Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/7/2013 alle 15:45


Nelson Mandela,
il grande leader sudafricano, uno degli ultimi miti di quest’epoca, è davvero in stato vegetativo? E’ in corso sul serio una battaglia nella sua famiglia fra chi vuole tenerlo in vita forzosamente e chi vorrebbe lasciarlo morire in santa pace?
Le notizie che ci arrivano dal Sud Africa sono frammentarie e contraddittorie. Vi sono in gioco interessi politici ed economici con molte faide fra clan.
E’ inutile e sbagliato commentare questi fatti con i parametri della nostra cultura. Il “relativismo culturale” in questi casi è una risorsa fondamentale alla quale bisogna attingere.
La vicenda torna a farmi riflettere sulla problematica difficile, tormentata e delicatissima del Testamento biologico o della Dichiarazione di fine vita, che dir si voglia. Quando avremo in Italia una legge seria in questa materia? Una legge dello Stato non delle disposizioni amministrative dei singoli comuni verso le quali nutro una diffidenza profonda.
E’ un tema che mi appassiona sul quale ho scritto molti post come si può vedere cliccando su Google “blog Adamoli, testamento biologico”. La conclusione dei miei ragionamenti (che oggi non ripeto) era una sola e la confermo: voglio dire la mia parola sulla fase finale della mia esistenza. Non voglio vivere una vita pressoché artificiale.
Lo Stato rispetti la mia (nostra) libertà approvando una legge seria, di buon senso, prudente e convincente, facendola poi osservare con rigore e scrupolo.

Commenti dei lettori: 45 commenti -
Ecco un cattolico non bigotto. Ce ne sono in giro ancora, allora.
Scritto da Loredana il 5/7/2013 alle 17:03
Con questo governo non l'avremo mai una buona legge sul Testamento Biologico.
Scritto da Mario T. il 5/7/2013 alle 17:11
Caro Adamoli, ti seguo su quasi tutto ma su questo punto continuo ad avere le mie riserve.
Scritto da Cittadina cattolica il 5/7/2013 alle 17:17
Attingere a piene mani al relativismo culturale non va bene. Capisco rispettare usi e costumo locali ma Nelson Mandela è un leader conosciuto a livello mondiale e per lui andrebbe usata la categoria universale della vita che non si può spegnere a piacimento
Scritto da Gianluigi il 5/7/2013 alle 19:03
@Mario T. ha ragione. Con questo governo non si parla più di questi problemi molto importanti. Ormai hanno messo il silenziatore su tutto ciò che non va bene alla destra.
Scritto da Dino il 5/7/2013 alle 20:19
@Gianluigi. Bella questa del relativismo culturale che non andrebbe bene per valutare il caso di Mandela. Ma dove vivi, sulla luna?
Scritto da Elisabetta il 5/7/2013 alle 20:53
Papa Francesco e il Papa emerito oggi hanno dichiarato che la fede non è un fatto privato ma deve estendersi a tutti gli aspetti della vita. E' una dichiarazione che mi pare escluda l'autodeterminazione degli esseri umani anche per i futuri e possibili momenti gravissimi della vita.
Scritto da Lux il 5/7/2013 alle 21:34
Mandela, un uomo che ognuno di noi vorrebbe "non morisse mai", ma la vita è questa e dobbiamo accettarla. Si potrebbe accettarla ancora meglio se alla fine della vita "ognuno di noi avesse il diritto di dire la sua" come giustamente scrive il nostro @Adamoli. Condivido anche @Tronti e @Dino, sul governo. @Adamoli, sarebbe definito "UN ASSASSINO" da alcuni ministri in carica (Quagliarello) che definì Englaro un assassino! Questi sono gli attuali alleati del PD.
Scritto da robinews il 5/7/2013 alle 22:03
Mandela è stato un grande uomo politico e un grande leader dei diritti civili in tutto il mondo. Merita di finire la sua vita con piena dignità non con con l'ausilio di quelle macchine disumane e infernali che non permettono di accertare il decesso. No all'accanimento terapeutico su corpi ormai privi di vita.
Scritto da Dedalo il 5/7/2013 alle 23:07
In certi casi staccare la spina è la decisione più morale che si possa prendere.
Scritto da Elena il 6/7/2013 alle 08:47
Condivido lo spirito del post. Una posizione netta ma senza nessun radicalismo. Buono il richiamo ad una "legge seria, di buon senso, prudente e convincente". Il Parlamento deve decidersi, se ne parla da troppo tempo senza un nulla di fatto.
Scritto da Lucky il 6/7/2013 alle 10:10
@Cittadina cattolica, ci spieghi quali sono le sue riserve. Leggendole forse rimarremo su posizioni diverse o forse no.
Scritto da Ernesto Alberichi il 6/7/2013 alle 12:00
Sig, Adamoli, Le avevo già scritto molto tempo fa su questo problema dopo un suo articolo sulla Prealpina. La penso come lei e anche in parrocchia non siamo in pochi a pensarla in questo modo, forse persino il parroco. Però nell'ufficialità queste ammissioni vengono meno. Non so è mancanza di coraggio o mancanza di convinzione. Il tempo della discussione è maturo ma non la si affronta mai seriamente.
Scritto da Una parrocchiana il 6/7/2013 alle 12:08
Apprezzo e condivido tutto il contenuto del post. Devo purtroppo constatare che c'è sempre chi vuole imporre le proprie convinzioni anche a chi non professa alcun credo religioso. E non vogliono capire che, grazie al tanto vituperato relativismo culturale, evitiamo di scannarci tra di noi, almeno da questa parte del mondo. Ma, forse, qualcuno pensa che in fondo, Giordano Bruno se l'è andata a cercare.
Scritto da Cittadina non cattolica il 6/7/2013 alle 13:47
Presso i municipi d'Italia è depositata per la firma dei cittadini una proposta di legge popolare per l'introduzione del Testamento biologico e dell'Eutanasia proposta dall'associazione Luca Coscioni, Radicali UAAR con l'adesione di Umberto Veronesi , Margherita Hack ..E' un mezzo per indurre il parlamento ad affrontare e legiferare su questi temi . La legge non è un obbligo . E' una questione di libertà : Io ho firmato
Scritto da Andrea Bagaglio il 6/7/2013 alle 14:11
@Sig, Alberichi, alimentarsi con il sondino, respirare con l'aiuto del respiratore, aiutare con una macchina il cuore a pompare nella misura giusta, tutto questo fa vivere una vita che non merita di essere vissuta? Questi sono i miei dubbi.
Scritto da Cittadina cattolica il 6/7/2013 alle 16:10
Temo uno scenario giuridico di divieti o di prescrizioni obbliganti, temo una bioetica di stato che vanificherà l'autodeterminazione e qualsiasi alleanza terapeutica che non può che fondarsi sull'autonomia del rapporto medico - paziente. Ricordiamoci che sono riusciti ad elaborare il DAT.
Scritto da Marinella il 6/7/2013 alle 18:09
Anch'io intendo esprimermi sulla fase finale della mia esistenza senza che nessuno si permetta di coartare la mia volontà. I dubbi di @ Cittadina cattolica sono legittimi: basta che non pretenda che valgano "erga omnes". E per quanto riguarda gli "atei devoti", mi conforta il fatto che il nuovo Papa, almeno fino ad oggi, non abbia mai fatto cenno ai cosiddetti "valori non negoziabili".
Scritto da Angelo Eberli il 6/7/2013 alle 18:25
Il caso di Mandela non sembra definibile vegetativo, stando alle notizie dei media. Pare che molti organi, cervello incluso, non siano collassati e che quindi sia ancora 'reattivo'. Diverso sarebbe un caso di morte cerebrale. Io concordo totalmente con Rita Levi Montalcini e Margherita Hack: io sono il mio cervello. Non conta quanti giorni si è vissuto, ma l'esempio e il sapere che si è lasciato. Quindi, tornando alla legge, direi che concordo con @Giuseppe: in certe condizioni, da me scelte e sottoscritte, giorno più o giorno meno, importa poco restar qui come mucchietto di molecole, meglio liberarle.
Scritto da Nicoletta il 6/7/2013 alle 18:42
@Nicoletta, hai detto il mio pensiero in modo succinto e preciso. Mi piacerebbe leggerti di più su questo blog, come facevi una volta. Stai in forma. Ciao
Scritto da Un malnatese come te il 6/7/2013 alle 20:31
@Nicoletta, hai detto il mio pensiero in modo succinto e preciso. Mi piacerebbe leggerti di più su questo blog, come facevi una volta. Stai in forma. Ciao
Scritto da Un malnatese come te il 6/7/2013 alle 20:31
@ Signora cittadina cattolica, Le terapie da lei citate, sono auspicabili quando aiutano l’essere umano a ritornare a vivere oppure a sopravvivere. Quando vengono utilizzate per ritardare invano una inevitabile morte, la cura si trasforma in accanimento terapeutico. Lei ritiene che, ostinarsi a mantenere in vita un corpo ormai morente si creano le condizioni “per una vita che merita di essere vissuta?”
Scritto da Ernesto Alberichi il 6/7/2013 alle 22:07
Approvo il post e della discussione sposo la posizione di @Angelo Eberli. Mi sembra la più razionale.Spesso su questi temi vacillo.
Scritto da Luisa B. il 6/7/2013 alle 23:29
Per @ Angelo Eberli e @ Ernesto Alberichi. Non ho certezze ma dei dubbi che sono conosciuti come una virtù laica. Forse la diffidenza deriva dal fatto che mi firmo "cittadina cattolica". Questa firma me l'aveva già contestata @Angelo Eberli molto tempo fa e implicitamente anche la stessa signora che ieri si è firmata @"cittadina non cattolica". Seguo questo blog più per i temi sociali e culturali che per quelli strettamente politici, perché vengono trattati con intelligenza, libertà e spirito laico.
Scritto da Cittadina cattolica il 7/7/2013 alle 10:05
Questo democristiano di Adamoli spesso sorprende. Siccome i democristiani sono una razza che sono si estingue mai sarebbe bello se ce ne fossero di più di questo tipo. Lo definirei un cattocomunista moderno con cui si può dialogare bene da posizioni diverse.
Scritto da Laghetto rosso il 7/7/2013 alle 11:00
@Laghetto rosso (11.00) - Se dialoghi bene con me e col blog mi fa piacere. Ma io non mi sono mai sentito un cattocomunista. Quando ero il presidente del gruppo Dc in Lombardia e avevo costruito un buonissimo rapporto con i comunisti, alcuni mi chiamavano “l’ultimo dei moicani”, intendendo i seguaci di Moro dopo che lui era stato assassinato parecchi anni prima, altri mi chiamavano “cattocomunista”. Accettavo la prima definizione e spiegavo perché non era vera la seconda. Piuttosto mi sentivo e mi sento un “liberal” all’americana, cioè un “liberale sociale”, oppure un “cattolico democratico” che ha sempre guardato a sinistra. Ma quante delusioni, caro @Laghetto rosso, nel guardare a sinistra. Dalle tue parti ho sempre trovato tante belle parole ma pochi fatti davvero innovativi. Te lo dico, così, tanto per conoscerci meglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/7/2013 alle 12:18
Mi concedo una battuta davvero banale: tra clerico fascista (aggettivo ripreso anche da Franceschini) e cattocomunista...meglio ancora il secondo. Condivido una cosa: quante delusioni guardare a sinistra di questi tempi. Io che da sinistra arrivo...
Scritto da Fabio Zagari il 7/7/2013 alle 13:46
Direi che quel ambiente Pd che hai nutrito e che hai rappresentato non abbia nulla a che fare con lo spirito liberale americano . Ti vedo piu come un moroteo nostalgico all interno di una struttura post-Pci
Scritto da Leopoldo Parada il 7/7/2013 alle 13:50
Analisi lucida, efficace, acuta. Poche parole di chiarezza esemplare. Non posso che condividerle. Giuseppe sei un grande....!
Scritto da Giovanni Nizzola il 7/7/2013 alle 13:54
Posso semplicemente sottoscrivere?
Scritto da Andrea Di Salvo il 7/7/2013 alle 14:10
Se posso contribuire alla discussione, la vedo così'. Mi sembra difficile collocarti tra i cattocomunisti, che ho sempre considerato vicini al Pci e cattolici. Il prevalente era, oggi non saprei cosa può' essere, essere vicini al Pci o dentro il Pci. Non mi sembra tu abbia avuto o abbia questo profilo. Mi sembra tu sia un cattolico che ha cercato, e cerca di usare categorie più libere e laiche, del suo mondo di provenienza, poi se inquadrarti come moroteo ,liberale, o altro mi sembra un esercizio filologico di scarsa utilità'.
Scritto da Cesare Cerea il 7/7/2013 alle 15:02
Cattocomunista : termine inquietante. Un'aporía insanabile, avrebbe detto Aristotele. Un non-termine, che contiene l'opposto e il suo contrario. Liberalsocialista; Nazifederalista. E si potrebbe continuare. Cos'era La Pira ? Bravo Adamoli
Scritto da Luca Manassero il 7/7/2013 alle 15:23
La Pira era un Santo in politica.
Scritto da Leopoldo Parada il 7/7/2013 alle 15:34
“Buon viaggio al Pd che si appresta a salpare per lidi sconosciuti rispetto all’Ulivo originario. Mentre state per salpare con la nuovissima nave e con il vento in poppa di oltre tre milioni di voti desidero farvi giungere il mio augurio di buon viaggio. Io resto a riva a scrutarvi, ammirato per l’inedita impresa. Come preannunciato, il pellegrinaggio sarà lungo e non so quando approderete nel continente sconosciuto. Non sono attrezzato per affrontare un così complesso tragitto. Sento che mi volgerei troppo spesso indietro. Non ho orecchio, come voi per la melodia dei nuovi cantori. Posso solo incoraggiarvi con un verso omerico: ‘Quel canto più lodano gli uomini che agli uditori suona intorno più nuovo’. Ecco dunque, ‘il nuovo, il nuovo, il nuovo’, il ritmo che può affascinare e dare spinta alle vele. E poi, anche se per ventura vi troverete, per riparazioni, in qualche porticciolo collaudato, come il Pse, poco male: si possono sempre manovrare le scotte e ritornare in mare aperto. Prima o poi apparirà la terra promessa. Il Pd ha il compito di ridare razionalità al sistema politico italiano, e ciò significa smantellare l’attuale sgangherato e contraddittorio bipolarismo prendendo atto che in Italia manca un punto di equilibrio al centro, necessario per il buon governo del Paese.” Gerardo Bianco
Scritto da Leopoldo Parada il 7/7/2013 alle 15:48
Quante delusioni a sinistra ecco perchè votano renzi uno che piace alla destra tante cose si capiscono in ritardo
Scritto da Alessandra Bollini il 7/7/2013 alle 18:53
A sinistra Adamoli, purtroppo lei ha trovato solo delusioni, peccato, magari non è solo responsabvilità della sinistra, ma di sicura non trova li' i 101 della conventicola del suo partito che hanno votato contro Prodi
Scritto da Elio Giacometti il 7/7/2013 alle 19:04
@Leopoldo Parada (15.48) - Mi ricordo bene quel pezzo di Gerardo Bianco. Gli avevo anche scritto rammentadogli che l’Ulivo, con un’alleanza larghissima e senza precisi confini al centro e a sinistra (Mastella e Ferrando, cioè gli opposti), aveva vinto due volte ma poi, al governo, aveva fallito due volte. Il Pd aveva ed ha un orizzonte diverso al quale, malgrado le delusioni, credo ancora.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/7/2013 alle 20:16
@Elio Giacometti (19.04) - Io non avrei mai fatto parte della "conventicola" che ha fatto fuori Romano Prodi come Presidente della Repubblica. Chi lo ha beffato nel segreto dell'urna si è assunto una responsabilità grave. Lasciami però dire che la preparazione della sua candidatura era avvenuta nel modo più dilettantesco possibile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/7/2013 alle 20:22
No Giuseppe Adamoli, non penso sia stato dilettantismo. Penso sia stato un parricidio deliberato ed ampiamente concordato, altro che conventicola. Ma penso che lei lo sappia bene, penso che lei sappia benissimo che ad umiliare Romano Prodi siano quegli stessi con cui lei oggi tenta di interloquire, e che renderanno impossibile il proseguimento di un'alleanza ormai priva di fondamento. Io amo definirli con un termine desueto ma chiaro: gli apparatchicki
Scritto da Luca Manassero il 7/7/2013 alle 21:37
Ognuno di noi viene definito con aggettivi vari; @Adamoli cattocomunista? L'ultimo dei moicani? io Sinistro? altri ancora definiti sia in modo dispregiativo o ironico. Io non ho mai creduto agli "aggettivi o etichettaturepolitiche varie". Penso molto più semplicemente che @Adamoli sia una "persona libera" come molti di noi e per questo ci sentiamo a nostro agio in questo blog.
Scritto da robinews il 7/7/2013 alle 21:38
@Adamoli. Ti ringrazio per la risposta al mio commento che ha dato il là a un dibattito molto vivo. Rientro sul merito del post per dirti che lo condivido fino in fondo. In questi casi il relativismo culturale è un obbligo morale. Dovresti dirlo a molte tue amiche e amici e cattolici. Ti seguirò in tutti i tuoi scritti. A presto.
Scritto da Laghetto rosso il 7/7/2013 alle 23:02
Michele Nigro http://errandoerrando.myblog.it/archive/2013/07/04/verso-il-congresso-del-partito-democratico.html Verso il congresso del Partito Democratico. errandoerrando.myblog.it Non megalomania, ma semplice voglia di dare un contributo alla discussione “precongressuale” che si è aperta nel Partito Democratico. Sicuramente è...
Scritto da Michele Nigro il 7/7/2013 alle 23:42
Caro Giuseppe, anch'io - nel mio piccolo mondo di Somma - vengo a volte indicato da qualche avversario come "cattocomunista". La cosa non solo non mi offende, ma anzi, vista la mia soria personale (sicuramente modesta), direi che l'etichetta, seppur sbrigativa e eccessivamente sintetica, non è poi inadatta. Come te e come tanti ho provato e provo molte delusioni, ma non solo e non tutte guardando a sinistra. Non credo infatti che l'attuale drammatica (non mi sovviene altro termine)situazione sia solo la consenguenza dei ritardi e degli errori, seppur evidenti, della sinistra italiana (nel senso più ampio del termine). Anche nel mondo dei "cattolici democratici" (a cui ho sempre guardato con attenzione, stima e sincera simpatia e di cui ho potuto con mano toccare e apprezzare l'impegno e la coerenza amministrativa) ho visto spesso emergere palesi ostacoli a un programma innovatore (in cui ho sperato e continuo sperare) che potesse unire le anime più sensibili e più popolari della politica italiana.
Scritto da Claudio Brovelli il 8/7/2013 alle 12:27
@Claudio Brovelli (12.27) - Caro Claudio, sottoscrivo la tua critica ai "vertici" dei cattolici democratici. Negli ultimi anni hanno rinunciato troppo spesso alla loro ispirazione culturale e politica per accontentarsi di una piccola porzione di potere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/7/2013 alle 15:15
...ah la sinistra che delude. Però per innovare si può sempre guardare altrove...
Scritto da Rocco Cordì il 8/7/2013 alle 19:17
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