Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/1/2014 alle 11:25


Se tutto va bene fra qualche mese avremo un nuovo sistema elettorale e saranno già all’esame del Parlamento i progetti di legge costituzionale sull’eliminazione del Senato e sulla profonda revisione delle Regioni.
Potrebbero (dovrebbero) entrare in vigore prima della fine di questa legislatura nel 2015.
L’accordo approvato ieri dalla Direzione nazionale del Pd (111 voti a favore, 34 astenuti e nessun contrario) è un buon compromesso che apre la strada alla profonda riforma dello Stato perseguita senza successo da molti anni e da diverse maggioranze. 
Se questo accadrà, la politica avrà ripreso il centro della scena con i “tecnici” tornati al suo servizio e non viceversa. Sarà certamente un’impresa molto difficile e (stavolta possiamo dirlo) storica per la nostra Repubblica.
Sulle due leggi costituzionali nessuna riserva sostanziale dalla Direzione di ieri mentre le critiche della minoranza si sono appuntate sulla legge elettorale.
Si tratta di una mediazione (inevitabile in questa materia) sull’altare di un’intesa ampia che favorisce la governabilità e che taglia un poco le unghie ai partiti piccoli senza però, giustamente, metterli fuori gioco. In sostanza un esito che non scardina il governo come molti avevano temuto sia nella maggioranza delle “piccole intese” sia nel Pd.
Voglio essere sintetico. Due le critiche più rilevanti avanzate ma non accettate dalla Direzione. La soglia troppo bassa del 35% per ottenere il premio di governabilità che potrà arrivare fino ad un tetto massimo del 53/55% e l’assenza delle preferenze.
L’innalzamento di questa soglia al 38/40% è certamente sostenibile ma più alzi questa percentuale e più induci i partiti a fare coalizioni larghe (e contradditorie) che vincono ma poi non governano.
Se nessuna coalizione raggiunge questa cifra si farà il ballottaggio di coalizione che determinerà il vincitore. Questa è la novità positiva rispetto alle attese della vigilia. Il doppio turno, visto come il fumo negli occhi da Forza Italia, è sempre stato la proposta del Pd.
Sulle preferenze ieri c’è stata molta strumentalizzazione. Il Pd non le aveva mai, assolutamente mai, volute. Anzi venivano demonizzate (sbagliato per molte parti d’Italia) come canali di pericoloso clientelismo e di corruzione endemica. Vedere oggi le preferenze osannate da chi le aveva sempre detestate non è un bello spettacolo. La stessa avversione alle preferenze era impressa anche nel Dna di Forza Italia.
Con il nuovo sistema, invece di un collegio uninominale come avrebbe preferito il Pd, avremo un collegio plurinominale (quattro/cinque candidati di media). Le primarie sono ora necessarie (il Pd le terrà) come lo sarebbero state con i collegi uninominali. In questo modo i candidati saranno legati al territorio molto di più che con il Porcellum in vigore fin qui.
Non si potrebbero rendere le primarie obbligatorie per legge per tutti i partiti? Certo, sarebbe ancora molto meglio per restituire ai cittadini la scelta dei propri rappresentanti. Confido che questo fronte si possa ancora aprire visto che non tocca l'ossatura del sistema.
L’accordo di questi giorni allunga certamente la vita della legislatura. Proprio per questo diventa indispensabile varare un nuovo governo con un programma a tempi certi e una compagine nuova.
Il regista di questa partita non può essere che Enrico Letta.

Commenti dei lettori: 101 commenti -
Bisogna riconoscere che Matteo Renzi è una personalità innovativa ed è stato molto bravo nel proporre e fare accettare tre riforme importanti come la legge elettorale, la trasformazione del Senato e la riscrittura del Titolo V della Costituzione. Non tutto è sottoscrivibile ma è indubbiamento un passo avanti nell'azione riformistica. Riserve ci possono essere sulla soglia minima e sul premio di maggioranza (troppo alti?) e sull'abolizione delle preferenze (fonte di clientelismo?), Va bene così.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 21/1/2014 alle 11:42
Credo che sia un buon compromesso, che restituirà al Paese quel tanto (o quel poco, secondo i punti di vista) di DEMOcrazia e di funzionalità delle Istituzioni che tutti ci aspettavamo. Lascio ad Adamoli e agli altri lettori del blog più esperti di me della materia i commenti più "tecnici"ed eventuali proposte di miglioramenti, da inviare possibilm.alla Segreteria del P.D. (anch'io avrei preferito l'introduzione delle preferenze, ma a ben pensarci possono bastare le Primarie ben fatte).
Scritto da giovanni dotti il 21/1/2014 alle 11:43
La direzione ha votato 111 a favore e 34 astenuti. Che erano stati inviatati da Renzi a votare contro, se non erano d'accordo. Ma non lo hanno fatto. Ci si scontra in direzione, ognuno dice giustamente la sua. Poi si vota e la linea del partito diventa quella della maggioranza. Questa è la democrazia. Altrimenti si continua con la guerra tra bande, come è stato fino a ieri. Ricordiamoci dei 111 vigliacchi e traditori di Prodi, una vergogna che non dovremo mai dimenticare.
Scritto da Riccardo De Maria il 21/1/2014 alle 11:54
Comincio a credere che Sel debba entrare nel Pd che ormai è il motore dell'innovazione politica. Dovrà portare il suo contributo critico ma almeno ci sarebbe una sede in cui discutere con qualcuno che vuol cambiare davvero.
Scritto da Osvaldo il 21/1/2014 alle 11:58
@Giuseppe Adamoli. Due punti, l’ho già detto ieri, non mi quadrano. (1) Soglia per il Ballottaggio: Dici che se fosse alzata l’asticella si farebbero coalizioni anomale che poi si distruggono dopo la nomina degli eletti. Non mi pare, per quello che ho capito, che questa Legge Elettorale vieti le “gioiose macchine da guerra” utili a raggiungere il 35%. Resto convinto che dovrebbe essere portata al 40%. Il metodo cavaliere che a nord fa il nordista, al centro fa il centrista e al sud fa il sudista, non lascia ben sperare. (2) Voto di preferenza. In un mini-medio (midi) collegio (3, 4 eletti), non credo che si sarebbe avuto la possibilità di acquisto del voto, per lo meno in massa, mentre si sarebbe data al Cittadino la opportunità di votare chi preferisce. Le primarie fatte in casa, per quanto siano un ottimo sistema di cernita, sono sempre una votazione poco controllabile dal punto di vista del suo svolgimento “corretto”. (3) I punti controversi possono dare tanta materia all'avvocato Aldo Bozzi.
Scritto da Sic Est il 21/1/2014 alle 12:29
Non pensavo neanch'io che Renzi ce l'avrebbe fatta. La vecchia sinistra sembra sempre di più un residuato bellico.
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 21/1/2014 alle 13:25
Le preferenze sono un mezzo molto discutibile per scegliere i propri rappresentanti. L'Italia non è la Lombardia. Meglio i collegi con un solo candidato o con pochissimi candidati e, prima, le primarie ben fatte.
Scritto da Antonio (pugliese) il 21/1/2014 alle 13:38
"Pacta sunt servanda", ma con il Pregiudicato non è detto. Questo è un motivo che mi lascia molto dubbioso. Altre considerazioni sono state già espresse da @ Sic Est, quindi non mi dilungo. Una sottolineatura: "I punti controversi possono dare tanta materia all'avvocato Aldo Bozzi". Ecco un altro motivo di perplessità. E non nascondo il disgusto per la trattativa col Pregiudicato. Ma, spero che "Parigi valga una Messa".
Scritto da Angelo Eberli il 21/1/2014 alle 13:57
Resta da capire la tattica. berlusconi sappiamo è per natura un saltimbanco e pesa solo a se stesso. Renzi ha un partito, la partita è asimmetrica. non so. giudizio sospeso.
Scritto da Roberto Caielli il 21/1/2014 alle 15:25
E’ ovvio che vedere che la macchina si muove, fa tirare un sospiro di sollievo a quanti temevano l’immobilismo. Non tutto mi convince però della proposta di riforma elettorale di Renzi (nulla da ridire sulla modifica del Titolo V e della “rifondazione “del Senato, almeno per ora). Rispetto a quanto hanno detto in molti, senza essere un esperto di riforme istituzionali ed elettorali, mi pare che la proposta sia il solito compromesso, qualcuno direbbe pasticcio, tra proporzionale e maggioritario,non avendo il coraggio, per calcoli evidenti, di proporre un semplice proporzionale, con ovviamente una soglia di sbarramento, come in Germania; nè avendo il coraggio di avviarsi verso un chiaro sistema maggioritario, forse ritenuto negativo per un Paese diverso rispetto alla tradizione anglosassone; e neppure scegliendo un sistema a doppio turno alla francese che mi sembra abbia i pregi più che i difetti del proporzionalee del maggioritario. Ciò premesso, non condividendo, salvo ricredermi in presenza di nuovi elementi, la proposta di riforma elettorale (ho dimenticato l’aspetto delle preferenze, su cui tanto si parla: la preferenza unica l’avrei introdotta),Renzi per ora il vento in poppa ed è nelle condizioni migliori per far passare in tempi brevi la riforma, avviando nel contempo il percorso per le modifiche di tipo istituzionale e costituzionali, di cui si è parlato. Chiuso questo capitolo, il segretario del P.D. sarà atteso, non solo da me, per altri due importanti scadenze: il Piano del lavoro e, fondamentale presso l’opinione pubblica e per togliere appeal a Grillo, l’abbattimento dei costi e dei privilegi della “casta”, a livello nazionale e regionale (vedi l’articolo di Stella e Rizzo di lunedì sul “Corriere della Sera), senza limitarsi al facile populismo sul finanziamento pubblico dei partiti.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 21/1/2014 alle 15:29
@Caielli. Sospeso, Sandokan o cita?
Scritto da Elio Giacometti il 21/1/2014 alle 15:30
Io stò con Cuperlo! ... che Gianni vada, mi riguarda eccome, il Segretario non può disinteressarsene altrimenti non può essere il mio Segretario! Renzi a Cuperlo: ''Non accetto critiche da chi non ha fatto primarie'' - Repubblica Tv - video.repubblica.it Scontro aperto tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo. Durante la replica, in direzione, il segretario del Pd ha accusato il presidente dell'assemblea...
Scritto da Michele Nigro il 21/1/2014 alle 15:33
Condivido, "stranamente", il giudizio di Roberto Cajelli: il nome del gioco è assimmetria. Se le cose andranno bene, i partiti "liberi" faranno le primarie, ma troveranno in parlamento l'esercito di Silvio. O le primarie saranno obbligatorie, oppure le preferenze sono ineludibili.
Scritto da Massimo Galli il 21/1/2014 alle 15:40
Caro Giuseppe hai efficacemente evidenziato nel tuo post odierno gli argomenti più problematici rispetto alla proposta presentata ieri in direzione. Per cercare di non ripetere, ma riflettendo in maniera libera provo ad allargare il tiro. Due piccole premesse. Evito di riprendere qui la polemica sul fatto che Renzi abbia incontrato Berlusconi. La mia posizione è quella che ho espresso nei giorni scorsi. Seconda piccola premessa. Vorrei distinguere in due parti la mia riflessione, una di commento politico alla direzione, l'altra dedicata al piano tecnico della proposta e lo faccio nella consapevolezza che non avendo sostenuto attivamente nessuno dei competitor nazionali il mio pensiero trascende le appartenenze. La prima valutazione politica è positiva. Renzi ha mostrato attivismo, ha dato il segno del cambiamento e ha rimesso in moto la politica. Questo piaccia o no è la verità. Ha mostrato la capacità di dettare l'agenda politica, ha mostrato la capacità di governare la comunicazione come non mai. Il timore che tutti si aveva ( e si ha ) era se questo attivismo e questo gran comunicare potesse nascondere l'assenza di una strategia a favore della presenza di solo tatticismo. Il dubbio permane, ma con qualche punto in meno. Dunque, alla fine, è riuscito a far convergere sulla sua ipotesi la maggior parte delle forze politiche. I dubbi tecnici sulla proposta. “L' Italicum” presenta alcune criticità. In breve. La soglia per avere il premio al 35%, diciamolo, francamente è molto bassa.( Si bocciò De Gasperi perché voleva il premio al 50,1% e ora....come cambia la storia.....) . Buona l'idea del doppio turno, ma questo ci sta anche se lo porti al 40%. E' vero che così si corre il rischio delle ammucchiate, ma il rischio lo hai anche col 35%. E' un problema di equilibrio. Secondo problema. La ripartizione è nazionale. Questo vuol dire che tu voti una lista, un simbolo, nella tua provincia ( questi saranno i collegi ), ma rischi di non avere nessun eletto, perché altri con quoziente più alto saranno gli eletti. Quindi cade l'idea che si avvicina l'elettore agli eletti. Terzo problema. L'assenza delle preferenze. Qui mi sento di spendere qualche parola in più. E' vero che ci sono collegi piccoli e con pochi candidati, ma non c'è la libertà di scelta, unica forma che consente agli elettori di indicare la persona ( o non indicare ). Personalmente sono sempre stato a favore della preferenza. Lo sono sia quando le cose mi vanno bene ( quando sono stato eletto ) sia quando mi vanno male ( come mi è capitato nel 2011 ) quindi ritengo intellettualmente onesto sostenere la tesi che la preferenza evita il troppo potere alle segreterie, ed evita un Parlamento di nominati e di fedeli sostenitori del capo. Mi si può obiettare che c'è il problema del clientelismo e dei costi. Ma perché, allora, consiglieri regionali e consiglieri comunali sono tutti eletti grazie al clientelismo? Non scherziamo. Diciamo allora che con collegi piccoli, come quelli proposti, l'introduzione della preferenza non mi pare uno scandalo e i costi, forse, non sarebbero poi così eccessivi. Si può obiettare che noi faremo le primarie. Giusto, ma attenzione è un palliativo non confondiamo la libertà della preferenza con le primarie. Nelle primarie vanno a votare il più delle volte le minoranze organizzate, le correnti organizzate e chi già sostiene quell'area politica e non sempre prevale il migliore. Con le preferenze tu raccogli i voti anche di chi non voterebbe il tuo partito e li raccogli su base di conoscenza personale e della credibilità raggiunta. Vogliamo imporle per legge a tutti? Buona proposta, ma non attuabile perché i partiti non hanno personalità giuridica. Dunque sostanzialmente pur avendo guardato con simpatia la proposta non mi sento di condividerla totalmente. Scritto questo ancora qualche valutazione. Renzi ha legittimamente sostenuto che questa proposta è il massimo della convergenza possibile, il giusto compromesso ottenuto per portare a casa il risultato. L'argomento non è banale e va accettato altrimenti non si farebbe politica e ci si comporterebbe come Grillo che, ancora una volta, è finito nell'angolo con la sua intransigenza. Ma sia chiaro che questa è una proposta che spinge Alfano e i suoi nelle braccia di Berlusconi. Quello che, tuttavia e francamente, ho trovato eccessivo e sopra le righe sono state le dichiarazioni del nostro atte ad imporre la decisione. Un partito e la direzione non sono un saloon dove i cowboy si sparano. Dire che la proposta non è la proposta del Segretario, ma è quella di tre milioni di persone che hanno partecipato alle primarie è una sciocchezza e un atto gratuito di arroganza. Allora non è necessario discutere, non è necessario confrontarsi se prevale la logica muscolare. Questi sono ovviamente, per me, i frutti avvelenati, del fare le primarie per eleggere un segretario nazionale di un partito, una logica che porta al prevalere della dimensione plebiscitaria rispetto a quella della mediazione. Francamente poi, mi si consenta la battuta, ma come si poteva pensare che Renzi non avesse i numeri per far approvare la proposta. Ha vinto il congresso con il 70% dei consensi ha naturalmente e legittimamente il controllo della Direzione. Una ultima battuta. In politica la coerenza è tutto. Trovo anch'io strumentale oggi difendere la preferenza da parte di chi non l'ha mai voluta e difesa quando si doveva. E questo rappresenta la debolezza di una posizione politica, ma non la negazione di un problema. Detto questo però il tema dei “nominati” rimane.
Scritto da roberto molinari il 21/1/2014 alle 15:40
Caro Adamoli: "prendere o lasciare" è democratico?Pare lo dicesse anche un certo Stalin ai suoi "compagni".
Scritto da Giuseppe Morelli il 21/1/2014 alle 15:44
.... ci si dimentica sempre dei 201 contro Marini!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scritto da Michele Nigro il 21/1/2014 alle 15:46
@Nigro. 111 a favore:rispetto ai 101 vigliacchi si rileva un aumento del 10%-Auguri!
Scritto da Giuseppe Morelli il 21/1/2014 alle 15:56
Caro Giuseppe Adamoli, ti allego una citazione che può tornare utile hai tuoi amici Renziani: La sinistra pd si è astenuta, e il presidente del partito Cuperlo se n’è andato, dopo aver fatto un discorso in forte ma rispettoso dissenso verso la linea del segretario. Uno strappo non conviene a nessuno, proprio ora che il Pd prova a ritrovare la sua «vocazione maggioritaria ». Di questo deve farsi carico la minoranza bersaniandalemiana, che deve rinunciare a tentazioni frazioniste o a pulsioni revanchiste nel segreto del voto parlamentare sulle riforme. Ma, allo stesso modo, deve farsene carico la maggioranza renziana, che deve rinunciare al gusto delle sottili umiliazioni, non solo culturali ma anche solo lessicali, nei confronti della sinistra interna. Renzi sta forgiando la sua leadership nel fuoco della battaglia. Sarebbe assurdo se, per coronare il suo successo, dovesse pagare il prezzo di una «pacificazione » con i suoi avversari, e di una scissione con i suoi «compagni».
Scritto da Sergio Russo il 21/1/2014 alle 16:05
@Giuseppe Morelli, siamo in parecchi a pensare che i 101 vigliacchi e traditori che hanno impallinato Prodi provenivano dai gruppi di D'Alema e Fioroni. Ma non ci sono ancora le prove.
Scritto da Riccardo De Maria il 21/1/2014 alle 16:11
Ho letto il post: d'accordo su tutto!!
Scritto da Giacomo Buonanno il 21/1/2014 alle 16:35
@Adamoli. Sono considerazioni serie e condivisibili.
Scritto da Bruna Croci il 21/1/2014 alle 16:36
@Sis Est (12.29), @Mariuccio Bianchi (15.29), @Roberto Molinari (15.40) - Non per nulla ho titolato “Il compromesso”. C’è una scelta preliminare quando affronti il tema delle regole. Le decidi con tutti i partiti o solo con la tua maggioranza governativa? L’opzione realistica di Renzi era chiara in partenza e non aveva alternative: “con tutti quelli che ci stanno”, onde non replicare gli errori fatti da Pdl e Lega sulla legge Calderoli e, se permettete, fatti dal centrosinistra sul Titolo V della Costituzione. Ma anche se la trattativa si fosse svolta solo nella maggioranza governativa e perfino solo nel Pd il compromesso sarebbe stato comunque necessario. Sia per la soglia del 35% (che anch’io avrei visto bene al 38/40%), sia in particolare per le preferenze. Sulle preferenze vi racconto un aneddoto che forse @Roberto già conosce. In un incontro di due anni fa con Letta a Roma, riservato a poche persone prima di un’assemblea nazionale, avevo reagito all’affermazione di molti esponenti di primo pano del Pd secondo cui le preferenze erano un “veicolo di corruzione”. Lo ritenevo offensivo per chi, come me, era andato in Regione con i voti personali. Viceversa lo consideravo un motivo di orgoglio. La risposta testuale di Letta? “Giuseppe, non c’è nulla da fare, il Pd non accetterà mai e poi mai le preferenze. Ti rendi conto che le hanno fatto saltare in Toscana dove abbiamo la maggioranza assoluta e dove adesso c’è il listino bloccato?. L’unica cosa è puntare sul collegio uninominale o su un collegio con pochissimi candidati affinché rappresentino davvero i cittadini del collegio”. Vederle invocare adesso da quelle stesse persone è francamente inaccettabile. (Per non tediare con un commento troppo lungo rimando a stasera o domani altri problemi che avete sollevato).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/1/2014 alle 16:59
@Adamoli. E se chi le ha strumentalizzate ed ha ottenuto in risposta solo la verita' poi si dimette non sara' mica un dramma. Ha dimostrato di non avere gli attributi necessari per fare politica ad alto livello.
Scritto da Riccardo De Maria il 21/1/2014 alle 17:04
Il Partito che non c'è. Si dimette il Presidente con una motivazione da catastrofe: la concezione del Partito - le posizioni ideali, le finalità strategiche, l'etica della linea politica - è inconciliabile. In altri termini si prende atto che esistono due partiti concorrenti e contrastanti. Nulla di nuovo, naturalmente, lo sapevamo fin dal giorno in cui le due pusillanimi burocrazie residuali di partiti storicamente fallimentari diedero vita alla nuova entità mostruosa. Lo dice il Presidente del Partito. Che accadrà? Nulla, si tirerà a campare!
Scritto da ulderico monti il 21/1/2014 alle 17:04
@Riccardo De Maria. Ma si,diamo la colpa a D'Alema anche di questo.Credevo fosse passato di moda...ma se questi sono gli ordini.........
Scritto da Riccardo De Maria il 21/1/2014 alle 17:18
Buonissimo il lavoro fatto dalla Direzione ieri. Bisogna continuare su questa strada. Ottimo il blog.
Scritto da Max il 21/1/2014 alle 17:25
Sono favorevole al ripristino della preferenza. Ma diffido della strumentalità e dell’enfasi dei proclami di alcuni politici intesi a rivendicare la riconsegna del diritto di scelta agli elettori. Ma a quali e a quanti elettori? Nelle ultime elezioni regionali in Lombardia, su cento votanti del PDL e del PD coloro che hanno indicato anche il nome prescelto sono stati in numero di 16,4. Più basse sono state le percentuali di altri partiti fino a crollare a cifre imbarazzanti per le formazioni minori. Significa che l’85% - 90% dei votanti in Lombardia nelle regionali dello scorso anno non si è espresso per alcun candidato. Se giustamente siamo preoccupati dell’enormità di altri dati, oltre il 12% di disoccupazione, oltre il 40% di giovani senza lavoro, penso che un senso di smarrimento ci debba assalire anche per i “lontani” e i “disoccupati” della preferenza. Quali elettori? Non mi avventuro a fare analisi. Posso raccontare la mia esperienza personale riferita sempre alle citate elezioni lombarde. Risiedo in un comune della Provincia di Lecco; ciascuna lista (più di una decina, se ben ricordo) era composta da tre candidati. La legislatura si era interrotta anticipatamente; nessun esponente del Consiglio uscente in lista. Tra tutti l’unico da me conosciuto era un ex Sindaco di un paese vicino. Di altri ho potuto solo apprezzare il cursus honorum doviziosamente illustrato in pieghevoli e depliant recapitati via posta. Come scegliere razionalmente e motivatamente senza conoscenza diretta, senza informazioni da me e dai più verificabili?. Uomo o donna, giovane o esperto? E mia moglie? “Chi dobbiamo votare?” mi chiede sempre prima di recarci ai seggi. Eppure non sono tra i più disattenti tra gli elettori. Sono stato amministratore comunale, ho lavorato in una sede politico istituzionale, quale l’Assemblea della Regione. E se questa è la Lombardia, riprendendo quanto commenta @ Antonio (pugliese) delle 13.18, come sarà il resto d’Italia? A proposito di “pugliese”. Mi ricorda Robinews che mi pare originario di quelle parti o di quelle abbia fatto il suo buen retiro, In ogni caso, anche da parte mia, tantissimi auguri di buon compleanno.
Scritto da Giovanni Cogliati il 21/1/2014 alle 17:55
@De Maria. Forse mi sfugge qualche cosa! Cuperlo non ha parlato di preferenze! Perchè allora tutta questa polemica, intorno alle preferenze? Il PD, la maggioranza del Partito, è da tempo schierato per il doppio turno e collegi uninominali! Continuare a sostenere queste posizioni non mi sembra di peccare d'eresia! Io sono per: ... collegi BInominale. Un collegio ogni 160 000 elettori circa, collegi in cui si eleggono una Donna ed un Uomo, anche di liste differenti, (non necessariamente in abbinata). Si eleggono due Parlamentari, conosciuti dagli elettori che li votano e questo è garanzia di conoscenza de territorio e di competenze. Non concordo sulla soglia minima del 35% per accedere al premio di maggioranza, troppo bassa, và innalzata al 40%. D'accordo sul doppio turno, nel caso nessuna coalizione o partito superano il 40% Una sola soglia di sbarramento, il 4% è ragionevole a garanzia di rappresentanza di minoranze politiche! Si può valutare lo svolgimento di primarie per legge, ma teniamo conto che farebbero diventare tre i turni elettorali aumentandone i costi! Occorre vietare che ci si possa presentare in più collegi. Prevedere norme che sanciscano conflitto d'interesse ed incandidabilità.
Scritto da Michele Nigro il 21/1/2014 alle 18:15
@Michele Nigro, ho seguito in diretta l'intervento di Cuperlo ed una delle critiche mosse a Renzi è stata appunto la mancanza delle preferenze. Da cui la risposta di Renzi che trovava strumentale questa richiesta fatta da colui che non aveva fatto le parlamentarie ma si era fatto eleggere nella lista bloccata di Bersani. Gli ha solo ricordato la verita', ma a volte la verita' puo' far male.
Scritto da Riccardo De Maria il 21/1/2014 alle 18:33
@Adamoli, sospendo il riposo per il compleanno dopo le gravissime dimissioni di Cuperlo. Di seguito la mia risposta ad alcune domande che @EG ieri mi aveva fatto su CONTARELLO che avevo preparato per domani ma che trovo di STRAORDINARIA ATTUALITA’ sulla vicenda CUPERLO E LE CLASSI DIRIGENTI DELLA SINISTRA. Sinceramente le dimissioni me l’aspettavo, conosco molto bene i meccanismi di “avvicinamento” a certi esiti (scissioni incluse), LI HO VISSUTI DIRETTAMENTE PIU’ VOLTE IN QUASI 50 ANNI DI MILITANZA POLITICA. Renzi prima e dopo l’incontro è stato oggetto di molte contumelie tipo “ha una concezione padronale del partito, è ambiguo sul governo, ci ha fatti vergognare, mi ha fatto vomitare, è uguale a Berlusconi, noi non abbandoniamo i valori della sinistra che Matteo sta abbandonando, siamo alle comiche della politica, non si dirige così un partito, fino a vere e proprie “diffide” tipo “si veda con Berlusconi come, quando e dove vuole ma al Nazareno NO” come se il Nazareno fosse la casa privata dei soliti noti sfrattati dalle primarie ecc. Tenete conto che molte di queste nefandezze erano state espresse ben prima del fatidico incontro al Nazareno non da semplici militanti, iscritti o elettori PD ma da illustri (?) dirigenti nazionali e nella stessa direzione di Lunedi, Cuperlo, ci ha aggiunto altri carichi che definirli semplice dissenso è un eufemismo. Si può dare un nome a tutto questo? SI, solo uno molto semplice PROVOCAZIONI! Ora qualcuno dirà, sì magari e vero ma Renzi ha esagerato per metterla sul piano personale con Cuperlo ed è caduto nella provocazione. Ma scusate, cosa doveva Renzi, chiedere il permesso se poteva o non poteva fare il segretario ai soliti noti? Doveva forse iscriversi ad un corso di formazione per segretario nazionale del PD alle Frattocchie (che peraltro non ci sono più) dove ascoltare le lezioni sempre dei soliti noti esperti (sic!)? NO, NO, E ANCORA NO!! Indietro non si torna, si deve andare avanti fino in fondo ed ognuno deve assumersi le sue responsabilità di fronte al Paese, agli elettori e agli iscritti. Il tradimento di Prodi (e Bersani) deve essere ricordato come “l’ultimo” di una lunga storia infame e indegna della sinistra del nostro paese, indegna di ognuno di noi!. Agli amici e compagni sparsi in tutta Italia che ci stanno cascando FACCIO UN CALOROSO APPELLO, SIATE PRUDENTI, CRITICATE PURE RENZI ANCHE DURAMENTE MA SEMPRE CORRETTAMENTE, MA VI PREGO NON CASCATE NELLE TRAPPOLE, VE LO DICE UNO CHE E’ STATO IBROGLIATO PIU’ DI UNA VOLTA! Quello che è in gioco non sono i destini di Renzi o Cuperlo e persino del PD, QUELLO CHE OGGI E’ IN GIOCO E LA POSSIBILITA’ DI SALVARE IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE.
Scritto da Robinews il 21/1/2014 alle 18:48
@eg, 11,10 (20 gennaio). Carissima, eccomi. Mi chiedi di approfondire su Contarello (e Brambilla) a “Piazza Pulita”. Sul Brambilla è facile e breve; Idee molto confuse di scarso valore (un eufemismo) culturale e politico di un deluso e tradito dal Berlusconismo. Del famoso o comune “Sciur Brambilla”, non me ne curo più di tanto, per uno come me che non dimentica mai una delle migliori massime di Mao si conferma che “non è importante se il gatto e bianco o nero, l’importante e che prenda il topo”. Dette queste amenità veniamo al più impegnativo riferimento a CONTARELLO. Si tratta di un personaggio straordinario che ha una “visione” sul passato, sul presente e in particolare sul “futuro” che mi prende moltissimo. E’ da tenere d’occhio, specie se vincerà, come merita e spero l’oscar per “La Grande Bellezza”. Quando un film Italiano raggiunge l’oscar,( ricordi “la vita è bella” di Benigni?) il nostro paese sta sempre meglio e questo è il mio grande augurio e desiderio. Il fatto poi che i titoli di questi 2 straordinari film hanno in comune la parola “bellezza”, è benaugurante in questo mare infinito di sole “bruttezze”.Veniamo al CONTARELLO “politico e filosofo”. Il 15 aprile 2010, mi è capitato di leggere un suo scritto sulla crisi in Italia (sul quotidiano L’Unità), che invito a cercare e leggere integralmente, (specialmente certi “cosiddetti dirigenti alla Cuperlo) dove scriveva: “IO CHE HO SEMPRE VOTATO A SINISTRA, CHE HO SEMPRE AMATO LA POLITICA, PRIMA CHE L’IDEA STESSA DELLA POLITICA SIA ESPULSA DAL MIO PAESE, IN CAMBIO DELLA MIA DOLOROSA FEDELTA’, CREDO DI POTER ESIGERE QUALCOSA CHE HO CONOSCIUTO E PERDUTO. UNA CLASSE DIRIGENTE, IN GRADO DI ESPORRE E REALIZZARE UN PROGETTO DI CAMBIAMENTO DEL PAESE, NEL QUALE SI POSSA VIVERE IN MODO PIU’ LIBERO E GIUSTO. VOGLIO UNA CLASSE DIRIGENTE CHE AMBISCA A GOVERNARE, OGGI, NON DOMANI, SOLO CON LA POTENZA DELLE IDEE CHE VINCONO ALTRE IDEEE. VOGLIO UNA CLASSE DIRIGENTE CHE RISCOPRA IL PIACERE PAZIENTE DI CONVINCERE E CONQUISTARE CHI E’ LEGITTIMAMENTE CONQUISTATO DALLE IDEE DELL’AVVERSARIO. NON VOGLIO QUINDI UNA CLASSE DIRIGENTE “INDIGNATA”, COME IL SUO ELETTORATO AL CAFFE’ DEL MATTINO, PERCHE’ ESIGO UNA CLASSE DIRIGENTE AUTOREVOLE E NON “LAMENTOSA”………….. Noterai che il 15 aprile 2010 il Renzi non era ancora in campo, era letteralmente sconosciuto e Contarelli simpatizzava per Niki Vendola. Alla Leopoldo 1 e 2 è andato di corsa è si è messo a disposizione per il progetto di Renzi. Per me uno come Contarello dovrebbe scrivere la sceneggiatura (un programma) di un governo e che lui stesso dovrebbe esserne uno dei ministri, magari alla cultura o all’istruzione. Saluti carissimi.
Scritto da Robinews il 21/1/2014 alle 19:00
@Ulderico Monti (17.04) - Non si tirerà più a campare, caro Ulderico. Ci sono altri rischi ma questo no. "Le burocrazie residuali di partiti storicamente fallimentari", come le chiami tu con un giudizio liquidatorio, sono ormai finite.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/1/2014 alle 19:08
Le dimissioni di Cuperlo sono dimostrazione di grande dignità. Renzi ha una rozza idea padronale del partito e un approccio berlusconiano alle regole democratiche. Dignità, dicevo: quella che manca a Fassino, Veltroni, Minniti (ai quali ancora ieri è stato sbattuto sul muso di avere fatto chiacchiere per venti anni), ma che, folgorati sulla via di Firenze, non hanno accennato reazione alcuna, ma hanno inneggiato al bravo Matteo che non li ha rottamati.
Scritto da domenico nitopi il 21/1/2014 alle 19:51
Colui che qui scrive un mezzo trattatello politico, critica le primarie. Eppure grazie a queste ultime, con una bella imboscata, nella nostra provincia alle ultime parlamentarie, hanno portato a casa il risultato che volevano. Va là che non vanno così male. Basta organizzarsi bene e tirare fuori il pelo sullo stomaco che a molti non è mancato, non manca e non mancherà mai.
Scritto da ex-Margherita il 21/1/2014 alle 19:57
Riccardo Demaria. Cuperlo ha solo affermato:"Allora, o si introduce un sistema dove le primarie si svolgono per legge e sono obbligatorie per tutte le forze politiche oppure si deve garantire un sistema di doppia preferenza di genere" Cosa c'è di blasfemo in questa affermazione da meritare un attacco personale dal Segretario? Cuperlo si è fatto eleggere? I Segretari, (Fassino, Veltroni, Bersani) che lo hanno "nominato" hanno ritenuto che Cuperlo era una risorsa per il Partito Democratico e si sono sono comportati di conseguenza!
Scritto da Michele Nigro il 21/1/2014 alle 20:16
Se ci sono le liste bloccate tanto valeva tenere il porcellum.
Scritto da Luigi Scandroglio il 21/1/2014 alle 20:18
@Sergio Russo (16.05) - Scusa per il ritardo ma ti devo una risposta. L'atto di ieri di Renzi che non mi è piaciuto è stato il rinfacciare a Cuperlo di essere entrato in Parlamento con la lista bloccata anziché con le primarie. Poteva limitarsi a ricordargli che la minoranza di cui è Cuperlo è espressione è sempre stata contro le preferenze. Detto tutto ciò, lo straparlare di scissione come fa qualcuno (per fortuna una mosca bianca) svilisce la stessa presa di posizione di Cuperlo e di tutta la minoranza interna.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/1/2014 alle 20:28
Quelli che OGGI vogliono le preferenze sono patetici e in malafede.
Scritto da Angelo Ruggeri il 21/1/2014 alle 20:56
Riponevo molte speranze nei giovani sperando che fossero in grado di scardinare un sistema di cui non possiamo andare fieri e di cui ci possiamo solo vergognare.Oggi vedo che imitano sempre di più gli esempi peggiori dimenticandosi che questo Paese ha dato i natali a Politici come De Gasperi, Berlinguer, Pertini, Matteotti, Mèda, De Nicola etc.... questi sono gli esempi da imitare e riproporre. Invece si ingoia amaro e si aprono le porte al peggio che la politica potesse esprimere. Non posso provare entusiasmo anche se sono sempre stato uno dei maggiori critici dell'immobilismo. Deluso si ma non accetto la sconfitta!
Scritto da Alessandro Milani il 21/1/2014 alle 21:34
L'equilibrio delle tre riforme è buono e il Parlamento potrà limare gli spigoli più acuti. Non m'immaginavo che in poche settimane si sarebbe arrivati a delineare un percorso così importante. Non m'illudo che tutto finirà presto e bene ma considerando il punto in cui eravamo sono abbastanza soddisfatto.
Scritto da Valceresio due il 21/1/2014 alle 21:39
Ruggeri, perchè volere le preferenze è patetico? Renzi e Berlusconi vogliono nominarli loro, anche con la nuova legge, i candidati; quale è la differenza dal Porcellum attuale? Li si nomina a 4 a 4 anzichè fare un listone unico? PS. è stato Renzi per non rispondere nel merito e a spostare il discorso sulle preferenze! Cuperlo ha solo affermato:"Allora, o si introduce un sistema dove le primarie si svolgono per legge e sono obbligatorie per tutte le forze politiche oppure si deve garantire un sistema di doppia preferenza di genere" Affermare ciò è PATETICO? Non bastano le battute a nascondere la mancanza di contenuti.
Scritto da Michele Nigro il 21/1/2014 alle 22:21
Alla riunione dei deputati PD Renzi ha detto: se sul piano parlamentare si riesce ad ottenere l'accordo di Forza sulle soglie di sbarramento, sulla soglia più alta per il doppio turno e le preferenze lui è contento. Ha anche aggiunto che senza alcuna riforma elettorale SI VA SUBITO ALLE ELEZIONI con la legge uscita dalla consulta. La mia impressione e che sia in un caso che nell'altro la via delle elezioni subito E' SEGNATA . Intanto non si sente nulla da P. Chigi e Colle, silenzio ASSOLUTO!
Scritto da robinews il 21/1/2014 alle 22:39
Il commento informatissimo di @Giovanni Cogliati - complimenti! - sulle preferenze in Lombardia dimostra che questo è un fattore sopravvalutato e che i collegi uninominali o con pochi candidati sono forse più validi per far scegliere i rappresentanti dalla base dei cittadini. Voglio dire: è un aspetto non decisivo per valutare la validità di una legge elettorale. A me l'accordo Renzi-Berlusconi sembra buono.
Scritto da Reality il 21/1/2014 alle 22:53
Preferenze. (1) Dire che sono state eliminate per mancato o basso uso da parte dell’elettore, mi sembra una stravaganza poco giuridica. Seguendo questo ragionamento si dovrebbero stampare la metà delle schede elettorali considerato che, che con la scarsa partecipazione al voto, sono tante quelle che non vengono utilizzate. (2) Far sapere, con ritardo, che sono state eliminate perché l’interdetto di Arcore ha posto questa questione sulla bilancia della “trattativa” è più onesto, ma il risultato è sempre una stravaganza poco giuridica. Sarebbe interessante sapere quali sono le altre questioni che il padroncino di Dudù ha messo sul piatto (magari la questione del Conflitto di Interessi di cui non si parla più) e in cambio Renzi cosa ha portato a casa se non lo stesso risultato che avrebbe ottenuto senza trattativa. (3) La promessa della rivisitazione dell’impianto costituzionale, con un mentitore di professione come il cavaliere, non mi sembra tanto a portata di mano. (4) Tanti frequentatori di questo Blog, quelli poco inclini alla volubilità politica, abbiamo sempre detto che il “Porcellum” era un sistema fatto per non governare e per sottrarre all’elettore la possibilità di scelta. Ma quest’altro modello, opera di un chiacchierone autoreferenziale come D’Alimonte, non se ne discosta tanto, perché non elimina la pecca maggiore del vecchio sistema, la presentazione di liste di partiti diversi che si ammucchiano tra di loro per vincere (le gioiose macchine da guerra “invincibili” come la Grande Armada), ma non per governare. (4) Finisco con un dubbio atroce. Ma se alla Camera si avrà una maggioranza e al Senato un’altra, cosa succederà? Chi saranno le ammucchiate che andranno al ballottaggio? (Ricordatevi che la Legge elettorale verrà approvata rebus sic stantibus, l’eliminazione del Senato è rimandata a data da destinarsi). D’Alimonte se ci sei batti un colpo.
Scritto da Sic Est il 22/1/2014 alle 01:11
http://ilmanifesto.it/la-consulta-disattesa/ La Consulta disattesa ilmanifesto.it Fu vera e pro­fonda sin­to­nia tra Renzi e Ber­lu­sconi? Vor­remmo dubi­tarne.
Scritto da Massimo Gugliotta il 22/1/2014 alle 08:40
Quella che si dice l'ennesima soluzione di compromesso, posso essere sincero? sinceramente mi fa schifo vedere che il segretario di uno dei principali partiti italiani, scelga come UNICO interlocutore un pregiudicato e per di più per trovare uncompromesso al ribasso(come era prevedibile), se si vuole discutere di leggi elettorali c'è IL PARLAMENTO, se invece dobbiamo chiedere a Berlusconi cosa gli va bene bhè scusate la franchezza, ma voi Renziani sarebbe il caso vi levaste dalle balle ed in fretta.
Scritto da Massimo Gugliotta il 22/1/2014 alle 08:47
Dubito che la blindatura sulla proposta possa durare fino all'approvazione della legge. È nelle cose che nell'iter parlamentare siano apportate modifiche. Occorre mantenere l'impianto, ma qualunque barricata, a favore o contro le preferenze, sarebbe strumentale. Chi considererà questo punto come linea del Piave, si assumerà la responsabilità delle conseguenze, siano queste lo stop alle riforme o la caduta del governo. L'importante in questa fase è una nuova legge elettorale.
Scritto da Leonardo C. il 22/1/2014 alle 08:50
Lo spirito è giusto, rimangono, è vero, diversi problemi sul merito ma tra la palude e questo preferisco questo. Tutto e subito? Non credo, anzi penso che le aule parlamentari servano proprio a recepire l'indicazione che viene dalla politica e a dargli forma. Le preferenze. E' un argomento delicato, usato strumentalmente da cuperlo e sicuramente non il solo criterio che garantisca una rappresentanza adeguata di tutte le voci in campo. Pero' voglio essere chiaro: se Fassina se ne va da sottosegretario; se cuperlo lascia la presidenza ebbene qui siamo alla rinuncia della rappresentanza di un'area. Non so si ritiene persa la partita. Di certo si rinuncia a giocarla. Creando le premesse per non avere rappresentanza.
Scritto da Loris Costa il 22/1/2014 alle 09:16
Mi auguro che tutto questo serva davvero ad avvicinare la fine del Governo in carica. Io spero che chi legge il mio astio non pensi ad una questione personale e ormai da me ri-trita. Ma c'è un limite a tutto. Letta ha avuto tempo e modo di fare tutto questo. Anzi: Letta poteva, con il Berlusconi che usciva di scena, provarci a fare la legge. Ma ha rinunciato perchè per Enrico tutto è già deciso, nulla è possibile (e invece il suo compito sarebbe questo: quello di fare).
Scritto da Loris Costa il 22/1/2014 alle 09:20
@Sic Est, 1,11, non so se Il buon A. Vaghi si farà anche per te la domanda "ma perchè non vai a dormire"?,. Io invece credo che certe ore notturne aiutano di più a riflettere e tu hai messo correttamente il dito nella vera piaga con la domanda delle cento pistole a D'Alimonte. E' evidente che la riforma elettorale per la camera resta "cieca" senza la conclusione sul Senato. Il rischio che approvata la nuova legge e interrotto il processo riformatore sul senato sarebbe il disastro. (segue)
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 09:40
Robinews (segue Sic Est). Considerato che in Italia in politica "nulla è mai certo" e che i furbetti del quartierino politico della casta sono sempre in agguato, il rischi che il processo riformatore complessivo (senato e titolo V inclusi) si possa impaludare e molto concreto. La tua domanda quindi richiede una risposta chiarificatrice. Io modestamente credo che occorra aggiungere una clausola di salvaguardia per mettere tutto in sicurezza anche per il senato. (segue)
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 09:46
Robinews (Sic Est),Questa clausola di salvaguardia (transitoria) dovrebbe prevedere un giusto equilibrio tra assegnazione dei seggi su collegi regionali e riequilibrio maggioritario su base nazionale al senato. Il buon @Adamoli cosa ne pensa? Se condivide questa preoccupazione si farà portatore nelle sedi opportune di questi rischi e delle soluzioni da ricercare?
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 09:50
@Sic Est (01.11) - Soltanto qualche considerazione. 1) Le preferenze fino a poco tempo fa le volevano soltanto alcuni piccoli partiti (soprattutto di centro) e una esigua minoranza del Pd. Fanno testo anche alcuni interventi sul blog nei quali le difendevo affermando che la loro demonizzazione da parte del Pd era assurda. Che poi anche Berlusconi ne fosse contrario era trasparente. Il Parlamento deciderà di introdurle? Lo ritengo assai improbabile anche dopo la strumentale levata di scudi di questi giorni ma ne sarei molto soddisfatto. 2) Penso che una delle prossime mosse del Pd dovrà essere la presentazione di un nuovo progetto di legge sul conflitto d’interesse. Per farlo approvare, però, non per onor di firma (basta la maggioranza semplice). 3) Nell’odierna politica italiana, frantumata in tanti partiti, un sistema che favorisca le coalizioni è probabilmente necessario. 4) Sciogliere il nodo del Senato sarà indispensabile per rafforzare la governabilità. Se continuerà ad avere il potere di attribuire la fiducia al governo e di approvare le leggi di bilancio e le altre leggi più importanti è molto probabile che qualsiasi regola elettorale fallisca lo scopo di evitare le “ammucchiate di governo”. In ogni caso la “clausola di salvaguardia” di cui parla @Robinews (09.50) certamente ci sarà. Tecnicamente la elaboreranno gli esperti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/1/2014 alle 09:59
@Leonardo C. (08.50) - Totalmente d’accordo. La blindatura riguarda l’impianto delle riforme non le norme specifiche. Sabotare le riforme nella sostanza farebbe precipitare il Paese in una crisi di sfiducia politica ancora più nera e ancora più difficilmente rimediabile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/1/2014 alle 10:01
Condivido le opinioni di@Leonardo C.e@LorisCosta(9,16).E'compito del Parlamento apportare quelle modifiche (es.rialzo del tetto al40%,anche per il rischio di incostituz.)che si riterranno utili per tutti e non solo per una parte politica.Preferirei che,come già detto, prima dell'approvaz.definitiva si sottoponesse la nuova legge elettorale al vaglio della Corte Costituz.(cosa che sarebbe auspicabile per qualsiasi legge)o almeno di Costituzionalisti esperti.Così molti errori si potrebbero evitare.
Scritto da giovanni dotti il 22/1/2014 alle 10:05
Leggo, tra i commenti, argomenti più o meno condivisibili a favore o contro le preferenze. Personalmente sono sempre stato favorevole, malgrado le possibili distorsioni (penso alle scarpe di Lauro, ma anche alla DC irpina che alle elezioni del 1972, faceva votare 1-9-7-2). Ma un dato è ineludibile ed incontestabile: la Consulta ha scritto che il meccanismo delle liste bloccate è illegittimo "nella parte in cui non consente all'elettore di esprimere una preferenza" (letteralmente). E ciò vale ...
Scritto da domenico nitopi il 22/1/2014 alle 10:22
... ovviamente, anche per il sistema elettorale "pregiudicatus" che ripropone la medesima questione. Ogni considerazione ulteriore mi pare oziosa. Anzi no; ribadisco, vi state entusiasmando per uno che, dopo tante chiacchiere, sta dimostrando, nei fatti, di sapere solo copiare malamente una legge già dichiarata incostituzionale. E se queste sono le sue proposte e fatte, pure, in "profonda sintonia" con un pregiudicato... Torni a fare, se mai l'ha fatto, il sindaco. E' già troppa grazia!
Scritto da domenico nitopi il 22/1/2014 alle 10:29
Caro Giuseppe, questo partito ha una conformazione anomala e molto delicata (dal mio punto di vista), le varie anime che lo compongono devono dialogare fra di loro e raggiungere un'intesa di equilibrio. Il segretario deve essere una figura che prende le sue decisioni ma con il rispetto e il dialogo con tutti (per me Bersani aveva questa caratura, che è stata scambiata per debolezza). Bersani stava dando corpo a un partito nuovo ma soprattutto sapeva lavorare insieme con tutti. Voleva ri-costruire un partito, un partito dove ogni iscritto sapesse condividere le proprie regole; non solo condivise ma sopratutto, da tutti praticate (la famosa battuta della bocciofila aveva questo senso). Si è cercato di rompere questo equilibrio (ancora embrionale) accusando Bersani di in-decisionismo. Adesso La ricetta di Renzi è la dittatura della maggioranza. Dando due risultati, sarà considerato attivo e portatore d’istanze politiche forti e decise, dando anche l’impressione di aver raggiunto l’obbiettivo. Dall'altra parte c’è il rischio di rompere il partito. Mi sembra di rivedere Berlusconi con le sue varie fratture politiche, non solo con i propri alleati ma anche all'intero del proprio partito (vedi prima Fini e oggi Alfano). Un leader padre e padrone rischia di spaccare quel poco che si è costruito. Vedo nelle parole di Cacciari la profezia che si fa realtà (Renzi: o spacca il partito o si logora con il passare del tempo).
Scritto da Sergio Russo il 22/1/2014 alle 10:52
@Giuseppe Adamoli (09:50). Rispondo per punti: (1) Io non provengo dall'area dell’estrema sinistra. Sono un liberal e per conformazione personale portato alla positività, su tutto. Ho sempre ritenuto che la mancanza di possibilità di scelta, in qualunque settore e in qualunque circostanza, è una diminuzione della libertà individuale. Pensa che per cinquant'anni non sono mai riuscito a capire l’obbligo di chiusura degli esercizi commerciali, per legge, la domenica e nelle altre ore, se non ci fossero reali motivi di sicurezza o di ordine pubblico. Mutilare una norma per fare contento un interlocutore (come si dice in gergo trattare al ribasso) è solo una sconfitta e denota incapacità di farsi valere. (2) Mi fa piacere che si riparli di “conflitto di interesse” considerato che ho votato Renzi proprio perché criticava la vecchia classe politica sempre pronta a mettere “red carpets” davanti al Cavaliere. Non voglio sottolineare che questo tasto è, come si dice, dirimente: se ci clicchi sopra non so cosa ne verrà fuori. (3) Per dare ordine al sistema dell’ammucchiata basterebbe mettere le stesse soglie di sbarramento per i partiti che vogliono entrare nel franchising elettorale. (4) Clausola di salvaguardia. È un concetto giuridico usato nei trattati internazionali nella considerazione che non è facile riceverne l’approvazione da “tutti gli Stati contraenti nello stesso istante”. Nel nostro caso occorre fare due leggi elettorali: (a) una per un sistema parlamentare a due camere, (b) una per un sistema parlamentare monocamerale. Per il caso (a), a situazione vigente, occorrerà inventarsi un marchingegno per non creare maggioranze diverse. Ma D’Alimonte lo sapeva o, tra un talk show e un altro, non se ne era accorto? Il caso (b) sarà una legge a “babbo morto”: con un “babbo” che, se viene appena appena presentata la legge sul conflitto di interesse (ricordo che dal 10 aprile prossimo per contattare l’interdetto occorrerà il permesso del giudice di sorveglianza), si farà più vivo che mai. (6) Resto convinto che Renzi abbia fatto una grande mossa, però, a scacchi, quando il Re avversario si trova in difficoltà, si dà scacco non si fa in modo di andare in stallo.
Scritto da Sic Est il 22/1/2014 alle 11:23
Ah, ci sono volute le dimissioni di Cuperlo per far 'smuovere' @Robinews :-) Leggo ora le tue risposte, grazie! Premetto: per una serie di accidenti vari non siamo riusciti a vedere 'La grande bellezza', ma contiamo di recuperare questa lacuna. Fra poco saremo gli unici in Italia a non aver ancora visto 'Il capitale umano' che, se ho letto bene le recensioni, è ambientato proprio in Brianza, la terra del Brambilla. Ho letto l'intervento di Contarello che tu riporti, datato 2010. Non sapevo fosse un vendoliano ma, in effetti, leggendolo, l'approccio è molto vendoliano. Lasciami dire, però, che la narrazione vendoliana ormai pare superata, quasi consunta (come potrai vedere, Vendola non ha più nemmeno grande risultato sui media). E' come se stessimo entrando in una nuova era e non mi meraviglierei se Renzi, dopo la legge elettorale, si accingesse a redigere il Manifesto Futurista di questo millennio. 'L'amore per il pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità, il coraggio, l'audacia, la ribellione, il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo, il pugno'. Basta 'immobilità pensosa, estasi e sonno'. Velocità! Scusa, @Robinews, ma questo mio commento è molto condizionato dalla mia lettura attuale ('Famiglia Novecento. Vita familiare, rivoluzione e dittature. 1900-1950' di Paul Ginsborg) che dedica ampio capitolo a Marinetti. Buona giornata, buona continuazione del dibattito sulle 'alchimie' elettorali, con la consapevolezza che qualsiasi legge elettorale verrà poi utilizzata anche da quell'inquietante personaggio (Brambilla) che ha ospitato Formigli l'altra sera. L'Italia è piena di Brambilla (al sud si chiameranno in un altro modo).
Scritto da eg il 22/1/2014 alle 11:30
@Tutti i commentatori. Scrivete commenti molto interessanti ma perché non li fate più brevi? Sareste letti di più, ne sono sicuro.
Scritto da Lorenzo L il 22/1/2014 alle 11:53
@Domenico Nitopi, non è vero che la Corte costituzionale ha escluso le liste bloccate corte. Il problema costituzionale potrebbe forse riguardare il gradino del 35% per il premio di maggioranza.
Scritto da Maurizio il 22/1/2014 alle 12:01
@Loris Costa (09.20) - Non voglio farti ricredere su Enrico Letta, non ci riuscirei mai. E poi non vorrei che la mia amicizia con lui (che non mi aveva impedito di votare Renzi invece di Bersani più di un anno fa) mi gettasse del fumo negli occhi, ma io penso che Letta sia il migliore premier in questa fase. Adesso mi aspetto però un programma nuovo e un governo rinnovato, professionale, fattivo e concreto, per tutto il 2014.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/1/2014 alle 12:14
Sergio Russo (1.52) - Sono contrario alla "dittatura della maggioranza" ma altrettanto ad un partito incapace di prendere qualsiasi decisione di profondo cambiamento di un sistema politico improduttivo e ormai infido ad una grande parte di italiani. L'equilibrio della guida richiede senso della misura ma non può significare accontentarsi dello status quo. Permettimi di dirti che il parallelo fra il Pd e Forza Italia è, secondo me, del tutto fuori luogo. Quanto a Cacciari, la sua idea è di forzare sulla linea di Renzi fino alla dissoluzione del Pd che abbiamo avuto fin qui, credendo lui che abbiamo realizzato un "mostro" ingovernabile. La penso, come te credo, in modo diverso da Cacciari. Cambiamento del Pd si, dissoluzione no, anche se non escludo che qualche uscita possa esserci.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/1/2014 alle 12:18
Concordo con la tua analisi. spero che venga approvata al più presto nonostante le obiezioni e critiche dei cosidetti bersaniani, oltre le dimissioni di Cuperlo, che potrebbe essere sostituito da Epifani. Bene un nuovo Governo Letta, ma non si perda più altro tempo.
Scritto da angelo chiappa il 22/1/2014 alle 12:24
@eg. 11,30. Al sud i Brambilla li chiamano Don Ciccio, Don Gennaro, Don Giuseppe, altre volte il Dottore, il Cavaliere, a seconda delle inclinazioni regionali o ambito sociale (classi). Contarello non è stato iscritto a SEL ma ha più volte espresso apprezzamenti per Niki. Il suo racconto, come dici è "Vendoliano" e Niki era fortemente ancorato a questo racconto, dopo purtroppo tutto è andato come è andato.Quanto a Renzi, il suo pregio è che cammina sul racconto di Contarello e non è poco! Ciao.
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 12:39
Vorrei chiedere a tutti i critici di Renzi se per una ragazza giovane come me ci possa essere incertezza fra Renzi e Cuperlo. No, non ci può essere. Con tutti i suoi difetti Renzi è l'unica scelta.
Scritto da Patrizia il 22/1/2014 alle 13:27
@Maurizio, non dirmi che non è vero, se non hai letto la sentenza. La Corte ha bocciato, ovviamente, le liste bloccate previste dal Porcellum. Leggi la sentenza. Le liste bloccate "corte", innovativa genialata del duo Renzi-Belusconi, presentano evidentemente i medesimi vizi di legittimità, viene analogamente compromessa la libertà di voto. Ragiona con la tua testa, non sentire acriticamente Nardella, Bonafè, Boschi; e parla pure con chi se ne intende più di me. Poi mi dirai.
Scritto da domenico nitopi il 22/1/2014 alle 13:36
@Dotti, 10.05. Condivisibile il Tuo buon senso. La nostra Carta, però e sul modello della Costituzione austriaca del 1920, prevede solamente il controllo successivo di legittimità. Per i costituzionalisti esperti, poi, se uno si affida alla Boschi, titolare delle Riforme in segreteria, o a D'Alimonte, che non figura neppure nell'elenco deall'associazione costituzionalisti, e tratta pure con Berlusconi ....
Scritto da domenico nitopi il 22/1/2014 alle 14:01
@Adamoli. Per il bene del paese posso sperarlo ma il pessimismo della ragione finirà per convincere anche te. C'è solo un modo per ottenere risultati: rispettare la legge e puntare sulla legalità. Vedi, io non voglio ripetermi, vedo quel succede sulle detrazioni che non vengono toccate. Dovrei gioire. Invece è solo il rispetto dello statuto del contribuente. Ma benvenga.
Scritto da Loris Costa il 22/1/2014 alle 14:38
Sottoscrivo @Patrizia delle 13.27. Ne avevamo parlato insieme con alcuni altri studenti universitari. Oggi per chi vuole innovare non c'è altra scelta che Renzi.
Scritto da Massimo il 22/1/2014 alle 15:13
Io vorrei ricominciare dall'inizio, cioè dall'incontro. E' stato un errore madornale incontrare un pregiudicato, un condannato definitivo e mi limito solo a questo giudizio. L'atteggiamento machiavellico di Renzi, alla fine, danneggierà il PD. Ricordiamoci che nel Paese è diffusa ormai l'idea che destra e sinistra pari sono; tutto questo porta acqua al mulino di questa tesi. Inoltre il cosidetto accordo non è altro che una condivisione delle tesi del pregiudicato da parte di Renzi.
Scritto da calogero frenda il 22/1/2014 alle 15:20
continua.. Il PD ha una sua proposta di legge elettorale che è il doppio turno di collegio, su cui convergevanoanche gli altri alleati di governo e da lì , a mio avviso, che bisognava partire. Per quanto riguardale riforme costituzionali, come l'eliminazione del Senato per ridurre i costi della politica, non sono d'accordo nel merito e nella forma. Si sa che la democrazia costa e non la si può barattare con un pseudo risparmio. Si possono studiare funzioni diverse per il Senato.
Scritto da calogero frenda il 22/1/2014 alle 15:26
Quasi tutti i Paesi democratici hanno due Camere e funzionano, basta attribuire ad esse funzioni diverse e complementari. In quanto al risparmio, eliminando i Senatori, faccio rilevare che se il Senato costa circa un miliardo di euro l'anno, lo stipendio dei Senatori si aggira su 75 milioni l'anno.Quindi non sono i parlamentari che costano, quantunque si potrebbe ridurre il loro stipendio, anche per ragioni etiche in tempo di crisi. Il costo deriva dal funzionamento .
Scritto da calogero frenda il 22/1/2014 alle 15:34
Sicuramente si potrebbe studiare il modo di ridurre il costo del funzionamento del Senato, così come quello della Camera. Basti pensare agli stipendi del personale e/o alle sovratture con annessi e connessi. Ci si deve battere per fare funzionare il Parlamento, non per eliminarlo e per questo non ci serve l'aiuto di Berlusconi, che nei suoi governi lo trattava come una sua dependance, visto che i suoi parlamentari erano e sono suoi nominati, per non dire altro. La Democrazia è una cosa seria.
Scritto da calogero frenda il 22/1/2014 alle 15:41
@Giuseppe Adamoli, una confidenza. Io ho sempre denunciato le timidezze e le incertezze che gli ex PCI hanno avuto nei confronti degli ex DC. Il tutto per non urtare la loro (vostra) sensibilità. Hai ragione... "un partito incapace di prendere qualsiasi decisione di profondo cambiamento di un sistema politico improduttivo e ormai infido". Adesso è tempo del coraggio, adesso bisogna aprire le porte alla politica e alle serie proposte che valorizzano gli ideali e i valori di quella sinistra timida e sempre attenda a non creare subbugli interni. Perché io non so se il popolo del PD ha capito bene quali e come saranno i cambiamenti di Renzi (ben diverso dal popolo delle primarie). Con il coraggio della maggioranza bisogna essere decisi e sicuri verso una politica laica e fuori da ogni credo e interesse religioso, affrontare e contarsi nell’area del centro sinistra sui diritti del lavoro, sul diritto di unione, sul diritto di fine vita, sul diritto di scuola pubblica, sulla difesa della 194 senza se e senza ma, ecc. Cambiamento del Pd si, dissoluzione no, anche se non escludo che qualche uscita possa esserci.
Scritto da Sergio Russo il 22/1/2014 alle 15:50
Se Renzi molla per ascoltare i consigli di chi lo vorrebbe più equilibrato, diplomatico, saggio, disposto alla mediazione estenuante con le minoranze interne, il Pd del futuro è finito, si ritornerebbe all'indecisione perpetua, inutile e dannosa.
Scritto da Max il 22/1/2014 alle 16:29
Complimenti @ Sergio Russo (15.50), ha parlato molto chiaro,
Scritto da A. Vaghi il 22/1/2014 alle 16:30
Rileggetevi l'articolo...come vedete non lo dico io ma illustri docenti sostengono la posizione di una legge con dei forti elementi di incostituzionalità, vi domando perchè vi accontantate di cosi poco? credete seriamente che si cambierà L'italia con queste proposte demenziali?
Scritto da Massimo Gugliotta il 22/1/2014 alle 16:54
@Sergio Russo (15.50) - Sulla politica “laica” mi troverai concettualmente sempre d’accordo, salvo vedere naturalmente le norme specifiche perché dietro questa definizione si sono spesso nascoste cose molto diverse. Ad esempio, sulle unioni civili e sul “fine vita” ho scritto tanti post (che puoi rileggere facilmente nell’archivio del blog) che portavano il segno dell’autonomia (laicità) della decisione politica. Consentimi però di non essere d’accordo sul fatto che l’indecisionismo e l'indeterminatezza della sinistra negli ultimi decenni fosse dovuto al rispetto degli ex Dc. E’una interpretazione storica che non ha fondamento, che scarica sugli “altri” responsabilità di tutti noi, e che non ci consente di guardare avanti prescindendo dalle nostre storie, diverse ed egualmente rispettabili, ma ormai totalmente superate. Se la tua interpretazione fosse giusta che senso avrebbe l’esistenza del Pd?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/1/2014 alle 17:10
@Patrizia 13,27 @Massimo,15,13. La freschezza delle vostre considerazioni (siete giovani universitari) confermano la potenza delle idee sia nel merito che nel metodo di Renzi. Fino alle primarie di Bersani, io non più giovane come voi, non ne comprendevo i fattori di forte "rottura" che Renzi immetteva nella politica "immobile e inconcludente". Posso garantirvi che alla luce di tutto quello che sta avvenendo quelli che la pensano come voi stanno crescendo in modo esponenziale (giovani e no)
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 17:37
QUESTIONI DI METODO. Renzi ha portato in discussione e voto in direzione l'accordo su legge elettorale, senato, titolo V ecc. Poi ci sono i "super democratici" (strumentali) che hanno chiesto un referendum tra gli iscritti (non al popolo delle primarie). L'accordo per l'agenda 2014 di E. Letta (il famoso-fumoso patto alla Tedesca) CHI LO DISCUTERA'? CHI LO VOTERA'? Scritto alla luce del sole, nero su bianco se mai ci sarà. Cosa ne pensi @Adamoli ? Cosa ne pensano gli ipercritici di Renzi?
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 17:52
@Adamoli, 17,10 Bravo Giuseppe, condivido e si potrebbe andare anche oltre. Molto spesso in questo ventennio è proprio dagli ex PCI che è venuta meno quella visione e spinta "laica" per una società moderna, civile, democratica nascondendosi spesso e volentieri dietro l'alibi degli ex DC.
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 18:02
Vista la deblache sulla presidenza del PD affidata a Cuperlo, il leader di una minoranza animata solo da spirito di "rivalsa" per il potere perso, una minoranza che si sapeva avrebbe cercato in ogni modo di "impedire" il nuovo corso con una gestione consociativa paralizzante, spero che il prossimo presidente non sia dell'area Cuperliana. Il nuovo presidente? Sandra Zampa, una donna di dialogo leale. PS. Cuperlo ha solo colto la scusa del fatto personale, era stato già deciso prima le dimissioni!
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 18:42
Hanno cominciato a mettere i bastoni fra le ruote di una macchina che finalmente si è messa moto. Renzi deve andare avanti di corsa o torneremo al vecchio tran-tran..
Scritto da ndrea il 22/1/2014 alle 19:15
ore 19,30, depositata proposta di legge elettorale in commissione affari costituzionali "firmata" PD-NCD-FI, non c'è il "salva Lega e altri" io sono per il diritto di tribuna parlamentare minimo per le minoranze con la soglia anche bassa del 2-3% fermo restando il principio "maggioritario senza diritto di veto". D'Alema dice "bisogna approfondire" speriamo che non significhi "sprofondare-affossare-sabotare".
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 20:09
Ebbene il PD bersaniano sino alle elezioni di febbraio ha fatto una dura campagna contro le preferenze. Ricordo le forti esternazioni di Anna Finocchiaro sul tema. Il fatto di vedere oggi cio' che rimane delle truppe bersaniane aggrapparsi alle preferenze e' patetico in se indipendentemente dal merito. Renzi non ha problemi a trovare motivazioni contro le preferenze basta rivisitare quello che ne dicevano un anno fa quelli che oggi le sostengono a spada.
Scritto da Flavio Argentesi il 22/1/2014 alle 21:55
Sottolineo il tuo finale: "L’accordo di questi giorni allunga certamente la vita della legislatura. Proprio per questo diventa indispensabile varare un nuovo governo con un programma a tempi certi e una compagine nuova". Aggiungo che non è soltanto indispensabile ma urgente e che Renzi deve a Letta completo rispetto.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 22/1/2014 alle 22:36
Ultimissime da uffintonpost.it, E. Letta si sta preparando per andare in europa con "agenda 2014" (che sarebbe pronta?) anche senza la "firma di Renzi e del PD". Caro @Adamoli E' QUESTA LA REGIA CHE SPETTEREBBE A LETTA? Ora aspetto con ansia la "rivolta" dei cosiddetti governisti e ancora di più di quelli che urlano ai 4 venti che il PD non è e non deve diventare una caserma! Palazzo Chigi è la casa della "grande democrazia"? Basta, sarebbe molto più serio far fare a Matteo, dimissioni subito!
Scritto da robinews il 22/1/2014 alle 22:40
@Robinews. Cosa urli sempre le stesse cose ma stai un pò quieto. Rischi di stufare, capiscilo.
Scritto da Maurizio il 22/1/2014 alle 23:04
Ripeto qui ciò che ho appena inviato al blog di Rossi:Non vi pare che se Renzi è stato"obbligato"(come già Bersani)al dialogo col caimano la colpa va attribuita all'astensionismo dei grillini?Che restando"ibernati"in freezer saranno"asfaltati"da Renzi,perché il loro elettorato non è fesso e non vedendo i risultati sperati lo abbandoneranno,e forse molti torneranno al P.D. Stia attento Grillo,sta giocando col fuoco,e con la pelle degli Italiani:il 5stelle continuando così si ridurrà a un lumicino
Scritto da giovanni dotti il 22/1/2014 alle 23:17
@Maurizio, 23,04, ah, se non ricordo male sei quello che ha scritto che tra Renzi e Berlusconi ha vinto Letta! Sei grandissimo, sintesi perfetta! Capisco il tuo fastidio per la verità delle cose caro Maurizio. O scusa, volevo dire "Maurizio chi?"! Ho mi raccomando, non dare le dimissioni pure tu, non volevo offendere nessuno e poi tu NON MI STUFI MAI! Sempre senza rancore come con tutti!
Scritto da robinews il 23/1/2014 alle 00:24
@ Maurizio il 22/1/2014 alle 23:04. Leggo la tua nota perentoria e la risposta del soggetto e mi pare che ormai la questione non sia più di posizioni politiche, bensì attenga la psicanalisi.
Scritto da ulderico monti il 23/1/2014 alle 08:19
Sono renziano convinto, spero non mi deluda; il compromesso raggiunto per la proposta di nuova legge elettorale è più che accettabile, la posizione di Cuperlo & compagnia è pretestuosa e senza fondamenti, come hai argomentato. Spero che in parlamento la proposta non venga snaturata da qualche bel franco tiratore del PD (vedi carica dei 101). Ora mi attendo qualcosa di pù sulla riforma politica: conflitto di interessi, ineleggibilità dopo 2 mandati, trasparenza delle carciche e dei compensi.
Scritto da alberto limido il 23/1/2014 alle 08:20
Caro Giuseppe, consentimi un'ulteriore replica. Sull'interpretazione storica che non ha fondamenti è solo una tua interpretazione, gli storici daranno il loro responso. Sul superamento delle posizioni non sono tanto sicuro che sia realmente così, ad oggi non si sono ancora affrontati seriamente alcune scelte politiche serie (vedremo dopo la legge elettorale). Sulle scelte politiche future (laicità, lavoro, economia, unioni di fatto, ecc.), io mi impegnerò sul territorio per capire quali sono i pensieri e le volontà politiche della maggioranza del PD, solo così si potrà verificare se seriamente si sono superate le varie posizioni. Ciao.
Scritto da Sergio Russo il 23/1/2014 alle 09:10
@Monti 08,19, Ebbene si, lo confesso, anche se è un fatto riservato che riguarda la mia privacy, sono in psicanalisi presso un importante psicologo per quanto riguarda la politica. Visto il tuo giudizio, da sicuro esperto in materia, sicuramente i risultati sono inefficaci. Per favore potresti aiutarmi a trovarne uno migliore che mi possa aiutare con più efficacia? Questo mio difetto che non riesco a correggere mi angoscia! Grazie e tanti saluti da un psicopatico bisognoso di aiuto e cure.
Scritto da robinews il 23/1/2014 alle 09:15
Carissimo @G. Adamoli. Non sono riuscito a capire, sicuramente per mia colpa, cosa succederà se al Senato si avrà una maggioranza e alla Camera un'altra, considerata la diversa partecipazione generazionale di elettorato? Potresti darmi qualche delucidazione, magari informandoti nel Partito?
Scritto da Sic Est il 23/1/2014 alle 10:00
Giuseppe, cosa pensi della soglia al 5% e all'8% per i partiti? Oggi i giornali sottolineano che al Lega rischia l'esclusione. Vendola ieri citava il caso di Sel che con il 3% farebbe magari vincere il Pd, ma poi con questo sistema non entrerebbe in parlamento. Questo a me sembra il nodo più spinoso, le minoranze, espulse dal parlamento.
Scritto da Roberto Rotondo il 23/1/2014 alle 11:15
@Sic Est (10.00) - Ciò che ho saputo è che i premi di governabilità alla fine saranno entrambi (Camera e Senato) stabiliti su scala nazionale, Consulta permettendo (ma il giudizio, eventualmente, ci sarà dopo). Per il resto, se le maggioranze elettorali saranno diverse, ce le terremo. Per questo il Senato che non vota la fiducia diventa decisivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/1/2014 alle 15:20
@Roberto Rotodo (11.15) - E’ chiarissima e dichiarata una delle finalità di questa proposta: impedire che i piccoli partiti mettano i bastoni nelle ruote della governabilità. Ma non sottovaluterei il problema della rappresentatività democratica non sempre risolvibile attraverso le coalizioni. Si cercherà di abbassare la soglia del 5% e dell’8%, oppure di favorire i partiti come la Lega con una forte concentrazione elettorale. Almeno quest’ultima ipotesi mi sembra sensata.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/1/2014 alle 15:23
Ma va là caro @Robi ( e anche Giuseppe )... gli ex PCI che si nascondevano dietro l'alibi degli ex DC per non portare avanti spinte laiche per una società moderna ? Ma quante Binetti si sono trovate dietro l'angolo a ogni piè sospinto. Memoria corta.
Scritto da A. Vaghi il 23/1/2014 alle 18:28
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