Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/2/2014 alle 09:47


Si sta discutendo se delle nuove norme su immigrazione e unioni civili dovrebbero far parte del programma di governo per il 2014. La risposta è affermativa.
Sulla riforma della legge Bossi-Fini (accoglienza, soggiorno, clandestinità dei migranti) gli ostacoli non sono insuperabili anche per l’unità del centrosinistra.
Più difficile si presenta il compito sulle unioni civili per le persone dello stesso sesso. Una volta si diceva che questa materia era di competenza del Parlamento e non doveva essere inclusa nell’agenda del governo. Oggi non sarebbe giusto. Accanto alle problematiche affettive delle coppie sono balzati in primo piano i risvolti economici, patrimoniali, di assistenza reciproca nelle malattie e nelle difficoltà esistenziali.
Lasciare ancora queste questioni all’auto disciplina degli Enti locali (soprattutto i Comuni) sarebbe un grave errore.
La convergenza più ampia nel Pd si registra (con forti tensioni) sul modello che era stato avanzato anche da Bersani al tempo della sua segreteria. No all’adozione dei figli e ai matrimoni gay ma effetti civili simili per i conviventi.
E' lo stesso schema che ha in testa Renzi e che sostengo in modo convinto come ho scritto varie volte sul blog.
L’obiezione a questo approdo è scontata. Ci sono ben altri problemi economici che assillano le famiglie in crisi, quindi parlare di queste cose è un lusso che non ci possiamo permettere. Non sono d’accordo.
Ci vuole la giusta volontà politica e servono punti chiari e realistici senza pretendere ciò che questo Parlamento non può dare. Se ne rendano conto tutti nel Pd e nella sinistra se non vogliono.
Se ne parla da tantissimo tempo, non si può più tergiversare. “La vita è andata avanti correndo ben più in fretta del legislatore”, ripetono le persone che conoscono bene questa delicatissima materia. Giustissimo.
E’ tempo che le leggi siano aggiornate.

Commenti dei lettori: 65 commenti -
La FAMIGLIA deve restare quella costituita dall'unione di due persone di sesso diverso, altro sono le UNIONI CIVILI tra persone dello stesso sesso che vanno riconosciute per legge,senza però diritto di adozione. Questo dovrebbe essere l'orientamento di massima che accontenterebbe tutti e non scontenterebbe nessuno, in un clima di giustizia, di tolleranza e di rispetto reciproco./Quanto alla Bossi-Fini certamente va rivista, ma non si può onestam.permettere una immigrazione incontrollata di massa.
Scritto da giovanni dotti il 10/2/2014 alle 09:58
Posizione equilibrata e saggia. Molti cattolici saranno d'accordo sulle modifiche alla legge dell'immigrazione e contrari alle unioni civili ma una risposta va data alle coppie di fatto. Ne conosco una composta di due uomini che si stanno assistendo con amore in una situazione difficilissima.
Scritto da Cittadina cattolica il 10/2/2014 alle 10:05
@Giovanni Dotti. Concordo, la modifica alla Bossi-Fini non può aprire le frontiere all'immigrazione di massa ma per quello che si sa non dovrebbe essere così.
Scritto da Valceresio due il 10/2/2014 alle 10:29
PER TUTTI - Mi scuso con i lettori. Questa mattina il sistema era impazzito e ho dovuto mettere e togliere questo post cinque o sei volte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 10:31
Bella fotografia, tenera e non volgare come spesso si vogliono presentare i gay.
Scritto da Una mamma il 10/2/2014 alle 10:47
‘L’unità sussistente nel centrosinistra’ (come la chiama idilliacamente @Adamoli), posto che ci sia, costituirà garanzia per la produzione di una buona ed efficace legislazione? Ai lettori, l’ardua risposta. Intanto, guardiamo gli esiti del referendum svizzero tenutosi ieri. Leggevo che i servizi di Pronto Soccorso degli ospedali milanesi sono al collasso, al punto che i malati vengono lasciati in astanteria anche più giorni, in attesa che si liberino i posti-letto nei reparti. Deduco che tali posti siano in un numero finito, così come i posti nelle scuole materne negli asili-nido. Possiamo definirle ‘quote’? Io direi di sì. L’università lo chiama ‘numero chiuso’, ma la sostanza non cambia. O per esigenze organizzative di efficienza e di efficacia, o per penuria di risorse umane ed economiche, l’uomo ha inventato le quote. E quando nel PD si dice che ‘qualcosa è fallito nelle politiche dell’immigrazione’, forse non ci si sta riferendo all’esigenza di razionalizzare, con quote, l’ingresso di queste persone? E perché una donna al nono mese di gravidanza, in procinto di partorire, che si affida ad ore ed ore di navigazione ammassata su un barcone senza cibo ed acqua, quando sbarca nella nostra terra suscita in noi solo note compassionevoli e non di sdegno? Sull’altro argomento, poco da dire: le unioni fra due persone devono essere regolate da un contratto, il matrimonio, senza scappatoie di sorta, come le convivenze. Quindi, sì al matrimonio eterosessuale ed omosessuale. Nessuna paura dovrebbe incutere questo istituto: quando finisce l’amore, si divorzierà. Hanno divorziato – e sono realizzati più che mai - Berlusconi, Casini, Letta, Boccia, Bossi, Tabacci, mentre per la Pivetti (pluriseparata) è addirittura intervenuta la Sacra Rota per annullare il primo matrimonio. Tra l’altro, come ha narrato la Gabanelli qualche anno fa in un servizio, la Sacra Rota costa anche meno, sia in termini economici che temporali, rispetto al divorzio. Rimangono oscuri i ‘costi divini’.
Scritto da eg il 10/2/2014 alle 10:50
Le leggi e le religioni si adattano ai costumi. Talvolta le leggi, prima delle religioni e talvolta, le religioni prima delle leggi. In ogni caso, nella storia, risulta evidente un “allineamento” al comune sentire, considerato che la morale non è un concetto assoluto valido per omnia sæcula sæculorum. Detto questo, sono d’accordo con quanto esponi nel tema odierno, ma con qualche puntualizzazione. (1) Unioni civili. D’accordo su una regolamentazione (civilistica ed economica) purché non vada ad intaccare talune caratteristiche peculiari del rapporto matrimoniale. Come dice l’amico @Giovanni Dotti, lascerei fuori le adozioni, mi sembra un esperimento troppo avanzato e porrebbe la questione se anche per le “convivenze” eterosessuali (la prova di coabitazione o il fidanzamento sotto lo stesso tetto, come li giustificano i genitori che non sanno che dire) potrebbe essere richiesta l’adozione. L’altra questione è capire come questo rapporto di “unione civile” può essere sciolto e quali ne sarebbero le conseguenze, sia civili sia economiche. Credo che serva un’analisi approfondita, non lasciata solo alle idee degli interessati. (2) Disciplina dell’immigrazione extracomunitaria. D’accordo con @Giovanni Dotti. La Bossi-Fini è una legge idiota, prodotto dell’inadeguatezza di chi l’ha redatta e di chi la ha approvata. Fa pena il povero Salvini che non sa come spiegare al “suo popolo” come mai qualcuno ha riprodotto questo testo, “emblematico” del suo partito, per danneggiare proprio il “suo popolo”. Come essere impiccato con la propria corda. Sono convinto che le porte aperte non servono a nessuno: né a chi arriva per essere schiavizzato, né per i cittadini che vengono lasciati da soli a risolvere i problemi di un afflusso incontrollato. La legge dovrebbe regolamentare gli ingressi sulla base delle reali necessità lavorative e di accoglienza “umana e civile”. Tenere le porte aperte per accogliere tutti e trasformarli in “carne da macello” mi sembra uno schiaffo alla civiltà.
Scritto da Sic Est il 10/2/2014 alle 11:08
Ma vogliamo essere uno Stato moderno oppure con le unioni civili facciamo il solito accordo al ribasso? E francamente quando si parla di persone fare accordi al ribasso è decisamente triste. O si fanno matrimoni gay oppure nulla. Si corre il rischio di fare come con la legge contro l'omofobia, dove invece di fare una legge per contrastare un problema lo autorizziamo! Passi indietro verso il medioevo!!!
Scritto da Walter Girardi Cattaneo il 10/2/2014 alle 11:20
Ma poi non ho ancora capito quale sarebbe il problema dei matrimoni gay...non credo che presupponga una limitazione dei suoi diritti signor Adamoli, per quale motivo manifesta tutta questa paura?
Scritto da Massimo Gugliotta il 10/2/2014 alle 11:26
@Adamoli, Parliamoci chiaro, il programma è tardato ad arrivare perchè continua ad esserci una maggioranza incapace di fare un programma sia economico, stanti i vincoli europei che non si mettono in discussione, che sui diritti civili. Questo e non Renzi lo hanno impedito.Solo un'apertura dei SUOI confini (SEL- M5S) PUO' DARE QUALCHE SPERANZA IN PIU'. Sui diritti civili si resta sempre al SI VEDRA' DOPO (mai)! Intanto ad esempio sulle droghe ci dovrà pensare l'Alta Corte in questi giorni.
Scritto da robinews il 10/2/2014 alle 11:33
Con tutte le urgenze economiche, di lavoro e di occupazione non c'è nessuna necessità di occuparsi di unioni civili. Anche con le modifiche sull'immigrazione ci saranno grossi problemi. Sarebbe più giusto concentrarsi sulle cose più urgenti.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 10/2/2014 alle 11:35
@Walter Girardi Cattaneo (11.20) e @Massimo Gugliotta (11.26) - Perché non vi domandate come mai non esiste ancora in Italia la legge che voi vorreste? Vi sembra che questo Parlamento sia in grado di approvarla? Penso che sarebbe già un'impresa mettere nel programma di governo un buon accordo sulle unioni civili che, lasciate ai Comuni, sono una soluzione troppo fragile e inadeguata.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 11:39
Sarebbe già sufficiente un contratto civile piuttosto che il niente di adesso.
Scritto da Una mamma il 10/2/2014 alle 12:01
Giuseppe, io penso che questo Parlamento possa approvare una legge che istituisca i matrimoni gay. Solo che non avremmo più un Governo visti i ricatti del vice premier su questo tema e le resistenze puramente ideologiche e retrogade anche di qualcuno del Pd.
Scritto da Walter Girardi Cattaneo il 10/2/2014 alle 12:04
"Le leggi e le religioni si adattano ai costumi e al comune sentire"?. Quanta prosopopea fuori luogo. La questione è molto più semplice, E' UNA QUESTIONE DI CIVILTA' GENERALE, punto. Questo riguarda tutti gli aspetti della società e della crisi che la investe (economia, diritti civili, emigrazione). Inventarsi "separazioni" è solo un "alibi" per svicolare dalla incapacità e immaturità della politica a dare risposte concrete sull'insieme dei problemi.
Scritto da robinews il 10/2/2014 alle 12:16
@Walter Girardi Cattaneo (12.04) - I ricatti di qualcuno del Pd? Questi "qualcuno" erano maggioranza schiacciante quando se n'era parlato n Assemblea nazionale più di un anno fa. Ricordo bene l'intervento di Bersani: "Sposo la tesi delle unioni civili perché ci credo e perché è il massimo che possiamo sperare di raggiungere. Voi che volete di più state sbagliando e ve ne pentirete". Infatti non s'è ottenuto nulla.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 12:38
Le rivelazioni del Corsera autorevolmente confermate da Monti, Prodi, De Benedetti smentiscono clamorosamente le bugie del Colle. La settimana scorsa il P.d.R. aveva solennemente affermato che Monti e Letta non sono stati suoi capricci ma frutto delle consultazioni delle forze politiche che li avevano indicati. Ma Napolitano aveva forse iniziato le consultazioni 6 mesi prima (a giugno 2011) per arrivare a Monti (novembre)? Sono molto curioso per sapere come finirà questa storia. (segue).
Scritto da robinews il 10/2/2014 alle 12:49
Robinews (segue) io continuo a pensare che Napolitano ha seguito procedure extracotituzionali, azioni quindi al fuori delle sue prerogative. Forse è vero che ha impedito l'arrivo della Troika in Italia, anche se Monti è stato sostanzialmente la stessa cosa. Ma la cosa più grave resta il fatto che di fronte alla crisi e al collasso del CDX non si e' voluta l'unica vera soluzione costituzionale, LE ELEZIONI! Napolitano farebbe bene a dimettersi e sgombrare in fretta il campo da ombre inquietanti.
Scritto da robinews il 10/2/2014 alle 12:56
@Giuseppe Adamoli (12:38). Concordo.Tra matrimonio e unione civile c'è una profonda differenza, senza bisogno di attingere allo stupidario verbale di Giovanardi. Sono per la normazione delle Unioni Civili: non si tratta altro che rendere visibile e giuridicamente tutelato (con diritti e doveri precisi) un istituto che nella realtà esiste.
Scritto da Sic Est il 10/2/2014 alle 12:57
Si parte dalla famiglia composta da un uomo e una donna definita come "tradizionale" e poi i registri per le unioni civili e poi l' abolizione sui documenti di iscrizione alle scuole materne dei termini di padre e madre. Dove vogliono arrivare quei PD che definiscono quelli che non la pensano come loro dei retrogradi medioevali? Poi ci sarà l' autorizzazione all'utero in affitto, poi l'adozione da parte di coppie omosessuali, poi .....poi....... Il burrone si avvicina !
Scritto da L.V.. il 10/2/2014 alle 13:05
@Adamoli, ma scusa, è lecita una domanda allora..quale governo sarà mai in grado di legiferare seriamente su questa materia? perché dobbiamo sempre inchinarci alla mediocritas ledendo in tal modo i diritti di molti cittadini? questo mi fa una rabbia tremenda, perché anche nelle sue parole colgo una rassegnazione allo status quo attuale..perché non vuole lottare per qualcosa di più di una riforma scadente?è tutto qui quello che sappiamo produrre?
Scritto da Massimo Gugliotta il 10/2/2014 alle 13:10
Vedi Giuseppe se in Italia non potrò sposarmi con il mio compagno sarò costretto ad emigrare in qualche altro Stato. Io ho sempre sostenuto il matrimonio gay perché gli altri sono accordi al ribasso. Quanto ai ricatti interni posso dirti che sono quelli sulle votazioni segrete oppure sugli emendamenti che svuotano i provvedimenti. Scalfarotto insegna.
Scritto da Walter Girardi Cattaneo il 10/2/2014 alle 13:18
Si c'è gente che vuole di più signor adamoli e non solo in tema di unioni civili, c'è gente che vuole di più in qualunque altro campo, perché la legislazione e la nostra carta costituzionale, per cui molta gente è morta ed alla cui stesura hanno partecipato persone che fanno parte della sua storia politica, lo impongono...
Scritto da Massimo Gugliotta il 10/2/2014 alle 13:32
Mi pare che, con il dovuto rispetto per chi attende una legislazione in materia, ci siano ben altre urgenze: lavoro, fisco, spesa pubblica. Su ciò, e non è poco, dovrebbe lavorare il Governo. Le altre questioni, pur assai serie, vengono necessariamente dopo e dovrebbero essere, prima, ben ragionate. Mica possiamo continuare a fare pasticci incostituzionali come la "legge elettorale". Sullo "ius soli", peraltro, non mi pare ci sia allo stato neppure una proposta seria di cui discutere.
Scritto da domenico nitopi il 10/2/2014 alle 13:58
"Meno male che Giorgio Napolitano c'è".
Scritto da Maurizio il 10/2/2014 alle 14:08
@Walter Girardi Cattaneo e @Massimo Gugliotta (vari commenti) - Guardate che io sto semplicemente discutendo del programma di governo per il 2014, non del futuro politico dell’Italia. Per me sarà già difficile ottenere ciò che sto auspicando nel post. Se voi ritenete che bisogna deporre ogni speranza anche per le unioni civili fate pure, io non sono d’accordo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 14:14
CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE,dice un'antico proverbio. La politica è l'arte del possibile,del compromesso tra le diverse posizioni emergenti. Inviterei tutti a scendere dalle nuvole e considerare la realtà contingente del nostro paese,e quindi far proprie le considerazioni di @Adamoli e@SicEst e accontentarsi di quel che (anche se per alcuni"al ribasso") dalla politica si può oggi ragionevolm.ottenere.Altrimenti il nulla!// Comunque ora ci sono ben altre PRIORITA',come ci ricorda @Lav.Malpensa
Scritto da giovanni dotti il 10/2/2014 alle 14:54
@Adamoli, nessuno ha detto questo, casomai è lei che dice no ai matrimoni gay e sinceramente non credo che il suo no sia giustificato da esigenze di "risultato"....mi parrebbe troppo strana la cosa.
Scritto da Massimo Gugliotta il 10/2/2014 alle 15:28
Anch'io faccio un bagno di realismo e dico che la faziosità politica e i voti cattolici sono ancora terreni di sequestro di un dibattito moderno e maturo, che ormai dovrebbe ricomprendere anche il fine vita e post mortem. E qui appare tutta la rendita di pensiero e di posizioni che bloccano il paese, che ci allontanano da percorsi di significato comune col resto del mondo, che allontanano progresso, scienza e investimenti. Perfino sulla "fertilità" regaliamo spread alla Spagna con i viaggi della speranza. O siamo all'oscurantismo o destinati a rimanere ai margini portando altrove cervelli, investimenti e cittadini.
Scritto da Loris Costa il 10/2/2014 alle 15:49
@Loris Costa, 15,49, Bravo Loris a citare la cattolicissima Spagna come esempio. Li però c'è stato il PSE di Zapatero che ha portato la Spagna ad un livello accettabile di civiltà sui diritti civili. Qui da noi avremo sempre le "Binetti" di turno che da ottime/i "infiltrata/i " sapranno bloccare ogni evoluzione progressiva anche in caso di vittoria elettorale del CSX. Da noi Loris, c'è il Vaticano e le sue gerarchie curiali, non so se Papa Francesco saprà aprire la chiesa, io un po ci spero.
Scritto da robinews il 10/2/2014 alle 16:14
Certamente i problemi di questo post sono molto importanti, ma al momento anch’io ritengo prioritari altri problemi, come fanno notare alcuni lettori. Tra cui spiccano quelli dei vergognosi PLURINCARICHI e delle RETRIBUZIONI D’ORO di molti dirigenti pubblici, che in un momento di sofferenza di larghe fasce della popolazione come l’attuale suscitano l’indignazione di molti. A questo proposito gradirei una vostra opinione su una proposta che io e l’amico Giovanni abbiamo inviato recentemente alla stampa per cercare di dare un contributo alla soluzione di questo odioso fenomeno. Riporto qui parte della nostra lettera: NO ALLE SUPER-RETRIBUZIONI ED AI PLURI-INCARICHI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Per ridurre l’eccessivo e ingiustificato divario retributivo tra dirigenti e subordinati, basterebbe varare un solo articolo di legge di questo tenore: “Chiunque nella Pubblica Amministrazione ricopra incarichi dirigenziali o di consulenza o quant’altro (in Enti pubblici o in Aziende e Società partecipate o controllate) non può percepire annualmente una somma di emolumenti (retribuzioni, onorari o altro) per un totale che superi di dieci (o quindici ?) volte lo stipendio annuo lordo del dipendente della qualifica più bassa”. Con questa semplice norma si ridurrebbe automaticamente il numero dei pluri-incarichi e l’odiosa disparità retributiva oggi esistente tra i vari soggetti che a vario titolo operano nella P.A., moralizzando una situazione divenuta ormai intollerabile eticamente e insostenibile per le finanze pubbliche. Se poi un simile provvedimento venisse introdotto anche nel comparto lavorativo privato (e nelle Fondazioni), riducendo certe esagerate e assurde retribuzioni di dirigenti, si otterrebbe un notevole risparmio per le Aziende che potrebbero così ridurre i costi di produzione e resistere meglio alla concorrenza, evitando anche tanti licenziamenti. Speriamo che ci sia un partito o un sindacato che si faccia promotore di una simile iniziativa. Varese, 8 febbraio 2014 Giovanni Dotti e Martino Pirone
Scritto da Martino Pirone il 10/2/2014 alle 16:20
@Loris Costa (15.49) - L’oscurantismo è proprio anche degli atteggiamenti pregiudiziali (non mi riferisco a te) che appunto vogliono “oscurare” la libertà di pensiero di chi la pensa diversamente. Niente di questo si riscontra in chi dibatte questi problemi non per alzare una bandierina ideologica ma per cercare una soluzione concretamente possibile nelle condizioni date. Sul “fine vita” convengo che una legge è ormai più che necessaria: è urgente. Scrivevo e ri-scrivevo tempo fa: “voglio fare il mio testamento biologico. Lo Stato me lo consenta”. Mai dirò che chi ha una diversa posizione dalla mia è “oscurantista”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 16:26
CIALTRONERIE E SILENZI SOSPETTI. In queste ore di rivelazioni inquietanti, gli stati maggiori del decaduto urlano contro i colpi di stato del Colle facendo finta di dimenticare che Monti l'hanno votato "loro" e che Napolitano l'hanno votato sempre "loro" dopo aver fatto "finta" di chiederlo per il bene del Paese. Un perfetto "autogolpe di stato" si direbbe. Il silenzio su questi aspetti nel CSX è indicativo delle ampie complicità sulla "sospensione" della democrazia e mancato ricorso alle urne!
Scritto da robinews il 10/2/2014 alle 16:29
In Italia c'è da sempre un problema terminologico sul "matrimonio" perché (volenti o nolenti) discutiamo insieme di sacramento cattolico e di contratto civile. La confusione è aumentata dal fatto che la celebrazione religiosa continua ad avere validità civile (e io sinceramente non colgo la necessità di questa presunta semplificazione, mi viene da citare il "date a Cesare quel che è di Cesare"). Comunque, più che dei termini, discuterei dei contenuti: @Giuseppe Adamoli - quali sono i diritti che dovrebbero restare esclusi dalle "unioni civili" e che invece sono compresi nel "matrimonio civile"? @Walter Girardi - sarebbe davvero inaccettabile usare un nome diverso se i diritti fossero gli stessi? @Massimo Gugliotta - è meglio conservare la purezza (o la verginità, se preferisci) dei principi senza ottenere nulla o arrivare a un compromesso che rappresenti il primo passo (significativo) nella direzione del cambiamento?
Scritto da Giacomo Buonanno il 10/2/2014 alle 16:35
Sulle adozioni il percorso è già iniziato, grazie ai giudici che già in diversi casi hanno concesso l'affidamento (e so bene che l'affidamento è diverso dall'adozione, ma di primo passo si tratta) di minori a coppie dello stesso sesso, e spero che possa procedere rapidamente perché sono convinto che sia una soluzione utile (!!) per i minori.
Scritto da Giacomo Buonanno il 10/2/2014 alle 16:37
C'è poi un altro tema: dopo 5 (cinque!!) anni dalla morte di Eluana Englaro non c'è ancora una legge sul testamento biologico e sul "fine vita". Quella che sembrava un'urgenza inderogabile all'inizio di febbraio 2009 si è spenta immediatamente dopo la morte di Eluana. E non riesco a dimenticare che sono diverse le persone (non solo Quagliarello, ma anche qualche predicatore nelle nostre parrocchie) che hanno chiamato "assassino" Beppino Englaro. Sono certo che anche su questo tema sia necessario definire un programma per l'Italia del 2014.
Scritto da Giacomo Buonanno il 10/2/2014 alle 16:42
@On. Adamoli, quelli che parlano di matrimonio hanno le loro ragioni ma io preferisco un "contratto civile" oggi. Bisognerebbe averli in casa questi problemi per capire cosa vogliono dire. Io la voterei subito per il Parlamento, si faccia avanti. Sono ancora la mamma di questa mattina.
Scritto da Una mamma il 10/2/2014 alle 16:55
@Una mamma (16.55) - Un grazie sentito per la testimonianza che per me vale più di tanti discorsi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 17:20
Diritti e unioni civili si raggiungono con un processo culturale e non di sicuro con una legge. Pertanto è giusto confrontarsi, discutere e ricercare sintesi ma non si creda che sia un percorso scontato in quanto ci sono limiti che restano difficili da superare e non solo nei confronti dei cattolici ma anche in molti ambiti del mondo laico. Credo che in questo momenti ci sono argomenti prioritari che vogliono provvedimenti rapidi per lavoro, scuola, salute e ricerca che probabilmente possono trovare un consenso attraverso un percorso più semplice.
Scritto da Alessandro Milani il 10/2/2014 alle 18:23
Giuseppe sai cosa? è che il dilungarsi dello Stato nell'affrontare questi problemi, quasi che lasciando passare il tempo tutto passi, che crea un problema di oscurantismo, quasi che questi temi fossero di secondo piano (e no, non lo sono). Il punto è che una società matura, come Renzi ben sa, trova i tempi (certi) della discussione (e della riflessione) e poi DECIDE. Il fatto è che se ripenso alla vicenda Englaro (per fare un esempio) mi sento defraudato del mio diritto di scegliere (e mi pare che tu dica in sostanza la stessa cosa). E quindi non decidere è una sorta di negazione del diritto, quasi che il diritto stesso entri in una zona grigia perchè non c'è diritto. Mentre le risposte da dare sono tante, pressanti e davvero irrispettose se non arrivano (e guarda: parlavo di recente con alcuni sindaci e medici che mi dicevano quanto anche il problema cimiteriale, con ceneri e corpi, possa soffrire di questa mancanza di regole sul post mortem). Una situazione davvero indegna di un paese civile.
Scritto da Loris Costa il 10/2/2014 alle 18:52
Giuseppe,ti ringrazio per avere risposto ad una mia sollecitazione su questo argomento ( matrimoni gay ), lascerei da parte per il momento il problema dell'immigrazione. Il rapporto Lunacek ( una verde austriaca ), votato a maggioranza al Parlamento Europeo ( anche da molti del PPE), sotto la falsa dizione di legge contro l'omofobia, ha fatto passare il matrimonio delle persone dello stesso sesso, la procreazione assistita anche eterologa, e la maternità surrogata ( utero in affitto ), continua
Scritto da mario diurni il 10/2/2014 alle 19:29
E Scalfarotto in Italia sta preparando una legge simile. Tutto questo non ha niente a che vedere con la regolamentazione delle unioni civili, che è giusto che venga fatta, con modalità da ben definire. E sulla stessa linea si pone l'attacco vergognoso dell'ONU alla Chiesa Cattolica, con la pretesa che la Chiesa cambi la sua Pastorale, e vanificando tutti gli sforzi che questo Papa sta facendo per comprendere i cambiamenti della società. Hollande ha dovuto far marcia indietro, per la protesta
Scritto da mario diurni il 10/2/2014 alle 19:36
imponente avvenuta in Francia.Non solo,il rapporto Lunacek discrimina chi vuole fare una famiglia tradizionale( uomo,donna,bambini ).Comunque è il pensiero che sta alla base che è inaccettabile, e che mette in pericolo i bambini : cioè quello che non vi è una determinazione di genere, ma siamo tutti indeterminati fino ad una certa età, e che dopo possiamo scegliere chi essere. E per questo non si parla più di padre e madre, ma di genitore 1 e 2. Mi scuso per essere sto più lungo del solito!
Scritto da mario diurni il 10/2/2014 alle 19:45
C O S A S T A S U C C E D E N D O? Tutti si aspettavano che Letta questa sera o al più tardi domani mattina dovesse andare al Quirinale per governo e programma e invece SORPRESONA, al Colle sale Renzi. Giorgio II non finisce mai di stupirci! Bartali amava dire "l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare". Si è proprio così, E' TUTTO SBAGLIATO, E' TUTTO DA RIFARE!!
Scritto da robinews il 10/2/2014 alle 20:47
Per @Adamoli: posso chiederle una cortesia personale? Nel caso @Costa non dovesse leggere il blog, potrebbe riferirgli, se non le è di eccessivo disturbo, che nell'area-blog i suoi commenti sono molto apprezzati per l'autenticità e lo stile? Dai commenti traspare una mente molto chiara, pulita. Grazie.
Scritto da eg il 10/2/2014 alle 21:05
@Giacomo Buonanno (16.35) - Difficile per me elencare precisamente “quali sono i diritti che dovrebbero restare esclusi dalle unioni civili e che invece sono compresi nel matrimonio civile". E' materia da esperti. Visto che parli di bambini posso dirti che secondo me si dovrebbe riconoscere il diritto del bambino che cresce in un nucleo famigliare con un solo genitore biologico a vedere riconosciuto il legame affettivo con il genitore non biologico. Questo sarebbe molto importante soprattutto nei casi di malattia o morte del genitore biologico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 22:05
@eg (21.05) - Per quanto ne so, @Loris Costa legge i post integrali sul blog anche se non partecipa a tutta la discussione. Comunque gli farò sapere il tuo apprezzamento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/2/2014 alle 22:08
@Giacomo Buonanno. Quelle persone che chiamarono assassino beppino Englaro, sono le stesse con cui il PD ha scelto di allearsi, personalmente questo dscorso sui compromessi che sono i pri passi per ambiare non lo capisco. Sono be due repubbliche che si legifera sulla base di compromessi, due repubbliche in cui non si è partorito uno straccio di riforma decente, nemmeno in tema di diritti, per quale assurdo motivo adesso dovrebbe essere diverso? Dopo aver visto questo paese dilaniato dai governi fantoccio della DC, dopo aver visto l'ingerenza dela chiesa in tema di diritti civili e dopo aver viso un partito di CARTA come il PD che non si è messo d'accordo ancora oggi su quali siano tali diritti...mi dici di cosa stiamo parlando? Giacomo come già ti dissi non stiao parlando di Nash o Pareto(magari potessimo farlo), stiamo parlando dello svilimento del concetto di GIUSTO, stiamo parlno di decadenza morale per trenta denari, niente più di questo.
Scritto da Massimo Gugliotta il 10/2/2014 alle 22:32
@Giuseppe: mi piace il tuo commento perché, con accortezza e sensibilità, utilizzi termini che da un lato riconoscono la possibilità che il ruolo genitoriale non sia esclusivamente sancito dalla biologia e dall'altro lasciano aperta la possibilità di combinare genitori di generi diversi. Sarebbe bello che il legislatore sapesse proseguire su queste basi.
Scritto da Giacomo Buonanno il 10/2/2014 alle 23:34
@Massimo Gugliotta: mi convinco sempre più che abbiamo un diverso concetto di "democrazia".
Scritto da Giacomo Buonanno il 10/2/2014 alle 23:35
Matrimonio gay o soltanto "unione civile"? Possiamo tradurre così: meglio l'uovo oggi o la gallina domani? Per le coppie giovani preferibile aspettare il matrimonio per quelle avanti con gli anni preferibile l'unione civile subito. Conoscendo l'Italia non scarteremmo la seconda soluzione.
Scritto da Gianni e Carlo il 10/2/2014 alle 23:48
Scusate ma ero impegnato in diversi incontri stasera e ho tenuto il cellulare spento. La riflessione che in primis mi viene in mente è se il negozio giuridico "matrimonio" sia prima un concetto laico piuttosto che religioso. Fossimo in uno Stato confessionale la risposta sarebbe scontata. Nel caso italiano invece c'è invece una contraddizione di termini per cui il negozio giuridico laico passa in secondo piano per assumere un valore dogmatico che non si può discutere. Vedi Giacomo per me è importante chiamare le cose con il loro nome anche perché presuppongo che anche i contenuti siano gli stessi. Penso agli articoli del codice civile che oggi si leggono ai matrimoni religiosi e mi chiedo dove sia il problema se si rivolgono a due persone dello stesso sesso. Nessuno di noi chiede "contenuti" diversi ma chiede che gli stessi impegni,doveri e diritti che valgono per una coppia uomo/donna valgano anche per una coppia uomo/uomo o donna/donna nei confronti della società civile e nei confronti dello Stato. Sulle adozioni devo dire che non ho una posizione mia ben precisa e che vorrei approfondire di più questo aspetto.
Scritto da Walter Girardi Cattaneo il 10/2/2014 alle 23:51
D'accordo con gli amici Gianni e Carlo, ai quali inviamo un grosso saluto, Valentino e Massimo.
Scritto da VALMAX il 11/2/2014 alle 08:01
A proposito di clandestinità,il governo deve dare una regolata a questa faccenda,abbiamo gente che non fa niente tutto il giorno,vengono a chiederti l'elemosina e se non gli dai niente,si arrabbiano mandandoti a f....lo come è successo a me questa mattina al parcheggio a tempo di fronte all'ospedale di Gallarate,i vigili li dovrebbero allontanare e il governo mandarli al loro paese,sono d'accordo con quelli che vengono e si guadagnano da vivere,siamo troppo solidali con gli extracomunitari e ci dimentichiamo degli italiani che hanno più bisogno di loro.
Scritto da Loic Genini il 11/2/2014 alle 08:15
@Buonanno. Ben venga che abbiamo un diverso concetto...sai che palle se tutti la pensassimo allo stesso modo.
Scritto da Massimo Gugliotta il 11/2/2014 alle 08:32
@Loic Genini, a parte le cazzate qualunquiste, ricordo al signor Genini che il reato di immigrazione clandestina è un reato non connesso ad alcuna attività delittuosa bensi è un reato di status..personalmente mi vengno in mente altri periodi storici quando la gente parla di reati di status..certo che sparare idiozie sulla clandestinità davanti al caminetto di casa con un bicchiere di borgogna tra le mani è molto facile...
Scritto da Massimo Gugliotta il 11/2/2014 alle 08:53
@Mario Diurni (19.45) - Sui bambini sono particolarmente attento. Si dovrebbe pensare soprattutto a loro. La sostituzione di madre e padre con genitore 1 e genitore 2 mi sconforta. Non penso che si possa cancellare l’universo maschile e quello femminile nemmeno nell’irreale mondo burocratico. Questa tendenza è moda o è storia irreversibile? Prendo nota con piacere che anche in Francia stanno manifestando qualche rispetto in più verso la cosiddetta famiglia tradizionale. Però ammettilo anche tu, quanta paura del futuro nella gerarchia cattolica e quanta retroguardia culturale in molti preti non solo di campagna!
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/2/2014 alle 10:01
@Massimo sembra che ce l'hai su con me ,hai scritto tutto sto papiro per far vedere la tua superiorità,tienila pure,io scrivo quello che penso, cercando di non offendere nessuno.
Scritto da Loic Genini il 11/2/2014 alle 11:41
Mi sono piaciuti molti i commenti di @una mamma, di @Gianni e Carlo, di @Valentino e Massimo.
Scritto da Elena il 11/2/2014 alle 11:55
Cari amici ho letto il posti di Giuseppe Adamoli e di rimando tutte le osservazioni, commenti e domante. Posso dire che sono contento per l'interesse che qui riscontro. Vorrei segnalarvi che il PD Tradate ha programmato una serie di incontri proprio sui temi qui affrontati. Sarei contentissimo se le vostre analisi potreste esprimerle alle serate: _Venerdì 07 Marzo_ “DIRITTO ALLA FAMIGLIA”, registro per le coppie di fatto. (Relatori: Federica Marrari Assessore delegata alle pari opportunità del Comune di Canegrate, l’onorevole Maria Chiara Gadda e l'onorevole Ivan Scalfarotto). _ Venerdì 11 Aprile_ “DIRITTO ALLA MORTE”, testamento biologico e il registro di fine vita. (Relatore: Mina Welby -da confermare-, Teologo Vito Macaluso -da confermare-, Daniele Viotti PD di Torino -da confermare-). Venerdì 09 Maggio_ “DIRITTO ALLA VITA”, legge 40/2004 sulla fecondazione assistita e il caso controverso fra l’obiezione di coscienza dei dottori e la legge 194/78. Alcune serate sono in evoluzione (come relatori da invitare), ma quella del 07 marzo è confermata al 100%. VI ASPETTO.
Scritto da Sergio Russo il 11/2/2014 alle 14:16
Bel dibattito, si vede che si può parlare di questi problemi anche sui blog senza volgarità. E' un esempio da seguire.
Scritto da Gabri il 11/2/2014 alle 14:34
Le argomentazioni di @ Massimo Gugliotta sono condivisibili. Nel dubbio io mi affido sempre alla massima (non so a chi attribuirla) che dice: “la mia libertà finisce quando può collidere con la tua”. A me non sembra che se si sposassero 2 omosex io sarei costretto a fare altrettanto, quindi la mia libertà non è a rischio. A volte mi sembra di risentire la buonanima di Fanfani quando, nelle sue motivazioni contro il divorzio, sembrava dire che tutti sarebbero stati “obbligati” a divorziare. Io ero favorevole al divorzio, ma convivo ancora con la stessa moglie. Non mi piace il ragionamento di chi dice che “non è il momento”, incombono prioritariamente altre questioni; ma quando mai arriverà il benedetto momento? Ad ogni modo non scarterei il “primo passo”: è comunque un inizio e credo si la sola cosa attuabile con questo parlamento.
Scritto da Angelo Eberli il 11/2/2014 alle 14:39
Provo un acuto malessere e disagio nell'essere costretto a ribadire la realtà umana, fisiologica, educativa, secondo Natura e Ragione, della continuità della specie, quindi della Storia, rappresentata dalla Donna e dall'Uomo, dalla Madre e dal Padre. Che si sia costretti a discuterne è segno di una corruzione profonda che rinnega i principi fondamentali della vita. Il diritto ad altre forme di unione e convivenza non è (non dovrebbe essere) in discussione. Ma il primato è della Natura!
Scritto da Ulderico Monti il 11/2/2014 alle 15:43
@Giuseppe. D'accordo che nel passato Le gerarchie ecclesiastiche hanno peccato di eccessiva prudenza, e che vi è stato l'enorme scandalo della pedofilia. Ma gli ultimi Pontefici hanno cambiato molte cose, hanno cercato di interpretare i cambiamenti sociali, e non hanno più tollerato gli scandali, anzi li hanno denunciati e perseguiti. Ma La Chiesa non può rinunciare alla sua azione Pastorale, ed alla sua dottrina, fondata sul Vangelo.
Scritto da Mario Diurni il 11/2/2014 alle 17:09
@Mario Diurni (17.09) - Non volevo accusare la Chiesa in quanto tale. Sarebbe un’arroganza cretina che non mi permetterei mai. Ho piuttosto criticato una certa concezione cosiddetta “modernista” che vorrebbe oltrepassare la definizione di madre e padre mentre in queste parole c’è tutt'ora un profondo significato di "vita vera" che non va assolutamente disperso. Ma su certe battaglie di retroguardia culturale di una parte della gerarchia e del clero confermo rispettosamente la mia opinione non lusinghiera.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/2/2014 alle 18:03
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