Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/12/2013 alle 14:58

  
…..“E’ un accordo storico. L’Europa si è rimessa in marcia, è tornata a prendere decisioni”.
..…”Non ne posso più delle lagne anti tedesche. Bisogna smetterla di essere rancorosi e invidiosi della Germania, tutti cercano di imitare le sue scelte sulla competitività, pure Francia e Italia, solo che lo fanno quando ormai è tardi e non resta che prendersela con Berlino”.
…..”Troppo a lungo i dirigenti nazionali, non solo i populisti, hanno trovato comodo rivendicare i successi con i loro meriti, e i fallimenti come colpa di Bruxelles”.
…..”Da soli, noi singoli Paesi europei non valiamo niente”.
…..”Sono felice che a Berlino Merkel e socialdemocratici lavorino insieme dopo il duro scontro elettorale. Troppo spesso la politica è settaria e meschina, loro potrebbero dimostrare che si può collaborare per un interesse più grande”.
….."L’Europa è un’idea grande ed esaltante, ma la si fa piccola e titubante per gli interessi di bottega,e la colpa non è solo dei populisti".

Dopo il vertice europeo sull'Unione bancaria, definita da Draghi “un grande passo vanti”, ho trovato sul Corriere una bella intervista di Bernard Kouchner (che per adesso non riesco a linkare) di cui ho riportato alcuni brevi stralci.
Kouchner è stato tra i fondatori di “Médecines sans Frontières”, ministro con Mitterand e ministro degli Esteri con Sarkozy. Un uomo tipicamente senza ideologie le cui parole devono far riflettere sia gli europeisti che gli anti Europa.

Commenti dei lettori: 35 commenti -
Da soli non valiamo niente, verissimo; , da sudditi incapaci, incompetenti, presuntuosi, senza "vera democrazia" e pensando di essere più furbi degli altri VALIAMO MOLTO MENO DI NIENTE..
Scritto da robinews il 20/12/2013 alle 15:33
Molto interessante l'intervista di Kouchner che avevo già letto questa mattina ma sfortunatamente questi temi non interessano quasi nessuno. L'Europa è come un materasso a cui dare i pugni quando si è incazzati senza farsi male. Scommettiamo che questo post avrà pochi commenti?
Scritto da ff il 20/12/2013 alle 15:34
Le politiche costruite sul clientelismo hanno portato come risultato ultimo il parassitismo che oggi non accetta di essere sconfitto e tenta di salvarsi scaricando le sue colpe su tutti e su tutto ma mai su se stesso. Facile ottenere successi donando quello che appartiene ad altri e non a te ma, forse, questa logica sta per finire e, francamente, me l'auguro; non tanto per me ma per coloro che vengono dopo di me.
Scritto da Alessandro Milani il 20/12/2013 alle 16:10
Kouckner ha ragione da vendere. L'Europa è largamente migliorabile e la Germania non è esente da qualche colpa ma proiettare all'esterno le nostre incapacità storiche, le nostre miserande furbizie, le pesanti incrostazioni corporative non porta a nulla. Viviamo in uno Stato la cui organizzazione istituzionale, amministrativa, burocratica, andrebbe rivoltata come un calzino. Gli esempi si sprecano, a cominciare dalle opere pubbliche incompiute metafora tragica e costosa di un paese senza bussola
Scritto da Cesare Chiericati il 20/12/2013 alle 16:21
se fossimo entrati fra un anno in Europa...quando..se..riusciremo a sistemare tante cose..sapendole..credo che avremmo comunque fatto un salto nel vuoto... chiedendo troppo con cessioni di sovranità nazionali tanto sudate e che non possono essere..paragonate..tranne forse ora attraverso ..la crisi appunto...in cui mal comune è male di tutti e non mezzo gaudio..
Scritto da zva il 20/12/2013 alle 16:35
Fai bene a riportare le parole di Kouchner. Spingono, aiutano e ampliano il dibattito sul concetto di Europa. Europa che, tuttavia, non può essere confusa con una specie di letto di Procuste a rovescio continuamente adattabile alle misure di ognuno e senza regole. Nemmeno sentita, nelle regole, con quello classico di costrizione.
Scritto da Sic Est il 20/12/2013 alle 16:42
Difendere il potere finanziario fa parte della sola sinistra volete il potere assoluto rendendo i popoli schiavi.
Scritto da Antonio Tieso il 20/12/2013 alle 17:27
@Cesare Chiericati (16.21), @Sic Est (16.42) - E pensare che molti italiani avevano accettato l’Unione Europea con la motivazione che ci avrebbe costretto a cambiare lo Stato, le sue strutture, il suo funzionamento. Siamo quasi esattamente come 20 anni fa e da qualche tempo cresce la “voglia” di disfarsi delle regole europee “ troppo strette” incolpandole della nostra crisi. Che ci sia bisogno di qualche cambiamento anche in Europa è chiarissimo ma volessimo disattendere completamente quelle regole come vorrebbero Grillo, Salvini e una parte di Forza Italia sarebbe la nostra fine.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/12/2013 alle 17:40
Proprio oggi in una conferenza a Roma Lorenzo Bini Smaghi è stato severissimo, con toni accesi ha contestato l'inazione di Governo e Parlamento italiani e, appunto, la diffusa tendenza a trovare colpe a Bruxelles, Berlino o Francoforte ...
Scritto da Carlo Benetti il 20/12/2013 alle 20:42
Lo scarica barile è lo sport che più piace in Italia... Tristezza...
Scritto da Federico Antognazza il 20/12/2013 alle 21:19
Poi i leghisti mi devono spiegare come mai, visto che sono contro l'europa e l'euro, perchè si candidano alle elezioni europee...
Scritto da Federico Antognazza il 20/12/2013 alle 21:20
Purtroppo nell’ultimo decennio sono stati fatti pochissimi passi avanti nella costruzione dell’Europa. Ora si paga il prezzo delle promesse mancate. In Italia la situazione è peggiore perché nel frattempo la guerriglia politica ha esaurito anche i sogni, lasciando un alone di pessimismo su tutti noi. Ma forse ha ragione Cazzullo che scrive: “Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. È meglio adesso. L'Italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta, più maschilista di quella di oggi. C'erano nubi tossiche come a Seveso, il terrorismo, i sequestri. Era un Paese più semplice, senza tv a colori, computer, videogiochi. Però il futuro non era un problema; era un'opportunità". Scacciamo gli spettri e recuperiamo il futuro.
Scritto da Lele il 20/12/2013 alle 21:57
Preclara virtù italica è il piagnisteo, piangersi addosso, autoassolversi, attribuire la responsabilità delle nostre magagne ad altri, da Dio e via a scendere. Trovare il singolo classico capro espiatorio e caricarlo dei nostri peccati nazionali: pigrizia, ignavia, ignoranza, irresponsabilità. Noi della sinistra siamo i migliori nell'arte dell'autoassoluzione e nello scovare il Nemico, l'Uomo Nero che ci ha traviato. Per noi irresponsabili alcuni Eroi e Uomini della Provvidenza. Viva l'Italia!
Scritto da ulderico monti il 21/12/2013 alle 08:33
Belli i commenti di A.Milani,C.Chiericati e Adamoli. Sull'Europa non ho le idee chiare, quanto alla nostra situazione disastrosa non so quanto imputarla ad essa e quanto a noi stessi, anche se propenderei per la seconda ipotesi. Andando un pó all'estero si capiscono tante cose, la nostra arretratezza culturale, il nostro provincialismo, la nostra furbizia(che alla fine furbizia non è).Gli Italiani dovrebbero viaggiare di più, ma non solo alle Sechelles e alle Bahamas, la mente si aprirebbe e cap
Scritto da giovanni dotti il 21/12/2013 alle 08:57
Fa riflettere molto anche il fatto che in Germania i due grandi partiti trovano l'accordo per governare per 5 anni mentre in Italia una cosa del genere fa scandalo. E' significativo che faccia scandalo quasi soltanto a sinistra. Se molti di voi non hanno il nemico sono in forte disagio.
Scritto da Gino D. il 21/12/2013 alle 09:00
Un vecchio dirigente (oggi innominabile amava raccontare un incontro con i dirigenti cinesi all'epoca in cui andava per la maggiore la dottrina di Bush, il cosiddetto unilateralismo americano. I cinesi sostenevano di non avere questo timore, questa visione, poichè nel mondo c'erano già almeno due 'poli', gli USA e la Cina e poi, guardano il loro interlocutore europeo aggiunsero benevolmente "... e forse anche tre, se l'Europa si unisce".
Scritto da Roberto Caielli il 21/12/2013 alle 10:03
@Lele (21.57) - Mi sento di dare ragione a Cazzullo. Da leggere il suo libro. In passato siamo stati molto peggio, però “il futuro non era un problema, era un'opportunità". Sottoscrivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/12/2013 alle 11:22
@Roberto Caielli (10.03) - I cinesi avevano ragione. Ora siamo a metà del guado con molte sirene che ci stanno tentando per tornare indietro. Invece dobbiamo raggiungere la sponda di un'Europa più unita, solidale, che non trascuri più il Mediterraneo. Queste nazioni, cioè anche noi, devono però abbandonare i vecchi vizi e dimostrare più coraggio riformatore. Questo è il punto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/12/2013 alle 11:25
Un'amara constatazione: l'Europa Politica ancora non si vede. Per quanto riguarda la situazione economica l'Italia ha indubbiamente le sue responsabilità ma la Germania non si sta muovendo per facilitare l'unità politica ed economica. Non ricordo chi ha recentemente scritto: su Repubblica :"La Germania dovrebbe ricordarsi che si è resa responsabile, nel secolo scorso, di una tragedia immane; speriamo in un ravvedimento prima che ne causi una seconda".
Scritto da Angelo Eberli il 21/12/2013 alle 12:23
Non ho nulla di mio da aggiungere, per cui mi limito a condividere i due interventi a me più vicini: quello di Adamoli e quello di Cesare Chiericati. Basta piangersi addosso e scaricare lenostre debolezze sugli altri, per quanto non siano questi ultimi esenti da colpe!
Scritto da mariuccio bianchi il 21/12/2013 alle 12:37
Oh, va che bello, si svegliano i francesi. Vuol dire che sono in bilico, e lo sanno? Un asse Francia, Italia, Spagna diventerebbe difficile da non considerare. Condivido chi fa riferimento ai nostri limiti e non accetta lo scaricabarile. Modo di pensare diffuso anche a livello locale. In Europa e nelle sue istituzioni ci siamo anche noi, da sempre. Se qualcosa non funziona, responsabilità anche nostra. Il margine di miglioramento italiano é enorme. Il risultato finale dipende da noi.
Scritto da FrancescoG. il 21/12/2013 alle 12:51
Fuori tema. Penso di avere tendenze masochiste. Ho ascoltato Brunetta. Sto ascoltando il relatore del 5 stelle. Capisco la critica politica. Se mi avesse preso per il culo come sta prendendo per il culo altri, lo dovevano accompagnare a casa i carabinieri. Per parecchio tempo.
Scritto da FrancescoG. il 21/12/2013 alle 13:22
@GinoD.(h.9) In Germania il governo(fisiologico),formato dalle due forze politiche più votate e quindi più rappresentative,rispecchia la volontà degli elettori. In Italia NO,perché frutto di un compromesso (patologico) tra due forze che hanno lasciato fuori (anche se per sua scelta) la terza forza vincente,che però rappresenta una grossa fetta dell'elettorato,quello scontento dell'operato delle altre due. Con gli inciuci permanenti si può solo..."tirare a campare", se non proprio"tirare le cuoia".
Scritto da giovanni dotti il 21/12/2013 alle 13:59
@FrancescoG. (12:51). Non mi entusiasmano le "sante" alleanze, specie quelle interessate. Devo ammettere, però, che un blocco "mediterraneo" con funzioni di equilibratore potrebbe essere produttivo di miglioramenti. Non prendiamocela con la Germania, comunque: chi è causa dei suoi mali pianga se stesso. Durante la mia prima vita ho notato più volte che a livello amministrativo e politico c'erano sempre tante resistenze sull'Europa.
Scritto da Sic Est il 21/12/2013 alle 14:26
Mi sento di dare tutte le colpe a Letta. Vedere che la legge di stabilità finanzia un nuovo progetto per il ponte sullo stretto di Messina rende indifendibile un governo che si dice europeista. Non penso che l'europa possa eccepire ma qualunque cancelleria penserà che l'italia sa farsi del bene da sola.
Scritto da Loris Costa il 21/12/2013 alle 15:01
@ Sic Est. Hai ragione, le alleanze per interesse non sono il massimo. Poi durano quello che durano. Forse, in questo momento storico, puo` servire per creare un nuovo equilibrio tra nord e mediterraneo. Per contaminarsi al meglio, no? :-) ps: ho visto alla tv un approfondito servizio su Copenaghen. Che invidia...
Scritto da FrancescoG. il 21/12/2013 alle 15:25
Fuori tema, L'economista del PD - il Taddei della Hopkins, che pure sembra il migliore tra quelli della segreteria - è stato bocciato all'esame di abilitazione a professore associato (di seconda fascia, cioè) di politica economica. Circa 300, su 417 candidati, l'hanno superato. Beh, se questo è il nuovo corso, di autentici dilettanti allo sbaraglio, non vedo grandi prospettive. Se poi penso alla Madia, che si dovrebbe occupare di Lavoro (e pure dell'art.18, se mai l'ha letto), rabbrividisco.
Scritto da domenico nitopi il 21/12/2013 alle 16:17
Due anni fa in SudAfrica un imprenditore del Burkina Faso mi disse: noi crediamo all'Europa. L'Europa è più che poltica ed economia ma è anche spirito di solidarietà e sussidiarietà. Questo spirito sta mancando perché in Europa l'Italia c'è ma è assente. Solo con una presenza forte dell'Italia l'Europa saprà rilanciarsi!
Scritto da Federico Antognazza il 21/12/2013 alle 16:54
@Domenico Nitopi, la tua posizione verso Renzi è più livore che altro. Vorrei leggere qualche critica seria.
Scritto da Giorgio S. il 21/12/2013 alle 18:00
@Giorgio S. Forse non sai neppure cosa significa livore. Tranquillo, non fa parte del mio patrimonio personale e culturale. Vedo che diventi nervosetto quando si parla Renzi. Quella della segreteria di dilettanti è una critica seria; ma anche quello che scrivo sull'abolizione del Senato. Probabilmente non sai cosa dire in merito ed eloquentemente, nascondendoti, ti limiti ad insultare.
Scritto da domenico nitopi il 21/12/2013 alle 21:05
@Nitopi, 21,05, certamente si può criticare Renzi e la sua segreteria senza essere tacciati di avere "livore". L'argomento usato per criticare Filippo Taddei mi sembra però privo di qualsiasi consistenza e serietà. Forse che era meglio Colaninno, rampollo di una grande famiglia capitalista con annessi giganteschi conflitti di interessi e senza alcun titolo di professore universitario?
Scritto da robinews il 22/12/2013 alle 00:19
L'Europa DEVE farsi valere molto di più nel mondo dove è quasi marginale malgrado la sua storia e la forza economica che detiene ancora ma potrà farlo soltanto quando conquisterà una maggiore unità politica.
Scritto da G.G. il 22/12/2013 alle 09:33
@Robinews. Mi pare che difendi Taddei solamente perchè civatiano. Il problema invece è serio se pensi che questo signore rischia di diventare Ministro dell'Economia in un futuro governo Renzi. E poi chi ti dice che non siamo d'accordo su Colaninno? Non provocarmi, scopriresti che su certi temi siamo più vicini di quello che possa sembrare. E anzi ti rigiro la frittata: che pensi dell'emergente Farinetti, che ha tremila dipendenti e vorrebbe l'abolizione dell'art.18?
Scritto da domenico nitopi il 22/12/2013 alle 10:37
@Nitopi, 10,37 Robinews è molto difficile che provochi qualcuno, ha solo cercato "inutilmente" di difenderti dall'accusa di avere "livore". Quanto a Taddei non ha bisogno delle mia difese o tue critiche, Taddei, prima ancora di essere "Civatiano" è molto più semplicemente Taddei. Un giovane che porta "aria fresca" in una sinistra che sa tropo di muffa e di vecchio. Taddei ministro? Da applausi! Quanto a Farinetti gli do 110 e lode, l'art. 18? l'ha distrutto la Fornero con i voti del PD, O NO?
Scritto da robinews il 22/12/2013 alle 15:32
@Nitopi, 10,37, Forse non abbiamo idee molto diverse, credo nella tua buona fede e quindi credo davvero che ci collochiamo entrambi nel campo della sinistra.La differenza è quasi certamente quella del "COME OGNUNO DI NOI CREDE DI ESSERE O STARE A SINISTRA". Io credo che bisogna essere fortemente ancorati ai valori fondamentali della sinistra del secolo scorso ma allo stesso tempo bisogna saper "ricostruire" quei valori distrutti nella società del futuro SENZA PRESUNZIONI DI SUPERIORITA'.
Scritto da robinews il 22/12/2013 alle 15:54
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