Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/3/2014 alle 16:07


I drammatici eventi in Ucraina hanno messo in grande evidenza tre diverse realtà:
1) L’Europa è troppo debole e non riesce nemmeno a difendere i popoli che in buona parte vorrebbero sentirsi da essa rappresentati.
2) Gli Usa dal crollo del muro di Berlino non considerano più l’Europa un alleato in grado di recitare un ruolo rilevante nei tanti teatri di crisi con le loro catastrofi sociali.
3) La Russia è ritornata al centro dello scenario globale e cura i suoi enormi interessi geopolitici con modi spesso non democratici e toni da guerra fredda.
Noi italiani siamo ben dentro il destino dell’Europa in quanto casa nostra per l’oggi e per il futuro prossimo e remoto. Ero tra quelli che preferivano di molto Massimo D’Alema come ministro degli Esteri al posto la baronessa Catherine Ashton, a detta di tutti inadeguata.
Ma questo è solo un piccolo problema. Il ministro degli Esteri può fare poco se non c’è un’unità politica vera, una visione univoca delle vicende internazionali, un solo rappresentante nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu anziché due (Francia e Gran Bretagna), se non si vuole in prospettiva costruire un esercito europeo.
Perché ad esempio nella dolorosissima e dispendiosissima (in costi umani ed economici) missione in Afghanistan dovrebbero partecipare le singoli nazioni e non l’Europa?
In Ucraina le prese di posizione europee si sono rivelate tardive e incapaci di rappresentare un forte monito per gli obiettivi espansivi e di potenza globale di Putin.
Nei prossimi mesi il Pd dovrebbe impostare su questi punti la campagna per le europee. Se vuole un buon successo non basterà battersi sul versante, certamente fondamentale, di una politica economica più giusta e più votata alla ripresa economica ed occupazionale.
Preservare il grande sogno europeo (ancora da realizzare o quanto meno da completare ) è il dovere, non certamente esclusivo, dei “socialisti e democratici”.

Commenti dei lettori: 84 commenti -
Il dimostrante in rosso con la fionda in mano sembra l'Europa di questi tempi in politica estera. Appunto con la fionda.
Scritto da Gino D. il 1/3/2014 alle 17:18
L'Europa è una gran delusione sia per colpa dei popolari che non sono più tutti europeisti sia per colpa dei socialisti che sono vecchi e sorpassati culturalmente.
Scritto da Maurizio il 1/3/2014 alle 17:30
Il sogno si infrange nella moneta comune in mezzo a tante storture all'ordine del giorno..in cui solo le banche vedono l'utilità e tutto il resto ..che verrebbe prima...rimane un'utopia..come gli f35 sui quali decollano anche le ultime speranze..visto che l'importanze primarie sarebbero la difesa dell'agricoltura e di chi produce..oltre che della sovranità nazionale, il potere di acquisto e la salvaguardia di autotutele basilari ma appunto infrante..come se si avesse a che fare con un lestofante
Scritto da zva il 1/3/2014 alle 17:34
Molta parte dei problemi risiedono, a mio avviso, in una frettolosa politica di allargamento (ben 12 Stati entrati nel periodo 2004-2007) - che, pur muovendo dal giusto presupposto che l'integrazione potesse favorire una maggiore stabilità economica e politica - non ha tenuto conto delle effettive capacità di assorbimento della UE, nè della sostanziale disomogeneità delle diverse realtà politiche, economiche e sociali. Ma tornare indietro, non si può, nè si deve.
Scritto da domenico nitopi il 1/3/2014 alle 17:37
Mi chiedo dove sia finito il principio di autodeterminazione dei popoli, qui è ancora peggio di quando Putin mandò l'esercito in Cecenia...La Cecenia viveva dei conflitti che erano un retaggio del 1944 dopo che venne declassata a Regione ed in seguito sorsero i conflitti tra ceceni ed ingushi...qui si tratta di un altro stato...ciò che sta succedendo è allucinante...Putin non è nuovo a queste cose, la camera federale ha approvato l'intervento perché semplicemente non avrebbe potuto fare altrimenti visto l'enorme potere che la costituzione attribuisce al presidente.
Scritto da Massimo Gugliotta il 1/3/2014 alle 17:47
Ancora un poco e la NATO sfilerà sulla piazza rossa ma Adamoli parlerà ancora di "obiettivi espansivi e di POTENZA GLOBALE di Putin, mentre Napolitano si prepara all' ennesima missione di pace.
Scritto da angelo m il 1/3/2014 alle 18:01
Bella domanda su UCRAINA E EUROPA. Un bel po di nodi stanno venendo al pettine. L'idea dell'allargamento all'infinito dell'europa, senza prima aver sciolto i nodi aggrovigliati e irrisolti è un comportamento irresponsabile e suicida. Questo è tanto più irresponsabile di fronte alle ipotesi disgregative in atto per l'europa costruita fin qui. L'allargamento prematuro ai paesi dell'est, alla Turchia e oggi all'Ucraina sono addirittura esiziali. (segue).
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 18:16
Robinews (segue) Nel tuo post caro @Adamoli, hai ricordato che "non c'è una politica "unica" europea e ha fatto gli esempi di Inghilterra e Francia. Io aggiungerei anche la Germania che ha assunto ormai "un'altra idea ancora di europa". Come se non bastassero le tante altre idee di europa in campo senza avere alcuna sintesi. Su questi aspetti il PSE non dice cose chiare e comprensibili, PD compreso. Io penso che "prima" bisogna costruire LA NUOVA EUROPA politica, economica, monetaria (segue)
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 18:23
Robinews (segue) e sociale. Prima quindi bisogna consolidare definitivamente l'identità di una nuova europa e solo dopo pensare con assoluta attenzione ad eventuali allargamenti. Massimo D'Alema? Dove sta la sua idea di Europa? Nulla di quanto ho sinteticamente sostenuto prima. Anzi, lui è uno dei tanti responsabili di tutti i limiti fin qui registrati. C'è un pressapochismo generalizzato che se non corretto in tempo radicalmente produrrà uno dei più grandi disastri dell'umanità. (segue).
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 18:37
Robinews (segue) La Ashston ? Una baronessa della casa reale inglese, cosa ci si può aspettare se non il nulla? Qui si tocca e si vede plasticamente "la non europa", la sua più totale inesistenza già ampiamente verificata sullo scenario internazionale. L'Afghanistan è l'esempio più clamoroso. Altri paesi Europei, dalla Spagna, alla Polonia fino alla Germania si sono "disimpegnate" unilateralmente e noi siamo rimasti buon ultimi a reggere il moccolo. (segue).
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 18:43
Robinews (segue), solo l'altro giorno il parlamento italiano ha rifinanziato le missioni all'estero senza batter ciglio. Sugli F35, si procede ad occhi chiusi alla mercè di lobby delle armi senza avere alcuna idea seria sul futuro. UCRAINA ED EUROPA, in questa domanda c'è tutta la nostra crisi e quando dico nostra intendo l'Italia. Mai una volta che si dica NO.NO.NO, Ci siamo anche noi solo se ci sono "certe" condizioni, altrimenti NO,NO,NO. Ma noi li abbiamo quelli che hanno gli attributi? NO
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 18:50
La Russia di Putin fa paura perchè si muove sapendo che la Nato e gli Stati Uniti non hanno più voglia di incrociare le armi. E l'Europa è semplcemente imbelle.
Scritto da Reality il 1/3/2014 alle 19:09
@angelo m 18,01, carino e condivisibile il tuo commento! Ironico? Niente affatto. Riassume sinteticamente con efficacia alcune questioni. Per esempio, come è possibile pensare di "impossessarsi" della Crimea, la più grande base militare planetaria Russa sul Mar Nero dopo gli eventi in Ucraina? Gli strateghi anglo-americani che hanno hanno avuto questa bella pensata dimostrano di non conoscere la storia ultracentenaria di quel territorio e neanche la nuova realtà Russa.
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 19:59
AVVISO PER I BEN INFORMATI. So molto bene chi è la Ashton, figlia di minatori Inglesi, Laburista ma adottata dalla famiglia reale dopo avergli conferito il pomposo titolo di "baronessa". Naturalmente, sempre assolutamente INGLESE e sappiamo molto bene come l'Inghilterra sta in Europa e quanto gli Inglesi credono all'Europa. Questo per una corretta informazione!
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 20:09
@Massimo Gugliotta (17.47) - Quello che era successo in Georgia accadrà (è già accaduto?) anche in Crimea. Obama ha alzato la voce per gli equilibri geo politici e gli interessi americani in questa parte del mondo ma a noi dovrebbe riguardare molto di più il ruolo dell'Europa che invece si scorge troppo lontano, troppo tiepido, con un segnale assai debole.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/3/2014 alle 20:24
Completamente in disaccordo: i cosiddetti Occidentali hanno puntato su neonazisti, né più né meno; ancora una volta , come è successo in Libia, come in Siria dove addirittura si sono appoggiati ai terroristi di Al Quaida, l'imperialismo mostra il volto criminale e ottuso; lo stesso caro Adamoli, di coloro che hanno "criticato" Letta perché giustamente si è racato a Sochi dop di che c'è stata l'accelerazione; con la geopolitica non si scherza come non hanno scherzato, e cito personaggi a cui Lei si riferisce, credo, come Mattei e Moro, in nome dell'autonomia dell'Italia, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni
Scritto da Elio Giacometti il 1/3/2014 alle 20:50
B. Grillo dimostra tutta la sua ignoranza in politica internazionale nel lanciare l'allarme che Sebastopoli possa essere come Sarajevo. Non riesco ad immaginare Renzi comportarsi come D'Alema che inviò per primo (il solito) i caccia bombardieri su Belgrado. E non riesco ad immaginarmi altri governi Europei ne tanto meno l'ONU fare in Crimea e Ucraina come nella ex Iugoslavia. Oggi dall'altra parte c'è la Russia in persona e al di la di qualche bla bla di circostanza non si va (Cecenia doget).
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 20:54
So, della Ashton, quello che tutti sanno. E' stata leader della Camera dei Lords, commissario europeo e, dal 2009, alto rappresentante dell'Unione. Probabilmente sarà inadatta. Ma guardiamo i nostri, ripeto. La Mogherini, dico la Mogherini, che pure dovrà interloquirci, chi è? Una politica di professione (dalla laurea al partito, senza mai lavorare), portata in Parlamento a 35 anni e, adesso, miracolata agli Esteri. Guardiamo la trave nel nostro occhio.
Scritto da domenico nitopi il 1/3/2014 alle 21:00
Putin è l'ex capo del KGB sovietico. Ha continuato con gli stessi metodi soltanto trattenendosi quando la Russia era in difficoltà nel mantenere un grande esercito ma vecchio e costosissimo. Ora la Russia ha ripreso fiato con lo sfruttamento delle risorse naturali e torna a imperversare.
Scritto da Anatra zoppa il 1/3/2014 alle 21:32
@zva. Se ho letto bene un infante, l' Europa, contro un lestofante, la Russia. Se ho letto bene, condivido.
Scritto da Max il 1/3/2014 alle 22:27
Vero Giuseppe, l'Europa, ancora una volta come per la ex-Jugoslavia, è stordita, in ordine sparso e temo guardi oltre Atlantico perchè senza quella sponda le antiche e moderne divisioni ci vedranno ancora cedere davanti allo spargimento di sangue ai nostri confini più prossimi. E, come già segnalavo due giorni fa, le parole di Shulz su Svoboda non aiutano (quasi che al tempo di Milosevic si potesse sostenere Seselji). La Ashton fu"messa lì" per salvare la City dalla riforma dei trattati dell'Unione, in caso di mala parata o di parametri non graditi a Londra sull'integrazione europa. E' vero, allora D'Alema (e/o una riconferma di Solana) sarebbe stato molto meglio ma prevalsero altre logiche. Ma il vero quesito rimane dove sia una visione comune che vada oltre gli interessi nazionali degli stati europei. Come è chiaro il punto più politico: al di là dell'economia l'integrazione politica si fa molto desiderare e diviene quasi un'interlocuzione superflua.
Scritto da Loris Costa il 1/3/2014 alle 23:03
È questa una intricata faccenda: da una parte i russi che non possono né perdere la faccia né mettere in pericolo l’unico approdo sicuro nei mari caldi e dall'altra parte una nazione, ex ricco granaio d’Europa, stabilizzatasi, nel tempo, nel grande dominio della Russia di cui è da tempo bisognosa di risorse. Cosa possa fare l’Europa dell’Unione, non lo riesco a capire. Già lo stesso Obama, al di là di qualche uscita di circostanza, non credo che abbia grandi interessi da salvaguardare. L’Ucraina non è Cuba che poteva diventare una base pericolosa per gli Stati Uniti. Solo la diplomazia, attenta a non confondere la real politik con l’aspirazione al salvataggio del mondo, può dare una svolta seria all’affaire prima che esploda nelle mani di tutti. Chi morirà per Kiev? Non certo gli interventisti parolai nazionali. E, infine, gli oligarchi russi di oggi non sono né peggio né meglio dei loro predecessori di marca sovietica. Stanno attenti, come gli avi, solo agli interessi.
Scritto da Sic Est il 1/3/2014 alle 23:03
@Sic Est, 23,03, molto raramente siamo d'accordo, anzi spesso non lo siamo praticamente MAI. Questo volto sottoscrivo integralmente, "Chi morirà per Chiev? Non certo gli interventisti parolai nazionali" scrivi giustamente. Aggiungo, chi morirà per la Crimea? Nessuno! Al massimo moriranno poveri cristi Ucraini.Poveri cristi Ucraini che moriranno non per colpa dell'imperialismo occidentale caro @Elio Giacometti (20,50) ma anche per colpa dell'imperialismo (paramafioso) della Russia contemporanea.
Scritto da robinews il 1/3/2014 alle 23:42
“Dobbiamo tenere i conti in ordine per i nostri figli. Dobbiamo cercare di cambiare il futuro, non semplicemente aspettando, ma costruendo”. Così il presidente del consiglio, ieri al congresso del PSE. Mi devo ricredere: non è stata, quella recente, la più inutile delle crisi di governo perché finalmente abbiamo una strategia inossidabile. Gli ingredienti sono i “figli”, il “futuro”, la costruzione”. Mi auguro che la storica frase sia scritta sui muri e mandata a memoria dai bimbi dall'asilo in poi, affinchè non dimentichino, fiduciosi nel futuro. Ricordo un'altra storica frase di sette-otto decenni fa: “E' l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende”. Siamo un grande Paese!
Scritto da eumeo il 2/3/2014 alle 07:29
In politica estera, l'Europa e' un po' come i nostri centristi...dubito che riescano a fare il terzo polo... Per fare politica estera davvero comune bisogna avere una sintonia politica forte (anche fra i vari popoli europei) un esercito...e tanti F-35....preferisco il blocco occidentale/NATO con il ruolo di perno da parte degli USA. La crisi in Ucraina e' una crisi internazionale in cui l'Italia dovrebbe cominciare con l'agire da mediatore se ne e' capace...
Scritto da Andreus il 2/3/2014 alle 09:32
@Elio Giacometti (20.50) - Forse ti sorprende ma io avevo approvato la presenza di Enrico Letta a Sochi. Mi sbaglierò ma noto nei tuoi commenti un tratto di forte pregiudizio politico. Sei tra quelli che dividono il mondo in buoni a cattivi, in bianco e nero ma la realtà è molto più sfumata se non diversa. Si, Aldo Moro è stato il mio faro politico quando ero molto giovane ed il mio perdurante punto di riferimento culturale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/3/2014 alle 09:51
@Domenico Nitopi (21.00) - In effetti la nomina di Federica Mogherini ministro degli Esteri è stata una delusione. Se per questo decisivo ruolo governativo non ci vogliono alte qualità politiche ampiamente dimostrate, statura internazionale, grande esperienza, un rispetto già conquistato almeno in Europa, vuol dire che di politica non ho mai capito niente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/3/2014 alle 09:55
META' UCRAINA è GIA' RUSSA.. E SE LA RIPRENDE PUTIN..VISTO CHE ERA STATA REGALATA..E CHE HA PIU' POSSIBILITA' CONCRETE DELLA UE...MENTRE LA CORSA ALL'ORO ..INTESA COME L'ENTRATA NELLA UE..E' FINITA..O MAI PARTITA...MENTRE LA PARTITA RIMANE APERTA..COME LA FERITA...INTESA PER IL RISANAMENTO DI EQUILIBRI ECONOMICI E FINANZIARI DI CUI NON PUO' SEMPRE ESSERE INCOLPATA LA MASSA DELLA POPOLAZIONE..MA SEMMAI LA POLITICA POCO LUNGIMIRANTE DELLE CLASSI DIRIGENTI...PER CUI SE NON SI RIFORMA RADICALMENTE..
Scritto da ZVA il 2/3/2014 alle 10:00
Diciamo che una volta caduto il muro, il sogno che ne era la forza trainante e la speranza di interi popoli, è subito svanito per colpa di quelle potenze che a parole esprimono ideali di libertà, ma con i fatti usano armi per acquisire e conquistare sempre più controllo mondiale. Noi porelli contiamo come Il Renzi. Lasciamo fare anche a Putin, ciò che fanno altri, siamo diventati illiberali?
Scritto da disillusodallapolitica il 2/3/2014 alle 10:09
@ Eumeo, sempre a proposito dell'altro uomo della Provvidenza il decisionismo dell'attuale (meglio il velocismo di un peso piuma, come dice Sartori) rispetto all'asserito immobilismo lettiano, me ne ricorda un'altra, celebre, "marciare, non marcire", se non anche "noi tireremo dritto". Forse la buonanima aveva ragione quando diceva "si stava meglio quando si stava peggio".
Scritto da domenico nitopi il 2/3/2014 alle 10:15
Non dubitavo; la gravissima situazione determinata e/o appoggiata dall'imperialismo in Ucraina ( ma prima in Siria o ancora in Venezuela ecc. ecc.), i simboli del neonazismo, proprio così, tornati in scena, le violenze anticomuniste e antisemite, non possono che preoccupare moltissimo.
Scritto da Elio Giacometti il 2/3/2014 alle 10:26
@Adamoli,In linea di massima condivido l'opinione di @Elio Giacometti, anche per un semplice motivo: nessuno ha fatto niente anche nella storia recente per evitare di vedere le cose o bianche o nere. Ani a me semra che il nero sia il colore predominante. e il bianco si sia fortemente ridimensionato, però è pur vero, bisogna sempre guardare avanti, piazza Tienamen lo insegna. P.S. vado a memoria, quindi mi scuso per l'eventuale errore nel riportare il nome di quella piazza tragicamente nota.
Scritto da disillusodallapolitica il 2/3/2014 alle 10:28
Federica Mogherini (???) ministro degli Esteri (!!!),, Roberta Pinotti (la generalessa) ministro (!!!!!) della Difesa (!!!!),; se stesso ministro (!!!) alla Cultura (ha scritto due libri...invenduti). E Lapo Pistelli (l'antico amico-nemico di Renzi) vice ministro agli Esteri. E ancora: Pierpaolo Baretta sottosegretario all'Economia; Giancluadio Bressa sottosegretario agli Affari Regionali. Infine il "colpogrosso": il braccio destro del capo, Antonello Giacomelli (il "Verdini" del Pd) sottosegretario allo Sviluppo con la "imponente" delega alle Comunicazioni. Dario Franceschini e la sua corrente (AreaDem) hanno fatto filotto. "E poi uno dice che buttarsi su Renzi non paga" (Totò...o quasi). Ma l'abbuffata franceschiniana ha preteso un sacrificio: Lele Fiano. Essere bravi e modesti nella corte del "ras di Ferrara" non paga...
Scritto da Nino Nico Russo il 2/3/2014 alle 12:35
In buona parte il Governo Renzi si presenta deludente !?!??
Scritto da Claudio Bianchi il 2/3/2014 alle 13:39
A chi vuole parlare di ucraina, consiglio di leggere l'avvenire di oggi..http://www.avvenire.it/. Un grande pasticcio in cui i protagonisti agiscono al contrario www.avvenire.it
Scritto da Giuseppe Meroni il 2/3/2014 alle 13:45
Sinceramente non so proprio come l'europa potrebbe ricoprire un ruolo determinante, dato che non ha una politica estera comune...dovrebbe ricoprirlo, su quello sono d'accordo.
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/3/2014 alle 13:47
Giuseppe, direi che forse è lì per fare esperienza (qualcuno parla già di uno stage ben retribuito), per ricreare una classe dirigente che al paese manca, Federica Mogherini è una preparata. Il problema che tu sollevi è comunque reale: in quella posizione serviva una persona già nel "contesto", conosciuta e in grado di far pesare la posizione. E' proprio il caso di dirlo: la vecchia politica (direi anche la politica della prima repubblica) era un'altra cosa, di sicuro più credibile. Ma d'altra parte, visto che siamo in Lombardia, vorresti paragonare il giovanilismo attuale per l'agricoltura con l'esperienza e la competenza del compianto Filippo Maria Pandolfi?
Scritto da Loris Costa il 2/3/2014 alle 13:59
L'Italia è fuori dai giochi per la questione Crimea con o senza il nuovo ministro.
Scritto da Leopoldo Parada il 2/3/2014 alle 15:16
La nostra diplomazia ha sempre avuto e svolto un ruolo ... Importante. .... Oggi l'incognito !!!
Scritto da Claudio Bianchi il 2/3/2014 alle 15:33
L'Italia ha sempre avuto un ruolo nelle questioni Est Ovest e in tutte quelle africane e mediorientali. Senza voler richiamare esperienze ambiegue (tipo la penatagonale di demichelisiana memoria) in tempi più recenti(ssimi) nelle controversie tra Russi e Ucrani sul gas ha avuto un ruolo l'Eni con le sue competenze tecniche per l'utilizzo di misuratori dell'erogato da Gazprom agli ucraini e per l'utilizzo dei residui di gas nelle tubature fondamentali per il rifornimento dell'europa (3-4 anni fa ricordiamocelo la crisi Russia Ucraina aveva lasciato a secco diversi stati cento europei, in particolar modo la Bulgaria). Anche impedire che la gente soffra, che le guerre commerciali facciano danni è compito della politica, magari attuata, come al tempo di Mattei, con il braccio economico dell'Eni. Ma va fatto. Appunto: oggi l'incognito!!
Scritto da Loris Costa il 2/3/2014 alle 16:02
Meglio che non parliate di gas...e soprattutto di Gazprom...parliamo di autodeterminazione cortesemente..
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/3/2014 alle 16:28
Che Kiev paghi, una volta per tutte, la fattura del gas alla Russia. Inoltre, rispetti le minoranze russe in Ucraina, lo Stato di Crimea e gli accordi sulla base navale. Un paese a sovranità limitata dovrebbe evitare inutili sceneggiate internazionali
Scritto da Leopoldo Parada il 2/3/2014 alle 17:28
Gli avvenimenti dell’Ucraina dimostrano come l’Europa dei popoli, a tutela della libertà e dell’autonomia degli Stati, sia ancora sentita; che la memoria di una comune esperienza storica non è stata cancellata, che il cristianesimo ha unificato la cultura europea e ha creato una civiltà originale e costituisce l’ humus” dove la democrazia è viva e vitale. L’Europa è importante non solo come mercato ma anche e soprattutto come comunità di valori. L’unità europea comporta, come desiderava Alcide De Gasperi, anche una difesa comune oltre che una economia comunitaria. Purtroppo i Paesi che l’hanno costruita non si ricordano più di un passato di guerre, di conflitti, di spietata concorrenza quale era prima. La Germania, che è stata unificata nello stesso periodo dell’Italia e che aveva gravi problemi, è riuscita, anche grazie all’Europa, a diventare un grande Paese e dopo la riunificazione degli anni novanta ha risolto e ha integrato la Repubblica paracomunista dell’Est che poteva diventare il suo Mezzogiorno, una palla al piede della sua economia. L’Italia, che è tra i Paesi fondatori dell’Unione, mostra poco o nullo interesse per l’Unione, non riesce neppure a utilizzare gli aiuti disposti a nostro favore, dimentica che è l’unica realtà nella quale possono trovare soluzione i nostri problemi non solo economici, ma di sviluppo e di democrazia. Purtroppo i nostri politici non ne sono convinti: Lega e Movimento 5 Stelle sono apertamente contrari alla moneta comune, Forza Italia è reticente e ambigua. Anche il Partito Democratico non brilla per europeismo. L’altro ieri ha aderito ufficialmente al Partito Socialista che nella storia unitaria dell’ Europa non ha mai dato un contributo qualificante ed è sempre stato trascinato dai Popolari; poteva individuare un nuovo ruolo per gli esangui partiti europei che non riescono a contenere la deriva populista che fa dell’Europa il capro espiatorio per nascondere tutte le insufficienze e le lacune nazionali. Al congresso di Roma Renzi ha trattato il tema con estrema superficialità a base di slogan e senza alcuna riflessione sul ruolo dei partiti in Europa che sono soltanto delle esili strutture burocratiche alle dipendenze dei gruppi parlamentari. Poteva trattare per creare un soggetto nuovo, più aderente alla linea del P.D. che diventa il primo partito perché gli altri socialismi nazionali sono minoritari, poteva anche indicare la necessità di un nuovo ruolo per questi partiti sovrannazionali. C’è stata troppa premura e troppo calcolo strumentale; è stato un errore perché il Partito Democratico rinuncia alla sua originalità che è quella di cambiare le cose, il modello di sviluppo. E’ il prezzo chiesto da Cuperlo e dai post-comunisti e Renzi lo ha pagato in contanti. Attenzione: a Maggio ci sono le elezioni per il Parlamento Europeo: non servono soltanto a conquistare seggi ma soprattutto (lo diceva Luigi Sturzo) sono lo strumento per diffondere le idee che costituiscono la leva del cambiamento.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 2/3/2014 alle 17:35
Il tutto edulcorato dalla superficialità con cui Renzi ha liquidato il tema Europa: al PD di Renzi l'EU interessa solo se ha riverbero sulle sue scelte ... ; l'EU dei Popoli con valori ed identità non è di suo interesse ! Sparite totalmente le radici EU nell'etica cristiana e nell'umanesimo; il capo dello Stato aveva richiesto "poi coraggio all'Europa" , Renzi l'ha ignorato !! De Gasperi , Adenauer , Shuman .....
Scritto da Claudio Bianchi il 2/3/2014 alle 18:11
Al momento, Francia e Usa hanno dichiarato che non parteciperanno alle riunione preparatorie del G8, come la Gran Bretagna, che ha pure mandato Hague a Kiev; il Canada ha richiamato l'ambasciatore. Hanno parlato il Papa, l'Onu, la Nato. E l'Italia? Ah, sarebbe in corso un vertice tra Renzi, Mogherini e Pinotti. Magari decideranno di boicottare il campionato di tiro alla fune! E vi ricordate le polemiche dei renziani per la presenza di Letta a Sochi, per la questione dell'omofobia? Ridicoli!
Scritto da domenico nitopi il 2/3/2014 alle 18:35
Sulla questione Ucraina temo che la approssimazione maggiore non sia quella delle due debuttanti (e dilettanti) nostrane ministre (degli esteri e della difesa) quanto piuttosto della Unione europea (che ha apertamente sostenuto una opposizione in un paese diviso etnicamente in due dalla storia) (ovviamente in Italia nessuno ha finora parlato della Ucraina e del suo passato oltre che della Crimea, antica colonia genovese da cui arrivò la peste del 1300 e terra che fece la fortuna del biellese La Marmora)...Un disastro totale! La Ashton messa lì perché è una inetta fatta e finita (al pari del tandem Barroso e Von Rompuy, come peraltro tutti gli altri eurocommissari scartini dei singoli stati)...Alla fine Putin se la canterà e suonerà a suo piacere (e col cavolo che rinuncia alle basi della Crimea) con buona pace dei proclami ("non andiamo al G20 di Soci": una barzelletta..). Spero solo che vi sia una separazione consensuale tra ovest e est della Ucraina senza conflitto (spazi di mediazione non ne vedo molti in quell'ambito)
Scritto da Fabio Michelone il 2/3/2014 alle 19:04
Siamo sopravissuti a Frattini e a Terzi di Sant'Agata direi che comunque la Mogherini e' un passo avanti. A volte l'ignoranza è una forza.
Scritto da Flavio Argentesi il 2/3/2014 alle 19:07
La Russia ha interessi strategici in Crimea. Anche gli Stati Uniti avevano interessi strategici nella crisi di Cuba. I rischi di oggi sono ben inferiori a quelli di allora. Ci sarà molto rumore, ma ad Occidente non c'è alcuna volontà di esasperare la crisi. Non penso che la Germania si preoccupi oltre il necessario per la Crimea. Gli Stati Uniti sono lontani e pensano al Pacifico. Quanto a noi, siamo un minore di provincia.
Scritto da ulderico monti il 2/3/2014 alle 19:16
Aumentano i miei dubbi, il tema delle divisioni tra buoni e cattivi è sempre un argomento interessante e pieno di fascino, è come il gioco della torre. Si dice, che le questioni non sono solo bianche o nere, poi le categorie diventato comunisti e post comunisti, contro l'esercito del bene. Invece di capirne di più, aumenta la mia confusione. Su Renzi lo dico ora, è tra un personaggio di Dario Fo e Mr. Bean, e leggendo i vs post credo di non sbagliarmi.
Scritto da disillusodallapolitica il 2/3/2014 alle 19:21
Anzi no, da qualche minuto anche il governo italiano ha fatto sentire la sua flebile voce, associandosi, per non compromettersi, "alle pressanti richieste della comunità internazionale". Fossi Berlusconi, stasera stessa mi recherei a Mosca per incontrare Putin (magari solo per parlare di bunga bunga). Vuoi mettere il ritorno d'immagine in termini di statista di statura internazionale, in confronto ad un governo che, buon ultimo, sa solo fare note di protesta?
Scritto da domenico nitopi il 2/3/2014 alle 19:58
Il caso dei due Marò è emblematico per domostrare la nostra inconsistenza a livello internazionale. Si può immaginare quale peso possiamo avere in questionii che riguardano tensioni legate ad interessi di dipendenza energetica. Sino a quando si sceglieranno le persone non per le loro qualità e competenza ma solo per appartenenza e fedeltà ai capi, che diventa l'unica discriminante prioritaria per la selezione, dubito che riusciremo ad avere elementi di qualità internazionale.
Scritto da Alessandro Milani il 2/3/2014 alle 20:10
Adamoli, fallo sapere anche a Renzi Mandrake, dato che è un evidente segno di abdicazione rispetto alla politica estera italiana, già molto sgangherata ma che con la Bonino aveva almeno un po' di dignità.
Scritto da Pierluigi Galli il 2/3/2014 alle 20:32
Voglio proprio vedere cosa farà Renzi con Lupi: il quale sarebbe indagato dalla Procura di Tempio Pausania per abuso d'ufficio; stessa ipotesi di reato già contestata da tempo da altra Procura alla Lanzetta. Ricorderete la battaglia dei renziani contro la De Girolamo, costretta alle dimissioni, giustamente (non ci devono essere ombre su un uomo pubblico), seppure nell'ottica strumentale di logoramento del governo Letta. L'Italia cambia verso!
Scritto da domenico nitopi il 2/3/2014 alle 20:54
Delusione? ma la sua fiducia in renzi mandrake non può deluderla.Mi dispiace molto per la Bonino fatta fuori come Letta.
Scritto da Alessandra Bollini il 2/3/2014 alle 20:57
@Camillo Massimo Fiori. I richiami a De Gasperi e Sturzo sono assolutamente giusti. Bisogna rifarsi a quell'Europa non all'Europa dei mercanti e dei mercati. Serve una visione che s'è persa da parte dei popolari e che è stata troppo ambigua da parte dei socialisti.
Scritto da Maurizio il 2/3/2014 alle 21:13
La mia memoria non è' più' quella di un tempo. Non riesco ha ricordare cosa ha fatto di significativo la Bonino nel governo Letta. Qualcuno può aiutarmi?
Scritto da Flavio Argentesi il 2/3/2014 alle 22:33
Se in Europa e in medio oriente dici Bonino sanno chi è (come commissario aveva fatto molto) già un passo avanti rispetto ad una ministra che di estero ha solo esperienza nell' Erasmus.
Scritto da Pierluigi Galli il 2/3/2014 alle 23:00
@Tutti, mettetevi l'anima in pace, il problema Crimea-Ucraina e un problema "Russo". Punto. L'Europa conta meno del 2 di picche, qualche flebile parolina solo da Germania-Inghilterra e Francia. Ci penseranno Russia e America a farsi gli interessi e affari "loro". Noi al massimo passeremo alla cassa per "pagare".Lasciate stare in pace la povera Mogherini. In Italia nessun'altro su questo argomento potrebbe fare miracoli.Speriamo almeno che tra gli Ucraini ci siano meno vittime possibili.
Scritto da robinews il 2/3/2014 alle 23:00
Certo Emma ha fatto bene come commissario europeo. Anche Monti aveva fatto bene a Bruxelles. Posso dirlo con cognizione di causa perché c'ero anch'io a Bruxelles allora. Come ha detto il presidente Prodi un politico deve rendersi conto di quando "the game is over". E sono convinto che il tempo della Bonino è passato. Le relazioni servono poco perché il mondo cambia rapidamente.
Scritto da Flavio Argentesi il 2/3/2014 alle 23:30
La Diplomazia non è appannaggio diretto del Ministro degli Affari Esteri, ma dei Diplomatici. Il Ministro agisce tramite i suoi ambasciatori. Che dire della Bonino? Non mi pare che abbia portato a casa qualche risultato esaltante nel risolvere alcuni problemi rimasti aperti che erano insoluti e tali sono rimasti. E poi finiamola con tutti questi personaggi immortali che, a guardar bene, non hanno mai creato valore aggiunto. Per l'Ucraina, la Bonino, cosa avrebbe fatto di diverso?
Scritto da Sic Est il 2/3/2014 alle 23:56
@Flavio Argentesi - h.22,33 - Emma Bonino ha "sbugiardato" (anche con una telefonata personale) il segretario dell'ONU che aveva osato affermare che quella dei nostri marò era una questione bilaterale tra Italia e India. Ho dimostrato che i nostri soldati erano in missione internazionale antipirateria. Ha sollecitato e avuto il sostegno dell'Euriopa, che ha sospeso le trattative commerciali con l'India e si è fatta garante del buon diritto dell'Italia. E' così che si fa politica.
Scritto da CMF il 3/3/2014 alle 00:16
Ricordo che per i due Marò c'è stato tanto rumore per poi non risolvere nulla, per i due operai in Libia il risultato è opera di un percorso che non rispondeva a lei in prima persona,In relazione al caso legato all'espulsione dall'Italia della moglie di Mukhtar Ablyazov, Alma Shalabayeva, e della loro figlia, nel luglio 2013 mi pare che le dimissioni fossero d'obbligo. Se è conosciuta per i suoi fallimenti non credo sia un curriculum di tutto rispetto. Ammesso che non ci si abitui all'attualità dove le parole contano più dei fatti.
Scritto da Alessandro Milani il 3/3/2014 alle 08:11
@Camillo Massimo Fiori (17.35) - Si, le elezioni sono davvero lo strumento più potente per diffondere le “idee che costituiscono la leva del cambiamento”. E’ l’unica occasione in cui si parla al popolo che sembra in buona parte ascoltare. E’ ancora più vero per il voto per l’Europa in un’Italia che anche quando era fortemente europeista viveva questa condizione con poca partecipazione e in modo distratto. Figuriamoci oggi con la crisi in corso e molti partiti e movimenti che vogliono scaricare tutte le responsabilità sull’Europa e sull’euro. Saremo investiti dalle questioni economiche, dal 3% del rapporto deficit-Pil, dal fiscal compact, dai tassi di disoccupazione, dalle difficili relazioni con la locomotiva tedesca. Inevitabile e giusto. Ma c’è molto altro, c’è un modello di democrazia da difendere e migliorare con i necessari correttivi se l’Europa vuole essere concretamente faro di civiltà anche per il futuro. La campagna elettorale è ancora più importante del passato perché, come dici tu, i partiti oggi si presentano come “esili strutture burocratiche” con una vita interna rattrappita e con una delega ampia ai gruppi dirigenti nazionali. Sostengo la leadership di Renzi ma questo non mi impedisce di vedere i limiti della sua azione di cambiamento del Pd, soprattutto dopo che ha voluto a tutti i costi andare al governo. Una maggiore attenzione ai padri dell’Europa dei popoli sarà indispensabile da parte nostra. E’ una campagna che dovremmo combattere anche noi alla base con tutti i mezzi che abbiamo. E la Rete, che piaccia o no, è uno mezzo insostituibile e influente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2014 alle 08:57
Quando anche un ex democristiano ultra conservatore impenitente come @CMF, per infierire contro Renzi e il suo governo usa la Bonino, siamo sull'orlo del ridicolo. Ma se l'avete criticata e contrastata apertamente come "radicale" per aver combattuto per tutti i valori di libertà civile e sociale (aborto, droga, divorzio...), ora è da ridere che risulta essere stata la migliore ministra degli Affari Esteri. A forza di guardare il mondo reale con la propria miopia intellettuale, e sempre con la testa rivolta al passato –solo quello che conviene–, alla fine si prendono cantonate mica da ridere. L'Ucraina non è una questione semplice. I russi hanno degli interessi strategici che non possono essere sottovalutati. E anche l’Europa dell’Unione, noi compresi, ha interessi che non possono essere taciuti, in termini di real politik. Chi andrà a morire per Kiev? Faccio l’appello, avanti il primo.
Scritto da Sic Est il 3/3/2014 alle 08:58
Il Ministro degli Esteri non è un capitano che firma una condotta e va alla ventura. Emma Bonino è una signora di intelletto e di carattere, ma il Paese è macchiettistico - con la settantina di governi che si sono avvicendati - e sussidiario di politiche esterne definite comunitarie. In sostanza a un ministro italiano si chiede che sappia comportarsi bene a tavola. Uno via l'altro, chi li conosce? Se fossimo seri e non pulcinelleschi, avremmo rivendicato da decenni l'Istria e la Dalmazia.
Scritto da eumeo il 3/3/2014 alle 09:13
@Alessandra Bollini (20.57) - La mia fiducia in Renzi è sempre sotto controllo. Se tu mi leggessi (scusa il "tu" ma faccio così con tutti) con più attenzione e senza essere prevenuta te ne renderesti ben conto. Non avevo visto altrettanta franchezza critica da parte tua con il Pd che passava da sconfitta in sconfitta perfino quando era più difficile perdere che vincere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2014 alle 09:32
L'ampiezza della questione Crimea è di molto superiore alle mie conoscenze sul tema. Ho compreso che sia Timoshenko che Yanukovich, in maniera diversa, sono divisivi. Che nessuno, concretamente, può o vuole fronteggiare Putin. Che l'Europa è ancora una volta debole. Su un tema diverso, quello del PD nel PSE, concordo con Fiori, che riporta esattamente quanto era nella testa di chi fondò il PD. Il PPE d'oggi è dannoso. Il PSE inservibile. La campagna elettorale, temo, sarà una nuova vetrina.
Scritto da FrancescoG. il 3/3/2014 alle 10:08
Bravo Adamoli. Ho già scritto a Renzi dicendogli che anch'io sarei potuto essere un buon ministro. Peccato che preferisco lavorare piuttosto che fare il portaborse come la Mogherini.
Scritto da Mattia Colombo il 3/3/2014 alle 10:21
Diciamo che Adamoli incarna il pensiero libero di chi ha votato Renzi ma ne può anche criticare taluni aspetti (in questo periodo tanti) e mi trova completamente d'accordo con lui... Per i fans del Renzismo, in cerca di posti e visibilità a tutti i livelli, e per gli anti a prescindere, carriera assicurata ma dignità sotto i i piedi..
Scritto da Alessandro Duina il 3/3/2014 alle 10:39
Caro Giuseppe, credo che sia fondamentale ricominciare a vivere il partito come un momento diverso di sintesi di varie esperienze e competenze. Leggo in giro le molte critiche al nostro ministro degli esteri e appunto mi domando che momento stiamo vivendo. È urgente ripensare alle scelte per formare una compagine ministeriale e per gli incarichi che un partito ritiene di affidare. Qui sta il punto: o si riesce a fare sintesi di percorsi individuali e collettivi (di culture e esperienze) o la fedeltà al capo sarà davvero l'unico pass per andare avanti. Io in questo scorgo pericoli seri. Qui, in questa fase storica, pare si sia dimenticato che non esiste solo l'economia ma che la responsabilità di una paese ha implicazioni molteplici e impreviste. Purtroppo stiamo cedendo all'eccesso di semplificazione e al risvolto mediatico dell'amministrare. Invece costruire e dare risposte è competenza, fatica e talvolta genio e fortuna. Sì, innoviamo ma l'Italia è un patrimonio comune e plurale. Non si puó parlare ad una parte sola della società. Le istituzioni non si occupano neanche con spoil system ma si preservano come momento di unione e riferimento collettivo.
Scritto da Loris Costa il 3/3/2014 alle 11:03
@Sic Est – Della definizione di “ex democristiano conservatore impenitente” mi interessa meno di zero. Si vede che Sic Est non conosce la mia storia. Quanto alle mie idee (libere e indipendenti) possono risultare “vecchie” solo per i “nuovisti” politicanti che basano la loro pseudo cultura sui titoli dei quotidiani e che non si sforzano di analizzare le idee nel nuovo contesto globalizzato. Hanno come paragone la “società fordista” che non esiste più e non sanno neppure cos’è e come si declina la “società post-moderna” del futuro. In queste polemiche a buon mercato non c’è nessuna eco degli importanti contributi che vengono dalla scuola dei nuovi scienziati della politica, al di qua e al di là dell’Atlantico. Risulta cosi molto più facile rifugiarsi nelle definizioni personali offensiva che argomentare sulle ragioni di dissenso.
Scritto da CMF il 3/3/2014 alle 11:36
@ Francesco G- La Crimea non è lontana, riguarda anche la nostra storia. La partecipazione del piccolo Piemonte alla guerra del 1853-56 consenti il riconoscimento del buon diritto dell’Italia a costituirsi in Stato autonomo e indipendente. Artefice (discusso) del Risorgimento italiano fu il Cavour che inizialmente voleva che il nuovo Regno fosse limitato al Nord in quanto era ben cosciente della terribile dualità tra regioni settentrionali e quelle del Regno borbonico. Si arrese all’iniziativa popolare di Garibaldi (concordata a sua insaputa con il re Vittorio Emanuele) ma si rifiutò di realizzare il federalismo temendo la fragilità del nuovo Stato unitario. Invece il Sud fu sempre fedele, anche nei momenti più difficili e critici, all’unità italiana. Cavour fu un uomo assolutamente libero, coerente e coraggioso che non volle mai cercare la popolarità a buon mercato ma agiva per il bene dello Stato. Dopo di lui furono assai pochi gli statisti della sua tempra. Dopo la sua precoce morte non gli furono risparmiati giudizi preconcetti; il re Vittorio Emanuele arrivò al punto di vietare ai principi reali di partecipare ai suoi funerali; Garibaldi rifiutò qualsiasi espressione di cordoglio e persino Cattaneo disse che era morto un “idiota” . Consiglio di leggere la bellissima biografia di Rosario Romeo in edizione Laterza.
Scritto da CMF il 3/3/2014 alle 12:00
Vista la delicatezza della questione Ucraina però non credo che alcun tipo di ministro italiano possa svolgere un ruolo "leader" sul fronte negoziale diretto con la Russia. L'Italia deve essere leader all'interno del fronte UE, limitando i colpi di testa franco-tedeschi, e spingere affiché l'UE sia leader e unita! I legami che abbiamo con la Russia non possono farci prendere decisioni affrettate o drastiche. Serve moderazione, cautela e tempo. Come diceva Kennedy "non dobbiamo mai negoziare per timore, ma non dobbiamo mai avere timore di negoziare". E non credo, vista anche la delicatezza del periodo e della questione, che il mandato in scadenza di Scaroni sia una bella notizia (mai avrei pensato di dirlo) In fondo è il min. degli esteri ombra.
Scritto da Federico Antognazza il 3/3/2014 alle 12:14
@Federico Antognazza (12.14) - Azzeccatissima la citazione di Kennedy. Tu dici che l'Italia dovrebbe essere leader all'interno del "fronte UE". Lo penso anch'io. Diciamo che al momento siamo sotto questa soglia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2014 alle 13:11
@Giuseppe. Sicuro. Siamo diventati marginali in UE per carenza di competenza di chi ha avuto responsabilità. Di chi andava ai tavoli europei o per obbedienza o per vanto. Siamo stati spettatori in molti processi decisionali, finendo per subire decisioni cucite ad hoc su altri, ma non per cattiveria, ma per assenza di negoziazione. E' ora di invertire la tendenza se davvero noi crediamo a una nuova europa unita! Troppo spesso ci siamo dimenticati che anche grazie a noi è nata l'Europa...Il tempo dell'inversione di rotta è giunto, altrimenti finiremo oltre la periferia, e a rimetterci non saremo solo noi, ma l'intero sistema europeo.
Scritto da Federico Antognazza il 3/3/2014 alle 14:19
@Domenico Nitopi, vorrei dire che in questa maniera non si va da nessuna parte: se sono i magistrati a decidere della politica con gli avvisi di garanzia! a meno che il tuo rigore non sia a senso unico: cioè se riguarda gli avversari politici è opportuno prendere decisioni.Vedo con molta preoccupazione il ritorno sulla scena politica di Rosy Bindi, e del suo falso moralismo. A mio avviso il bersaglio grosso è Renzi ed il suo Governo, e Gentile è soltanto una opportunità. Vedremo nei prossimi giorni come andranno le cose. Ma al PD vorrei dire che al momento Gentile non è indagato, mentre la Barracciu sì, ed allora che fine fa l'opportunità
Scritto da Mario Diurni il 3/3/2014 alle 14:25
La Crimea è russa da sempre, e la Russia l'ha ripresa senza sparare un colpo ( per fortuna ), perché la popolazione vuole stare con la Russia. Va detto però anche delle politiche estere avventuristiche e sventate di Obama, e degli USA che hanno finanziato la rivolta ( denaro e forse uomini) in Ucraina, contro un Governo,è vero corrotto, ma eletto democraticamente. Come pensavano ( forse anche la Merkel ), che Putin e la Russia avrebbero reagito ad un'ingerenza a casa loro? Con troppa fretta è stato deciso di far entrare le Repubbliche Baltiche nella UE ( quanti paesi siamo? 27?) senza avere una minima idea di integrazione politica, di politica comunitaria, di difesa comune etc. Come non dare ragione a @CMF? Massimo condivido in pieno la tua analisi sulla pochezza della politica italiana in generale nei riguardi della UE.
Scritto da Mario Durni il 3/3/2014 alle 14:34
@Federico Antognazza. Ho vissuto per oltre 30 anni le frustrazioni della maggior parte dei funzionari italiani della Commissione Europea. Le posso assicurare che la tanto vituperata burocrazia di Bruxelles e' infinitamente piu' capace e produttiva di quella italiana. La marginalita' e l'incompetenza della rappresentanza dei governi italiani nelle istanze comunitarie e' un fatto storico che dura da sempre. Nessuno e' riuscito a cambiare veramente questo stato di cose. Forse solo Romano Prodi ha portato qualche leggero miglioramento poi tutto e tornato immediatamente all'ordine naturale con Berlusconi e D'Alema. Non credo proprio che Renzi sara' capace di alterare la situazione.
Scritto da Flavio Srgentesi il 3/3/2014 alle 14:38
Non ho la tendenza ad offendere nessuno e tantomeno sono un nuovista neoliberista. Liberal, sì, ma nel significato dello slang politico di oltremanica. Cultore di Keynes, studiato negli anni sessanta con il dovuto approfondimento seguendo gli indirizzi di Paul Samuelson, ma consapevole che non siamo più negli anni trenta. Se nel mio intervento c’era traccia di insulto, faccio umile ammenda (magari cospargendomi di cenere il capo, considerato che siamo in tema). La Bonino, comunque, carissimo @CMF, conoscerà bene le lingue, avrà confidenza con Ban Ki-moon, ma come Ministro degli Affari Esteri, non mi risulta che abbia portato a casa risultati significativi tali da identificarla come la migliore. E non mi riferisco solo al caso dei Marò. Alla Mogherini diamo il tempo di dimostrare, ufficialmente, quello che non sa fare e, allora la critichiamo, non prima. Infine, ognuno ha la sua “storia personale” che, nella peggiore delle ipotesi, se non è servita ad “educare” gli altri è utile per scrivere le proprie memorie.
Scritto da Sic Est il 3/3/2014 alle 14:54
@Flavio Argentesi (14:38). Ha perfettamente ragione. Noi critichiamo la Eurocrazia, ma facciamo finta di non sapere che tanta parte della nostra uscita da una medioevale mediocrità lo dobbiamo a Direttive e Regolamenti Comunitari che ci hanno obbligati a farlo.
Scritto da Sic Est il 3/3/2014 alle 15:03
Federica Mogherini subisce un diffuso atteggiamento molesto legato al ruolo di ministro degli esteri. O si ha il coraggio di dire che quel ruolo spettava a D'Alema, oppure una persona vale l'altra, verificato i successi internazionali della diplomazia italiana, guidata negli ultimi anni da ministri ben più esperti di lei.
Scritto da Angelo Ruggeri il 3/3/2014 alle 16:27
@Angelo Ruggeri (16.27) - Nel post dico apertamente che D'Alema sarebbe stato molto meglio della Ashton per gli Affari Esteri dell'Europa. Come ministro italiano e con Renzi premier no. Ma mi aspettavo una persona più preparata ed esperta della Mogherini. O dobbiamo dire che basta la buona volontà e qualche anno di Parlamento per esercitare un ruolo così complesso e problematico sulla scena internazionale?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2014 alle 16:52
@Giuseppe Adamoli, credo che Federico Antognazza abbia gia' dato risposta al tuo quesito. Il ministro degli esteri e' solo una interfaccia che puo' assumere la forma della competenza e dei contatti o quella dell'inesperienza e del nuovo. Tra le due non c'e' una reale differenza. Il vero motore delle posizioni che saranno prese sono gli interessi fondamentali che vengono espressi e spinti in avanti dai veri gestori della politica estera vedi ENI ad esempio. La buona volonta' non c'entra quello che conta sono le risorse, i commerci, le alleanze. La Russia e' un partner strategico dell'Italia l'Ucraina non e' niente pertanto al di la' di una condanna di rito l'Italia e la UE saranno con la Russia.
Scritto da Flavio Argentesi il 3/3/2014 alle 21:39
Ma quando lo capite che sono manovrati dal sistema finanziario,Renzi e Grillo sono 2 pedine per distogliere l'attenzione reale della politica.
Scritto da Antonio Tieso il 3/3/2014 alle 21:40
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