Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/12/2013 alle 09:01


L’avvio è stato scoppiettante. Domenica scorsa le primarie, il giorno dopo la segreteria tutta nuova e giovane, ieri l’Assemblea nazionale che ha nominato il suo presidente, la Direzione e tutte le altre cariche.
Nel frattempo, martedì, il discorso di Renzi ai gruppi parlamentari con un messaggio semplice: “ La piattaforma politica che era mia adesso è di tre milioni di elettori due dei quali l’hanno approvata votandola”.
Mai sentita nel Pd un’intonazione così de-ideologica come quella di ieri di Renzi. E’ la linea di una sinistra che fa i conti con la realtà storica. Si, perché respingo l’idea che non ci sia più in Italia né destra né sinistra. Un’asserzione che non mi ha mai convinto.
Il breve intervento di Letta ha confermato anche ieri che fra il capo del governo e Renzi esistono solide convergenze sebbene i ruoli siano molto diversi. L’esempio della legge elettorale è calzante. Avevo sentito più volte Letta, prima di Palazzo Chigi parlare di sistema maggioritario condividendo il pensiero bipolarista di Prodi e Renzi. Alfano ha già abbozzato e Casini dovrà rassegnarsi. Si aprono però nuovi fronti. Gli alleati accetteranno l’abrogazione della Bossi-Fini? Letta dovrà mediare. Con Renzi alle spalle sarà più forte? Penso di si.
In ogni caso la navigazione del governo nel prossimo anno sarà difficilissima. La sfida che Renzi ha lanciato a Grillo su abolizione del Senato, legge elettorale, revisione delle Regioni  è stata immediatamente respinta. Il M5S coltiva il suo massimalismo e vuole votare subito con il ritorno al Mattarellum. La sua opposizione insieme a quella di Berlusconi sarà molto pericolosa nella pesante  crisi italiana.
Al Pd è richiesto un grande senso di responsabilità: “Il Paese lo salviamo noi o non lo salva nessuno”, ha ripetuto Renzi. Cuperlo è d’accordo. Assumendo la presidenza del partito ha accettato questo ruolo senza rinunciare (giustamente) a lottare per le sue idee con grande lealtà verso il nuovo corso.
Significativa una frase di Cuperlo: “Domenica non sono stati travolti gli ancoraggi della sinistra sul piano ideale ma sul piano del pensiero attuativo e dei mezzi per raggiungere gli obiettivi”. Un’ammissione importante e onesta che gli è sicuramente costata molto.
Renzi ha risposto a Cuperlo non insistendo più sul partito senza correnti, che moltiplicherebbe le difficoltà della coesistenza. Anche Civati con il suo apporto rinsalderà l'unità del Pd.

Commenti dei lettori: 38 commenti -
Le premesse per una stagione nuova e vincente ci sono. Ma le premesse non bastano. Bisognerà lavorare molto e in concordia senza spegnere l'entusiasmo delle primarie.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 16/12/2013 alle 09:27
Se il fine giustifica i mezzi.....ben venga questo metodo nuovo per la politica italiana, pragmatico e non ideologico, di Renzi, fiorentino di mente fine e lungimirante come già il suo antenato Machiavelli. Auguriamoci che insieme a Letta ce la faccia a risolvere almeno alcuni dei gravi problemi che assillano questo povero paese stremato dalle politiche insensate di una destra inetta e rapace.
Scritto da giovanni dotti il 16/12/2013 alle 09:49
Come era prevedibile, il RENZI, segretario consapevole delle proprie responsabilità, è una figura diversa, meno spigolosa, del RENZI d’assalto. Per nostra fortuna non ha perso la voglia di cambiamento mentre ha preso coscienza degli obblighi derivanti dalla funzione. Ha voglia di primeggiare senza snobismo, e, nel mondo della sinistra dove la mediocrità l’ha fatta da padrona per anni, mi sembra una novità assoluta. Veltroni aveva provato a far opera di svecchiamento ma non aveva avuto la forza di allontanare gli uomini del mausoleo, o di accontentarli con qualche medaglietta. Consapevolezza della responsabilità nei confronti del Paese, voglia di passare alla storia dei ricostruttori e non dei perdenti, capacità di cogliere l’attimo evitando lo scontro politico inutile, dispendioso e controproducente (l’opera inclusiva di Cuperlo è segno di forza e finezza politica), sono il bagaglio culturale nuovo che viene introdotto in un Partito dove la conservazione stava diventandone la bandiera. Non è sbagliato martellare sull’inutilità del partito di Grillo e sulla sua inconcludenza. Condivido che il 2014 sarà un anno “turbolento”, ma spero tanto che gli apprendisti stregoni dello sfascio, uniti da una sorta di fil rouge, si autodistruggano, come i forconi.
Scritto da Sic Est il 16/12/2013 alle 10:24
proverò a dire qualcosa.. essendo breve ..parlerei di centro sinistra.. più che sinistra..ed anche se fosse solo centro poco importa..nel senso che anche votando a breve col mattarellum..l'importante è che ci sia una classe politica che si è aggiornata alla realtà, facendosi carico del sentore dell'opinione pubblica, animata da logiche indiscutibili come se non bastasse alla luce di scandali o mancanza di coerenza nei vari sistemi di potere nella considerazione di mal contenti emergenti, più che affiorati decollati come iceberg esorbitanti..
Scritto da zva il 16/12/2013 alle 10:30
Condivido la tua analisi e mi associo a quanto esposto da @ giovanni dotti che ha in parte anticipato il mio pensiero. Ciò che in questo momento mi impensierisce maggiormente è la deriva anarco-eversiva dei cosiddetti “forconi”. Avevo già avuto modo di dire che sarebbe un errore considerare il fenomeno come una pura questione di ordine pubblico. Tuttavia è inammissibile che siano costoro a dettare legge. La legalità va ripristinata. Le regole democratiche devono essere rispettate. La politica non può assistere inerte: chi deve agire si dia una mossa.
Scritto da Angelo Eberli il 16/12/2013 alle 10:40
@Adamoli, Non ti preoccupa un messaggio così tanto non ideologico? A me si.
Scritto da Lupus il 16/12/2013 alle 11:02
Grillusconismo, forconi e quant'altro cerca con metodi populisti e demagogici di deviare la politica italiana verso tentativi di eversione vanno fermamente bloccati.Periodi come in passato quelli della"strategia della tensione"non devono ripetersi in un paese civile e democratico. A Grillo va riconosciuto il merito (maieutico) di aver messo a nudo le magagne di un sistema degenerato e corrotto senza del quale difficilm.Renzi abrebbe sfondato.Ora sta al P.D.rigenerato riconquistare i voti perduti
Scritto da giovanni dotti il 16/12/2013 alle 11:28
@Lupus (11.02) - No, non mi preoccupa affatto un discorso "pragmatico" se è sostenuto da forti idealità e dalla volontà di rafforzare un robusto impianto culturale. Mi preoccupo quando si afferma che non ci sono più né destra né sinistra. Per me esistono eccome, ma con modi diversi di interpretarle rispetto al passato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/12/2013 alle 12:08
@ giovanni dotti. Adesso però, questa "levatrice" mi sembra abbia voglia di disfarsi senza tanti complimenti del "bambino". Ritengo che incoraggiare, come stanno facendo Grillo e Berlusconi, "jacqueries" come quelle dei forconi sia irresponsabile e pericoloso. Abbiamo già vissuto periodi che hanno dimostrato che il non affrontare "in nuce" certi fenomeni può portare a conseguenze nefaste.
Scritto da Angelo Eberli il 16/12/2013 alle 12:33
@Giuseppe Adamoli (12:08). Dici: "Mi preoccupo quando si afferma che non ci sono più né destra né sinistra. Per me esistono eccome, ma con modi diversi di interpretarle rispetto al passato." Quella che mi sembra una lieve, ma importante, precisazione su quanto postato nel "Salviamo il Paese", mi trova pienamente d'accordo. RENZI rappresenta una diversa sinistra, quella europea, con i valori che l'Europa, nel bene e nel male, ha divulgato nel mondo, non quella marxista leninista perdente.
Scritto da Sic Est il 16/12/2013 alle 12:37
@Giuseppe Adamoli (12:08). Dici: "Mi preoccupo quando si afferma che non ci sono più né destra né sinistra. Per me esistono eccome, ma con modi diversi di interpretarle rispetto al passato." Quella che mi sembra una lieve, ma importante, precisazione su quanto postato nel "Salviamo il Paese", mi trova pienamente d'accordo. RENZI rappresenta una diversa sinistra, quella europea, con i valori che l'Europa, nel bene e nel male, ha divulgato nel mondo, non quella marxista leninista perdente.
Scritto da Sic Est il 16/12/2013 alle 12:37
Renzi potrà anche non piacere ma è indubbio che contribuirà a cambiare linguaggi e metodi, mi auspico in maniera positiva. L'immagine di Cuperlo non regge al confronto. Anche ieri, pur nel tentativo di apparire brillante (per esempio, nel dichiarare la propria goffaggine a presiedere un'Assemblea), sembrava un pianoforte scordato. Un uomo fine, colto, preparato ma ingessato in parole spente che, in altre occasioni, sono servite a tenere bada iscritti e militanti, mentre i vertici operavano anche in maniera poco trasparente. I Cuperlo sono quelli del 'doppio binario': da una parte, per tenere accesa la passione dell'iscritto e del militante, concludono i loro incontri con 'Bella ciao'; dall'altra, neutralizzato il militante con un'iniezione emotiva, passano a occuparsi, in maniera discutibile, di corollari come, per esempio, il Monte dei Paschi di Siena (con annessi e connessi). Renzi, per il momento, ha già esibito tutto alla luce del sole, i suoi finanziatori, Serra, le Cayman, ecc. Io sono curiosa di metterlo alla prova, in questo 'quadretto politico' che @Adamoli ci dipinge come idilliaco ma che certamente non lo sarà: le calcagna di Letta saranno quotidianamente sfiorate dai morsi di Renzi. Anche i media faranno il loro danno: già adesso insistono nel chiamarla 'sfida' quella operata da Renzi nei confronti di Grillo. A mio giudizio, più che una sfida, è una stupida boutade. Se i rimborsi elettorali sono ingiusti, provveda a rimuoverli subito, a prescindere, senza baratti con Grillo. Ieri, complice l'influenza che mi ha bloccata in casa, ho seguito pressoché interamente i lavori dell'Assemblea. Alcuni interventi erano molto costruiti, pieni di enfasi (Fiano) o di inspiegabile entusiasmo (Garavaglia). Molto brave, invece, la sindaca di Crema (che è entrata nella direzione naz.le), la 21enne di Palmi e la civatiana pugliese che ha sollecitato Renzi ad occuparsi di questioni ambientali, grandi assenti, insieme a Napolitano, nel suo discorso di ieri.
Scritto da eg il 16/12/2013 alle 12:45
Dico solo che uniti si vince!
Scritto da Antonio Iosa il 16/12/2013 alle 13:18
Ieri si è purtroppo completata la mutazione genetica del Pd che era già in parte avvenuta con i Ds di Veltroni e Fassino. Sento ribollire la rabbia dentro me stesso. Ci vorrebbe una sinistra capace di scendere in piazza ma l'unico leader spendibile è Landini della Fiom che non può pemetterselo. Vendola si è già consumato e Grillo è inaffidabile perché non so se è di sinistra. Siamo senza rappresentanza: questo è il dramma italiano.
Scritto da Dino il 16/12/2013 alle 14:40
Giuseppe,scusami se parlo fuori dal coro, non riesco a condividere l' attesa Messianica rivolta al PD,ed al RenziMachiavelli ( Dotti i mezzi qualificano il fine, non il contrario), come se il PD e la sua classe dirigente non c'entrasse nulla con lo sfascio attuale del paese , che parte da lontano! non ditemi che questa classe dirigente è stata tutta messa da parte ! E' stata un pò rinnovata questo sì. Comunque, al di là della retorica, il paese può essere salvato, ma con il concorso di tutti.
Scritto da mario diurni il 16/12/2013 alle 14:52
In effetti, anch'io, come i votanti alle Primarie e molti cittadini sto cercando di recuperare la speranza di un effettivo cambiamento . Mi trovo d' accordo con molti interventi sul blog . Però occorre essere incisivi sulle proteste di Grillo ( a volte giuste, ma non costruttive) e sulle rivolte dei cosiddetti " forconi" . E' necessario un grande opera strategica ed un operare conseguente per sviare le forti offensive di Berlusconi e di Forza Italia.
Scritto da bruna croci il 16/12/2013 alle 15:49
Raccolgo volentieri il cortese invito di @Adamoli e @EG e sospendo per un solo intervento la scelta di andare in ferie. Giuseppe ha promesso di andarci “tutti” per le feste imminenti. Chi può onestamente non essere d’accordo con l’esortazione “SALVIAMO IL PAESE”? Molto presuntuoso (propagandistico) è dire IL PAESE LO SALVIAMO NOI (il PD) O NESSUNO. L’unica cosa convincente della “Renziade” che stiamo vivendo è quando il Matteo dice “O FACCIAMO IN 4 MESI QUESTE COSE O CI PORTANO VIA TUTTI”. A Milano la platea ha avuto momenti di “autoillusione” quando Renzi ha sferrato la sfida a Grillo ma questa è stata più propaganda che realtà fattuale. Sullo scandalo del finanziamento ai partiti non c’è nulla da contrattare. Si deve chiedere solo umilmente scusa e perdono per quello che si fatto. Negli ultimi 20 anni questo costo è cresciuto del 1.050% nonostante il 93% con il referendum lo avesse cancellato. La corte dei conti ha detto che è tutto illegale. Anche sulle riforme politiche ed istituzionali il PD non è convincente non tanto sul merito ma sul metodo, la via da percorrere, i tempi. La corte costituzionale ha “di fatto” delegittimato politicamente questo parlamento “tutto il resto sono solo chiacchiere Napolitane”. Il paese “tutto” è in collera contro tutto e tutti. In questi mesi si è troppo parlato a sproposito di “pacificazione”, quella del Berlusconismo. Una pacificazione urgente e necessarie è invece quella della politica e delle istituzioni nei confronti dei cittadini. Una pacificazione “ineludibile e indifferibile”. Oggi Grillo dice: subito il Mattarellum ed elezioni; la stessa cosa la ripete il Banana. E’ evidente il loro punto di vista strumentale ma non capisco dove sta il problema. Su questo Blog siamo stati quasi unanimi sul Mattarellum ed elezioni subito. Sulla mozione “Giacchetti” la maggioranza dei parlamentari l’aveva perfino firmata salvo poi votare contro in ossequio alla “disastrose intese”. NO caro Giuseppe, il paese non lo può salvare solo il PD, NEANCHE QUELLO DI RENZI. Il paese lo può salvare solo la fiducia degli Italiani E LA PRIMA COSA DA FARE E’ QUELLA DI RICOSTRUIRLA, RISTABILIRLA. Per farlo il “prerequisito” è quello di eliminare da subito “questo” finanziamento ai partiti; tornare subito al Mattarellum e votare. Poi ci sarà tutto il tempo e la credibilità “ricostruita” per tutto il resto (tutto, tutto, proprio tutto). Il mio caro Giuseppe non è un correre verso il conflitto, sono sinceramente convinto che è proprio l’esatto contrario di quello che tu pensi del mio pensiero. Quello che più mi rattrista è una classe politica che “non crede e non ha fiducia nel suo popolo” ed ha paura di scelte che riguardano in primo luogo proprio se stessi (la classe politica); questa paura, se non superata con più coraggio e rapidità ne annuncia la sua morte. Le primarie e il suo esito sono state un fatto positivo, non vorrei che il “bambino Renzi” che è nato sia soffocato e ucciso nella culla nei primi mesi di vita. SALVATE IL BAMBINO RENZI, questa è la raccomandazione e d esortazione che mi sento di fare. Carissimo Giuseppe, carissimi tutti, dopo queste ennesime tristi considerazioni vorrei fare i miei migliori auguri di buone feste e che il 2014 possa smentire il mio pessimismo. L’augurio vale anche per gli insolenti , per @EG è doppio per una pronta guarigione dall’influenza. Un abbraccio sincero a “tutti”.
Scritto da Robinews il 16/12/2013 alle 16:32
La competition fra Renzi e Letta è un fatto salutare per il centrosinistra purché non facciano come D'Alema e Veltroni.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 16/12/2013 alle 16:49
Concordo con la tua analisi, sarà un anno difficile, ma come dice Letta, uniti non ci batte nessuno. Sarà un'avventura che vale la pena di rischiare. Certo che tutti dovremo dare una mano, anche due.
Scritto da angelo chiappa il 16/12/2013 alle 16:53
@Mario Diurni (14.52) - La frase sull’Italia che possiamo salvare noi (il Pd, il centrosinistra) va letta nel contesto dell’Assemblea nazionale che proclamava Renzi segretario votato da quasi due milioni di elettori. Non era la celebrazione dell’autosufficienza ma un fortissimo richiamo al senso di responsabilità di tutto il centrosinistra anche sul territorio. Aveva il senso dell’ultimo appello per cambiare l’Italia dando intanto al governo 15 mesi di arduo lavoro. Poi si tornerà necessariamente alle urne anche in virtù delle decisioni della Consulta sulla legge elettorale. Che Il governo non sia un monocolore non sfugge a nessuno ma la sua maggioranza è fortemente cambiata. Gli italiani devono capirlo, vederne gli effetti sulla base dei fatti. Leggerei così le parole del segretario.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/12/2013 alle 17:15
Il “bipolarismo” è diventato un “mantra”, una parola “ passe-partout” che significa tutto e il suo contrario. Per vent’anni i leader della sinistra post-comunista e della destra berlusconiana si sono combattuti sfruttando il rifiuto di tutto ciò che ricordava la D.C. Il centro è diventato sinonimo di immobilismo, affarismo, sottogoverno. ”Non vogliamo morire democristiani” è la reazione a un tipo di politica percepito come regno delle astuzie, delle tattiche e dei giochi di potere, da parte di chi si ritiene moralmente superiore anche se ha fatto le stesse cose e non ha ma avuto l’umiltà di fare autocritica. L’esperienza democristiana è stata anche altro, ma quella del “bipolarismo” ha ereditato solo la parte peggiore di essa. La sua classe dirigente è invischiata fino al collo nel connubio affarismo-politica ( Renzi ne è però esente). IL “bipolarismo” ha radicalizzato la contrapposizione tra le due coalizioni litigiose e disomogenee che contengono nei loro mostruosi corpaccioni un numero di soggetti politici ben tre volte superiore a quello della prima Repubblica. Soprattutto ha frantumato quel comune terreno culturale che ha permesso all’Italia, anche nei momenti peggiori, di non smarrire la sua identità culturale e la sua coesione sociale. Mino Martinazzoli ha più volte denunciato la pretesa di costringere i cittadini “a stare di qua o a stare di là”; in una società pluralista le diverse culture vanno rispettate ed è assurda la prevaricazione di costringere la domanda politica (gli elettori) a incardinarsi sui binari predisposti dalla offerta politica (i partiti) attraverso la legge elettorale. La legge elettorale è importante ( nessuno si è accorto che il “Porcellum” quasi eguagliava la legge fascista Acerbo del 1924?), ma è più importante il sistema democratico che permetta ai cittadini di esprimersi anche attraverso il centro. Centro che, tutto sommato, rappresenta il carattere profondo degli italiani e la loro propensione a stare lontani dalle posizioni estreme. Dopo vent’anni di bancarotta sarebbe anche il caso di fuoriuscire da una situazione di conservazione che, senza contemplare la rinascita della Balena bianca legata ad una stagione irrepetibile, possa permettere una dialettica politica più rilassata e meno faziosa che è la condizione migliore per la stabilità (non la staticità) dell’azione di governo. Forse non tutti credono nel bipolarismo, come ai tempi della peste non tutti credevano agli untori, ma non osavano sostenere la propria opinione contro la “vulgata” diffusa (e sostenuta da precisi centri d’interesse). Non sempre il senso comune si accompagna al buon senso.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 16/12/2013 alle 17:52
L'inizio del cammino ufficiale di Renzi alla segreteria mi è parso complessivamente buono, nel tono e nell'aperura ai "vinti". Cuperlo da par suo ha fatto molto bene ad accettare la carica di presidente del P.D. Gli iscritti ed i militanti, ma anche i semplici elettori, credo, desiderano un partito plurale, ma unito negli obiettivi di fondo e non lacerato da lotte intestine tipo signori della guerra di feudale memoria. Ciò premesso alcune osservazioni. 1. La competizione con Letta non deve pregiudicare una leale collaborazione tra i due. Sarà realisticamente possibile? Credo che in questo momento non convenga troppo neppure a Renzi forzare la mano, come d'altra parte Letta non può vivacchiare alla meno peggio come ha fatto finora. Gli Italiani punirebbero sia l'uno sia l'altro. Per un anno, un anno e mezzo, Letta e Renzi devono pensarsi come un tandem o meglio come una staffetta, in cui entrambi contribuiscono al bene del Paese, senza per questo impedire che chi dei due abbia più filo da tessere, lo tessa. 2. Le cose da fare. Con Mario Pirani su "la Repubblica" sono d'accordo che Renzi abbia fatto bene a menzionare nel suo discorso milanese scuola e cultura, ma avrebbe potuto e dovuto non trascurare la sanità, dove oggi si sta consumando l'attacco più pericoloso ad un welfare fatto di universalità e di uguaglianza, poichè la direzione di marcia sembra essere quella di una sanità sempre più per ricchi ed una sanità sempre più per poveri. 3. Non mi è piaciuta la proposta di scambio fatta a Grillo: accordo sulla legge elettorale e abolizione immediata del finanziamento pubblico ai partiti. La risposta dei grillini, a parte la volgarità dello stesso Grillo, non fa una grinza. 4.Lavoro. Questo sarà un altro terreno insidioso. Non basta affermare, come fa Renzi, che occorre rivedere l'attuale legislazione sul lavoro, per creare appunto lavoro e favorire la crescita. Entrano in gioco tanti aspetti, non ultimo le relazioni con i sindacati. Mi auguro solo che Renzi non coltivi l'idea -non sarebbe nè originale, nè positiva- di fare accordi con un'organizzazione contro l'altra. E' una strada già percorsa da Berlusconi-Sacconi e non ha dato certo frutti lusinghieri per i lavoratori. Ciò detto, anche le confederazioni sindacali dovranno muoversi in un'ottica diversa, facendo prevalere la collaborazione competitiva, più che la competizione divisiva e lacerante: come gli elettori P.D. punirebbero un partito di nuovo troppo litigioso, così in'ulteriore lacerazione sindacale non sarebbe tollerata da lavoratori e pensionati.
Scritto da mariuccio bianchi il 16/12/2013 alle 19:10
Io dico che la sfida di Renzi a Grillo aveva un senso anche perché Grillo non l'avrebbe mai accettata. E' or che tutti facciano capire bene chi è questo buffone.
Scritto da Fab il 16/12/2013 alle 20:15
Del commento di@C.M.Fiori apprezzo la chiarezza e l'autonomia di opinione. E la differenza sostanziale tra "stabilità" -premessa indispensabile per il cambiamento- e "staticità" - che significa immobilismo e conservazione. Proprio per la "stabilità" serve una legge elettorale che favorisca il formarsi di due poli contrapposti, formati da forze politiche affini che si coalizzano per superare quel frazionamento e quella dispersione dei consensi che rende altrimenti il paese difficilm. governabile.
Scritto da giovanni dotti il 16/12/2013 alle 20:36
Riflessioni per @Robinews: (1) Non è da te seguire i desideri del duo Silvio & Grillo sulle elezioni. Se le vogliono sti due comici è meglio starsene lontani. (2) La favoletta del "Napolitano che trama" va bene per Dagospia e per Brunetta, il massimo della cultura politica italiana. Non va bene per uno come te innamorato della politica vera. (3) Non sono tanto sicuro che gli italiani vogliano andare di corsa a votare, credo che vogliano, invece, un governo che operi. (4) Buon riposo sabbatico.
Scritto da Sic Est il 16/12/2013 alle 20:44
@Sic Est, concordo completamente col suo ultimo commento. Gli italiani vogliono essere governati e sono arcistufi delle elezioni a ripetizione.
Scritto da Elisabetta il 16/12/2013 alle 21:24
A proposito di "forconi" e "Grullisconismo" invito @Angelo Eberli 10,40 e @G.Dotti 11,28, e quanti altri fossero interessati, di leggere il seguente editoriale del giornale online "Il dialogo" che ho trovato molto interessante. http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/editoriali/direttore_1387104826.htm.
Scritto da Martino Pirone il 16/12/2013 alle 21:28
Non concordo con @Fiori. Il ritorno al sistema elettorale di quando c'era la Dc sarebbe un disastro.
Scritto da Osvaldo il 16/12/2013 alle 23:14
Sottoscrivo molte considerazioni di @CMF (17,52). Inorridisco di fronte al discorso odierno del P d. R.. "Renderò noti i limiti del mio mandato........ecc.", Ma che espressioni "istituzionali" sono queste? Ma dove è il presidio "Costituzionale" in queste espressioni? Il comportamento e la linea del P. d. R. sta contribuendo in modo decisivo alla caduta definitiva di ogni credibilità costituzionale democratica. Il forno del colle con il pane per sfamare la destra s-fascista è sempre aperto.
Scritto da robinews il 17/12/2013 alle 00:42
@Mariuccio Bianchi. I sindacati ahinoi. Oggi sono delle pallidi organizzazioni incapaci del minimo rinnovamento. Sono rimaste, se possibile, più indietro dei partiti, forze conservatrici con tre leader non all'altezza. Che parentela c'è fra la Camusso e Lama? La prima potrebbe fare al massimo l'assistente del secondo.
Scritto da Maurizio il 17/12/2013 alle 09:03
Stavolta @Robinews, in pausa dal riposo sabbatico, non ci ho capito niente. Delle due una, la terza ipotesi non esiste. (1) NAPOLITANO è illegittimo e deve dimettersi. (2) NAPOLITANO forse non è illegittimo però deve scogliere il Parlamento che è illegittimo per andare subito a votare. - In ogni caso si tratta di uno s-fascista che alimenta la destra di Brunetta, Grillo & Silvio perché non fa quello che questi comici di destra gli chiedono di fare, cioè sciogliere il Parlamento e poi dimettersi.
Scritto da Sic Est il 17/12/2013 alle 09:07
@Camillo Massimo Fiori (17.52) - L’errore che forse si commette più spesso è di considerare la legge elettorale come risolutiva dei nostri problemi politici che sono dovuti anche a ben altro. In questo senso hai senz’altro ragione. E’ vero che la legge elettorale è la madre di tutte le forme di rappresentanza politica ma questa si conquista convincendo il “popolo” non piegando la norma ai propri interessi di parte. Non esiste un sistema migliore in astratto rispetto ad un altro ma solo quello che si adatta di più ad una comunità nazionale o territoriale. Per i Comuni e per le Regioni è stato trovato l’abito su misura, ma non ancora per il Parlamento. Fino a non molti anni fa ero favorevole al sistema che vige in Germania, oggi non più. Il limite è apparso evidente dal fatto che in un breve periodo il sistema tedesco ha obbligato due volte alla “grande coalizione” che in Italia non funziona. Nella nostra situazione penso che una legge moderatamente maggioritario sia la risposta migliore. La Dc non era diventata quel grande partito di governo che è stato per il sistema proporzionale. Proprio per niente. Ad un certo punto della sua esistenza, 1953, avrebbe voluto una correzione della legge proporzionale in senso maggioritario per assegnare alle liste collegate che avessero raggiunto il 50% dei voti il 65% dei seggi. Un premio di maggioranza che la sinistra ha ingiustamente bollato come legge truffa e poi non se n’è fatto più niente. La debolezza di Casini e degli altri centristi non è dovuta al Mattarellum e al Porcellum (che anche loro avevano votato) ma allo scarso appeal della proposta. La Lega è stata protagonista per 10 anni e Grillo è diventato terzo polo (tant’è che parlare di bipolarismo oggi è molto limitativo e qualche volta fuorviante) in vigenza di una legge mostruosamente e (anti costituzionalmente) maggioritaria. Io propendo per un ragionevole premio di maggioranza, lo ripeto, perché ritengo che sia assolutamente da privilegiare la forza dell’Esecutivo all’equilibrismo del Parlamento. Il problema vero è che la forza che governa non dovrebbe mai radicalizzare il sistema dividendo il Paese ed eleggendo a nemico l’avversario. Ma questo prescinde dal sistema elettorale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/12/2013 alle 09:56
Il doppio turno con premio di maggioranza è il metodo che mi convince di più e che mette al sicuro la governabilità del Paese. Il proporzionale in questo momento sarebbe una follia. Prodi ha perfettamente ragione.
Scritto da Mario T. il 17/12/2013 alle 11:47
Il doppio turno con premio di maggioranza è il metodo che mi convince di più e che mette al sicuro la governabilità del Paese. Il proporzionale in questo momento sarebbe una follia. Prodi ha perfettamente ragione.
Scritto da Mario T. il 17/12/2013 alle 11:47
Sull'eliminazione della legge Bossi e Fini l'accordo con Alfano sarà difficile. Spero che il Pd ce la faccia ma se anche Grillo è contrario come Berlusconi le possibilità di avere una legge migliore e più consona non sono molte.
Scritto da Cittadina cattolica il 17/12/2013 alle 12:02
@Sic Est. 9,07, non chiaro? Allora ci riprovo. 1) Napolitano HA FALLITO CON MONTI (Mario); 2 NAPOLITANO HA RI-FALLITO CON LE LARGHE INTESE (e si sapeva già che finiva così). Che i partiti e le forze politiche sono quello che sono lo sapevamo, la cocciutaggine (buona fede? ne dubito!) di Napolitano HA INCASINATO DI PIU' LA SITUAZIONE. La destra fa il suo mestiere, la sinistra non fa il suo mestiere (sotto la "PRESSIONE di Napisan) e "la vacca le dai in di verzi". ADESSO SONO STATO CHIARO??
Scritto da robinews il 17/12/2013 alle 12:45
Oggi in una intervista al "Foglio", il Renziano N. 1 FARINETTI ha detto legge elettorale subito ed elezioni a marzo 2014. Che sia anche lui un infiltrato di Grillo e Berlusconi. Barbara Spinelli, l'antiberlusconiana N. 1, è da mesi che ripete critiche pesanti su Napolitano, anche lei una infiltrata di Grillo e Berlusconi? Finiamola di prenderci in giro e se ne siamo capaci APRIAMO GLI OCCHI, LE ORECCHIE E LA BOCCA. Non facciamo come la scimmia che chiude la bocca, gli occhi e le orecchie!
Scritto da robinews il 17/12/2013 alle 12:55
Concordo con @Adamoli e @Mario T. per i motivi già esposti. Quanto alla legge elettorale dei Sindaci mi va bene, eccetto che per l'eccessiva attribuzione di poteri e competenze agli stessi, comprese le nomine degli Assessori. Ruoli "politici" questi, che -a mio avviso- dovrebbero sempre essere conferiti agli "eletti" (e non anche a persone esterne che nessuno ha votato) a garanzia della volontà "politica" espressa dagli elettori. Questi si potranno poi avvalere della collaborazione di "esperti".
Scritto da giovanni dotti il 17/12/2013 alle 13:28
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