Il sondaggio su Bossi a Firenze ha ricevuto quasi trenta commenti e un centinaio di risposte. I risultati esatti si possono vedere sul mio sito.
Lo scopo era quello di far discutere di queste cose non solo chi segue la politica nel Pd. Nei commenti ha nettamente prevalso la prima delle risposte predefinite, ovvero la tesi di continuare con questo tipo di incontri. Nelle risposte anonime al sondaggio è emerso invece un risultato un poco diverso.
La mia opinione era favorevole alla prosecuzione del confronto. Oltre alle ragioni che ho scritto nel mio breve commento, ce n’è una non tattica e passeggera, ma di fondo. Sono sempre stato contro il manicheismo, cioè la divisione fra buoni e cattivi, fra chi ha sempre torto e chi sempre ragione, di moda soprattutto, ma non solo, a sinistra.
Il confronto è l’anima della politica, lo è stato anche nei tempi delle divisioni ideologiche, figuriamoci oggi. Il problema è un altro: è quello di portare nel confronto le nostre idee, la nostra visione del mondo, della società, dello stato, di non avere sudditanze né culturali, né psicologiche.
Prendiamo il caso della Lombardia. Abbiamo lavorato insieme sullo Statuto raggiungendo un risultato storico e con un nostro ruolo decisivo riconosciuto dal Ministro Bossi alla Festa dello Statuto del 23 giugno 2008. Abbiamo approvato anche noi del Pd, con un contributo importante, la richiesta a Roma di nuove e particolari forme di autonomia per la Lombardia. Ci siamo invece astenuti sul federalismo fiscale perché condividiamo l’obiettivo (lo prevede la riforma della Costituzione del 2001 voluta dal Centrosinistra salvo Rifondazione), ma niente affatto i contenuti del progetto lombardo.
La proposta di Calderoli sembra (ma dobbiamo vedere i numeri) molto più vicina alle nostre idee che a quelle messe nero su bianco in Consiglio regionale.
Le nostre ragioni le abbiamo fatte valere, eccome. Dunque il confronto sì, ma con le nostre proposte soddisfatti poi se troviamo l’intesa. Questa era la riflessione che volevo provocare, che serve al Pd e alla qualità dei risultati raggiungibili.
