizia farà il suo corso. Meglio tenere ben separati i due livelli.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/7/2013 alle 14:27
Giusto Beppe.....
Scritto da Carlo Monguzzi il 2/7/2013 alle 14:31
Carissmo Giuseppe, ben tornato tra noi. Del post odierno non condivido assolutamente che l’italia abbia “Berlusconi e berlusconismo” per colpa della sinistra ecc. ecc. Le vicende giudiziarie del B. non centrano niente con le colpe “politiche del CSX”. Noi purtroppo abbiamo a che fare con un “criminale incallito” che dovrebbe essere espulso dal consesso politico in primo luogo dai suoi elettori di destra. A dire il vero il 26 febbraio in gran parte lo hanno già fatto (6 milioni e mezzo). Ma che cosa deve ancora succedere per rendere giustizia? Decine di reati “prescritti” grazie a leggi ad personam, Corruzione di magistrati nel caso Mondadori e oltre 500 milioni di €uro da pagare; 1 anno per le intercettazioni telecom, 4 anni per il processo mediaset, 7 anni per il caso ruby, rinvio a giudizio per corruzione di parlamentari ecc. ecc.. E qui da noi cosa succede? Nulla. Anzi peggio, il pluricondannato, il pluripregiudicato e pluri indagato VIENE RICEVUTO A PALAZZO CHIGI E AL QUIRINALE CON TUTTI GLI ONORI come un qualsiasi “UOMO DI STATO”. No caro Giuseppe, il CSX ragioni pure sui propri limiti MA QUESTO SIGNORE VA ESPULSO DAL CONSESSO CIVILE DEMOCRATICO E ISTITUZIONALE. Quello che è avvenuto e avviene in Italia NON AVVIENE IN NESSUNA ALTRA PARTE DEL MONDO e la responsabilità più grande del CSX è quella di legittimare permanentemente questo stato di cose. Ormai lo stato comatoso politico-economico-istituzionale è GIUNTO AL PUNTO DI NON RITORNO e con la fine del “CAIMANO” arriverà purtroppo anche la fine e la rovina del nostro povero paese.
Scritto da Robinews il 2/7/2013 alle 15:48
Tu vorresti che gli iscritti continuassero a lavorare come asini da soma ma poi vorresti che fossero gli elettori a decidere quale strada prendere e chi è il pilota. La botte piena e la moglie ubriaca.
Scritto da Iscritto Varese il 2/7/2013 alle 15:58
Caro Adamoli, ci mancavi. La mia opinione è più allineata a quella espressa da @Robinews (15.48). Ritengo che la sinistra italiana è si dilaniata nei suoi quadri dirigenti ma non nel contenuto dei programmi che propone ai cittadini. Al suo interno si consuma da sempre una feroce lotta per conquistare il potere, la carica dei 101 è l’ultimo esempio. Ho sempre pensato che l’elettorato italiano è più orientato a destra, ciò spiega l’insistenza nell’eleggere un personaggio molto discutibile che nel mondo occidentale non sarebbe preso minimamente in considerazione. Bentornato!!!!
Scritto da Ernesto Alberichi il 2/7/2013 alle 16:15
Aggiungo inoltre che il successo della Democrazia Cristiana, che citi nel tuo post, si verificò nel periodo della guerra fredda. Lo spauracchio della dittatura comunista, alimentato dagli stati occidentali, condizionò fortemente le scelte politiche di questo paese.
Scritto da Ernesto Alberichi il 2/7/2013 alle 16:30
@Robinews, i voti Berlusconi li ha presi perché criminale o perché gli italiani lo hanno ritenuto più affidabile della sinistra? La sinistra non ha colpe nell'essere ritenuta poco affidabile dagli italiani o sono gli italiani ad essere degli scemi?
Scritto da Maurizio il 2/7/2013 alle 16:49
Il “berlusconismo” è un fenomeno politico sociale che è esploso in concomitanza di eventi come la crisi dei partiti di massa, la sfiducia verso le istituzioni, il degrado della vita pubblica che hanno contribuito a far emergere la necessità di una nuova fase della politica. Si tratta di un vasto sommovimento sostenuto da pulsioni populiste che sono il risultato delle trasformazioni sociali e dei processi di globalizzazione i quali hanno interconesso i problemi degli Stati nazionali ma hanno favorito anche la tendenza inversa del localismo. Le personalità di Berlusconi e Bossi hanno sicuramente dato una direzione a tale movimento; gli errori delle residue forze politiche hanno impedito un’azione di contenimento ma la spinta del “berlusconismo” sta in una società che si è ribellata alla mediazione dei partiti, al metodo della rappresentanza e che, per le maggiori informazioni, competenze e saperi acquisiti, vuole contare di più nelle scelte politiche. Questo processo di individualizzazione della politica, già iniziato con la Thatcher e con Reagan, ha però ottenuto l’effetto contrario: i cittadini contano di meno e non di più, il rapporto diretto con il leader si è risolto con una delega in bianco, la politica non è più in grado di programmare il futuro ma a malapena riesce a gestire l’esistente, il primato è passato all’economia finanziaria. Si poteva evitare questa deriva plebiscitaria? Dopo la crisi della prima Repubblica i partiti di centro-sinistra erano ancora maggioritari nella società e Berlusconi andò al governo in forza della legge maggioritaria non per genuino consenso popolare. Solo a fatica e con ritardo il centro sinistra ha unito le sue forze nell’Ulivo ma con Prodi a favore del bipolarismo e i partiti che non volevano rinnovarsi; non ci fu un progetto alternativo, la “terza fase” immaginata da Moro fu dimenticata. C è stato il richiamo fortissimo del “nuovo”: meno Stato e più mercato, “liberismo in dosi di cavallo” (M.Salvati), riduzione dei servizi sociali per non aumentare le tasse. Le nuove generazioni hanno dimenticato quanto fosse miserabile la vita prima che partiti, sindacati costruissero lo Stato sociale moderno che, liberando il ceto popolare e medio, da molte spese primarie relative alla salute, all’istruzione, alla previdenza, hanno consentito la loro promozione e un diffuso benessere. Il “berlusconismo” ha però provocato un ripiegamento dei singoli sull’orizzonte illusorio del mercato che non ha creato benessere ma ingiustizie sociali e ha ottuso nei cittadini la cultura della responsabilità e della solidarietà. Oggi la politica riflette questa mutazione antropologica degli italiani e non si vede al’orizzonte chi sappia ricostruire il senso morale andato perduto.
Scritto da Canillo Massimo Fiori il 2/7/2013 alle 18:13
Su quella che tu chiami "distonia" fra iscritti ed elettori hai totalmente ragione. L'elettorato dei partiti è volubile in Italia come nel resto del mondo ma la massa degli scritti ai partiti della sinistra si è ridotta ma non è cambiata molto. Anzi è cambiata troppo poco, è rimasta quella dei vecchi partiti. Affidarsi a quella base sociale per decidere l'orizzonte futuro è un errore capitale. Chissà quando i nostri capi vorranno capirlo. O, meglio, l'hanno capito benissimo ma a loro va bene così perché rimangono sempre a galla.
Scritto da Giorgio S. il 2/7/2013 alle 19:30
Caro Adamoli, o si volta pagina completamente o non vinciamo più e se per caso vincessimo faremmo solo brutte figure.
Scritto da Francesco (Milano) il 2/7/2013 alle 20:18
@Maurizio, gli italiani, gli italiani, che barba. I berlusconidi ci bombardano con i "10 milioni di voti a Berlusconi" ogni secondo. Ma basta! Berlusconi (il PDL) ha preso solo 7,5 milioni di voti e non 10 milioni (della coalizione di CDX). Gli elettori italiani sono 45 milioni, facciamo qundi correttamente e meglio i conti. e poi, cosa centrano i voti con i crimini e la giustizia? Forse Grillo che ha preso 1 milione di voti in più di Berlusconi ha solo ragione lui?
Scritto da ROBINEWS il 2/7/2013 alle 22:33
Ho visto Fabrizio Barca questa sera a "In Onda". Terribilmente complicato e indeciso su tutto. E' il segretario che va giusto bene per noi, ma per carità....
Scritto da Andrea il 2/7/2013 alle 23:00
@Camillo Massimo Fiori (18.13) - Tutto giusto, caro Massimo. Il problema che abbiamo oggi è proprio come affrontare la crisi dei partiti di massa. Non penso che la soluzione stia nel ritornare al proporzionalismo di un tempo e alle vecchie mediazioni tra i partiti. Con il loro degrado questa ipotesi mi suona come una sciagura. Inoltre, la rapidità richiesta alle decisioni politiche dalla società e dall'economia moderne non lo consente più. Il sistema dei sindaci funziona sul piano istituzionale. Il rafforzamento degli Esecutivi è una necessità. Forse è tempo di passare ad una forma prudente di semi presidenzialismo anche per il governo nazionale. Potrebbe essere il modo per ridare fiato alle organizzazioni sociali (anche i sindacati sono in crisi) e politiche affinché possano ridiventare in modi nuovi gli indispensabili soggetti di collegamento e mediazione fra cittadini e istituzioni. L’unica cosa che non possiamo fare è continuare con questo sistema partitocratico (il termine è più che mai appropriato) che serve solo ad alimentare dei gruppi dirigenti che appaiono per lo più finalizzati solo alla conquista del potere. Ne abbiamo già parlato e ne parleremo ancora molto. Questo dovrebbe essere il piatto forte del prossimo congresso del Pd che non può certamente esaurirsi nel confronto fra le personalità dei candidati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/7/2013 alle 08:51
@C.M.F. "il berlusconismo ha determinato la mutazione antropologica degli italiani sia sul piano sociale che economico e politico". Credo che una migliore definizione del ventennio berlusconiano non sia possibile. Grazie @C.M.F.@Maurizio si chiede se gli italiani che votano Berlusconi siano da considerare tutti scemi. Certamente NO ma quanto illustra @C.M.F. è già una risposta. E poi se diamo a UNO DI NOI (@Adamoli) LA POTENZA MEDIATICA DI BERLUSCONI DI VOTI NE PRENDIAMO 20 MILIONI.
Scritto da robinews il 3/7/2013 alle 09:15
Sono più che mai convinto che il prossimo congresso del Pd se non riuscirà ad essere rifondativo ci consegnerà un partito sempre numeroso ma minoritario nella società italiana chissà per quanto tempo ancora.
Scritto da G.G. il 3/7/2013 alle 09:46
@CMF: Troppe colpe al Berlusconismo. Il libero mercato produce benessere. Lo stato sociale era, in parte, iniquo perche' finanziato non da tasse ma da stampare moneta...creando debito per le generazioni future. L'individualismo non e' solo colpa di B. Non e' che a sinistra sono tutti angeli che passano la vita a fare solidarieta'. Il merito di B. e' stato far sentire orgogliosi del proprio lavoro imprenditori e bottegai. La DC li rispettava. Il PD, spesso, li guarda dall'alto in basso.
Scritto da andreus il 3/7/2013 alle 09:58
Bentornato Giuseppe ed un saluto a tutti. Ieri sono rimasto sconcertato e sgomento di quanto successo a Cardano. Alla signora Prati ed al suo vicesindaco i miei migliori auguri. Non mi fa vi fare analisi sociologiche, non ne sono capace e non penso sia il caso, e mi fermo qui. La situazione generale è preoccupante. Questi episodi mi sembrano corollari dell'individualismo.
Scritto da FrancescoG. il 3/7/2013 alle 11:39
@Andreus. Non ti devi stupire. E' il solito modo di una parte larga della sinistra di dare sempre la colpa agli altri per le proprie mancanze. O si cambia (se non ora quando?) o non si va da nessuna parte.
Scritto da Francesco il 3/7/2013 alle 11:39
C'è poco da dire: se i "voti a spasso" non li recupero, la responsabilità è mia. Perché il progetto, gli obiettivi e gli approdi che propongo non sono chiari. E perché, in parte, probabilmente non sono più credibile. Anche se, in generale, mi pare funzionino meglio l'adulazione, la seduzione, la delega in bianco rispetto alla proposta di una strada da percorrere insieme. Penso, però, che se la strada è costruita dialogando, viene indicata bene ed i passi sono conseguenti, la condivisione arrivi.
Scritto da FrancescoG. il 3/7/2013 alle 11:44
Sarò brutale e semplifico. La giustizia faccia il suo corso. La politica pure. La proposta ed i voti prescindono dalle sentenze. L'opinione pubblica non ritiene la giustizia autorevole (è un problema). Chi finisce a processo per reati non contro la persona o patrimonio, spesso, è considerato vittima. E chi si è attaccato ai tribunali per risolvere problemi politici o tenta scorciatoie, e si fa male, o è sprovveduto o vuole usare la demagogia per il potere. A me pare sia così.
Scritto da FrancescoG. il 3/7/2013 alle 12:00
ma scusa @Francesco G. non sarebbe ora di smetterla con "l'autoaccusa a sinistra" dove ci sarebbe la corsa con la scorciatoia giudiziaria? ma basta per carità. Chi commette reati deve essere perseguito punto e basta! che si chiami Berlusconi o Robinews si deve rispondere al principio costituzionale che "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI". Se così non fosse o non sarà. l'alternativa alla convivenza civile e democratica è LA BARBARIE.
Scritto da ROBINEWS il 3/7/2013 alle 18:49
Leggo con ritardo ed esprimo ad @Adamoli la mia totale condivisione per quanto cosi' chiaramente espresso in questo post. Ad majora!
Scritto da giovanni dotti il 4/7/2013 alle 20:59
@Giovanni Dotti - Grazie, caro Giovanni, sei sempre molto gentile e generoso con me.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/7/2013 alle 21:10
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