Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 28/1/2014 alle 08:52


C’è un vero e proprio blocco storico in Italia, burocratico-corporativo, annidato nel cuore dello Stato e della macchina pubblica che domina la politica di destra e di sinistra.
E’ un blocco composto da alta burocrazia ministeriale, vertici delle aziende pubbliche, delle fondazioni bancarie, di tanti organi della giustizia amministrativa, delle Authority, che si muove spesso in collegamento con l’attività dei grandi interessi protetti.
Questo formidabile insieme di poteri fa valere punti di vista che forzano, o addirittura contraddicono, la decisione - la sola realmente legittima - delle Istituzioni votate dagli elettori.
Complice il discredito generale della politica questo blocco detiene una forza di condizionamento e d’interdizione che frena ogni cambiamento normativo e di gestione.
Questa è la “mia sintesi” di questo articolo di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere che stavolta condivido pienamente.
E’ la stessa buona musica fortemente critica e riformatrice del sistema statuale che da giovanissimo sindaco mi aveva fatto “innamorare” dell’idea regionale che si stava affermando: “il mio sogno politico è Milano e non Roma”, ripetevo pubblicamente.
Chiare e suggestive le note di quella musica: scardinare il potere ministeriale, gigantesco e opaco, far diventare più democratica la decisione politica con la partecipazione dei cittadini, rendere protagoniste le comunità locali nell’Italia delle cento (o mille) città. 
In realtà c’è stata sul serio una buona stagione del regionalismo quando il rapporto con i ministeri sfiorava il conflitto in nome di un’autonomia istituzionale non intesa come egoismo territoriale ma, al contrario, come fonte di maggiore unità nazionale.
Poi la svolta regressiva che ha portato all’attuale crisi delle Regioni.
Le responsabilità sono tante, diffuse e profonde. Il centralismo di tutti i partiti è continuato, anzi è aumentato (anche l’ultimo candidato presidente della Lombardia per il centrosinistra è stato deciso a Roma). Di più, sono subentrati i partiti personali che non sopportano la creatività che sale dal basso e la qualità politica ed etica dei consiglieri regionali è andata abbassandosi (malgrado le preferenze) al pari di quella dei parlamentari “nominati”.
La riforma costituzionale del 2001 (centrosinistra) ha creato enorme confusione fra competenze statali e regionali (non si sa bene chi fa che cosa) che è il terreno prediletto dei burocrati impiccioni. La spinta autonomistica ha preso sempre di più la strada sbagliata della rivendicazione localistica abbandonando la sua missione di riforma complessiva dello Stato.
Infine le Regioni, anziché affinare la loro vocazione di legislazione, programmazione ed alta amministrazione, hanno perseguito il loro proprio centralismo ampliando la sfera della gestione amministrativa delle “piccole cose” spesso mortificando le città.
Oggi sembra  avviarsi (sembra) una nuova fase riformatrice anche in questo campo. Ma se le Regioni vengono  indebolite invece che essere modificate e ridotte nel numero (e proprio per questo rilanciate) quel formidabile blocco burocratico-corporativo-ministeriale  avrà vinto ancora una volta e continuerà a dettare legge con qualunque governo.
E la riforma dello Stato resterà una chimera mentre le parole di destra e sinistra perderanno ancora senso. Questa è la vera posta in gioco.
 

Commenti dei lettori: 43 commenti -
Motivo per cui ho ritenuto che l'accordo del 1993 sulla concertazione fosse e rimane sbagliato.
Scritto da Loris Costa il 28/1/2014 alle 09:29
@Giuseppe Adamoli. In Francia, dove lo Stato Centrale ha delegato poco quanto niente al potere locale, nelle materie più importanti (Sanità, Istruzione, Sicurezza, Giustizia, Fiscalità, eccetera), il sistema “burocratico” funziona e anche bene.
Scritto da Sic Est il 28/1/2014 alle 09:32
a riprova... non per niente poi è subentrato anche il 5 stelle...compresi forconi o 9/12
Scritto da zva il 28/1/2014 alle 09:42
@Giuseppe Adamoli. E' grosso modo il tema che avevi trattato alcuni anni fa all'università di Brescia. La situazione da allora è peggiorata molto. Se tutto torna ad accentrarsi nel "porto delle nebbie di Roma" non si faranno passi avanti ma passi indietro.
Scritto da Una Pd Bescia il 28/1/2014 alle 09:52
Caro Giuseppe, se uno non condivide l'editoriale odierno dovrebbe essere espulso dal blog. A parte questa premessa un po ironica vorrei aggiungere che il "potere burocratico" sia centrale che periferico dello stato è effettivamente il problema dei problemi cresciuto e diventato "mostro" e "cancro". Come si doma e si riconduce il mostro a livelli di una minima accettabilità? Con una politica "forte e pulita". Il mostro è cresciuto e nutrito della politica debole e sporca ad ogni livello.
Scritto da robinews il 28/1/2014 alle 10:07
Siamo alla caduta di un Sistema ma manca la costruzione di una sua alternativa e se non ci sbrighiamo a renderci conto del ritardo con cui ci muoviamo rischiamo di cadere nelle mani di un "salvatore della Patria", con tutte le conseguenze del caso, per i prossimi 20 anni.
Scritto da Alessandro Milani il 28/1/2014 alle 10:17
@Sic Est (09.32) - Non c’è dubbio che l’amministrazione statale in Francia funzioni meglio che in Italia (sebbene stiano sperimentando anche lì alcune forme di decentramento). Se è per questo funziona meglio anche e soprattutto in Svizzera dove esiste una fortissima autonomia dei Cantoni. I modelli istituzionali dovrebbero essere abiti su misura per i vari Paesi. Bada bene, sostengo che anche da noi c’è della “buona” burocrazia. Ma il dominante cemento centralista, soffocante, autoreferenziale e spesso neghittoso è, per mia conoscenza ed esperienza, uno dei mali italiani. Si è sempre parlato (giustamente e vanamente) del gigantesco conflitto d’interesse di Berlusconi. Ma in quel blocco brurocratico-corporativo-ministeriale c’è una miriade di paralizzanti conflitti d’interesse che s’intrecciano, si aiutano, si alimentano. Ti dice niente il caso di Mastrapasqua, presidente dell’Inps con altri molteplici incarichi, e gli infiniti casi di componenti del Consiglio di Stato che fanno cento lavori per volta, magari davvero confliggenti? Colpa della politica, si, ma nel mio post sono entrato nel merito di alcune questioni che ritengo importanti per sfuggire dalla solita discussione sui torti dei partiti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/1/2014 alle 10:31
@G. Adamoli (10:31). Del sistema amministrativo italiano se vuoi ne parliamo con più accuratezza. Volevo semplicemente dire che dove il sistema partitico non è entrato nei gangli della burocrazia, quest'ultima funziona. Da noi dagli anni novanta il Governo non è più il capo dell'esecutivo amministrativo, diventato terra di caccia e di conquista di politici e sindacalisti. Non solo un Mastropasqua, tipico risultato del sottogoverno, ma nemmeno un Orsi e tanti altri. Cercherò di approfondire dopo.
Scritto da Sic Est il 28/1/2014 alle 10:47
Quel che conta per me è che nell'anima sei federalista anche se non lo dici. Per motivi politici polemizzi fra le righe con la Lega per il suo localismo ma questo te lo perdono.
Scritto da Ugo F. il 28/1/2014 alle 11:52
Gentile Adamoli, la seguo sempre e qualche volta non concordo ma quando parla della riforma dello Stato e delle Regioni sottoscrivo ogni parola. A mio parere molti consiglieri regionali non hanno né la sua conoscenza né la sua passione.
Scritto da Dirigente regionale il 28/1/2014 alle 12:05
Aggiungo che il 25 febbraio ci sarà una sessone del Consiglio regionale sullo stato delle Regioni e sulla riforma del Titolo V della Costituzione. Sarebbe molto interessante se lei partecipasse alla preparazione del documento da inviare a Roma.
Scritto da Dirigente regionale il 28/1/2014 alle 13:02
Calato il sipario sulla Giornata della Memoria (qualche negazionista si è imposto, non in tutti i siti, almeno in uno, di negare solo se stesso, assumendo addirittura sembianze contronatura. Non è già una vittoria del Bene sul Male?), scrivevo, calato il sipario su questa toccante giornata (giusto il richiamo di @Molinari al “silenzio assordante”, silenzio che ci permette di sentire solo i mormorii degli assassinati), veniamo a questioni più contingenti ed annose. Giusta l’impostazione data da Adamoli, per uscire dalle secche della continua e, a volte, sterile attribuzione di colpe solo ai partiti politici. L’”innamoramento” di Adamoli per la questione regionalista è noto, fin dal giorno del suo insediamento nella Presidenza della Commissione Speciale Statuto. Correva l’anno 2007, il 5 marzo, più precisamente, e Adamoli, fresco di elezione a Presidente di tale Commissione, ci teneva a sottolineare di voler “identificare la sua esperienza politica con la Regione Lombardia, nonostante le lusinghe ricorrenti”. Nel discorso introduttivo evidenziò l’importanza di una stabilità di governo regionale, di efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione, dell’autorevolezza dell’assemblea legislativa, di canali partecipativi importanti per i cittadini e per le autonomie locali, sociali e funzionali, in uno spirito fortemente unitario. Discorso eccellente. Tra l’altro, la candidatura di Adamoli era stata presentata dal compianto Sarfatti come candidatura che coniugava continuità e rinnovamento nel contempo. Perché ho scritto queste cose? Perché quando leggo un post come quello di oggi e guardo le nuove generazioni di politici Pd, mi viene da dire: “ridateci Adamoli, per favore!”.
Scritto da V.R. il 28/1/2014 alle 13:08
La Regioni hanno fallito e sarò molto difficile riportarle al livello delle speranze che avevano suscitato.
Scritto da Anatra zoppa il 28/1/2014 alle 13:43
Se le parole e i concetti di destra e sinistra perderanno ancora senso vorrà dire che la politica non ha più niente da dire e che l'ideologia neoliberista ha vinto non solo una battaglia ma anche la guerra.
Scritto da Osvaldo il 28/1/2014 alle 15:17
Giuseppe ma cosa aspetti ad andare in Parlamento. Sei più giovane di tanti giovani che sono in Parlamento solo per fedele appartenenza a logiche di corrente. Ci conto....!
Scritto da Giovanni Nizzola il 28/1/2014 alle 15:57
Sono convinto che Renzi debba andare sino in fondo senza cedimenti o compromessi. Quelli che dicono che andare a votare nel caso con la legge ritagliata dalla Corte non cambierebbe la situazione sbagliano e di molto. Anche nel caso non si arrivasse a una maggioranza ben definita ci si sarebbe liberati della zavorra che intasa questo parlamento. Senza i ridicoli pasdaran alla D'Attorre il nuovo parlamento potrebbe riprendere la strada delle riforme.
Scritto da Flavio Argentesi il 28/1/2014 alle 16:26
@Flavio Argentesi (16.26) - Il mio parere è che andare alle urne senza aver cambiato niente nel campo elettorale e istituzionale sarebbe per molti la dimostrazione della totale impotenza della politica. Questo potrebbe voler dire portare ancora più fieno nella cascina di Grillo e chiamarla "anti politica" sarebbe a quel punto non solo inutile ma irritante per tutti coloro che sono disposti a votarlo e per molti altri.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/1/2014 alle 16:47
Caro Giuseppe perdonami ma io non credo che quanto dici giustifichi il fatto che la legge elettorale venga fatta da un Parlamento che, per le sue peculiarità attuali, non ha nessun titolo per farlo. Senza voler sottolineare che si vuol a far entrare in partita anche chi ci ha portati al disastro attuale. Io credo che andare al voto legittimando chi avrà il diritto di governare dopo una regolare elezione sia politicamente più corretto e offre garanzie che oggi sono molto dubbie. Capisco che si deve tirare avanti per il semestre europeo ma non possiamo sacrificare la Democrazia nel nostro Paese per questo motivo. Oggi Berlusconi sarebbe vulnerabile; se riuscirà a far passare la SUA Legge Elettorale riprenderà in mano la situazione come e più di prima e gli sconfitti saranno solo i suoi avversari.
Scritto da Alessandro Milani il 28/1/2014 alle 18:03
Hai ragione Adamoli, però superare questo ostacolo è dura, proviamoci.
Scritto da Angelo Chiappa il 28/1/2014 alle 18:29
Caro Adamoli, l'impotenza della politica è dimostrata ampiamente da renzi con la proposta di legge elettorale avanzata assieme all'ex senatore berlusconi radiato dal Senato per frode allo Stato.
Scritto da Giuseppe Morelli il 28/1/2014 alle 18:43
Caro Adamoli, l'impotenza della politica è dimostrata ampiamente da renzi con la proposta di legge elettorale avanzata assieme all'ex senatore berlusconi radiato dal Senato per frode allo Stato.
Scritto da Giuseppe Morelli il 28/1/2014 alle 18:43
Condivido totalmente il commento di @V.R. Caro @Giuseppe non è necessario aggiungere altro.
Scritto da Francesco (Milano) il 28/1/2014 alle 19:09
@Tutti. Dopo l’uscita, da crasso maleducato, di Sorial (ingegnere con poco ingegno) contro il Presidente Napolitano, invito quanti di noi hanno sempre stimato il Capo dello Stato di rinnovare attraverso il Blog del nostro Magnifico Anfitrione, ad Adamoli piacendo, i sensi della nostra più grande ammirazione e l’apprezzamento per essere stato, e per essere, l’unico politico capace di tenere la barra del timone della nave Italia. Grillo, il capocomico mascherato da politico, credo che con le volgarità di questo suo adepto abbia superato se stesso. Caldeggio per lui e per l’allievo promettente il conferimento del premio Ignobel, tanto ambito dai falliti.
Scritto da Sic Est il 28/1/2014 alle 19:32
FUORI TEMA: Elettrolux, multinazionale europea (SVEZIA) viene in Italia e dice che se vogliamo mantenere gli stabilimenti in Italia gli stipendi dei lavoratori devono scendere da 1.440 a 800 euro.In America, dove i dipendenti federali sono scivolati nella povertà, Obama porta il salario minimo da 7 a 10 dollari orari e introduce la scala mobile. Sulla Elettrolux l'Europa tace, in Italia la politica balbetta e ci scandalizziamo se proviamo a parlare con timidezza di salario minimo. Poveri noi!
Scritto da robinews il 28/1/2014 alle 19:35
@Sic Est (19.32) - La mia totale solidarietà al Presidente Napolitano è del tutto fuori discussione come la mia riprovazione per le parole di un deputato che non voterei nemmeno sotto tortura.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/1/2014 alle 20:38
Con queste menti offuscate,ce la faremo?
Scritto da Loic Genini il 28/1/2014 alle 20:43
Napolitano Boia? Una stronzata che si commenta da sola e Sorial ha trovato il modo per farsi notare nella sua più totale immaturità politica e maleducazione. Napolitano ne ha combinate tante e va criticato per quello che ha combinato. PS. i leghisti e quelli di centro destra, a partire da Berlusconi, Brunetta e via a seguire , hanno più volte detto e fatto anche molto peggio di Sorial ma sono interlocutori ricevuti con gli onori al Quirinale.Mi associa a @Sic Est ma senza esagerare come fa lui!
Scritto da robinews il 28/1/2014 alle 21:15
@Adamoli Neanche a me non è mai piaciuto,prima che si montasse la testa e adesso ancora meno di meno,è sempre rimasto il clown,prima per far ridere,ora per far piangere per tutte le caz...e che dice; il mio partito è il PD anche se ora mi delude un po',ma per fortuna ci sono persone oneste che fanno sperare,non me ne intendo di politica,però penso che molti facciano politica solo per interessi personali e se ne fregano del cittadino.
Scritto da Loic Genini il 28/1/2014 alle 21:51
"La nostra grande ammirazione e l'apprezzamento per essere L'UNICO (sic!) capace di tenere la barra del timone della nave Italia". Tradotto in Cinese si scrive "IL GRANDE TIMONIERE". Trattasi del più grande esempio di culto della personalità, Mao! Dove il "timoniere" Mao ha portato la Cina lo sappiamo. Dove il grande "timoniere" Napolitano ha portato l'italia pure. Meditate gente,se la Cina dovesse ritirare i suoi capitali dall'Italia e da tutto l'occidente si dovrebbe chiudere bottega, meditate
Scritto da robinews il 28/1/2014 alle 22:08
Non sono all'altezza delle vs.elucubrazioni, certo è che l'Istituto Regionale anche grazie ai recenti scandali è decaduto molto agli occhi dei normali Cittadini e andrebbe riformato. Il modello francese mi sembra efficiente e potrebbe costituire un modello di riferim.per una buona riforma. Alle Regioni si sono devolute molte funzioni,anche quelle che-a mio avviso- sarebbero dovute restare statali (la Sanità è tra queste)per garantire una omogeneità di prestazioni su tutto il territorio nazionale
Scritto da giovanni dotti il 28/1/2014 alle 22:48
Aggiungo alle considerazioni di Galli della Loggia le denunce di Fiorenza Sarzanini (Corriere di domenica 26 gennaio) sugli scandali e i trucchi dei doppi, tripli e plurimi incarichi, oltre che sulla persistenza di fenomeni corruttivi, frodi e truffe nei pubblici appalti con gravi danni per le casse erariali. Convengo con Adamoli sulla urgenza per la politica di un recupero di moralità, di adeguatezza, di autorevolezza. Convengo sulla necessità di incisive riforme che ridisegnino l’assetto istituzionale del nostro Paese. Convengo sul rilancio (e sulla riduzione) delle Regioni basato sulla capacità di promozione e di rispetto del ruolo delle autonomie, sulla valorizzazione della sussidiarietà, della solidarietà, della partecipazione, sulla assunzione di metodi improntati alla trasparenza e alla pubblicità, sul sostegno alla ricerca e alla innovazione. Sono questi i principi del titolo primo del nuovo Statuto della Lombardia. Occorre passare alla loro concreta attuazione.
Scritto da Giovanni Cogliati il 28/1/2014 alle 22:50
Giuseppe Adamoli una delle ipotesi che circola è colpire le corporazioni (su tutti sindacati e forze c.d. sociali) che fanno blocco nel paese. Purtroppo avremmo dovuto trattare Sacconi come un interlocutore serio (dalla concertazione alla comunicazione) perchè il punto è che lo Stato persegue fini generali (e ben appunto: lo Stato, non il patto di concertazione su cui in troppi si son seduti dimenticando la contrattazione). Ma sai il penso che stavolta tu abbia centrato il punto vero della guida del paese. Non c'è un colpevole. C'è un malinteso senso dello Stato e del suo ruolo. Farlo capire alla Cgil sarà uno scoglio..
Scritto da Loris Costa il 29/1/2014 alle 08:05
Riportarli a casa! NENCINI: I Marò vanno difesi con la determinazione mancata in passato. MARÓ. NENCINI: ERANO FELICI PER LA NOSTRA VISITA, NON SONO TERRORISTI 27/01/2014 - "I Maró felici per la visita della delegazione parlamentare italiana. Rappresentano lo Stato. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non sono terroristi. Vanno difesi con la determinazione mancata in passato. Il diritto internazionale è dalla nostra parte". È il messaggio postato da Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, sulla sua pagina Facebook dopo l'incontro della missione bicamerale italiana con i Maró all'ambasciata italiana di New Delhi. MARÒ. NENCINI: NON SOLTANTO SOLIDARIETÀ. PRETENDERE GIUSTIZIA RAPIDA ED EQUA 27/01/2014 - Riccardo Nencini,segretario nazionale del Psi è giunto a New Delhi con la missione di parlamentari italiani che nella capitale indiana porterà un messaggio di solidarietà ma anche di speranza ai due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trattenuti da due anni dalla giustizia indiana, perché accusati del duplice omicidio di due pescatori, e "ospiti" dell'ambasciata italiana nel paese asiatico. Alla partenza dall'Italia Nencini ha dichiarato "I due marò non erano contractors ma su quella nave rappresentavano l'Italia. Accanto alla solidarietà occorre far sentire il peso dello Stato e pretendere giustizia equa e rapida".
Scritto da ulderico monti il 29/1/2014 alle 08:50
@Giovanni Cogliati (22.50) - Molto gradita la tua condivisione nel ricordo della preziosa collaborazione che mi avevi dato per lo Statuto della Lombardia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/1/2014 alle 09:47
Partecipo da non molto tempo ma purtroppo non ho mai sentito queste discussioni così serie nel Pd.
Scritto da Max il 29/1/2014 alle 09:55
Grillo e i suoi delirano. Accusare Napolitano di attentato alla Costituzione è come dire che l'acqua non è bagnata. Ridicoli non solo volgari.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 29/1/2014 alle 12:21
Verrebbe da chiedersi: "Nencini chi?" ma non mi pare bello. Piuttosto chiediamoci come mai la "casta fascio-militare", con La Russa al primo posto, non sia ancora riuscita a portare a casa questi nostri due connazionali. Il "governo parallelo" sta perdendo colpi. @Giovanni Cogliati è sempre impeccabile.
Scritto da V.R. il 29/1/2014 alle 12:29
Questi 2 Marò mi hanno rotto i marò. Sono ormai diventati eroi nazionali da eleggere addirittura al parlamento Europeo secondo la destra italiana. Ma che hanno fatto questi 2 fucilieri in uniforme per meritarsi questo trattamento da eroi? Nulla? No, hanno semplicemente sparato con potenti fucili di precisione e ucciso 2 inermi pescatori Indiani. Ma che volete, erano indiani mica italiani, europei, occidentali. E poi questa India cosa pretende? Osano persino protestare sul caso Agusta. (segue)
Scritto da robinews il 29/1/2014 alle 12:49
Robinews (segue). Ma come si permettono questi Indiani retrogradi di pretendere di acquistare gli elicotteri Italiani senza pagare tangenti milionarie ai "soliti" noti. E come si permettono questi Indiani retrogradi di disdire i contratti per l'acquisto degli elicotteri, ma in che mondo vivono? Pensano davvero che sia possibile acquistare elicotteri senza pagare tangenti? Si adeguino piuttosto e non credano di venire ad insegnarci come si sta la mondo. Marò Liberi? Si certo, ma con giustizia!!
Scritto da robinews il 29/1/2014 alle 12:57
Molto d'accordo, Giuseppe. Ognuno di noi ha incontrato persone che hanno a cuore più il proprio ruolo che il proprio scopo, purtroppo. Vorrei un maggior equilibrio tra il "regolamentare a monte" ed il "controllare a valle". E prima di promulgare una legge, i politici la studino e se ne chiedano il senso. Diversamente capiterà ancora che si vedranno provvedimenti inutili o dannosi: è l'inefficienza che mette in discussione l'istituzione e, poi, la democrazia. Semplificare non significa lassismo.
Scritto da FrancescoG. il 29/1/2014 alle 14:16
@V.R. 12,29, Questa volta siamo quasi d'accordo, è fai bene a non dire Nencini chi? Quando Veltroni andò alle elezioni imbarcando i Radicali lasciando a casa i Socialisti ragionò in questo modo e fu giustamente sconfitto. Il PSI, pur essendo un piccolo partito va rispettato, così come spero Renzi rispetti le forze minori del CSX che a loro volta devono interpretare il loro ruolo non come forze conservatrici dedite all'interdizione e al veto. (segue).
Scritto da robinews il 29/1/2014 alle 16:31
Robinews (segue V.R.). I Marò devono riconquistare al più presto la libertà con la giustizia. Il popolo Indiano e le sue autorità hanno anche loro una dignità che va rispettata. I vari La Russa, Monti, Terzi, insieme agli stessi Marò avrebbero fatto meglio a chiedere scusa, perdono e clemenza per "l'errore" commesso anzichè alzare la voce per una "inesistente innocenza". Da parte dei poveri pescatori uccisi non è partita nessuna minaccia contro la nave scortata dai Marò non "eroi".
Scritto da robinews il 29/1/2014 alle 16:39
@ Sic Est. Gli insulti al presidente della repubblica sono inascoltabili. A dimostrazione che, quando non c'è nulla da dire e da dare, ce la si prende con le persone e le istituzioni. Una cosa é criticare, e va bene. Alzare il tono per occupare le prime pagine, stanca e politicamente puo` essere da irresponsabili.
Scritto da FrancescoG. il 30/1/2014 alle 07:11
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