Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/7/2013 alle 21:07



Guglielmo Epifani ha fornito l’arma e Dario Franceschini, more solito, ha sparato il colpo.
Il prossimo segretario del Pd, secondo la proposta di questi formidabili innovatori, dovrà essere eletto soltanto dagli iscritti.
Una Direzione squalificata che non ha saputo vincere nemmeno contro una destra allo sbaraglio vuole cambiare lo Statuto approvato solennemente all’atto fondazione del Pd e successivamente sempre confermato. 
Queste decisioni le potrebbe prendere il futuro congresso aperto alla società come i due precedenti, non un gruppo dirigente che non ha più nulla da dire e che invece vuol restare al potere almeno per un’ altra generazione.
Una sola parola d’ordine: ribelliamoci.


Commenti dei lettori: 66 commenti -
Una VERGOGNA!!
Scritto da angelo ruggeri il 26/7/2013 alle 21:35
Ribelliamoci, altrimenti non siamo più il PD ma qualcosa d'altro che sa di passato (anche a Brescia).
Scritto da Matteo Grandelli il 26/7/2013 alle 21:54
Mi ribello!!
Scritto da Fabio Passera il 26/7/2013 alle 22:03
Io non mi ribello. Sentiamo la base e poi vediamo.
Scritto da Renato Lippi il 26/7/2013 alle 22:04
Questi Partiti e la loro classe dirigente devono essere mandati a casa...Dicci come Beppe !!!
Scritto da Giuseppe Vuolo il 26/7/2013 alle 22:06
Boh...è anche vero che non conosco un'associazione o un partito anche estero che faccia eleggere il proprio segretario da non iscritti oppure facendo sottoscrivere una dichiarazione anche banale di condivisione di ideali e principi della associazione partito stesso...non mi pare una cosa così sconvolgente
Scritto da Emanuele Martini il 26/7/2013 alle 22:09
Io non mi ribello. Anzi, mi sembra giusto che a Niki Vendola o a Casaleggio o alla Binetti (per fare solo 3 esempi) non sia concesso di votare per il segretario del mio Partito. Cosi come io non mi sognerei di pretendere di votare il segretario di un altro Partito. Altra cosa, invece, sarà il candidato Premier.....ma quello ce l'abbiamo già, è Renzi.
Scritto da Francesco De Palo il 26/7/2013 alle 22:18
Esatto per il premier è un'altra questione. .. Ricordo che anche alle celeberrime quirinarie della democrazia via ueb 2.0 potevano votare solo gli iscritti al blog da una tal data..
Scritto da Emanuele Martini il 26/7/2013 alle 22:20
Sottoscrivo parola per parola.
Scritto da Valerio Crugnola il 26/7/2013 alle 22:23
@Francesco De Palo (22.18) - Guarda che Vendola, Casaleggio e Binetti non potrebbero mai votare alle primarie per il leader del Pd. Semmai potrebbero votare per il candidato premier nell'improbabile ipotesi (salvo per Vendola) che si faccia una coalizione con loro. Hanno votato gli elettori sia per Veltroni che per Bersani. Allora andava bene perché adesso si vuole totalmente cambiare? Queste decisioni le prenda il prossimo congresso non questa Direzione nazionale dopo tutto ciò che ha combinato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2013 alle 22:51
Condivido dall'A alla Z, la modestia di questo gruppo dirigente e' sconcertante.
Scritto da Cesare Cerea il 26/7/2013 alle 22:59
Voto solo per gli iscritti...o anche aperto ai simpatizzanti? E' questo il dilemma del Congresso PD? Non mi pare, piuttosto vorrei sapere se ci si candida con Letta (ed anche con Alfano,Brunetta e Gelmini) a cavar d'impaccio il Paese dalla crisi o se ci si avvia per una selva oscura...a ricercare grillini e grillomani per gli "equilibri più avanzati". Fatemelo sapere perchè da elettrice vorrei scegliere prima, io punto sulla prima opzione, certa di essere in buona compagnia.
Scritto da La professoressa il 26/7/2013 alle 23:27
@Giuseppe Adamoli, ma allora siamo d'accordo: noi iscritti al PD ci votiamo il nostro segretario, tutti gli elettori del centrosinistra -noi compresi- voteranno il prossimo candidato premier ! Cosi mi piace. E se intanto aiutassimo Letta nell'ingrato compito di governare 'sto Paese con idee e proposte che parlino di lavoro, di scuola pubblica di qualità, di università finalmente moderne e di una classe dirigente (managers, parlamentari, burocrati, ecc.) che deve smetterla di essere ingiustamente stra-pagata?
Scritto da Francesco De Palo il 26/7/2013 alle 23:31
Non si frenano le idee con le furbizie, solo chi ci ha portato al disastro elettorale che ci sta alle spalle può pensarlo.
Scritto da Cesare Cerea il 26/7/2013 alle 23:48
@Adamoli, la situazione con la quale devi fare i conti TI COSTRINGE SEMPRE DI PIU' A PRENDERE POSIZIONI RADICALI. Conoscendo la tua pazienza e moderazione QUELLO CHE CONTINUANO A FARE DEVE DAVVERO MOLTO GRAVE per portarti a chiamare ALLA RIVOLTA.Comunque sei sempre di più in buona compagnia, oltre a Robinews (che non conta niente!), in Brasile Papa Francesco ha invitato i giovani a REAGIRE E RIBBELLARSI ALLE INGIUSTIZIE E ALLA CORRUZIONE. In questo mondo RIBBELLARSI e il MINIMO SINDACALE
Scritto da Robinews il 27/7/2013 alle 00:05
@Adamoli, l'altro ieri hai posto l'interrogativo "CHI E'? BHO! ci voglio tornare su a quel post. Ebbene alla domanda ancora non è stata data una risposta vera. La risposta vera e il post di oggi. Grillo e Casaleggio SONO QUELLO CHE SONO proprio perchè SIAMO TUTTI COSTRETTI A RIBBELLARCI (non solo per la direzione del PD) MA CONTRO TUTTO E TUTTI.
Scritto da Robinews il 27/7/2013 alle 00:16
Mi costa un pò ma lo dico lo stesso. BRAVO @CESARE CEREA.
Scritto da robinews il 27/7/2013 alle 00:20
La Tolleranza cerca casa A me, l'onorevole Stefano Fassina mi fa venire in mente Louis Antoine de Saint-Just. Una volta lo ascoltai (Fassina, non Saint-Just) a Varese alla Federazione di via Monterosa e mi parve intransigente e puritano: su che cosa non mi ricordo. Ma insomma un protagonista di quella rivoluzione attesa nel PD, vaticinata su un rinomato blog. Proprio il 25 luglio, data che nella nostra storia conta pure qualcosa, Fassina ci ha ammonito che esiste una evasione fiscale da sopravvivenza. La tesi l'aveva già proferita una decina d'anni fa l'onorevole Silvio Berlusconi, che aveva sentenziato che evadere tasse troppo alte è moralmente giusto. La tesi della sopravvivenza sostenuta da Fassina/Saint-Just apre a visioni rivoluzionarie. Infatti occorrerà stabilire quale sia il livello democraticamente e secondo giustizia accettabile della sopravvivenza. E' determinante: infatti il livello di sopravvivenza di un poveraccio e quello di un miliardario non sono assolutamente comparabili: ad uno basta la bicicletta, all'altro lo status sociale impone la Mercedes. La rivoluzione innescata dal Fassina, in sintonia con il profetico Berlusconi, aprirà a scenari inusitati e la cosiddetta “imposizione fiscale”, retaggio di dispotismo e autoritarismo, dovrà cedere alla libertà e alla tolleranza, per cui ognuno tra i cittadini con reddito potrà decidere motu proprio quale livello di fisco intenda sostenere. Finalmente la Repubblica finirà d'essere una prigione che limita le libertà, tra cui quella fiscale, dei cittadini, ma redenta dalle teorie del Fassina/Saint-Just sarà aperta alla tolleranza, soprattutto fiscale. La tolleranza avrà trovato casa e la Repubblica sarà finalmente riconosciuta come la casa di tolleranza che in realtà già viviamo.
Scritto da ulderico monti il 27/7/2013 alle 07:08
Non sono iscritto al PD e neanche l'ho mai votato. Presumo che non lo voterò in futuro. Perciò non ho titolo per interferire nelle questioni interne del partito. Mi fosse concessa licenza di dire la mia opinione - o chiedessi di iscrivermi e la richiesta fosse accolta - affermerei che il segretario del partito deve essere eletto dagli iscritti. Considero l'elezione aperta agli esterni una sciocchezza (per non usare termini più crudi). Però, da voi nel Pd ci si diverte: quasi quasi vengo anch'io!
Scritto da ulderico monti il 27/7/2013 alle 07:21
@Francesco De Palo (23.31) - Sull’aiuto che il Pd deve dare a Letta sono d’accordissimo. Sul resto, diciamo che non ci siamo capiti. E allora lo ripeto: per il Segretario del Pd, con le regole che sono sempre state in vigore e che lo sono ancora oggi, votano gli elettori del Pd come per Veltroni e per Bersani nelle due occasioni precedenti. Solo il congresso è legittimato a modificare questo percorso perché significherebbe cambiare niente meno che l'atto fondativo stesso del nostro partito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 08:33
A parte le chiacchere inutili dei renziani,sostengo che il segretario del partito deve essere scelto dagli iscritti al partito.Oppure lo volete fare eleggere dai berluscones come vorrebbe renzi?P.S.Ci si ribella alle dittature, non alle istituzioni democraticamente elette.Non scherziamo sulle cose serie.
Scritto da Giuseppe Morelli il 27/7/2013 alle 08:57
Bravissimo @Ulderico Monti su Fassina/Saint-Just e sulla nostra Repubblica italiana come casa di tolleranza. Fassina dopo un mese al governo ha perso la bussola. Questa è la sinistra che ci manda al massacro. Per una volta concordo con il nostro fustigatore.
Scritto da Osvaldo il 27/7/2013 alle 09:09
Partiamo dai fondamentali, il nostro statuto dice che il PD elegge il proprio Segretario con il voto di iscritti ed elettori, questo e il nostro partito, così' e' stato eletto segretario Bersani. Di cosa
Scritto da Cesare Cerea il 27/7/2013 alle 09:25
Di cosa stiamo parlando, ma dove siete vissuti fin'ora, questo e' il PD e può essere cambiato solo dai suoi iscritti/elettori
Scritto da Cesare Cerea il 27/7/2013 alle 09:25
Quando lo dicevo io.... Terrificanti le interviste di ieri!
Scritto da Luciano Mazziotta il 27/7/2013 alle 10:04
Caro Giuseppe, nel merito ho sempre trovato singolare che il segretario di un partito venisse eletto dai non iscritti. Dubito, tra l’altro, che ciò sia coerente con il codice civile, dal momento che in un’associazione l’elezione degli organi statutari credo sia un tipico atto sociale riconducibile alle prerogative degli associati. Diverso è il caso delle primarie per la selezione di candidati, dove, non sussistendo vincoli giuridici, costituisce una libera scelta politica l’estensione del diritto di voto anche ai non iscritti, previa definizione di regole trasparenti e condivise sui requisiti. Detto questo, rimane, invece, il problema del metodo. Su questo hai pienamente ragione, perché le regole non si possono cambiare secondo la convenienza del momento. Dopo due segretari eletti con metodo aperto, limitare l’esercizio di voto ai soli iscritti appare uno squallido tatticismo finalizzato all’esclusivo mantenimento degli attuali assetti interni. Inoltre, una modifica statutaria così sostanziale può essere assunta soltanto attraverso una votazione referendaria in tutti i circoli e la stessa cosa vale per la modifica statutaria che separa la figura del segretario da quella del candidato premier. La verità, tuttavia, è nelle tue parole, quando additi l’attuale “gruppo dirigente che non ha più nulla da dire e che invece vuol restare al potere almeno per un’ altra generazione”. Mi permetto di aggiungere, però, che l’arroccamento al potere del gruppo dirigente non traspare soltanto dai tatticismi congressuali sulle regole, ma anche dalla strategia delle larghe intese, perseguita da alcuni, ma poi imposta a tutti come linea del PD. Quello che in questi mesi stiamo scontando è il risultato dell’unanimismo di facciata che, dall’elezione di Bersani in poi, ha in tutti modi contrastato qualsiasi istanza di cambiamento. Il problema, tuttavia, è quale credibilità possa ancora avere una direzione nazionale che, dapprima sostiene il governo tecnico di Monti, senza impegnarsi a sufficienza per cambiare la legge elettorale, poi si chiude in un’alleanza organica con la sinistra radicale riuscendo a non vincere le elezioni e, infine, imprime alla propria linea politica una virata di 360°, dando vita ad un’improbabile maggioranza strategica con il PdL. Non c’è dubbio che oggi occorre fermare questa deriva e cambiare immediatamente rotta. Per questo sottoscrivo la parola d’ordine che lanci, ma la ribellione non sia solo sulle regole.
Scritto da Leonardo C. il 27/7/2013 alle 10:05
@Ulderico Monti (07.21) - Può essere che il segretario del Pd sia eletto dagli iscritti in futuro. Se si cambia completamente la forma partito. Se si stabilisce in via definitiva che il segretario non è il candidato premier. Se quest’ultimo viene designato attraverso le primarie aperte. Se… se… se… Non sarei favorevole, ma queste sono decisioni possibili e legittime per qualsiasi partito democratico. Ciò che non ritengo possibile e legittimo è che queste conclusioni siano dettate da una classe dirigente perdente ed esausta alla vigilia del congresso che dovrebbe tenersi entro novembre. Una risoluzione rilevante assunta all’atto di nascita del Pd, che ha connotato la sua identità, si può cambiare ma con il congresso, non prima perché chi comanda ritiene che sia l’unico modo per tenere in mano il timone e continuare a fare guai.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 10:29
Va bene il " famolo strano" ma che il segretario di un partito possa essere eletto dai passanti appare stravagante. In questo caso si chiudano le sedi, si abolisca il tesseramento e si apra la strada per una pericolosa forma di populismo basata sulla telegenia e facebook. Altro è l'indicazione di una vasta platea per il candidato premier. Fare politica è anche militanza e presenza sul territorio, non solo chiacchiere televisive.
Scritto da PG il 27/7/2013 alle 10:35
Concordo con Giuseppe. Lo statuto dice che il segretario lo eleggono gli iscritti e gli elettori. E lo statuto è stato votato da tutti. Cosi' è stato per tutti i precedenti segretari, compreso Bersani e (lo sconfitto) Franceschini. Perche' cambiare adesso ? Tutti i candidati a segretario sono per le primarie aperte, cosa si vuole ancora ? L'occupazione delle Sedi ? Questi ci portano ad un'altra sconfitta, questa volta non solo alle elezioni, ma anche alla disgregazione del partito. Fermiamoli.
Scritto da Riccardo Demaria il 27/7/2013 alle 10:48
Premetto: non sono iscritta al PD e lungi da me pretendere di votare per il segretario di un organismo del quale, deliberatamente, non vi faccio parte. Mi infastidiscono, persino, le primarie con tutto quel battage pseudo-politico e pubblicitario che le precede. Come ho già scritto su questo blog, vi ho partecipato solo una volta, in occasione dell’individuazione del premier della coalizione, semplicemente per contribuire al rafforzamento di un candidato. E non ho partecipato alle primarie regionali, dal momento che Pizzul si era ritirato e i ‘giochi’ erano già compiuti. Ora sono d’accordo con @Martini, @De Palo, due volte con @Monti (due commenti, due volte d’accordo) e con @Pierluigi Galli (il cui commento qui non si legge). Fosse per me (anche a rischio di perderci), il segretario dovrebbe essere eletto solo dagli iscritti. Non solo! Gli iscritti al 31.12.2012, in modo che, nel caso vi siano dei ‘cammelli’, almeno sia dato loro qualche mese per ‘erudirsi’ in ‘cultura politica’. Almeno quello! Il premier, invece, facciamolo pure individuare anche a un bacino più ampio (tenendo lontani, se possibile, i Briatore, i Lele Mora e le Zanicchi, che si dichiararono abbagliati dalla verve di Renzi). E che il premier sia pure distinto dal segretario di partito. Per esempio, dove saremmo, ora, con un Bersani segretario e con un Draghi (meglio di rigor Montis) premier? Difficile dare una risposta, occorrerebbe una approfondita analisi politica controfattuale. Ma lasciamo andare. Piuttosto, ieri, il buon Letta ha invitato il PD a essere esigente verso il Governo. Semplificando, l’Enrico Letta Vice Segretario PD dovrebbe essere più esigente verso l’Enrico Letta Premier. Come si può essere esigenti, dal momento che siamo continuamente sotto ricatto? Mi sa che, ieri, Letta era soggiogato da quest’implacabile Caronte. Buona continuazione del dibattito.
Scritto da eg il 27/7/2013 alle 11:24
@Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 10:29. Condivido la tua tesi che giustifica la parola d'ordine: ribellarsi.
Scritto da ulderico monti il 27/7/2013 alle 12:04
Facciamo votare i passanti per il segretario,aboliamo il tesseramento,chiudiamo le sedi e il partito,andiamo a votare tutti per il candidato premier.
Scritto da Pierluigi Galli il 27/7/2013 alle 12:39
Abbiamo discusso tanto, continuiamo a discutere. A volte questo è utile , a volte ci fa perdere credibilità .Anch'io sono per RIBELLIAMOCI, ho sentito anche in molte riunioni la richiesta di far votare iscritti e non.
Scritto da bruna croci il 27/7/2013 alle 13:16
Ma perché quando hanno votato Bersani e Franceschini con queste regole non si sono lamentati?
Scritto da Cesare Cerea il 27/7/2013 alle 13:21
Questi vogliono perdere anche alla prossima tornata, pur di mantenere le chiappe sulla cadrega. Mandiamoli a casa al piu' presto, rischiamo di perdere anche il partito, non solo le elezioni.
Scritto da Riccardo De Maria il 27/7/2013 alle 13:32
Si capisce che certi dirigenti vogliano far votare solo gli iscritti. Neanche 500.000 iscritti sono controllabili dai gerarchi di Roma e dai gerarchetti di provincia. Così vince sempre il vecchio e cioè loro. Se prevarrà questa scelta al congresso l'accetterei se prevarrà all'assemblea nazionale ad un passo dal congresso restituirei la mia tessera.
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 27/7/2013 alle 14:03
Vedo che c'è sempre chi non capisce o finge di non capire. Il Pd ha uno Statuto; i precedenti segretari sono stati eletti con le regole stabilite da questo Statuto. Ora si vogliono cambiare le regole in corsa; a quale fine? Ce lo dice @ Adamoli in chiusura, prima dell'esortazione a ribellarci. Sono d'accordo, ma come?
Scritto da Angelo Eberli il 27/7/2013 alle 14:09
@ Pierluigi Galli il 27/7/2013 alle 12:39. Tu e io lo sappiamo che è tutta una truffaldina messa in scena, anche puerile, per tenersi stretto il bastone di comando. La questione di fondo non è se voti il partito o la gente (il popolo non esiste più), bensì chi scelga il candidato da votare. E' la manfrina delle liste elettorali: chi le forma, chi manovra il filtro delle candidature? Alla fine si impone sempre il candidato prescelto della nomenclatura. Il resto è fumo latino e latina frivolezza.
Scritto da ulderico monti il 27/7/2013 alle 16:04
Bersani segretario eletto dai passanti?
Scritto da Pierluigi Galli il 27/7/2013 alle 16:42
@ Rottamatrice ante litteram il 27/7/2013 alle 14:03 . La questione m'è incomprensibile, oppure quel che comprendo è una realtà demenziale. Se sei convinta che il tuo partito sia dominato da gerarchi e da gerarchetti, o che ci stai fare? e che il segretario sia "scelto" (si fa per dire) dagli iscritti o dalla 'ggénte' che cosa cambia? Il candidato sarà sempre indicato dai gerarchi. Se si ritiene che la democrazia di partito sia a rischio, la lotta la si fa dentro il partito. E non domani, oggi!
Scritto da ulderico monti il 27/7/2013 alle 16:51
Bersani e' stato eletto da iscritti e non iscritti, 3,3 milioni. Almeno sapere di cosa si parla, e il minimo.
Scritto da Cesare Cerea il 27/7/2013 alle 16:51
Vorrei gridare la mia collera, vorrei cantare la mia passione. Vorrei proclamare il mio elogio del Partito. "Il Partito è un uragano denso di voci flebili e sottili e alle sue raffiche crollano i fortilizi del nemico. La sciagura è sull' uomo solitario, la sciagura è nell' uomo quando è solo. L' uomo solo non è un invincibile guerriero. Di lui ha ragione il più forte anche da solo, hanno ragione i deboli se si mettono in due. Ma quando.....". ... Vanità delle vanità, tutto è vanità...
Scritto da ulderico monti il 27/7/2013 alle 16:59
Veltroni e Bersani eletti anche dai passanti: appunto, vi sembra che quel modo di votare il segretario abbia fatto bene al PD, a Veltroni e a Bersani ? Per quanto tempo dovremo continuare a ripetere sempre gli stessi errori?
Scritto da Francesco De Palo il 27/7/2013 alle 17:08
@Leonardo C. (10. 05) - Sono d’accordo salvo che per le considerazioni sul codice civile. Con una sottolineatura. L’unanimismo di facciata è un brutto diavolo. Bisogna evitarlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 17:10
@Angelo Eberli (14.09) - Dopo la Direzione ci sarà l’Assemblea nazionale che richiede i due terzi dei voti per cambiare lo Statuto. Se necessario, lì la ribellione dovrà essere forte. Ne parlerò nel prossimo post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 17:11
@Francesco De Palo (17.08) - Il tuo modo di pensare, che è quello di una larga fetta del Pd, è legittimo purché lo si sottoponga al congresso. Queste decisioni non sono nella disponibilità della Direzione e dell'Assemblea nazionale. Appartengono al tratto identitario del Pd solennemente formalizzato alla sua fondazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 17:14
Caro Giuseppe, una premessa prima di svolgere un ragionamento sul tuo post. Io non credo che in una discussione categorie come modernità o conservazione debbano essere usate come clava in testa a chi la pensa diversamente. Così, se si parla di riforme costituzionali non credo che, per partito preso, si debba essere conservatori se si vuol sostenere la centralità del Parlamento né si debba essere per forza moderni se si vuole la democrazia Presidenziale. Sono opposti modi di vedere, entrambi legittimi e che meritano di essere approfonditi. Di conseguenza io trovo stucchevole ridurre il ragionamento, al di là del termine forte da te usato di “ribellione”, che introduci, a modernità e apertura per chi sposa l’idea di segretario eletto attraverso primarie aperte e di conservatorismo o peggio per chi vuole un segretario eletto dagli iscritti. Diciamola tutta. Questo modo di ridurre la discussione è una semplificazione che serve solo a “intruppare”, a chiedere a tutti “tu con chi stai” e ad evitare le ragioni che stanno dietro alla scelta di un modello di partito, di democrazia e di istituzioni. Dunque, se mi consenti, le mie preposizioni in questa “grammatica” saranno un po’ diverse. Innanzitutto una precisazione anche perché siamo un partito con troppo poca memoria. Lo Statuto tanto invocato è già stato cambiato e modificato dall’Assemblea Nazionale e questo per far concorrere Renzi alle primarie contro Bersani per la scelta del leader alle elezioni politiche. Dunque un precedente è già stato introdotto. Allora c’era chi era contro, la Bindi per esempio, ma anche i così detti “giovani turchi” o altri che oggi hanno posizioni di tutt’altro avviso. Ovviamente la giustificazione di quel cambio aveva una sua “ratio” ed era tutta politica. Oggi siamo di fronte ad una situazione politica completamente diversa, ad un governo a guida PD, a meno che si voglia dire che Letta non è uomo del PD, ad un governo di “servizio”, ad un governo con il PdL che tutti non avremmo voluto, ma che il non avere vinto le elezioni e l’aver sbagliato ogni mossa dopo ci ha costretti ad accettare. Dunque, anche questi fattori condizioneranno le nostre scelte. Personalmente e questo lo sai bene perché ne abbiamo sempre parlato, io non ho mai sostenuto l’elezione del segretario nazionale del partito attraverso. Ho sempre ritenuto e non da adesso che il segretario nazionale se lo dovessero eleggere gli iscritti, che i segretari regionali se li dovessero eleggere gli iscritti, in momenti diversi rispetto a quello nazionale, se si vuol dare forza al partito regionale e non vederli, come è purtroppo stato fino adesso, come la lunga mano di Roma e di chi comanda. Ho ritenuto che l’elezione del segretario nazionale del PD fosse giustificabile solo con Veltroni perché si era in una sorta di “stato nascente” o fondativo per cui occorreva il massimo di apertura iniziale e perché, in quell’occasione, si votava direttamente il candidato alla premiership e questo senza un ulteriore passaggio a primarie di coalizione. E’ stato sbagliato, dopo le dimissioni di Veltroni, proseguire con questo sistema perché questo ha ingenerato confusione e delegittimato ulteriormente il partito. Ora il partito è nella condizione di dover decidere se deve proseguire nella strada di trasformarsi in comitato elettorale permanente o ritornare ad un partito di tipo europeo sia pure con modalità nuove e diverse. Aggiungo un ulteriore spunto. Non esiste in nessuna parte del mondo che il segretario nazionale di un partito è eletto attraverso il metodo delle primarie. Ora non è che tutti sono stupidi e noi i più intelligenti. Detto questo però ritengo che la nostra classe dirigente abbia sbagliato. Io non li incrimino per aver posto il tema di chi deve eleggere il segretario, ma ritengo sbagliato il luogo e il tempo. Sono perfettamente d’accordo con D’Alema ( il tanto vituperato Massimino che mi pare, tuttavia, essere l’unico lucido ) quando sostiene che il segretario dovrebbe essere eletto dagli iscritti, ma oggi proporre questo in questo momento non sarebbe capito dagli elettori. Dunque un problema di opportunità. Una direzione politica seria avrebbe posto il problema con una postilla. Il tema dovrebbe essere tema da congresso e la nuova Assemblea Nazionale ( di ridotta composizione numerica e con una presenza derivante dai territori provinciali ) chiamata a votare definitivamente la scelta politica. Dunque separazione tra premiership e leadership politica del partito e metodo di elezione fatte da un nuovo organismo legittimato e aggiornato. Purtroppo non è così che si sta facendo. A questo punto però ti rivolgo una domanda. Qualche sera fa ho sentito Renzi da Mentana sostenere la necessità per il PD ( e quindi se lui eletto segretario sostenere questo ) di aderire al gruppo socialista europeo e di riconoscersi pienamente nella tradizione socialista. Tu che ne pensi?
Scritto da roberto molinari il 27/7/2013 alle 18:44
Sono da decenni (parlo del movimento giovanile della diccì) amico di Dario Franceschini. Nel PD sono stato convintamente "uno della sua corrente", come si diceva una volta. Non condivido questa idea di vecchia anacronistica chiusura e questo sua triste attestarsi dietro le gonne del segretario di turno. Glielo ho detto.
Scritto da paolo rossi il 27/7/2013 alle 18:58
Per chi pensa che: il diritto di voto nel PD deve essere dato solo dopo esami del sangue con certificazione di essere di sinistra, non a chi passa per caso davanti ai gazebo, non a chi è ritenuto dal sentire comune come un elettore di destra ecc. ecc. Vi state candidando al suicidio elettorale. Le primarie chiuse hanno fatto perdere le elezioni solo pochi mesi fa ! Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: si è già votato due volte con queste regole: come mai non vanno più bene?
Scritto da L.V. il 27/7/2013 alle 19:28
@Roberto Molinari (18.44) - Ti darò il mio parere domani, adesso devo uscire e sono già in ritardo. Domani sposterò il tuo commento sotto il nuovo post che sarà la continuazione di quello di oggi così da favorirne la lettura.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 20:49
@Paolo Rossi (18.58) - Hai fatto bene a dirglielo, caro Paolo. Franceschini si è sempre adattato a fare la spalla del leader del momento assumendo spesso le parti più controverse, antipatiche e qualche volta estremiste. Un vero peccato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/7/2013 alle 20:51
@Ulderico Monti. Renzi non è indicato dai gerarchi di Roma come candidato. Anzi stanno cercando di fregarlo in ogni modo. Io vorrei stare nel Pd ma l'unica cosa che questi dirigenti capiscono è la minaccia di restituire la tessera. Se lo minacciamo in tanti come sta avvenendo sulla rete in questi giorni forse capiscono che stanno portando il Pd alla fine.
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 27/7/2013 alle 21:37
Un vero peccato, caro Giuseppe, perchè Dario è una persona intelligente. Sono dispiaciuto e, in qualche misura, mi sento politicamente tradito. Una condizione nella quale mi trovo, ahimè, da un po' di tempo.
Scritto da paolo rossi il 27/7/2013 alle 22:17
Tutto sto casino per fermare Renzi. Se è il più capace di prendere voti non capisco perché bloccarlo.
Scritto da Nic il 28/7/2013 alle 00:00
Sta facendo marcia indietro credo..
Scritto da Franco Simonazzi il 28/7/2013 alle 09:13
Caro Giuseppe concordo con te. Non aggiungo altro perchè le argomentazioni a sostegno o contro sono state espresse con chiarezza da entrambe le parti e nulla di nuovo apporterei.Eliminerei però in modo definitivo la sovrapposizione obbligatoria dei due ruolo (Segretario e Premier) perchè mi sembrano due mestieri molto diversi. Colgo l'occasione- ti confesso che è anche questo il motivo per cui scrivo- per salutare Paolo Rossi e dirgli che condivido il suo giudizio sul leader di AreaDem.
Scritto da giovanniderosa il 28/7/2013 alle 09:42
Non sono d'accordo e non sono contrario; sono sconsolato. Tutti questi giochini mi fanno solamente pensare che il PD non sia un Partito.
Scritto da bm il 28/7/2013 alle 11:49
se mi restasse ancora qualcosa da dire..........................
Scritto da tiziana il 28/7/2013 alle 11:51
Caro Adamoli, mi costringete proprio a iscrivermi al PD per mandare a casa anche questi dinosauri ! ! ! :-) Un saluto di buone vacanze.
Scritto da Franco Barlocci il 28/7/2013 alle 12:25
caro adamoli ,il mio segretario lo voglio eleggere io che sono iscritta con la mia tessera non voglio che la mia vicina di casa che vota a destra le sia permesso di votare magari sarebbe meglio che tutti si dessero una calmata ......
Scritto da lia il 28/7/2013 alle 17:22
@Lia (17.22) - Se la tua vicina di casa vota a destra non può votare per il leader del Pd. Quanti sono quelli dei partiti avversari che hanno votato per Renzi nelle primarie per il candidato premier? Nessuno ha denunciato queste anomalie. Anche molti dirigenti che non appoggeranno mai il Sindaco di Firenze sono a favore delle primarie aperte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/7/2013 alle 19:00
Qualche lettore mi ha chiesto per mail come mai ieri ci sono stati pochi commenti su questo post. La risposta è semplice, da ieri mattina ho messo un altro post dal titolo "Se ci ribelliamo vinciamo" su cui ci sono già stati moltissimi interventi. Per leggerli bisogna visualizzare quel post cliccando sulla testata gialla del blog con la scritta GIUSEPPE ADAMOLI. Grazie a tutti per il gran numero di letture.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/7/2013 alle 09:41
Carissimi, da ''esterno'' mi pare che l'idea che il Segretario di un Partito sia eletto dagli iscritti non mi pare così tanto bizzarra o antidemocratica: in fondo, se ci tengo tanto al Partito che voto la prima cosa che faccio è iscrivermi. Che senso ha ammettere al voto chi simpatizza? che vuol dire ''simpatizzante''? (oggi qui, domani là, in base all'umore e alla simpatia? ). Buon lavoro a tutti voi e mi raccomando, basta favori al berlusconi !
Scritto da RENATO59 il 29/7/2013 alle 10:01
L'intervista di ieri di Franceschini mi è parsa sensata. Bisogna sicuramente aprirsi, ma è giusto che ci va a votare al gazebo per eleggere il segretario del PD, sposi almeno i valori portanti del PD (anche per cambiarlo) e quindi servirebbe una iscrizione per una sorta di carta di intenti. Tutta altra cosa sarà (quando si andrà a votare nel 2015 mi auguro) l'elezione per il candidato premier. Sono tutavia daccordo che questa classe dirigente sia completamente da riformare con le idee e merito
Scritto da Simone Franceschetto il 29/7/2013 alle 14:25
Mi scuso se non ho letto i commenti a questo post. Sono in Francia, non posso connettermi a lungo, ma condivido fortemente quanto scrive @ADAMOLI, cui mi permetto di chiedere: QUANDO ESCE DAL "LETARGO" E TORNA A FARE POLITICA ATTIVA? perche'c'e' bisogno di uomini come lui in questo momento TRAGICO per la politica e gli Italiani. E lui ha le idee forti e chiare, l'esperienza non gli manca, e la passione anche! Presto dunque, i tempi mi sembrano maturi, il paese non puo' aspettare ancora!
Scritto da giovanni dotti il 29/7/2013 alle 20:34
@Giovanni Dotti (20.34) - Ti ringrazio molto, caro Giovanni, della tua stima. Ne abbiamo già parlato e quando torni ne parleremo ancora. Intanto buon soggiorno in Francia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/7/2013 alle 09:40
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