Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 28/8/2008 alle 15:40

Pubblico sul mio sito la sintesi di un interessante discorso di Tony Blair dal titolo "Ecco perchè campioni si diventa" nello sport, nella vita e in politica. È un discorso da lui pronunciato nell'Università di Pechino subito prima delle Olimpiadi, ma disponibile in italiano solo da qualche giorno.
Tony Blair è stato per lunghissimo tempo il leader europeo al quale guardavo con maggior stima, malgrado l'errore grave della guerra in Iraq al fianco degli Usa. Nel pezzo che pubblico scorgo degli accenni anche biografici che rendono più suggestivo il suo racconto di come campioni si diventa: la capacità di lottare, la creatività che - come per esempio in politica porta a ridiscutere sempre i parametri tradizionali fra destra e sinistra - l'autodisciplina, il coraggio, la volontà e la capacità di non cedere all'egoismo personale , sociale e localistico.
Non per nulla il discorso è stato tenuto in una università davanti a migliaia di studenti cinesi. È una lezione di vita per tutti, soprattutto per i giovani.

(Per chi voglia leggerlo, il discorso è ben più accattivante della sintesi. Potete trovarlo all'indirizzo: www.tonyblairoffice.org)

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Molto belle e suggestive, come spesso del resto, le parole di Blair. E molto significative anche nell’ottica della politica italiana. Alla quale manca spesso coraggio e la capacità di sfidare, quando necessario, l’impopolarità. Quanto al breve commento di presentazione del pezzo, ritengo un po’ semplicistica l’affermazione secondo cui Blair abbia commesso un grave errore nell’appoggiare la guerra in Iraq. Di fronte alla ferma volontà di Bush di procedere all’attacco con o senza l’approvazione di Downing Street e in nome della special relationnship tra Stati Uniti e Gran Bretagna, Blair semplicemente non poteva fare altro che partecipare all’operazione militare. Certo non era affatto convinto della guerra. Cercò di spiegare a Bush i rischi dell’operazione. Poi decise, però, che era meglio cercare di influire da dentro piuttosto rimanere fuori, nonostante un’opinione pubblica inglese fermamente contraria. Non si può giudicare la politica estera della Gran Bretagna ignorando la relazione strategica che lega quel paese agli Stati Uniti.
Scritto da Tony il 28/8/2008 alle 18:21
Bello il pezzo di Blair, grazie ma in realtà vale soprattutto per gli adulti che si atteggiano spesso come se fosse champions e poi non lo sono mica tanto ma non mollano mai la cadrega.., il vero problema per i giovani e chi e' un champion le opportunita' se le deve cercare fuori dall'Italia. Non è vero che Blair ha sbagliato. Anch'io penso che la guerra in Iraq fosse sbagliata, ma Blair ha fatto solo l'interesse del suo paese che consiste nel seguire gli USA anche se non lo si dice.
Scritto da Andreus il 28/8/2008 alle 20:00
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