Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/7/2013 alle 13:41


Un grande partito non può stare senza leadership.
Il vuoto del Pd lo stanno colmando il capo dello Stato e il premier. Giorgio Napolitano lo sta facendo con un ruolo di indirizzo generale che, anche per la sua storia, infuisce soprattutto su chi ha il timone del governo.
E cosa fanno i maggioranti del Pd? Per paura di un leader che si affaccia prepotentemente alla ribalta, e verso il quale nutrono una comprensibile diffidenza (Matteo Renzi), invece di contrapporgli un altro candidato forte e competitivo (ce n'è bisogno come del pane) stanno pensando di rinviare il congresso.
Complimenti a loro. Si mettano il cuore in pace: il passato non torna. 
 

Commenti dei lettori: 56 commenti -
L’iperattivismo di Renzi, che alla lunga rischia di minare uno dei suoi punti di forza rappresentato dalla sua carica di sindaco, si spiega soltanto immaginando che, in realtà , Renzi stia giocando d'azzardo puntando tutto sulla fase post congressuale. La sua scommessa è sulla durata e sulla tenuta delle larghe intese nel breve periodo e, di conseguenza, sugli scenari che si profilano dopo il congresso del PD, nel caso d’implosione del Governo Letta. In pratica la strategia di Renzi consisterebbe nell’accreditarsi come il futuro leader pigliatutto, in grado di raccogliere un consenso ampio e trasversale tra gli elettori dei due schieramenti , dopo che l’anomala alleanza PD – PdL avrà mostrato tutte le sue contraddizioni. Renzi, infatti, sa molto bene che, al di là delle regole per l’elezione del Segretario nazionale, all’interno del PD tanto la sua candidatura, quanto il peso della sua componente sono destinati a rimanere una inoffensiva minoranza. La partita congressuale, tuttavia, garantisce una visibilità mediatica indiscutibile che Renzi sfrutta intelligentemente per rafforzare la propria immagine. Questo spiegherebbe anche il senso di prese di posizione perdenti come quella assunta sulla sfiducia ad Alfano. Pertanto non mi attendo che Renzi si candiderà alla segreteria, dal momento che da un lato, per il suo atteggiamento critico nei confronti del governo Letta, non può certo aspirare a rappresentare il fronte filogovernativo e, dall’altro, non ha la forza e le truppe sufficienti per ribaltare la solida maggioranza che l’apparato di partito sta garantendo alla linea delle larghe intese. Uomo di lotta e di governo, Renzi percorre indisturbato le vaste praterie lasciate intonse dall’assenza di un’opposizione vera all’interno del PD, da una sinistra radicale ottusamente chiusa e da una visione della realtà imbrigliata nelle categorie ideologiche del passato e dall’incapacità dell’attuale gruppo dirigente del PD di concepire un riformismo di più ampio respiro rispetto al solito collaudato ed autolesionista consociativismo di palazzo.
Scritto da Leonardo C. il 20/7/2013 alle 14:04
@Adamoli, "il vuoto del PD"? Sei troppo generoso. Sul ruolo di Napolitano fai cadere finalmente il velo dell'ipocrisia, sei tu a dire che ha assunto un "ruolo politico e non istituzionale". Da parte mia dico che cercherò in futuro (spero a breve) di non sbagliare. Se potrò partecipare a qualche forma di voto sosterrò Civati ma certamente con molti pensieri positivi per Renzi e anche Grillo. Come ben sai nel mio cuore c'è Vendola. Certamente ho cancellato "tutti i maggiorentiPD Bersani compreso.
Scritto da robinews il 20/7/2013 alle 14:04
La realtà pare peggiore di ogni malpensiero.
Scritto da Loris Costa il 20/7/2013 alle 14:05
@Adamoli, è certamente vero CHE IL PASSATO NON TORNA, io aggiungerei che forse è molto più dura a morire di quanto poteva immaginere- Credo e spero che il futuro arrivi comunque quanto prima e che persone come Civati-Renzi-Grillo- possano trovare quel consenso necessario per spazzare via CON OGNI MEZZO non solo "i vuoti" ma anche "i pieni di boria" del potere e il "nulla" che ci ammorba.C'è chi ci dice che il futuro sia Letta insieme ad Alfano, NO è solo passato remoto da prendere a pietre.
Scritto da robinews il 20/7/2013 alle 14:13
Un grande partito ha innanzi tutto bisogno di una lettura aggiornata della realtà, poi di un programma, quindi di un leader che lo incarni.In questa successione. Se non c'è una lettura condivisa della realtà non c'è nemmeno la possibilità di arrivare ad un programma comune, perciò si saltano un paio di " passaggi irrilevanti" e tutta la discussione è sulla leaderschip. Il PD ha saltato i famosi " passaggi irrilevanti".
Scritto da Adria Bartolich il 20/7/2013 alle 14:14
@Adamoli, in precedenti post avevo espresso il dubbio che la dirigenza del PD "non volesse fare il congresso". con il tuo post odierno lo confermi, CHE TIPO DI INFORMAZIONI DIRETTE HAI? Se sarà veramente così oltre al grande imbroglio politico-istituzionale della "imposizione" del governo delle larghe intese ci troveremmo davanti ad un vero e proprio GOLPE contro la politica e la democrazia perchè si impedirebbe ad un intero popolo di esercitare liberamente le prerogative costituzionali.
Scritto da robinews il 20/7/2013 alle 14:19
La denuncia del vuoto del Pd è sacrosanta, Dovrebbero essere grati a Napolitano invece di dimostrare insofferenza.
Scritto da Maurizio il 20/7/2013 alle 14:22
@Adria Bartolich (14.14) - Si condivido. Sono scansioni che ho sempre condiviso e ripetuto anch'io. Oggi però non siamo in tempi normali e occorre avere in mano una leva per “sollevare” le sorti del Pd. La candidatura di Renzi può essere usata come leva purché i suoi avversari escano allo scoperto e gli contrappongano un competitore credibile invece di cincischiare con le regole congressuali. E’ indispensabile che ciò avvenga per chiarire una visione e un programma del Pd che, dopo il fallimento dei mesi scorsi, non si vedono. Tu li scorgi?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2013 alle 14:26
Il vuoto del PD... è un vuoto delle origini, recenti, confuse, scollate dalla storia politica del Paese, risultato di un trapianto senza radici di gruppi dirigenti senza prospettive e progetto, sconfitti dalla loro stessa politica, avulsi dalla storia politica europea, senza identità definita, senza strategia se non l'esercizio gretto della conservazione del potere, o dell'illusione del potere. E' un vuoto culturale, un deserto di ideali, che si finge di riempire ricercando tra le fazioni un leader, un capitano di ventura. La malattia non è soltanto del PD, ma del sistema Italia, malattia antica della frantumazione ideale e sociale.
Scritto da ulderico monti il 20/7/2013 alle 14:31
I fabbricanti di nuove realtà, spesso virtuali come su internet, sono sempre incinti. Purtroppo prevale una forte soggezione a poter "essere la realtà" rivelata e quindi siamo in preda a vertigini solipsistiche degne da psicodramma greco. Basterebbe chiedere al Pd con quale legge intende farci votare che il congresso è già rinviato. Sine die
Scritto da Loris Costa il 20/7/2013 alle 14:34
Desidero intervenire dopo un lungo silenzio. Certamente non c'è di che essere soddisfatti. Si tratta, come scrive Adamoli, di vuoto del P. D. ? Ma soprattutto di che tipo di vuoto? Di leadership? In parte sicuramente, anche se Epifani si sta comportando al meglio in relazione al lavoro interinale affidatogli. Un vuoto di idee e programmi? Non direi. Non mancano al nostro partito, ai suoi dirigenti, ai suoi militanti idee e proposte concrete: nel P.D. non esiste un uomo solo al comando e dei più o meno bravi galoppini esecutori. Vuoto di leadership al governo? In parte anche, se consideriamo che finora Letta, al di là della sua persona assolutamente rassicurante in Italia ed all'estero, non è riuscito ad operare alcuna svolta significativa nella politica e nelle scelte concrete del nostro Paese, condizionato com'è dal P.D.L. che cerca di dettare tempi, contenuti e modi dell'azione del governo (dopo il caso "kazaco, se passasse con IMU e IVA la linea del P.D.L., se la riforma elettorale rimanesse impantanata alla corte di Arcore, saremmo davvero costretti a ragionare sull'opportunità di far durare o meno il governo, che Napolitano sia o non sia d'accordo). In questo quadro che dire di Renzi? Renzi, al di là del suo vittimismo esagerato, non ha mai cessato di porsi come riferimento di un'area, ormai vasta e organizzata, grazie alla quale pesare al momento della decisione (sua, più che di altri) se fare il segretario del P.D o il candidato leader del centrosinistra. A volte esagera, facendo barcollare gli equilibri interni e facendo scricchiolare la leadership di Letta? Per me sicuramente, anche se finora le sue critiche, a volte aspre e polemiche vs.l'esecutivo hanno permesso di mantenere la critica al governo all'interno del partito, evitando pericolose prese di distanza e allontanamento del nostro elettorato sempre più disorientato e perplesso. Ci troviamo insomma di fronte ad un equilibrio politico, come si vede, assai precario, da cui si potrebbe uscire in due modi. Con una decisa accelerazione politico-programmatica da parte del governo nella direzione da noi auspicata; cosa che vedo ardua, se non altro per la "conventio ad excludendum" sui contenuti che i due partiti principali della coalizione esercitano l'uno sull'altro. Altrimenti non restano che la fine prematuta della legislatura ed il tempestivo ritorno alle urne. In tale ottica, fossi Renzi, comincerei a tentare di diventare segretario del partito, lasciando a livello di statuto la possibilità -tra l'altra inserita pere accontentare proprio lui- che segretario del partito e leader del centrosinistra possano non coincidere, ma senza escludere il contrario. In altri termini non ho cambiato la mia opinione su Renzi che resta per me un liberademocratico, al più un blairiano, con scarsa propensione alla concertazione sociale, se non addirittura alla contrattazione con le parti sociali. Essendo io un laburista o un keynesiano, non potrò mai definirmi renziano. Renzi però con la sua giovinezza, spavalda e guascona, con la sua spigliateza toscana, con il suo essere del P.D., senza ostentarlo troppo, con una buona immagine e presa mediatica (se saprà farla durare) e-mi auguro- con qualche proposta concreta e utile per il Paese, potrebbe essere l'uomo che ci libera finalmente e definitivamente di Berlusconi, della Lega, senza finire nel grillismo. E per l'Italia scusate se è poco!
Scritto da mariuccio bianchi il 20/7/2013 alle 14:46
Soprattutto non torna il partito del Novecento (con buona pace di D'Alema): ci lasci in eredità testimonianza e nuovi desideri
Scritto da Claudio Carabelli il 20/7/2013 alle 15:13
Caro Beppe il candidato naturale alla guida del PD non può che essere il premier letta ..per un periodo transitorio fino a quando non si tornerà alla normalità economica e politica...Mino M ripetevva spesso "non ci sono liberatori,ci sono solo donne e uomini che si liberano"impariamo anche noi a liberarci senza aspettare il salvatore .Buona domenica
Scritto da Fabio Volpi il 20/7/2013 alle 15:22
"Renzi continui a parlare" editoriale su La Stampa oggi di Elisabetta Gualmini: estremamente illuminante sulla leadership nel PD attuale !
Scritto da L.V. il 20/7/2013 alle 15:33
@mariuccio bianchi scrive che mai starà con Renzi definendosi, al massimo, un blairiano. Se lo dice lui! A livello locale invece i vecchi componenti del mini gruppetto di suo riferimento, "areademocratica", da quando hanno sistemato per benino il Senatore Rossi, fanno parte stabile dell' arredamento di casa Diesse. Che grandi innovatori !!!.
Scritto da una rottamatrice il 20/7/2013 alle 15:43
Caro Adamoli.data la sicurezza con cui esterni il tuo concetto,potresti chiarire anche a cosa è dovuta la "comprensibile diffidenza"nei confronti di un leader(?)che si affaccia prepotentemente alla ribalta.No?
Scritto da Giuseppe Morelli il 20/7/2013 alle 15:49
Non capita sovente di essere condivisi da ROBINEWS (19.48 DEL 19/7), non può che farmi piacere. Cerco di capire la fatica che ha fatto per ammetterlo. Senza voler esagerare gli suggerisco di vedere il filmato che ritrae i Senatori del PDL in piedi ad applaudire l'intervento del Presidente Letta...a confronto con tanti visi basiti dai banchi del PD. Berlusconi ha fatto capire meglio ai suoi...cosa è capitato il 19/4. Il PD forse per il cambio di segreteria...non c'è ancora riuscito...
Scritto da Controcorrente il 20/7/2013 alle 15:51
Il nuovo leader che avanza e un po' troppo chiacchierone e con la troppa chiacchiera finirà per stancare.Fare politica comporta lavorare con una squadra perché di fenomeni in giro non ce ne sono.
Scritto da Pierluigi Galli il 20/7/2013 alle 16:02
non so come fate a difendere questa politica e partiti,quando sono tutti da galera,stiamo preparando denunce di massa contro i vertici di stato,e chi porta via i figli minori alle famiglie per mancato reddito,nessuno e immune UNIONE MOVIMENTI LIBERAZIONE,dice basta a tutto e ora di agire per liberare l?ITALIA DAI CORROTTI POLITICI DITTATORIALI
Scritto da Antonio Tieso il 20/7/2013 alle 16:07
@Controcorrente, cosa è successo il 19/4? Il PDL ha perso 6,5 milioni di voti e il PD ne ha persi 3,5 milioni di voti (totale 10 milioni). Il M5S ne ha presi 8,5 milioni (partendo da zero). Risultato successivo al 19/4? Napolitano ha "fatto fare il governo a chi ha perso e mandato all'opposizione chi voleva cambiare la politica e l'Italia. Pazienza, vorrà dire che al prossimo giro saranno 20 milioni di voti degli Italiani stufi di guesto merdaio A MANDARE A CASA TUTTI.
Scritto da robinews il 20/7/2013 alle 16:23
@Antonio Tieso. E le demomassonplutocrazie?Non vuoi eliminarle come fece Benito?
Scritto da Giuseppe Morelli il 20/7/2013 alle 16:32
Tutto il Blog, chi mi conosce sà che non dò mai grande importanza ai sondaggi ma segnalo che E. Letta e il suo governo è in caduta libera di gradimento (27%), ai fans di Napolitano segnalo che il "Loro Presidentissimo" in 2 anni è crollato dal 80% al 32% , che Renzi è non solo e stabilmente sopra il 50% ma cresce (56%): Che nei sondaggi cresce anche Grillo! Non so se questi sondaggi sono credibili, penso comunque che sia meno crediblile il contrario.PER ADESSO IO SONO CONTENTO CHE SIA COSI'
Scritto da ROBINEWS il 20/7/2013 alle 16:33
Caro Giuseppe, senza intervenire mi limito a segnalarti quello che De Rita oggi scrive sul Corriere, quasi a “spalleggiare” i tuoi quesiti sulla politica. “Fare partito per farne strumento della politica sembra oggi dannatamente difficile perché impone cinque scelte decisive. Anzitutto impone qualche aggettivo che dia un senso di condivisione e appartenenza. Non bastano i richiami botanici o stellari o civici, bisogna esprimere quel che si vuole: in fondo nei grandi partiti del passato erano gli aggettivi (comunista o democristiano) a dare l'indispensabile messaggio. In secondo luogo c'è bisogno di individuare il blocco sociale di riferimento: non basta una condivisione d'opinione, necessariamente volatile, bisogna capire di quali componenti sociali si vuole fare interpretazione politica e rappresentanza istituzionale. In terzo luogo serve almeno un'idea di «forma partito» (assembleare, federale, burocratico che si voglia) per sfuggire alle scorciatoie recentemente percorse (l'enfasi sulle primarie, rivelatesi poi prigioniere degli apparati). E da tale necessità ne discende un'altra, quella di definire regole certe e costanti nel tempo; perché senza di esse si naviga a vista e con spinte e controspinte di ogni tipo. E infine, quinta esigenza, c'è bisogno di un programma, magari non di un lungo elenco delle cose da fare, ma di interpretazione e orientamento dei fenomeni e dei processi che attraversano la società italiana in questo momento di intensa e contraddittoria globalizzazione. Nessuna delle forze politiche oggi in campo si è seriamente esercitata su queste cinque esigenze, e le conseguenze si vedono, così come si vedono le paure di potenziale caos disgregativo. Forse uno sforzo di ripensamento va fatto, magari in parallelo alle revisioni istituzionali oggi di maggior moda.”
Scritto da roberto molinari il 20/7/2013 alle 16:47
ATTENZIONE, C'E' ANCORA CASINI! Oggi ha sentenziato che Grillo avrà la vita corta di pochi anni e che Renzi è un avvoltoio che vuole volare sul corpo di E. Letta. Visto che nella sua lunga carriera politica ci ha sempre azzeccato SONO TUTTI AVVERTITI. Come sempre si è dimenticato di dirci se Scelta Civica (la sua creatura, ci diceva) esiste ancora. Intanto siamo stati informati che lui (FORSE) esiste. Caro @Adamoli, questi sono i veri DC che non muoiono mai (naturalmente politicamente).
Scritto da ROBINEWS il 20/7/2013 alle 16:47
Su Twitter sembra che stia spopolando tra la base del PD #MOBBASTA! Mi associo con grande vigore!
Scritto da robinews il 20/7/2013 alle 16:50
@Robinews (14.19) - Nessun golpe alle viste, figuriamoci. Solo tattica attendista. Del resto siamo a metà luglio, il mese di agosto è praticamente perso, poi bisogna dare lo spazio sufficiente per la presentazione di candidati e progetti, infine servono i tempi tecnici di organizzazione dei gazebo. Mi pare abbastanza improbabile che si voti entro novembre. Un paio di mesi in più o in meno non sono una gran cosa, sia chiaro, ma sono convinto che il congresso avrà un ritardo più lungo se un forte numero di persone non gli starà col fiato sul collo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2013 alle 16:58
@Ulderico Monti (14.31) - Tu sai che non condivido la tua analisi sull’inutilità, o addirittura sul danno per la sinistra e l’Italia, del progetto originario del Pd. Ma ti confesso che oggi ritengo che siamo in una situazione “pre-rivoluzionaria” (per il Pd naturalmente). O c’è uno scontro di linee, con relativo spargimento di sangue (politico), come diceva una volta Romano Prodi, oppure, se prevarrà la continuità finto-unitaria, la navigazione a vista ci porterà a sbattere contro gli scogli.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2013 alle 17:00
@Giuseppe Morelli (15.49) - Che la diffidenza nei confronti di Renzi nel Pd sia profonda mi pare assodato. Comprensibile perché rompe tradizioni radicate nel tempo. A che cosa in particolare è dovuta dovresti dirmelo tu che sei uno di quelli che non lo sopportano proprio. Io non condivido tutto ciò che rappresenta ma considero positiva la sua carica rinnovatrice.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2013 alle 17:02
Ho già scritto qualche volta definendo Renzi il nulla. Se volete riempire il vuoto del PD con il nulla, bene. Continuamo con il tafazzismo. Anzichè, invece, sostenere Letta (che è sempre dei nostri) nel suo arduo compito. Arduo compito, perchè siamo riusciti due volte a far cadere Prodi, vincitore di elezioni e pur con nostra maggioranza e, adesso, ci lamentiamo di Letta che è costretto a governare con Alfano, Lorenzin, ... Dai! Certo, al posto di Letta, il Messia dell'Arno farebbe miracoli...
Scritto da domenico nitopi il 20/7/2013 alle 17:14
@Adamoli. Giustissimo. Credo che faranno anche peggio, perché Barca non è disponibile e non hanno un'altra personalità all'altezza della sfida.
Scritto da Francesca Terzoni il 20/7/2013 alle 17:50
Se dessero 5 anni a tutte le Nicole Minetti d'Italia non basterebbero tutte le carceri del mondo. Perché hanno colpito solo la Nicole di Berlusconi?
Scritto da Una curiosa il 20/7/2013 alle 17:54
@Giuseppe Adamoli il 20/7/2013 alle 17:00. Che non condividi la mia analisi, lo so bene ed io stesso vorrei essere smentito dai fatti. Come tu dici, è molto probabile che si avvicini la scadenza decisiva per la strategia e la tattica del PD ed io voto che l'esito, per il bene comune, sia positivo. Ma abbiamo necessità di realtà e non di illusioni. Nell'enciclica di Benedetto+Francesco il secondo capitolo muove da un passo di Isaia "Se non crederete, non comprenderete" (versione greca), ma nel testo ebraico "Se non crederete, non resterete saldi". Noi sapremo essere saldi?
Scritto da ulderico monti il 20/7/2013 alle 18:20
Il mio è un modesto pensiero,ma ho l'impressione che Renzi,voglia bruciare le tappe troppo in fretta..i cavalli da corsa si vedono sul lungo percorso....lui dove vuole andare' siamo in un momento particolare,condivido in pieno il tuo pensiero Giuseppe,il Pd dovrebbe contrapporgli una persona forte...purtroppo non la individuo in questo moomento,grazie
Scritto da Rosa Tagliani il 20/7/2013 alle 18:34
@Adamoli, (ore 17,00) sei un grande, finalmente hai scritto le parole innominabili, "situazione prerivoluzionaria". Tu le hai riferite solo alla necessità di un punto di "rottura" per il PD, IN PIU' IO CI AGGIUNGO CHE QUESTA E' UNA NECESSITA' GENERALE. comunque siamo molto più vicini di quanto possa sembrare. Anzi, sai che ti dico? se decidi di formare una "corrente" nel PD o nel CSX ti nomino sul campo "onoris causa" mio Leader senza riserve.
Scritto da robinews il 20/7/2013 alle 18:44
"Il passato non torna", ma intanto non se ne vuole andare....
Scritto da Angelo Ruggeri il 20/7/2013 alle 19:11
@Una curiosa, 17,54, hai proprio ragione, NON BISOGNA MAI COLPIRE NESSUNA, SPECIE SE FA UN CERTO MESTIERE PER CONTO DI BERLUSCONI (anzi, dice lei, aveva una relazione). E poi basta davvero se tutti sono colpevoli perchè solo alcuni colpevoli? E la legge del menga dove all'art.1 era scritto "TUTTI COLPEVOLI, TUTTI INNOCENTI" che fine ha fatto? Credo che questo sia il caso di fare un bel ricorso alla corte costituzionale o fare appello all sensibilità di Giorgio II.
Scritto da ROBINEWS il 20/7/2013 alle 19:36
@Adamoli:Piu' che di diffidenza nei riguardi del sindaco parlerei di un giudizio assolutamente negativo e il motivo sta nel fatto che renzi altri non è che un berlusconi 2.L'unica differenza è che renzi nella politica vi è nato,quindi la conosce bene e sa dove e come deve muoversi.E' un furbo,e come tale si comporta.Ma da qui a condurre un partito di otto-dieci milioni di elettori ne corre.Non voglio nemmeno pensare poi alla presidenza del consiglio.Inorridisco.
Scritto da Giuseppe Morelli il 20/7/2013 alle 20:10
POTETE CHIEDERE A GOLDMAN SACHS VISTO CHE IL PRIMO SPONSOR DEL PD.
Scritto da Antonio Tieso il 20/7/2013 alle 21:15
@ Giuseppe Morelli: Purtroppo "era" un partito di otto/dieci milioni, probabile che oggi siano meno, e impegnandosi molto come avviene da mesi probabile che si scenda (mi auguro di no) ancora. Poi mentre ci pensi e inorridisci, molti altri ( purtroppo) se ne vanno.
Scritto da Angelo Ruggeri il 20/7/2013 alle 21:40
Noi della sinistra vera stiamo perfino peggio. Grillo ci ha ramazzati via, lui è di sinistra? Mah. Mi pare un imbroglione.
Scritto da Giustino F. il 20/7/2013 alle 22:14
@Ruggeri: Potrebbe essere il risultato dell' "opera rinnovatrice" che Adamoli attribuisce al sindaco.
Scritto da Giuseppe Morelli il 20/7/2013 alle 23:57
L'uomo della foto che si getta nel vuoto mi sembra Bersani.
Scritto da Stefano C. il 21/7/2013 alle 09:35
Caro Giuseppe (ore 17), dopo il fallimento della linea seguita da Bersani e le conseguenti dimissioni dalla segreteria, auspicavo la convocazione di un vero congresso che s’interrogasse seriamente sulle ragioni della “non vittoria” elettorale, sulla dimostrata inefficacia di alleanze di centrosinistra, concepite come sommatoria di loghi di partito ed incapaci di ampliare la sfera di consenso e, non ultimo, sui limiti di una forma-partito che, fin dalla nascita del Pd, ha privilegiato la conservazione del gruppo dirigente, la chiusura ad ogni concreto rinnovamento e la nociva sovrapposizione tra le cariche istituzionali/amministrative e quelle di partito. Il risultato - complice anche un sistema elettorale che non ha certo favorito, in questi anni, né il cambiamento delle leadership e dei gruppi dirigenti, né una reale competizione tra schieramenti - è un partito ingessato, timoroso e sospettoso nei confronti di qualunque stimolo esterno, chiuso nelle dinamiche originate dai differenti interessi delle componenti; un partito che, in ogni potenziale cambiamento, ravvisa il rischio di veder messe in discussione le posizioni di potere acquisite. Unicamente queste! Una data, tuttavia, il 19 aprile, ha compromesso la possibilità di cambiamento per il Pd. Oggi il gruppo dirigente non vuole correre il rischio di un congresso che possa minare la linea delle larghe intese e, da questo timore si delineano, quali possibili scenari, 1) un congresso blindato da regole che assicurino un’ampia maggioranza interna, incarnata in un unanimismo di facciata che argini anche l’unico attuale competitor identificato in Matteo Renzi, oppure 2) il rinvio del confronto. La politica, tuttavia, non si argina con regole e rinvii, in quanto i rischi obiettivi e i problemi, se non affrontati, prima o poi emergono. Il fuoco sotto la cenere dell’unanimismo può riaccendersi in qualsiasi momento e incendiare il Partito Democratico che dal 19 aprile cova un diffuso malcontento tra i suoi militanti, iscritti ed elettorato. E’ vero che manca una vera ed autorevole leadership, ma “l’uomo solo al comando” evocato esteticamente da Matteo Renzi non è la soluzione, se con il suo avvento non cambia anche la forma partito del Pd, come giustamente evidenziato da Fabrizio Barca.
Scritto da Leonardo C. il 21/7/2013 alle 09:48
Massimo Catalano ha sempre sostenuto che sia meglio innamorarsi di una donna giovane, bella, intelligente e ricca al posto di una vecchia, brutta, ignorante e povera. In questo caso, Catalano sarebbe d’accordo con la Bartolich e con la sequenza che lei propone: meglio un partito con una lettura aggiornata della realtà, con un programma credibile e con una guida autorevole che non un partito avulso dalla società attuale, senza una linea programmatica e privo di segretario carismatico. La famosa “filosofia dell’ovvio” che ha il merito di favorire i processi di identificazione e di consenso (chi non è d’accordo con la Bartolich alzi la mano). Non ho finito. IL commento della Bartolich mi ricorda quella santa donna della mia dirigente che, per la fortuna di tutti noi, è andata in pensione sei mesi fa dopo che, per 30 anni, ha gravato sul Pil rimanendo a galla tra lettura aggiornata della realtà, merito, accountability politica, ecc. Il tipico prodotto del riformismo nostrano evolutosi nella “specie democratica”. Il tutto a spese, prima degli iscritti del PCI e poi di noi contribuenti. Arrivava al mattino e sembrava di aver davanti Galli della Loggia, Panebianco ma come loro non ne ha mai azzeccata una. Il tutto condito da zero umanità e da zero senso dell’altro, quel briciolo di cristiano senso dell’altro che non sarebbe guastato. Sputava nel piatto dove mangiava e, se avesse potuto, avrebbe licenziato tutti, ad eccezione dei soliti incompetenti e somari impostigli dalla politica, ai quali perdonava tutto. Classista e pregiudiziale, non si può dire che non fosse brava anzi era una donna anche molto preparata. Non avrebbe mai scritto “leaderschip” come ha fatto @Bartolich. A meno che la Bartolich non si riferisca ai leaderschip, i leader dello scippo che ogni giorno rubano le speranze di tutti. Scusate se sono pedante (sono in trasferta a Livorno e qui l’aria è frizzantina perché risente del renzismo vicino) ma non è più tempo di sconti e di saldi a coloro che sono sopra i cittadini. Invece @Adamoli, tra maggioranti e maggiorenti predilige la metafora matematica. Bravo.
Scritto da V.R. il 21/7/2013 alle 11:13
Onestamente piuttusto che continuare così è meglio un bello scontro con qualcuno che vince e qualcuno che perde. Spero che vincano gli ex Ds ma se vince Renzi è il male minore rispetto al casino di oggi. Almeno sapremo chi siamo e dove andiamo: io voterò per la nostra linea tradizionale.
Scritto da Iscritto varese il 21/7/2013 alle 13:54
FIORONI oggi ha detto, "rinviare il congresso perchè si rischia un voto refendario sull'esecutivo", SEMPLICEMENTE STUPENDO. TERRIFICANTE PAURA DEL PROPRIO POPOLO HE!! Ma che cavolo di partito e gruppo dirigente è quello che ha paura della sua gente? Forse sono sicuri della sonora scoppola che riceverebbero. Attenzione, l'opinione di Fioroni non è affatto isolata e gode delle smpatie "augurali e consigliate" da Giorgio II. Viva le democrazia DELLE MODERNE OLIGARCHIE. ma buttiamoli tutti a mare.
Scritto da robinews il 21/7/2013 alle 14:25
L'on Marantelli questa mattina su La Prealpina ha scritto che il governo Letta non è un "governo politico delle larghe intese" ma un "governo di scopo". Voi sul blog dite cose molte diverse. Come la mettete?
Scritto da Una varesina il 21/7/2013 alle 16:07
L’ho letta da qualche parte. Silvio Berlusconi: 7, Lele Mora: 7, Emilio Fede 7:, Nicole Minetti: 5. Coraggio Nicole, recupererai a settembre.
Scritto da Ernesto Alberichi il 21/7/2013 alle 17:24
Ho appena letto che Brunetta e Gasparri, personaggi di indubbia caratura, chiedono un riequilibrio tra i ministri componenti il governo: al PDL ne spetterebbero di più. Dobbiamo essere condiscendenti per salvaguardare la “pacificazione”? Magari re Giorgio ci esorterà ad essere comprensivi e condiscendenti per il bene del Paese. Intanto la dirigenza del Pd sposterà in avanti la data del congresso; non sia mai che gli iscritti, i simpatizzanti o i potenziali elettori non si allineino ai desideri dei “sederi di pietra” della nomenklatura. Se poi, in caso di impreviste elezioni si perderanno altri voti, sarà sicuramente colpa degli elettori che avranno sbagliato a votare.
Scritto da Angelo Eberli il 21/7/2013 alle 19:27
@una varesina, (16,07), come vuoi che la mettiamo? proviamo un pò a pensare ad un "gatto che si arrampica sugli specchi". Proviamo anche a pensare che per Daniele Marantelli non è certamente facile trovare il modo di spiegare perchè sta al governo con il PDL il cui unico "SCOPO" lo conoscono anche i bambini.E in ultimo, forse non ti è chiaro che il blog di @Adamoli, non è del PD di Marantelli ma di tanti appassionati di politica che discutono liberamente "oltre il partito o i partiti".
Scritto da robinews il 21/7/2013 alle 19:57
@Angelo Eberli, condivido totalmente il tuo pensiero. Rinviare il congresso all'anno prossimo è un errore.
Scritto da Vittorio il 21/7/2013 alle 21:58
Forza Renzi, non demordere! Fai tutto il contrario di quanto ti consigliano (o ti sconsigliano) d'Alema e Fioroni e riuscirai vincente. Intanto pretendi che il Congresso del P.D. venga indetto al più presto e sopratutto con regole diverse dal passato (congresso libero alla partecipazione dei simpatizzanti e potenziali elettori e non "blindato", cioè con Primarie "aperte"anche ai non iscritti). Gli Italiani ti capiranno e ti premieranno.
Scritto da giovanni dotti il 21/7/2013 alle 23:04
@Una varesina (16.07) - La vicenda del ministro Alfano ha confermato per l'ennesima volta che quello di Letta è il governo delle "larghe intese". Padrone chiunque di dire il contrario ma la realtà è una sola.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/7/2013 alle 08:42
Ho letto recentemente che in Italia si lavora, in media, circa 1750 ore all'anno. In Germania, Olanda o altri sono 1400. 20% in meno. Noi abbiamo gli stipendi più bassi ed un sostegno sociale inferiore a questi due soci d'Europa. Con una pressione fiscale più alta e 800 miliardi di somme a ruolo. Un maggior percentuale di persone a rischio povertà. Del potenziale nazionale non sfruttato. Si chiarisce la correlazione tra stato sociale, etica e benessere. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 22/7/2013 alle 09:01
Ci sono la politica industriale e la politica economica("tolgo l'IMU" o "tolgo l'IVA"ha senso se c'è un quadro generale da disegnare), ci sono le riforme istituzionali, la suddivisione dei poteri e tante altre cose.Mi piacerebbe, ma è banale dirlo, che si confrontino persone autorevoli,sui valori comuni e con ricette diverse. Se le suonino sui contenuti,non sui giornali o alla televisione. Altrimenti significa che si sta decidendo di regalare consenso alla protesta sterile.
Scritto da FrancescoG. il 22/7/2013 alle 09:07
Ma i dirigenti del PDnon capiscono che stanno tirando troppo la corda?Che stanno alienando le simpatie di tanti che avevano votato PDL o Lega ma non sono più disposti a ripetere l'errore,e di quanti si erano astenuti o avevano votatoGrillo più per protesta che per convinzione?Coi loro comportamenti stanno allontanando dal partito tutti costoro,evidentemente a loro interessa solo il potere e la sua gestione quotidiana,senza mete e senza ideali.Sono gente senza nerbo e senza coraggio,da rottamare!
Scritto da giovanni dotti il 22/7/2013 alle 09:54
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