Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 28/7/2013 alle 09:44


Mi metto nella scia del post di ieri “Ribelliamoci” e soggiungo “Se ci ribelliamo vinciamo”.
Occorre che i componenti dell’assemblea nazionale (come me), gli iscritti e gli elettori  facciano sentire alta la loro voce di protesta ragionando pacatamente.
Per quanto mi riguarda non demordo e mi spiego ulteriormente.
Può essere che il segretario del Pd sia eletto dagli iscritti in futuro. Se si cambia completamente la forma partito. Se si stabilisce in via definitiva che il segretario non è il candidato premier. Se quest’ultimo viene  designato attraverso le primarie aperte e così via.
Non sarei favorevole, ma queste sono decisioni possibili e legittime se prese in un congresso.
Ciò che non ritengo né possibile né legittimo è che queste decisioni, che cambiano un forte tratto identitario del Pd, siano assunte, nell’immediata vigilia del congresso, da una classe dirigente perdente ed esausta perché ritiene che siano l’unico modo per restare al timone (e continuare a fare guai).
Grazie alla reazione negativa che si sta diffusamente registrando sarà difficile per la Direzione di mercoledì prossimo proseguire sulla strada enunciata venerdì. A settembre poi dovrebbero raccogliere i due terzi dell’Assemblea nazionale. Per loro sarà difficile se non molliamo la presa.
Un altro impegno dobbiamo assumerci: stare col fiato sul collo dei candidati alla leadership affinché tirino fuori i contenuti. Non devono pensare di cavarsela col bla,bla,bla.
 

Commenti dei lettori: 90 commenti -
Non ho ancora rinnovato la tessera; se le cose non andranno come da te auspicato e dovesse, ancora una volta, avere la meglio questa screditata e disastrosa nomenklatura che ci ha portato sapientemente di sconfitta in sconfitta, trarrò le conseguenze: il Pd non sarà più il mio partito.
Scritto da Angelo Eberli il 28/7/2013 alle 10:09
Benissimo. Io sono con te. Insistiamo che cederanno e poi diranno che erano stati fraintesi.
Scritto da Francesco (Milano) il 28/7/2013 alle 10:27
Condivido pienamente.
Scritto da Luca Gaffuri il 28/7/2013 alle 10:33
Adamoli,ci si ribella alle dittature e non alla democrazia.Falla finita coi piagnistei pro renzi.State spaccando il partito.
Scritto da Giuseppe Morelli il 28/7/2013 alle 10:35
@Angelo Eberli. Condivido la tua posizione. La tessera l'ho già ritirata ma la darei indietro.
Scritto da Andrea il 28/7/2013 alle 10:40
Caro Giuseppe un certo numero di commenti al tuo post di ieri hanno una logica solo apparente. In una associazione sono i soci, cioe' gli iscritti che decidono chi fa il segretario. Certamente in una bocciofila questa regola e' logica ed incontrovertibile. Pur essendo una associazione un partito politico pero' non e' una bocciofila anche se gli oligarchi del PD sembrano avvalorare quando conveniente questo modello. Il fine di una bocciofila e' far si che i soci possano agevolmente giocare alle boccie e non certo quello di raccogliere milioni di voti da elettori che per la stragrande maggioranza non sono soci. E' per questo motivo che gli stessi che oggi intendono confinare il PD alla logica della bocciofila ieri invece propagandavano e applicavano la massima apertura anche per la nomina della segreteria identificando il segretario con il candidato premier. Questa e' la regola dello statuto ancora vigente del PD. Il tentativo di ritornare indietro mettendo una barriera tra segretario e candidato premier e' evidentemente pretestuosa e anche un po' ridicola. I bersaniani, i vecchi comunisti del PCI ed i vecchi democristiani alla Fioroni intendono fare del PD una bocciofila che salvaguardi le loro posizioni oligarchiche che stanno in piedi solo con il supporto di Berlusconi che e' abbastanza abile nel comando perche' riserva loro sempre qualche poltroncina di riserva coma il Copasir e simili. Il PD di questi oligarchi non solo e' cronicamente perdente ma anche una rovina per il paese.
Scritto da Flavio Argentesi il 28/7/2013 alle 10:41
Caro Giuseppe Morelli, non sono piagnistei. Sono regole scritte nello Statuto del Partito, votate all'unanimita'. Se si vuole cambiarle lo si fa al congresso, ma ci vuole la maggioranza. Non si cambiano le regole durante la partita, solo per fermare quello che è il sicuro vincitore, in testa a tutti i sondaggi da oltre un anno. Ma per difendere la cadrega si puo' anche far perdere il PD, come alle scorse elezioni. Me lo potrei aspettare da Berlusconi, non da una parte dei vertici del PD. Ti ricordo che Bersani, come tutti i segretari PD, è stato eletto da iscritti e simpatizzanti.
Scritto da Riccardo De Maria il 28/7/2013 alle 10:49
Non voterò Renzi ma tentare di fermarlo in questo modo è sbagliato. Lo dicono anche Barca e i giovani turchi. Voterò per loro e spero che si mettano d'accordo.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 28/7/2013 alle 11:16
@Giuseppe Morelli (10.35) - Ho un grande rispetto per la tua passione e storia politica ma ti devo correggere. Io voglio il massimo di democrazia, voglio che decida il congresso e poi accetterò la decisione. Non ti dirò mai di farla finita con le tue opinioni. Anzi continua ad esprimerle ad alta voce.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/7/2013 alle 11:19
Lo stai facendo ogni giorno,caro Adamoli,invitando la gente a ribellarsi alle regole e a spaccare il partito.Un gesto gravissimo il tuo.Imperdonabile.
Scritto da Giuseppe Morelli il 28/7/2013 alle 11:26
Caro Adamoli, sottoscrivo e condivido l'invito, perché lo trovo giustissimo.
Scritto da Francesca Terzoni il 28/7/2013 alle 11:27
@Giuseppe Morelli (11.26) - Ti rispondo ancora per il piacere del dialogo con tutti ma questa volta non posso nemmeno dire che mi sono espresso male. Il partito lo rompe chi vuole cambiare le tavole fondative del Pd. Si può farlo ma solo al congresso. Il campo degli oppositori per fortuna si sta allargando anche alla cosiddetta sinistra del partito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/7/2013 alle 11:40
Se le elezioni per il segretario sono aperte a tutti vince Renzi. Se vince Renzi il governo Letta cade e sarà difficile formarne un altro presieduto da Renzi. L'Italia è alla sfascio; in questa situazione un compromesso è nell'interesse del Paese.
Scritto da Camillo Massaimo Fiori il 28/7/2013 alle 11:41
Caro Giuseppe, una premessa prima di svolgere un ragionamento sul tuo post. Io non credo che in una discussione categorie come modernità o conservazione debbano essere usate come clava in testa a chi la pensa diversamente. Così, se si parla di riforme costituzionali non credo che, per partito preso, si debba essere conservatori se si vuol sostenere la centralità del Parlamento né si debba essere per forza moderni se si vuole la democrazia Presidenziale. Sono opposti modi di vedere, entrambi legittimi e che meritano di essere approfonditi. Di conseguenza io trovo stucchevole ridurre il ragionamento, al di là del termine forte da te usato di “ribellione”, che introduci, a modernità e apertura per chi sposa l’idea di segretario eletto attraverso primarie aperte e di conservatorismo o peggio per chi vuole un segretario eletto dagli iscritti. Diciamola tutta. Questo modo di ridurre la discussione è una semplificazione che serve solo a “intruppare”, a chiedere a tutti “tu con chi stai” e ad evitare le ragioni che stanno dietro alla scelta di un modello di partito, di democrazia e di istituzioni. Dunque, se mi consenti, le mie preposizioni in questa “grammatica” saranno un po’ diverse. Innanzitutto una precisazione anche perché siamo un partito con troppo poca memoria. Lo Statuto tanto invocato è già stato cambiato e modificato dall’Assemblea Nazionale e questo per far concorrere Renzi alle primarie contro Bersani per la scelta del leader alle elezioni politiche. Dunque un precedente è già stato introdotto. Allora c’era chi era contro, la Bindi per esempio, ma anche i così detti “giovani turchi” o altri che oggi hanno posizioni di tutt’altro avviso. Ovviamente la giustificazione di quel cambio aveva una sua “ratio” ed era tutta politica. Oggi siamo di fronte ad una situazione politica completamente diversa, ad un governo a guida PD, a meno che si voglia dire che Letta non è uomo del PD, ad un governo di “servizio”, ad un governo con il PdL che tutti non avremmo voluto, ma che il non avere vinto le elezioni e l’aver sbagliato ogni mossa dopo ci ha costretti ad accettare. Dunque, anche questi fattori condizioneranno le nostre scelte. Personalmente e questo lo sai bene perché ne abbiamo sempre parlato, io non ho mai sostenuto l’elezione del segretario nazionale del partito attraverso. Ho sempre ritenuto e non da adesso che il segretario nazionale se lo dovessero eleggere gli iscritti, che i segretari regionali se li dovessero eleggere gli iscritti, in momenti diversi rispetto a quello nazionale, se si vuol dare forza al partito regionale e non vederli, come è purtroppo stato fino adesso, come la lunga mano di Roma e di chi comanda. Ho ritenuto che l’elezione del segretario nazionale del PD fosse giustificabile solo con Veltroni perché si era in una sorta di “stato nascente” o fondativo per cui occorreva il massimo di apertura iniziale e perché, in quell’occasione, si votava direttamente il candidato alla premiership e questo senza un ulteriore passaggio a primarie di coalizione. E’ stato sbagliato, dopo le dimissioni di Veltroni, proseguire con questo sistema perché questo ha ingenerato confusione e delegittimato ulteriormente il partito. Ora il partito è nella condizione di dover decidere se deve proseguire nella strada di trasformarsi in comitato elettorale permanente o ritornare ad un partito di tipo europeo sia pure con modalità nuove e diverse. Aggiungo un ulteriore spunto. Non esiste in nessuna parte del mondo che il segretario nazionale di un partito è eletto attraverso il metodo delle primarie. Ora non è che tutti sono stupidi e noi i più intelligenti. Detto questo però ritengo che la nostra classe dirigente abbia sbagliato. Io non li incrimino per aver posto il tema di chi deve eleggere il segretario, ma ritengo sbagliato il luogo e il tempo. Sono perfettamente d’accordo con D’Alema ( il tanto vituperato Massimino che mi pare, tuttavia, essere l’unico lucido ) quando sostiene che il segretario dovrebbe essere eletto dagli iscritti, ma oggi proporre questo in questo momento non sarebbe capito dagli elettori. Dunque un problema di opportunità. Una direzione politica seria avrebbe posto il problema con una postilla. Il tema dovrebbe essere tema da congresso e la nuova Assemblea Nazionale ( di ridotta composizione numerica e con una presenza derivante dai territori provinciali ) chiamata a votare definitivamente la scelta politica. Dunque separazione tra premiership e leadership politica del partito e metodo di elezione fatte da un nuovo organismo legittimato e aggiornato. Purtroppo non è così che si sta facendo. A questo punto però ti rivolgo una domanda. Qualche sera fa ho sentito Renzi da Mentana sostenere la necessità per il PD ( e quindi se lui eletto segretario sostenere questo ) di aderire al gruppo socialista europeo e di riconoscersi pienamente nella tradizione socialista. Tu che ne pensi?
Scritto da Roberto Molinari il 28/7/2013 alle 11:42
Ma si può sapere di quali regole parla il Sig. Morelli? Di quelle statutarie o di quelle che vorrebbe lo fossero? Probabilmente finge di non capire. Ropetiamolo: tutti i segretari precedenti sono stati eletti con le regole che non gli piacciono. Chi fa il "piagnisteo"?
Scritto da ex maestra elementare il 28/7/2013 alle 11:45
@Roberto Molinari (11.42) - Cerco di sintetizzare molto. Su modernità/conservazione penso che in generale tu abbia ragione. Nella concretezza politica si può però ben dire che chi cambia lo status quo innova e chi vuol mantenere le cose come stanno cerca di conservare. In questi termini non c’è un giudizio di valore politico ma la fotografia di ciò che avviene, almeno per come parlo io. Sulla modifica statutaria per consentire a Renzi di candidarsi la proposta di Bersani era per l’assoluta temporaneità ed eccezionalità della modifica. L’avevo sottolineato anch’io al momento del voto nella Commissione Statuto (che da molto tempo non si riunisce più e forse è stata depennata). Oggi siamo invece in presenza del tentativo di cambiare in modo sostanziale e permanente la parte fondamentale dello Statuto che, a mio avviso, può fare solo il congresso. Assolutamente non questa Direzione screditata. Teniamo bene in mente la campagna elettorale senza nerbo e senza fantasia. Per non dire delle piroette insensate del dopo elezioni. Prima il tentativo con Grillo, poi l’accordo tutto contrario con Berlusconi su Marini, poi il tentativo Prodi di segno opposto, poi ancora l’invito a Napolitano a farsi rieleggere con lo sbocco che sappiamo. Siccome non tutte le responsabilità erano attribuibili a Bersani ma all’intero gruppo dirigente, possiamo affidare a costoro il compito di cambiare lo Statuto nel suo tratto identitario? La mia risposta è no e per questo Invito ad insistere sul no perché se insistiamo non ce la faranno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/7/2013 alle 12:07
@Robertto Molnari (11.42) - Sull’adesione al gruppo socialista non avrei oggi una posizione preclusiva. Di acqua sotto i ponti ne è passata molta dallo scioglimento della Margherita che era contraria. L’ho già detto tante volte sul blog: i partiti socialisti nazionali sono diversi fra loro. Tu sai bene che mi sono sempre considerato un estimatore di Blair. Non ci penso però nemmeno a “riconoscermi pienamente nella tradizione socialista”. La mia (nostra) tradizione era un’altra, quella popolare, alla quale penso sempre con gratitudine. Da anni, tuttavia, è nelle mani sbagliate e per questo noi abbiamo cambiato casa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/7/2013 alle 12:12
Caro Giuseppe condivido il tuo ragionamento lucido, approfondito, addirittura 'spietato'. Questa nostra classe dirigente ha fallito, pur avendo avuto ottime carte nelle mani. Pressapochismo, presunzione e autoreferenzialità ci hanno portati alla deriva. O si cambia radicalmente, o questa esperienza politica va archiviata. Sono pessimista, credo che Renzi rappresenti l' ultima opportunità. Mi ritengo più a sinistra del Pd, ma un' eventuale scelta europea tra i socialisti non mi può appartenere.
Scritto da paolo rossi il 28/7/2013 alle 13:02
Inutile girarci intorno:state finendo di spaccare un partito già a pezzi.Vi state prendendo una grossa responsabilità-"se ci ribelliamo vinciamo":ma allora è vero che avete un nemico;perchè solo ai nemici ci si ribella.
Scritto da Giuseppe Morelli il 28/7/2013 alle 13:05
Caro Adamoli, mi costringete proprio a iscrivermi al PD per mandare a casa anche questi dinosauri ! ! ! :-) Un saluto di buone vacanze
Scritto da Franco Barlocci il 28/7/2013 alle 13:48
Caro Giuseppe, credo che il PD, proprio perché grande forza popolare vicina alla gente, debba in questo momento avere il coraggio di cambiare, e questo per due motivi principali, accorciare la distanza siderale tra la politica e le persone e promuovere il cambiamento mediante l’ingresso della società civile.
Scritto da Silvio Aimetti il 28/7/2013 alle 13:54
@Giuseppe Morelli, io per esempio non sono a priori un “renziano” e non ho mai sopportato il termine rottamazione, ma ho visto per tanti anni la totale incapacità del partito democratico e della coalizione alternativa a Lega-PDL di essere presente sul nostro territorio, per fortuna qualcosa sta cambiando partendo dal basso, e cioè dai Comuni (Tradate, Malnate, Besozzo, Induno Olona, Daverio, ci metto anche Comerio) ma questo si è realizzato non per qualche merito della segreteria ma direi quasi esclusivamente per il lavoro dei tanti gruppi e liste civiche che sono nate sul territorio, esclusivamente guidati dalla vera passione politica che non ritrovo attualmente in una parte del PD. Con questa errata idea di riservare solo agli iscritti la possibilità di eleggere il segretario si sta minando questo grande processo di partecipazione che si è attivato, il rischio che si corre è che prevalga l’approccio urlato e populista del grillismo al posto dell’impegno quotidiano delle tante brave persone che naturalmente avrebbero la loro casa politica in una moderna coalizione riformista e democratica.
Scritto da Silvio Aimetti il 28/7/2013 alle 13:55
@RobertoMolinari, mi sento di obbiettare fermamente la definizione di conservazione e definirei l’attuale proposta per l’elezione del segretario semplicemente reazionaria, e quando nella storia al cambiamento viene opposta la reazione, in questo caso nei confronti dei giovani e di chi vuole darsi da fare in maniera disinteressata non va mai a finire molto bene. Credo inoltre che le perplessità sulla collocazione del PD nel PSE siano un mero esercizio stucchevole di un’analisi politica superata e non più attuale. Serve coraggio per cambiare l’Italia in questo momento, l’attuale classe dirigente del PD (anche locale) non ne ha più !
Scritto da Silvio Aimetti il 28/7/2013 alle 13:56
Proviamo a guardare la situazione da un altro punto di vista. Abbiamo perso le elezioni perché non siamo stati capaci di parlare all’altra parte del Paese, di convincere i milioni di delusi dai partiti e dalla politica hanno manifestato la loro protesta votando Grillo. Senza fare tesoro dell’esperienza, dopo la solitaria scelta dell’attuale gruppo dirigente di varare un’improponibile alleanza con il PdL, oggi ci troviamo, ancora una volta, a parlare soltanto a noi stessi. Le questioni statutarie che, in questa calura estiva fanno passare notti insonni ai vertici del PD, non interessano minimamente il Paese e nemmeno ai tanti sostenitori ed iscritti che non comprendono più che cosa sia il PD e in che direzione stia andando, ma non hanno modo, e forse neanche tanta voglia, di manifestare pubblicamente il proprio malumore. Ma il PD su cosa è diviso? Sulle politiche del Governo in materia di economia, tasse e lavoro? Sulla convivenza forzata con il centro-destra che ogni giorno pone sotto ricatto la maggioranza? Macché, il PD non si divide affatto sulla politica. Il PD si divide su Renzi. Una figura, avversata da molti per la sua non celata ambizione personale, ma che da un anno è al vertice della graduatoria di notorietà e di gradimento. Beninteso, io non sono renziano, sia perché non m’interessano le identificazioni correntizie con i leader chiunque essi siano, sia, soprattutto, perché durante le primarie, quando veramente si discuteva dei contenuti politici e delle proposte programmatiche di Renzi, non ho condiviso niente delle sue idee sul lavoro e sul welfare. Tuttavia, se domani si votasse il Segretario, tra Cuperlo, Pittella, Epifani e Renzi, in questo momento sceglierei senza dubbio il Sindaco di Firenze per due sole ragioni. La prima è che Renzi è l’unico in grado di raccogliere consensi al di fuori del recinto PD. La seconda, molto più seria, è che le altre componenti del PD, ad eccezione del solo Civati che, tuttavia, permane affetto da un incurabile edonismo minoritario, non volendosi confrontare sulla politica, trovano in Renzi il nuovo nemico su cui ricompattarsi. Prendiamo i giovani turchi e quella che dovrebbe essere la sinistra del PD. Tuonavano che Renzi, reo confesso di essersi recato ad Arcore, ci avrebbe portato nelle braccia di Berlusconi, salvo poi prenotare posti di governo e sottogoverno nell’alleanza con il PdL. La mia sensazione è che il PD non riesca ad uscire dalla palude stagnante abitata da cerchiobottisti, pesci in barile, trasformisti e varie figure, DEL GRUPPO DIRIGENTE NAZIONALE E LOCALE, che pur di sopravvivere non si espongono minimamente e si accodano al vincitore del momento. Poi ci sono quelli (soprattutto della sinistra) che, per stare in pace con la propria coscienza, dicono che il Governo Letta è un governo di scopo, di servizio, di transizione, di ponte. Insomma, tutto fuorchè quello che è realmente, cioè un’allenza organica con il centrodestra. Chissà se il liberal Renzi può rappresentare uno stimolo per questa SINISTRA INUTILE E STANTIA.
Scritto da Leonardo C. il 28/7/2013 alle 15:14
@Silvio Aimetti. Appunto Silvio,serve coraggio.Il coraggio di non accettare le sirene...fare come Ulisse,tapparsi le orecchie.Come faccio io.
Scritto da Giuseppe Morelli il 28/7/2013 alle 15:25
Ok per il congresso ma se le premesse sono le tue ultime conclusioni la vedo male,con i Martelli ci si può fare male se usati in modo improprio.
Scritto da Pierluigi Galli il 28/7/2013 alle 15:28
Non so, è come se gli scritti del ‘giovane turco’@Molinari (come da definizione di alcuni giornali locali) avessero cambiato enfasi. E’ come se fossero molto più curati (già lo erano). E’ come se stesse studiando da Segretario Provinciale. E’ come se Adamoli gli rispondesse con la stessa dovizia ed attenzione tributata a un Segretario Provinciale. E’ come se Molinari non facesse parte di quella classe dirigente PD, perdente ed esausta.
Scritto da eg il 28/7/2013 alle 15:31
Scusatemi la lunghezza. Non vorrei fare l’emula di @Molinari, già mai, io non sono nessuno, nemmeno iscritta. Anch’io mi ribello, ma alle contraddizioni di questo post. Se la classe dirigente del PD è così perdente ed esausta, perché stiamo facendo di tutto per puntellare un premier che ne è il prodotto? Per l’economia e per il lavoro dei giovani? Per offrire, come è stato dichiarato nei giorni scorsi, 800 posti di lavoro ai giovani in occasione di Expo (di cui almeno 600 potrebbero essere già prenotati dalla ‘ndrangheta’?). La precedente legislatura avrebbe dovuto chiudersi il 14 dicembre 2010; invece, la mozione di sfiducia non passò per 3 voti. Tutti furono contenti di quest’esito, compresa la classe dirigente del PD – questa stessa perdente ed esausta - che non era pronta per andare alle elezioni e si arrese ad un ulteriore anno di traccheggiamenti seguiti dalla ‘cooptazione’ di Monti ad opera di Napolitano. Mi spiace Adamoli che non ci siamo incontrati l’altra sera a Cantù, perché alcune argomentazioni, se fatte di persona, hanno il pregio di essere meglio comprese e di risultare meno ‘divisive’ (ah, che bella parola, va anche di moda). Sono d’accordo sul fatto che le regole non si cambino in corsa, ma tirare in ballo le due precedenti elezioni alla segreteria potrebbe risultare, per certi versi, annaspante. Infatti, l’elezione di Veltroni era il frutto del suo stesso ‘parto visionario’, quello del Lingotto, e non poteva andare diversamente. Tutto l’entusiasmante popolo di centrosinistra a votare Veltroni, l’ideologo del partito plurale, aperto, della vocazione maggioritaria, insomma del partito che poi risultò essere il ‘partito del predica bene e razzola male’, che disperse - anche con consapevolezza - gli esiti di quel risultato. Arriviamo a Bersani. E’ naturale che vennero accettate le primarie aperte: Bersani non correva rischi e, oltre tutto, inaugurò il ritorno dei correntoni trasversali: ex democristiani insieme ad ex comunisti per Bersani; ex democristiani insieme ad ex comunisti per Franceschini. Marino, pulcino nero, ma quanto basta. Infatti, anche i mariniani, insieme ai bersaniani e ai franceschiniani si spartirono il numero dei delegati e delle cariche di partito. Un’entropia ad hoc – millantata come linea politica diversa – ma con il solo consapevole scopo di ‘agguantare’ il più possibile. E ancora non si erano profilati, all’orizzonte, Renzi e nemmeno Grillo. Perché mi ribello a questo post? Perché questo gruppo dirigente, nei confronti del quale, oggi, Adamoli, ci invita a ribellarci in quanto ‘perdente ed esausto’ è il medesimo che: 1) non più tardi di 8 mesi fa selezionò i parlamentari della provincia di Varese ossia Marantelli, Senaldi, D’Adda, Gadda (e non mi si racconti la favola delle parlamentarie, ossia che questi nomi sono usciti dal tributo popolare); 2) non più tardi di tre mesi fa, ha prodotto un premier nazionale, ministri e sottosegretari, oltre che aver rinnovato una carica settennale a un Presidente della Repubblica verso il quale – non lo dico io che non sono nessuno, ma ampie fette della politica italiana (giuristi, politologici, editorialisti) – si nutrono dubbi sulla sua imparzialità; e, per pudore, mi fermo; 3) la stessa classe dirigente esausta e perdente non più tardi di due mesi ha nominato Alfieri quale coordinatore regionale lombardo. Pertanto, gentile Adamoli, sono gli elettori ad essere perdenti ed esausti.
Scritto da eg il 28/7/2013 alle 15:40
Per @Aimetti (13,56): lasci perdere la categoria dei giovani. I comportamenti che lei definisce ‘reazionari’ danneggiano chiunque, giovane o anziano, che si rivolga al PD per la prima volta (o perché alla sua prima esperienza politica o perché proveniente da altre forze politiche). In politica prevalgono i mediocri. Gli altri vengono allontanati o mobbizzati (è, alla fine, si allontanano da soli). La politica è branco, pertanto se si ha un’idea antagonista è bene non esprimerla, pena l’allontanamento dal branco. L’altra sera, in occasione della serata con Epifani, ho re-incontrato diverse persone che non vedevo da tempo. Tutte pro-Napolitano. Alla fine lo ero anch’io. La politica è gruppo, è cordata amicale, è branco. Chi la pensa diversamente, è perduto.
Scritto da eg il 28/7/2013 alle 15:49
Giuseppe, d'accordo con te al 100%. Questi cadreghisti ci vogliono far perdere anche le prossime elezioni e distruggere il partito, dobbiamo fermarli.
Scritto da Riccardo De Maria il 28/7/2013 alle 16:47
@Giuseppe Moreli, (11,26-13,05) non capisce che quello che sostiene @Adamoli è solo un "piccolo tentativo di aiuto" (forse persino inutuile e tardivo) per salvare il PD. Le posizioni di Morelli le conosco molto bene, LE REGOLE NON SONO MAI NEUTRE MA DEVONO ESSERE PIEGATE AGLI INTERESSI DEI DETENTORI DEL POTERE. E se qualcuno minaccia di scalzare le nomenklatura OPLA' si cambiano le regole perchè devono calzare bene solo al potere e questo vale per il PD ma anche per la politica in generale
Scritto da robinews il 28/7/2013 alle 17:06
Tranquilli tutti, se Renzi vincerà SENZA UNA PROFONDA ROTTURA di tutto quello che vuole cambiare, NON CAMBIERA' NULLA e il PD insieme all'intero sistema politico ed istituzionale saranno inesorabilmente travolti. Renzi per cambiare e salvare l'Italia, DOVREBBE, INSIEME AD ALTRI SINDACI (Emiliano, Marino,Pisapia ecc) CHIAMARE L'ITALIA ALLA RIVOLTA GENERALE per mandare a casa certi giovani ma già vecchi nel cervello e i molti vecchi rincoglioniti. L'AUTUNNO E' VICINO ("per tutti, nessuno escluso")
Scritto da robinews il 28/7/2013 alle 17:15
@eg. 15,40, considerazioni amare MA VERE. Difficile non condividerle.
Scritto da robinews il 28/7/2013 alle 17:18
Giuseppe Morelli, il partito lo sta spaccando chi come te non vuole rispettare le regole scritte nello Statuto, approvato all'unanimita'. Perché tutti i segretari sono stati eletti da iscritti ed elettori (compreso Bersani), ed ora invece si vuole cambiare andando contro lo Statuto e la prassi ? Perché vuoi andare contro le regole sottoscritte da tutti ? Me lo spieghi?
Scritto da Riccardo De Maria il 28/7/2013 alle 17:24
Caro Adamoli, hai ragione da vendere. Il rispetto delle regole statutarie è fondamentale per la credibilità di un movimento politico. Solo gli organismi preposti possono modificarle nei modi e nei tempi stabiliti dai regolamenti interni. La tua indignazione è quindi condivisibile.
Scritto da Ernesto Alberichi il 28/7/2013 alle 17:26
@Riccardo De Maria. Il partito lo sta spaccando chi vuole renzi segretario.
Scritto da Giuseppe Morelli il 28/7/2013 alle 17:58
L'elezione del segretario riservata ai soli iscritti vedrebbe escluso per esempio Prodi, che come tanti non ha ritirato la tessera!!!!!!!!!!! Vedremmo assemblee di 4 amici al bar semideserte. Sarebbe l'implosione del partito. Le regole vanno rispettate sempre, non solo quando fa comodo.
Scritto da L.V. il 28/7/2013 alle 18:11
@Camillo Massimo Fiori (11.41) - Scusami se ti commento in ritardo ma oggi pomeriggio sono stato via e volevo intervenire con calma perché tu poni dei problema molto seri. “L’Italia è allo sfascio”, e condivido pur volendo essere un po’ meno pessimista. “Se le elezioni per il segretario sono aperte a tutti vince Renzi”, ed è probabile. “Se vince Renzi il governo Letta cade e sarà difficile formarne un altro presieduto da Renzi”, e quindi, tu dici saggiamente, bisogna trovare un compromesso. Certo la mediazione si deve e si può trovare ma sulle regole di dettaglio. Senza cambiare le travi portanti del Pd. Sulla separazione fra segretario e candidato premier decida il congresso. La partecipazione congressuale resti aperta a tutti con l’obbligo di un’adesione al manifesto ideale e programmatico del Pd. Mi sembra una mediazione valida che mette davanti al congresso le scelte vitali per il futuro dell’unico partito vero che abbiamo in Italia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/7/2013 alle 19:02
@eg (15.40) - Una miscellanea composta bene. Accetto le conclusioni: “sono gli elettori ad essere perdenti ed esausti”. Mi permetto tre considerazioni. La prima: ritengo che Enrico Letta sia il miglior presidente possibile in questa situazione emergenziale. Un governo serve anche se spero che non si trasformi in una soluzione di legislatura. La seconda: è vero, ” le argomentazioni, se fatte di persona, hanno il pregio di essere meglio comprese”. Per quanto mi riguarda, le argomentazioni razionali non sono però mai divisive. Argomentare è confrontarsi costruttivamente. La terza: invito a ribellarsi contro lo stravolgimento delle tavole fondative del Pd. Il cambiamento di queste e il ricambio dei dirigenti, non più all’altezza, deve essere opera del congresso. Chi poteva farlo prima? Nessuno, anche perché, salvo Bersani e Bindi, gli altri non hanno dato le dimissioni. E se anche le avessero date sarebbe servito il congresso per sostituirli. Nel frattempo la politica non poteva essere fermata.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/7/2013 alle 19:11
Ricordo i due commenti che ho scritto ieri sul post precedente. Ecco il primo: Si capisce che certi dirigenti vogliano far votare solo gli iscritti. Neanche 500.000 iscritti sono controllabili dai gerarchi di Roma e dai gerarchetti di provincia. Così vince sempre il vecchio e cioè loro. Se prevarrà questa scelta al congresso l'accetterei se prevarrà all'assemblea nazionale ad un passo dal congresso restituirei la mia tessera. (segue)
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 28/7/2013 alle 20:54
(Seguito) Ecco il secondo: Renzi non è indicato dai gerarchi di Roma come candidato. Anzi stanno cercando di fregarlo in ogni modo. Io vorrei stare nel Pd ma l'unica cosa che questi dirigenti capiscono è la minaccia di restituire la tessera. Se lo minacciamo in tanti come sta avvenendo sulla rete in questi giorni forse capiscono che stanno portando il Pd alla fine.
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 28/7/2013 alle 20:55
@Molinari e @eg. Non potreste essere più brevi. Vorreo leggervi ma certe volte siete scoraggianti. Anche @Robinews scrive tantissimo ma spezza i suoi commenti ed è più leggibile.
Scritto da Vorrei leggervi il 28/7/2013 alle 21:50
Stanno facendo retromarcia ma teniamo alta la guardia. Franceschini sarà come l'ultimo giapponese nella foresta con il povero Bersani che gli passa la boraccia dell'acqua e un pò di viveri. Epifani fa il sindacalista e cerca di trattare ma alla fine di questa sceneggiata avrà perso prestigio.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 28/7/2013 alle 22:52
@Adamoli. Sei un mastino intelligente ma perché tanto impegno? Ti han mica promesso qualcosa per caso?
Scritto da Lupus il 28/7/2013 alle 23:07
Caro Giuseppe, condivido il tuo post ed anche quello precedente. Sono iscritto al PD dalla sua fondazione e non vedo ragioni per cambiare le regole costitutive. Al congresso le riconfermerei. Il problema non è la riduzione della partecipazione ai soli iscritti, ma il coinvolgimento del "popolo delle primarie" anche oltre il voto nelle primarie. Qui sta la vera scommessa strategica del PD, quella che non può essere scambiata per nessun "piatto di lenticchie ".
Scritto da mose il 28/7/2013 alle 23:32
Sono sempre stata una persona " democratica e aperta al dialogo", ma , scusate le continue critiche di Morelli e le argomentazioni di altri stanno deludendo me e tanti altri iscritti , non provenienti dai precedenti partiti ( DC o PC). Il PD, alla sua nascita , ha rappresentato una grande speranza di innovazione e partecipazione . Ha suscitato entusiasmo e speranze. Si sta corrodendo, non vuole aprirsi; ce ne andiamo delusi; possiamo vivere dignitosamente, non avendo bisogno di cariche.
Scritto da bruna Croci il 29/7/2013 alle 00:11
@Lupus (23.07) - Si mi hanno promesso tante cose, devo scegliere tra il Parlamento e un consiglio d'amministrazione di qualche società pubblica. Preferirei, come si sa, la Regione ma ci sono già stato per parecchi anni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/7/2013 alle 09:31
@Giuseppe Morelli, o chi vive negli anni 60 pensando al 2000 dimenticandosi che siamo nel 2013.
Scritto da Francesco Calò il 29/7/2013 alle 09:53
@Calò:l'anagrafe è il rifugio di chi è privo di argomenti intellettualmente validi
Scritto da Giuseppe Morelli il 29/7/2013 alle 10:10
@De Maria:"tutte le primarie sono aperte,ciascuna secondo la propria logica.Le primarie per il premier saranno aperte a chi si dichiara elettore del centrosinistra.Quelle per il segretario devono essere aperte a chi aderisce al partito".Bersani a l'Unità sabato 27 luglio.pag.2-
Scritto da Giuseppe Morelli il 29/7/2013 alle 10:11
Sig. Morelli nella sua risposta vedo invece un pensiero alto e intellettualmente valido cosi all'altezza che ancora oggi non mi spiego come mai non si sono vinte le ultime elezioni. L'usato sicuro come lei dove ci ha portato?
Scritto da Francesco Calò il 29/7/2013 alle 10:19
@Calò. Ricordo che,sia pure con una legge orribile,alla Camera il PD ha la maggioranza assoluta.Chi ha cercato il "nuovo"votando grillo ha impedito una vittoria netta anche al senato.
Scritto da Giuseppe Morelli il 29/7/2013 alle 10:37
Questa generazione dirigente ha fallito e non se ne rende conto. Ma con che coraggio Franceschini dice "primarie per iscritti" quando LUI era candidato a segretario con primarie aperte! Toglietevi di mezzo e fate fare ad altri, sbaglieranno? Puo essere, ma peggio di cosi è dura! persi 150.000 iscritti in 3 anni, persi 3 milioni di voti in 4 anni altro da dire?
Scritto da Federico A. il 29/7/2013 alle 10:41
Nel caso fosse sfuggito a taluni. Il PD esprime Letta Presidente del Consiglio ed è al governo con Scelta Civica ed il PDL. SI CONVINCA E NE PRENDA ATTO. La scelta è del Segretario del PD Napolitano. Mi domando perchè i parlamentari ancora non hanno fatto una opera di sensibilizzazione sul territorio (sindacato,circoli,sezioni..) Questa è la strada del futuro A MEDIO TERMINE. Per il futuro Renzi farà il premier,ma mai il segretario del PD che non lo vuole...
Scritto da Controcorrente il 29/7/2013 alle 10:55
@Morelli. Infatti e' sempre colpa degli altri e magari anche degli elettori... Con la maggioranza in un ramo del parlamento berlusconi ci detta l'agenda politica, chi si può dimettere e chi no e votiamo anche che alfano non sapeva nulla... Beh una vittoria epocale sig. Morelli
Scritto da Francesco Calò il 29/7/2013 alle 10:56
Per @Adamoli (19,11): il ragionamento non fa una grinza ed è pure condivisibile. Ma non siamo più nel momento fondativo del PD, e il Paese vive una dissociazione grave: da un lato, è in preda ad una delusione cocente e palpabile, dall’altra ad attacchi di euforico e superficiale entusiasmo, che è lo stesso che fa impennare, nei sondaggi, le percentuali a favore di Renzi. Ho il sospetto che alla massa (che potrebbe recarsi, con superficiale euforia, alle primarie aperte del PD) interessi poco sapere chi è Renzi, così come le idee che propugna. Probabilmente, è più colpita dall’età, dall’estro comunicativo e brillante, dalla presenza gradevole, dal fatto che sia uno come noi, con famiglia, moglie e figli (spesso citati nei suoi interventi). Ed è per questo che, provocatoriamente, nel mio commento nel post precedente fissavo, addirittura, la data degli aventi diritto a votare, ossia gli iscritti al 31.12.2012. Preferiamo il 30.06.2013? Va bene, fissare una data è un modo certo per tutelarsi anche dai ‘cammellaggi’ della nomenclatura. Quello che non capisce la signora @Croci (naturalmente, non per colpa sua ma per la deliberata capacità che hanno i nostri leader di generare confusione al solo scopo di autoalimentarsi) è che il PD è fermo al livello nominale. Non è sufficiente un atto fondativo per dare vita a una grande esperienza di popolo, di idee, di strategie, di umanità, di entusiasmo, di gioie, di dolori, di vittorie e di sconfitte (che avrebbe dovuto essere il nostro PD). La signora @Croci come si spiega l’uscita del tesoriere PD Sposetti (‘se Berlusconi verrà condannato il Pd salterà come un birillo’)? Non se lo spiega? Eppure dovrebbe. PS: Avremmo dovuto liberarci da tempo di Sposetti, ma con tutti gli scheletri che tiene sotto chiave nell’armadio, sarà impresa impossibile. E poi proviene dalla stessa corrente di Napolitano.
Scritto da eg il 29/7/2013 alle 11:03
Chi ha fatto ostruzionismo in Parlamento? Chi insulta il PD tutti i giorni?Chi ha dato del morto a Bersani e ci ha fatto fare figure di M...via web? Chi ha rubato milioni di voti al PD per poi negarli in un'alleanza almeno numericamente possibile? Chi insulta ogni giorno il segretario del PD Nepolitano? Chi paventa e sobilla il Paese a "rivolte" più o meno nord africane? Perchè tanti PD invece che lavorare e sostene il Governo che guidiamo con l'unica coalizione possibile..litigano ogni giorno?
Scritto da Controcorrente il 29/7/2013 alle 11:06
@Calò. Se non riesce a capire il perchè di questo governo anomalo le suggerisco di abbandonare,magari momentaneamente, ogni suo interesse per la politica.
Scritto da Giuseppe Morelli il 29/7/2013 alle 11:07
Per @vorrei leggervi (21,50): per la lunghezza, mi ero già preventivamente scusata ieri, e lo faccio anche oggi. Anch’io vorrei leggerti con le tue autentiche idee, perché no?
Scritto da eg il 29/7/2013 alle 11:07
Caro Adamoli, non volevo offenderti, anzi stimo molto la tua intelligenza che è ammessa da tutti quanti. Mi sorprende la tua passione e la tua attività adesso che da alcuni anni non hai incarichi pubblici. Non rifarei più la domanda che ti avevo fatto ieri sera tardi. Abbiamo opinioni diverse ma il tuo blog è aperto e continuerò a scriverti. Ciao.
Scritto da Lupus il 29/7/2013 alle 11:11
Se i bersaniani vogliono fermare Renzi trovino un candidato alternativo credibile e lo battano sul campo invece che giocare con le regole. Bersani ha ancora il coraggio di dire ciò che il Pd dovrebbe fare? Ma vada a dormire!
Scritto da Andrea il 29/7/2013 alle 11:52
@Morelli: sono curioso di capire cosa intende lei per "spaccare il partito".
Scritto da Federico A. il 29/7/2013 alle 12:14
E' ora di finirla con questa storia. Si voti come si è sempre votato e il Pd sia guidato da chi ha più consenso nel popolo del Pd.
Scritto da Erasmus il 29/7/2013 alle 12:26
Caro Giuseppe, prima di riannodare i fili del ragionamento vorrei spendere due parole su Franceschini. Nell’intervista a Repubblica ha spiegato bene le ragioni della sua proposta. Personalmente le condivido. Quello che non mi piace e su questo siamo d’accordo io e te, è che si facciano ora queste modifiche. Ribadisco, è un problema di opportunità politica. Il nostro popolo non capirebbe e vivrebbe questo passaggio come una chiusura o peggio come un modo per bloccare Renzi nella sua corsa. Dunque chi ama le passioni fredde in Assemblea Nazionale è giusto che disegni un percorso diverso da quello apparso fino ad ora, ma che sia per il dopo e che sia oggetto del contenuto delle proposte dei candidati e che lo si faccia per evitarci questo “suicidio politico”. Un percorso che però sciolga il nodo sul modello di partito che si vuole costruire perché dal modello di partito discende l’idea di democrazia e discende il modo in cui si vive all’interno delle Istituzioni da parte del personale politico. Responsabilità. Non mi piace Franceschini quando si assume il ruolo di “guardiano dell’ortodossia”. E’ un ruolo che non dovrebbe svolgere, ma la responsabilità non è solo imputabile a lui, ma anche a chi gli vuol far fare la figura dello “Starace” democratico e di coloro che lo circondano e lo consigliano. Ribadisco, non esiste nessun partito al mondo che ha il suo segretario nazionale eletto tramite primarie a cui possono partecipare tutti quelli che aderiscono ad un generico appello d’intenti. Ma il nodo non è solo questo. Il nodo è costruire un partito che è solo un comitato elettorale ( modello americano per intenderci e a cui sembrano ispirarsi Veltroni – prima – e ora Renzi ) o un modello di tipo più tradizionale, più europeo. Dai candidati alla segreteria nazionale mi aspetto questo. Mi aspetto risposte di senso su come deve essere il PD, su come si deve elaborare la linea politica e di quale ruolo debbono avere i militanti ( fare solo salamini e manovalanza alle primarie? Già così le oligarchie avranno autostrade davanti a loro e col consenso del “popolo delle primarie” ). Mi aspetto una idea di società e una proposta di Governo del Paese. Il quadro attuale. Mi sembra che tutti cincischiano nel non scoprirsi. Ad oggi l’unico, improbabile candidato, che ha scritto parole sensate è Bettini che sappiamo tutti che non si candiderà mai. Ma gli altri? Nulla, compreso Renzi che passa il suo tempo ad occupare lo spazio pubblico, ma non scioglie i nodi politici, salvo un suo deciso spostamento tattico a “sinistra” sostenendo che è giunto, per lui, il momento di parlare di lavoro e di inserire il PD nella storia del socialismo europeo. Ancora un po’ troppo poco direi per far cadere l’accusa di voler conquistare la segreteria per sbaragliare il governo delle larghe intese e proporsi in prima persone. Una domanda. Ma se Renzi vince, come è sempre più possibile visto anche l’insignificanza degli avversari, le primarie per la segreteria nazionale, e, come è ovvio fa cadere il governo Letta per portarci alle elezioni e magari, come è auspicabile, vincerle, chi farà il segretario del PD? Renzi dal governo? Si rifà il congresso? Non so perché, ma ho la sensazione che le regole a quel punto le cambia Renzi ancora.
Scritto da roberto molinari il 29/7/2013 alle 13:36
Per @eg. Apprendo da te che l'on. Sposetti, il leggendario amministratore dei Ds, era della corrente di Napolitano. Per attaccare il Presidente siete capaci di tutto. Complimenti.
Scritto da Nic il 29/7/2013 alle 13:51
Mi pare manchi ancora un requisito base: la fiducia reciproca. Le regole, se si collabora, non sono un problema. Ci vogliono 20 minuti. Diventano un problema (si vedano le primarie per il presidente del Consiglio, modificate per far partecipare altri del PD) perché le si vogliono a propria immagine e somiglianza.Il tema non è politico,è sociologico. Forse c'entra l'infantilismo.Detto questo: si voti come al solito. Franceschini mette la faccia conto terzi.Come molti altri. Leader? Non pervenuti.
Scritto da FrancescoG. il 29/7/2013 alle 14:19
Non possiamo insistere su modelli di partito e su politiche che non ci sono più. E' vero, in Europa i segretari di partito sono scelti, credo ovunque, dagli iscritti, ma proporre oggi una modalità di voto del genere significherebbe, di fronte alle attuali dinamiche, incarnare un' idea di chiusura che ci relegherebbe a mera ed anacronistica testimonianza del passato. Possiamo permettercelo? Insistere con una sorta di 'capziosa rigidità teorica potrebbe esserci fatale. E così difficile capirlo?
Scritto da paolo rossi il 29/7/2013 alle 14:20
@Roberto Molinari (13.36) - Mi basta che oggi si riconosca che le decisioni adombrate nella Direzione di venerdì sono di competenza del congresso. Il quale dovrà chiarire quale Pd vogliamo per il futuro. Come hai visto ho concluso questo post scrivendo che dobbiamo stare col fiato sul collo dei candidati alla leadership affinché tirino fuori i contenuti. Non pensino di cavarsela col bla,bla,bla. Questo vale per tutti, anche per Renzi. Tu affermi che gli antagonisti di Renzi sono insignificanti. Non sono così spietato ma credo che questo sia il vero problema del Pd. Lo risolvano. Cuperlo, Barca, Epifani? Ne scelgano uno e apriamo tutti insieme il confronto anche sui problemi dell'Italia e dell'Europa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/7/2013 alle 14:26
Concordo con l'ultimo commento di Giuseppe. Basta paranoie, retropensieri, cavilli sulle regole e regolette. Avviamo il confronto sui contenuti e non assumiamo il governo Letta e l'alleanza con il PdL come una scelta ormai acquisita e definitiva, che esula dal dibattito sul futuro Segretario. L'ozione forzata di un governo di lunga durata, anzichè il ricorso a nuove elezioni nel breve periodo, condiziona eccome la scelta sui nomi e sulla linea del PD che uscirà dal congresso.
Scritto da Leonardo C. il 29/7/2013 alle 14:52
Io vorrei (ormai da anni) che nel PD si parlasse di contenuti ed idee. Quale è la veduta da qui ai prossimi 20 anni sulla politica industriale ed economica del nostro Paese? Come ci si adatta alle evoluzioni ed ai cambiamenti del contesto internazionale in cui l'Italia dovrà sempre più integrarsi con i futiru Stati Uniti d'Europa? Siamo stanchi delle continue lotte e correnti all'interno del PD. La selezione della classe dirigente deve essere fatta unicamente per le competenze da mettere in campo.
Scritto da Simone Franceschetto il 29/7/2013 alle 15:13
Giuseppe,non riesco ad appassionarmi come voi del PD,al tema da te oggi proposto,anche se è la democrazia.Quello che mi preoccupa è che il Parlamento sta per approvare,con voto trasversale,la legge contro la omofobia, transfobia.Chi dice che la famiglia è quella tradizionale con padre,madre figli,può essere denunciato e condannato al carcere ( 4 anni ).Proposta da Scalfarotto, Concia e co,per favorire chi come Vendola vuole adottare un figlio.Quanti regali ha lasciato Bersani! Ribelliamoci!!!
Scritto da mario diurni il 29/7/2013 alle 15:24
L'intervista di ieri di Franceschini mi è parsa sensata. Bisogna sicuramente aprirsi, ma è giusto che ci va a votare al gazebo per eleggere il segretario del PD, sposi almeno i valori portanti del PD (anche per cambiarlo) e quindi servirebbe una iscrizione per una sorta di carta di intenti. Tutta altra cosa sarà (quando si andrà a votare nel 2015 mi auguro) l'elezione per il candidato premier. Sono tutavia daccordo che questa classe dirigente sia completamente da riformare con le idee e merito.
Scritto da Simone Franceschetto il 29/7/2013 alle 15:49
Oggi non intendo svolgere lunghi, approfonditi e magari un po' noiosi ragionamenti sullo stato del partito e sul suo gruppo dirigente, considerato screditato e pedente da molti, Adamoli compreso. Mi limito a gridare il mio disagio e la mia insofferenza sempre maggiore, soprattutto pensando agli elettori ed ai militanti che ancora si affidano al nostro partito (un po' per fede, speranza e carità; un po' per l'impresentabilità dei nostri avversari, da Berlusconi a Grillo). Mi sembra di avere a che fare con una maionese impazzita e non so più con chi prendermela. Con il vecchio gruppo dirigente, da D'Alema a Bersani a popolari Fioroni, Bindi, ecc.? Con i nuovi "Giovani Turchi" -ammesso che si chiamini ancora così? Con Renzi? Con Letta, uomo dabbene, che gestisce un governo, dove un passo avanti è pareggiato da un passo indietro? Non so più che pensare, considerato che sembra di assistere ad una guerra internadi tutti contro tutti, sul modello dell'hobbsiano "homo homini lupus". Nel senso che ciò che un "dirigente" afferma oggi con decisa sicumera è contraddetto qualche tempo dopo, mutata situazione e circostanza. E non mi si parli di duttilità, flessibilità e roba del genere. Si tratta semplicemnte del vecchio "Cicero pro domo sua". Faccio un solo esempio,che mi pare emblematico dello stato quasi paranoico in cui versa il nostro partito: questione del segretario e del candidato alla presidenza del consiglio. Il buon senso -non voglio dire il senso comune spesso nemico del vero- vorrebbe che il segretario del partito possa essere il candidato premier. Sono in questo d'accordo con Ilvo Diamanti che un premier senza partito rischia la duplice fine di Romano Prodi. Votano solo gli iscritti o gli elettori o altri? La discussione chiaramente mi pare allucinante. Si può decidere di chiudere con la forma tradizionale di partito e di avviarsi ad partito-movimento "comitato elettorale", come nell'Ottocento. Allora forse non servirebbe più manco un segretario, ma un semplice coordinatore del comitato elettorale. Se invece si pensa di non chiudere con la forma di partito organizzato e strutturato sul territorio, sia pure rinnovato nei dirigenti e nelle idee, non si può, a mio parere, annacquare il voto degli iscritti per il segretario con quello degli elettori o dei cittadini in genere. Conosciamo bene i limiti della democrazia rappresentativa o delegata, propria anche di ogni organizzazione. In attesa però di migliorarla o superarla, attenti a non farci sedurre da facili e poco democratiche alternative. Perciò non mi parrebbe sbagliata l'idea di Franceschini di permettere a chiunque, fino all'ultimo minuto precedente la scelta del segretario, di iscriversi al P.D. presso un circolo o presso un gazebo.Ciò detto, me la prendo un po' con tutti i dirigenti sopra citati che con il loro comportamento da "signori della guerra" di medioevale memoria vanificano il lavoro di migliaia di semplici militanti, di migliaia di sindaci e di amministratori che lottano in prima linea da soldati semplici giorno per giorno, a differenza dei generali spesso al sicuro dietro le linee.
Scritto da mariuccio bianchi il 29/7/2013 alle 17:11
Il giorno del giusdizio è arrivato (domani). I media berluscones titolano: "TUTTI I PARLAMENTARI PDL PRONTI A LASCIARE IL PARLAMENTO, IL PD TREMA". Mai nelle storia d'Italia c'è stata una pressione "ufficiale" ma anche "sottorrenaea" sulla giustizia come in questo caso. Non so cosa deciderà la corte di cassazione, sò solo che si sta consumendo il più GIGANTESCO CONFLITTO DI INTERESSI che sia mai avvenuto in un paese cosiddetto "democratico". l'ITALIA NE SARA' LA VITTIMA con tanti saluti al PD.
Scritto da ROBINEWS il 29/7/2013 alle 17:53
@Paolo Rossi, concordo pienamente.
Scritto da Lorenzo L. il 29/7/2013 alle 18:18
@Mario Diurni (15.24) - Vorrei parlare dell’omofobia quando conosceremo il testo definitivo e avrò ascoltato il parere di persone di cui mi fido. Non essendo un tuttologo oggi francamente non me la sento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/7/2013 alle 18:31
@Simone Franceschetto (15.49) - Franceschini con l’intervista a Repubblica ha già fatto mezza marcia indietro rispetto a venerdì scorso quando aveva affermato che devono votare solo gli iscritti. Bene, non è questa una decisione nella disponibilità della direzione e dell’assemblea nazionale ormai in scadenza. Sottoscrivo anch’io le tue domande del precedente intervento sulla politica industriale ed economica del nostro Paese, sull’evoluzione e i cambiamenti del contesto internazionale e sui futuri Stati Uniti d'Europa. Incalziamo i candidati su questi temi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/7/2013 alle 18:32
@Mariuccio Bianchi (17.17) - Dopo il risultato elettorale così deludente era inevitabile un forte trambusto. E’ tipico delle vigilie importanti che si presumono cariche di cambiamento. Ci tengo a dire che il mio “ribelliamoci” era rivolto allo stravolgimento delle regole fondative non al partito in quanto tale. La mia posizione sul congresso aperto l’ho già spiegata varie volte e non voglio tornarci ancora. Più volte ho detto anch’io che un premier senza partito alle spalle rischia la duplice fine di Romano Prodi nel 1998 e nel 2008. Do quindi ragione a Ilvo Diamanti. Questa è tematica congressuale e ne parleremo tantissimo. Spero che ai nastri di partenza ci siano Renzi e qualche altro candidato (uno o due non di più) con una linea chiaramente diversa, in modo che le scelte siano trasparenti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/7/2013 alle 18:39
@Controcorrente, noncapisco il ripetuto riferimento al segretario del PD Napolitano. Se è ironico potrebbe andare anche bene, se non lo è forse @Controcorrente non si rende conto di quello che dice.
Scritto da robinews il 29/7/2013 alle 18:40
@Morelli, ben detto! "tapparsi le orecchie come Ulisse", paragone ardimentoso. Io direi anche di "chiudere gli occhi e anche la bocca" come la scimmietta che " NON VEDE, NON PARLA, NON SENTE", Questo forse è il modello di elettore e iscritto al PD che @Morelli (e la Nomencklatura) preferirebbero.
Scritto da robinews il 29/7/2013 alle 18:47
Mentre discutiamo del nulla (il dibattito nel PD) Papa Francesco parla di cose concrete (della vita degli uomini e delle donne), cioè di UN PUNTO POTENZIALE DI PROGRAMMA POLITICO DI GOVERNO e dice: "CHI SONO IO PER GIUDICARE I GAY"? Ecco, basta poco, la politica prenda esempio da Papa Francesco e smetta di fare il GIOVANARDI. Sul monsignore arrestato dello IOR ha detto: SE E' STATO ARRESTATO NON ERA CERTO UNA STINCO DI SANTO. Bravo Francesco, se una certa politica ti prendesse ad esempio......
Scritto da robinews il 29/7/2013 alle 19:00
@Adamoli, @Diurni: per oggi, ci bastino le illuminate parole di Papa Francesco: ‘il problema sono le lobby, non i gay. Chi sono io per giudicare un omosessuale di buona volontà e che cerca Dio?’
Scritto da eg il 29/7/2013 alle 19:04
Oggi è il giorno del fine e mite Ilvo Diamanti. Il consigliere regionale Pizzul gli ha dedicato un post. L’on.le Senaldi ne ha segnalato l’editoriale alla mailing-list degli iscritti, con una mail dal seguente intrigante oggetto ‘Contributo dell’on.le Senaldi’. (Delusi i suoi sostenitori: non era un contributo economico agli iscritti e nemmeno un contributo di idee per il congresso. Non era un’iniziativa sul territorio e nemmeno una proposta di legge. E non era nemmeno dell’on.le, il contributo, ma di Diamanti. E nemmeno due righe, da parte dell’on.le, di commento). Cito solo due casi, ma inutile dire che l’editoriale del sociologo oggi impazzerà nella rete dei ‘democratici’. Bene, fino a ieri, gli spunti di Diamanti venivano puntualmente snobbati dai dirigenti del PD, preferendo quelli di un Polito o di un Massimo Franco.
Scritto da eg il 29/7/2013 alle 19:11
Per @Nic (13,51): ‘siete’ chi? E poi, sulla persona in questione (Napolitano) avresti fatto meglio a scrivere ‘siamo’, nonostante le nostre preferenze politiche potrebbero essere diametralmente opposte.
Scritto da eg il 29/7/2013 alle 19:35
Se è vero come è vero che i segretari sono sempre stati eletti dagli iscritti ed elettori ciononostante molti si lamentano dello stato del partito tuttavia vogliono che rimangano le stesse regole. Forse è meglio tornare all'antica ; i segretari li scelgano gli iscritti.
Scritto da varesotto il 29/7/2013 alle 21:58
Buongiorno, volevo condividere con voi una notizia che se confermata ha dell’incredibile. Sembra che la Neo Sconosciuta Parlamentare GADDA sia definitivamente in collisione con i furbetti di Varese che l’hanno portata a Roma, in primis il Leghista Rosso Marantelli, in quanto dopo una lunga carriera parlamentare di 5 MESI durante i quali ha dato prova di grande analisi e proposte politiche (non che gli altri siano stati meglio ANZI) cheta cheta, quatta quatta, senza proferire nulla a nessuno , nemmeno ai suoi sponsor si sia candidata a fare nientepopodimenoché IL CAPOGRUPPO ALLA CAMERA . Ora , capisco che un pizzico di ambizione ci sia nella vita come in politica ma credo debba sempre essere bilanciata dalla MODESTIA riconoscendo come nel caso di specie i GROSSI LIMITI POLITICI. Capisco anche che la paura di non riuscire a tornare a Roma con un secondo mandato, paura che dovrebbe cmq iniziare ad investire TUTTI, stia cercando in tutti i modi di farsi notare in qualche modo all’interno del Palazzo. Invece di saltare da una sponda all’altra (Franceschini, Renzi, Giovani Turchi, Giovani Democratici etc etc) cara/i Parlamentare/i dai e date prova concreta delle vs, ad oggi FUMOSE, capacità politiche. A supporto di quanto detto sinora e per evidenziare che non solo la poverina Gadda si trovi in questa condizione, anche l’on. Marantelli ha dato grande prova di sé incontrando di nascosto RENZI (Danielino non è come 20 anni fa che potevi fare queste cose e nn si sapeva nulla) a Firenze proponendosi come referente perché stanco di questa politica fatta di CORRENTI/FAZIONI, BISOGNA RINNOVARE!!!!! AHAHAHHAHAHAHAHAHHAHA Il mitico TOTO’ avrebbe concluso dicendo MA MI FACCIA IL PIACERE……………………..
Scritto da ANONYMOUS – DEMOCRATICO VERO - . il 30/7/2013 alle 09:22
@Anonymous democratico (09.22) - Ho appena messo il tuo commento ma, dal momento che parli di persone conosciute, la prossima volta sarà meglio che ti faccia conoscere anche tu, altrimenti non ti pubblico. Ti ho già inviato una mail al tuo indirizzo. Spero che sia autentico e che tu mi risponda. A presto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/7/2013 alle 09:35
Ti ho risposto.
Scritto da AnonymousDemocratico il 30/7/2013 alle 10:33
@Anonynous, sono voci inquietanti che girano nel PD varesino con una certa insistenza e che spero siano prive di consistenza altrimenti all' inquietudine si aggiungerebbe rammarico per la mancanza di un minimo di senso del pudore.
Scritto da Pdvarese il 30/7/2013 alle 11:59
Mi sono letta la pluricitata intervista a Franceschini. Ho trovato interessanti le ultime tre righe. Se è questa la preoccupazione del gruppo dirigente è un motivo in più per ribellarsi. Penso sia ora di dare un taglio definitivo al Pd come federazione delle due "ditte". Se c'è una battaglia da fare al congresso penso sia proprio questa. Le varie proposte sul cambio delle regole non ne sono che l'abito ideologico.
Scritto da mose il 30/7/2013 alle 16:40
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