Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/3/2014 alle 15:49


L’ho già scritto altre volte: vorrei poter fare un giorno il mio testamento biologico dentro i limiti di una legge dello Stato saggia ed equilibrata.
Giustissimo il richiamo del Capo dello Stato al Parlamento affinché “non ignori i problemi delle scelte di fine vita”. Sono contrario ad ogni forma di eutanasia ma da questo al nulla di oggi passa un mare di differenza. Sarebbe l’occasione per dare più informazioni e creare maggiore cultura e sensibilità in materia di cure palliative, di terapia del dolore, di accanimento terapeutico, temi sui quali è caduto il silenzio.
Non abbiamo bisogno di una legge che sia il frutto di uno scontro ideologico ma piuttosto il risultato di un confronto di idee che metta al bando superficialità, banalità, pregiudizi. Occorre viceversa, oltre a molta umanità, anche conoscenza tecnica ed esperienza specifica. Proprio per questo mi limito ad esprimere il mio sentimento senza entrare nel merito delle soluzioni possibili.
Non sarebbe giusto fissare una data per l’approvazione della nuova normativa come il governo sta cercando di fare per le riforme istituzionali ed economiche. Sarebbe però necessario che si fissasse almeno l’inizio della discussione interrotta nella scorsa legislatura.
Non capisco sulla base di quale parametro etico, civile, sociale, politico si possa affermare che questo è un problema che può essere continuamente rinviato o archiviato.

Commenti dei lettori: 42 commenti -
"non capisco sulla base di quale parametro etico, civile, sociale, politico si possa affermare che questo è un problema che può essere continuamente RINVIATO O ARCHIVIATO"? La risposta è molto semplice, perchè abbiamo un parlamento senza etica, incivile, asociale, impolitico. Gente molto poco On.le che si merita solo calci ....Non completo la frase perchè se no qualcuno mi da subito del fascista. Quanto ai soliti appelli nel vuoto del P.d.R. dico solo che CHI SI SOMIGLIA SE PPIGLIATO! O no?
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 16:32
@Giuseppe Adamoli. Se la Balena Bianca fosse stata guidata da "mentalmente giovani e innovativi" come sei tu, sicuramente non si sarebbe spiaggiata mai. D'accordo su tutto: se ne discuta, seriamente, senza filtri ideologici.
Scritto da Sic Est il 19/3/2014 alle 17:11
Parlare di questo argomento sul blog non è facile perché si rischia la cagnara. Se lo fai vuol dire che hai fiducia nei lettori. Complimenti quindi a tutto il blog.
Scritto da Carlo Bolombo il 19/3/2014 alle 17:14
Buon onomastico.
Scritto da Franca Airaghi il 19/3/2014 alle 17:17
siamo già in un ambiente sociale o ambientale... che favorisce..la moria...a parte gli scherzi la felicità sarebbe anche abbinata alla possibilità di vivere sempre più..ma non proprio vivendone in funzione..con ossessione..quindi basterebbe mettere al bando la deturpazione ambientale, o dell'aria, l'acqua e il cibo in generale, per assicurare un avvenire migliore.
Scritto da zva il 19/3/2014 alle 17:19
Hai abbastanza ragione ma solo abbastanza. Oggi i problemi urgenti sono quelli economici e occupazionali. Questi argomenti aprirebbero uno scontro ideologico che renderebbe difficile affrontare serenamente tutti gli altri chi sono obiettivamente più prioritari.
Scritto da Reality il 19/3/2014 alle 17:52
Il problema, caro Giuseppe, era sollevato in termini di negazione della possibilità della legge a intervenire, dai sostenitori dei cosiddetti valori non negoziabili. Concordo con convinzione con te su quanto chiedi.
Scritto da Mario Fappani il 19/3/2014 alle 18:12
La tematica è delle più complesse. Ritengo, tuttavia, che morire con dignità sia non solamente un legittimo desiderio ma un vero e proprio diritto, inviolabile, dell'uomo. Voluntas aegroti suprema lex est, dicevano quelli che se ne intendevano. Purtroppo, anche in materia, e pur essendo stato la culla del diritto, il nostro Paese è buon ultimo (in Germania e Francia, ad esempio, già da qualche anno vigono specifiche leggi sul fine vita). E lo rimarrà ancora per molto, purtroppo.
Scritto da domenico nitopi il 19/3/2014 alle 18:49
Speriamo che riprendendo il dibattito sul fine vita non si torni alla solita musica del partito della vita contro il partito della morte. Questo modo di fare sarebbe scandaloso e non porterebbe nessun risultato. Controproducente e negativo su tutta la linea.
Scritto da Mario T. il 19/3/2014 alle 19:10
Da cristiano cattolico professante ho difficoltà ad affrontare certi temi senza rifarmi alla educazione ricevuta. Non mi permetto di giudicare o condannare chi ha una visione diversa del problema e vorrei che la cosa fosse reciproca. Purtroppo devo però confermare che spesso non è cosi e chi si permette di dissentire è messo a tacere con supponenza e arroganza. Solo aprendo un dialogo che permetta pari dignità si potrà intraprendere un cammino che ci porti a condivisioni; sino a quando l'atteggiamento è del tipo "Guelfi o Ghibellini" il traguardo tenderà ad allontanarsi.
Scritto da Alessandro Milani il 19/3/2014 alle 20:16
Alle 17,14 ho sbagliato a scrivere il cognome, sono Carlo Colombo.
Scritto da Carlo Colombo il 19/3/2014 alle 20:58
Renzi aveva promesso che questo punto insieme alle unioni civili sarebbe stato dentro il programma di governo ma poi non s'è più sentito niente. Per responsabilità di Alfano o perché lui stesso non ci credeva? Mah!
Scritto da Laghetto rosso il 19/3/2014 alle 21:51
@Robinews, il tuo disprezzo per Napolitano è patologico e ridicolo.
Scritto da Iscritto Varese il 19/3/2014 alle 22:35
Tempo perso, caro Giuseppe, questo problema sarà affrontato nella prossima legislatura, non ci sono le condizioni e neanche la volontà politica da nessuna parte.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 19/3/2014 alle 23:27
@Iscritto Varese 22,35, in politica io non conosco il termine "disprezzo". Al contrario conosco il termine "critica". Certamente dura ma sempre critica politica resta. Quanto all'essere "patologicamente ridicoli" a volte è molto meglio che essere "adulatori del nulla" a prescindere.
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 23:39
Il problema vero è che l'assistenza agli anziani con malattie croniche, totalmente invalidanti e degenerative è scarsa. Gli hospice buoni sono pochi e nelle normali strutture ospedaliere questi pazienti non si possono tenere per comprensibili motivi. Dovunque siano ospitati a volte c'è accanimento a volta abbandono e incuria. Servirebbe un supplemento di attenzione umana che troppo spesso manca. Molti vegetano in condizioni inumane. Spesso non si sa cosa fare anche perché manca l'espressione della volontà della persona certificata quando era nelle piene facoltà mentali. Una dichiarazione anticipata di trattamento ben studiata a disposizione di persone bene informate con l'assistenza di personale specializzato renderebbe più sereno o meno insopportabile la conclusione della propria esistenza. Anch'io usufruirei di questa possibilità se ci sarà data dallo Stato in modo serio.
Scritto da Federica il 20/3/2014 alle 08:11
@Mario Fappani (18.12) - Lo stesso Papa Francesco ha dichiarato che esistono i "valori" e basta, non i valori non negoziabili. Forse non è senza significato che i cosiddetti laici devoti siano i più intransigenti su questo fronte ma il loro pulpito non è molto credibile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/3/2014 alle 08:34
@Alessandro Milani (20.26) - Completamente d'accordo. Per questo bisogna parlarne anche sui blog senza paura. Il silenzio o la supponenza morale o intellettuale allontanano ancora di più le parti con il risultato che la diffidenza, le distanze, le incomprensioni aumentano.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/3/2014 alle 08:36
Complimenti per la tempestività e la linea della tua posizione. Questa mattina l'editoriale del Corriere di Aldo Cazzullo è dedicato a questo tema e richiede una legge dello Stato che faccia prevalere le idee di misericordia civile e umana sui modelli ideologici, sul disinteresse per la vita reale e sul vero dolore altrui. Il governo italiano senza una chiara maggioranza politica ma con un concorso di orientamenti culturali diversi potrebbe essere un vantaggio.
Scritto da Massimiliano il 20/3/2014 alle 09:45
Giusta sensibilità verso la questione. Mi fa piacere leggere che anche @Mario Fappani sia su questa posizione. @Federica, la malattia e la vecchiaia vanno accettate, c’èra quel tale la cui orazione funebre iniziava così “passò la vita a mangiare sano per morire sano”. Anche i palestrati alla Fabrizio Corona dovranno farne i conti … a meno che si rifugino in una clinica vicino a Zurigo (come ho letto sul blog) e attendano.
Scritto da V.R. il 20/3/2014 alle 09:49
Tema appassionante e difficile da trattare. La linea mi pare giusta ma si tratta di vedere la legge come sarà. La spinta verso una soluzione tipo eutanasia va respinta. Il valore della vita è sacro. Altre strade sono possibili ma difficilissime nel Paese dei guelfi e ghibellini. Forse è meglio discuterne adesso che un domani con una maggioranza probabilmente di sinistra.
Scritto da Nicora il 20/3/2014 alle 09:55
@Federica (08:11) centra correttamente la questione dell’assistenza dopo una certa età e in condizioni di assenza di volontà. Senza entrare nel problema “religioso”, più che altro ancorato al modello di credenza che ognuno di noi si è ritrovato al momento della nascita (fossimo nati dentro il tepee dei pellerossa, ognuno, ad una certa età, scappava nella foresta e non si faceva più ritrovare), credo che il tema della personalità umana e del suo rispetto non possa essere sottaciuto. Francamente ho dei dubbi sull’eutanasia, intesa come soluzione finale stimolata, mentre ho la convinzione che un “accanimento terapeutico”, nel senso di cura sovradimensionata e senza alcun obiettivo di recupero, nei confronti di una persona “non presente”, non sia eticamente comprensibile. L’attenzione al paziente deve essere massima, la vecchiaia è l’unica “infermità” senza guarigione che colpisce quelli che non defungono da giovani, ma ad ognuno deve essere data, con libera valutazione personale, la possibilità di scegliere tra il diventare e rimanere un “pezzo di legno” alimentato artificialmente, vegetale senza stimoli, e non essere sovra “curato” per vivere come un fossile vivente.
Scritto da Sic Est il 20/3/2014 alle 10:09
@Nicora 09,55 "meglio discutere oggi di questo tema e legiferare con "questo" parlamento che un domani con una maggioranza probabilmente di sinistra". Una semplice conferma di quanto ho scritto nell'intervento delle 16,32 (ieri). Gira e rigira si torna sempre allo stesso punto: USARE OGNI MEZZO PER IMPEDIRE L'AFFERMAZIONE TEMPESTIVA DI PRINCIPI ETICI, CIVILI, SOCIALI E POLITICI DEMOCRATICI. Lo struzzo può nascondere quanto vuole la testa nella sabbia, il suo "corpaccione" resta sempre visibile!
Scritto da robinews il 20/3/2014 alle 11:32
Il clima politico di oggi è forse il più favorevole per una legge che sia mediana fra gli opposti estremismi che hanno impedito finora uno sbocco positivo. Non fare niente sarebbe sbagliato, non si vive di sola economia. Il dolore disumano da tutti i punti di vista sui letti di casa o degli Hospice non può essere ignorato. Lo Stato ha l'obbligo di intervenire con sapienza umana, civile e sociale.
Scritto da Una donna angosciata il 20/3/2014 alle 11:35
Non c'è senso dire che il Parlamento non ha tempo di trattare questi problemi. Ci sono le Commissioni che possono elaborare le proposte e poi sottoporle alla Camere. Il momento è buono per le riforme istituzionali e anche per questa legge.
Scritto da Vanni il 20/3/2014 alle 12:40
Credo che su questo terreno, come su tutti gli aspetti di grande rilevanza etica, occorra grande prudenza e spirito di finezza, che non significa stare fermi e non intervenire legislativamente. Certamente l'approccio del legislatore deve tener presente che si parte da presupposti filosofico-morali diversissimi: per taluni la vita è un bene individuale e, come tale, ciascuno può disporre della propria come meglio ritiene; per altri è un bene sociale, per cui non possiamo privare la società neppure della nostra vita; per altri ancora la vita è un dono di Dio e, come tale, solo Dio può disporre di una vita, per quanto miserevole possa essere. Ciò premesso, spostare la discussione sul terreno di qualche guerra santa, tra opposti fondamentalismi, sarebbe sbagliato. Il fanatismo delle opposte tifoserie è una sciagura per lo sport, figuriamoci in questo caso! Certo è che il legislatore è in difficoltà nel legiferare su una materia così complessa e così divisiva, moralmente parlando, del corpo sociale. Credo però che, pur nello sforzo per evitare che qualsiasi soluzione sia intesa come punitiva per le convinzioni ed i sentimenti di altri, non si possa non intervenire (non vorrei, per intenderci, si ripetessero fatti come quello di Welbi o di Eluana Englaro). Per quanto mi riguarda, sarei del parere che idratazione o nutrizione forzata, come nel caso Englaro, siano sbagliati;sarei del parere che il testamento biologico, redatto in piena coscienza, sia un documento da rispettare. In ogni caso sono altresì convinto che su questa materia ciascuno debba ascoltare in primo luogo la propria coscienza: i parlamentari, per evitare la camicia di forza dei vincoli di schieramento, le persone che si troveranno vicine a chi soffre (parenti o medici), pur nel rispetto della volontà del sofferente.
Scritto da mariuccio bianchi il 20/3/2014 alle 14:09
La cultura politica italiana mette sempre in fondo alla lista questi problemi e sbaglia completamente. La loro soluzione non costa in termini economici ma la loro trascuratezza costa moltissimo in termini umani e sociali. Renzi farebbe un grave errore a non guardare le cose anche da questo punto di vista. Alfano non potrebbe fare niente se non accettare lo stato di fatto che si determinerebbe.
Scritto da Elisabetta il 20/3/2014 alle 14:23
Il guaio è che molti pensano che una legge sul fine vita apra la strada all'eutanasia ma è il contrario, è la inoperosità del parlamento che può estremizzare le cose creando i presupposti per le soluzioni estreme.
Scritto da A.F. il 20/3/2014 alle 15:57
@Mariuccio Bianchi, concordo totalmente.
Scritto da Cittadina cattolica il 20/3/2014 alle 16:08
@A.F. 15,57 CONDIVIDO TOTALMENTE. Su questo come su altre questioni importanti il nostro paese tende sempre a nascondere la polvere sotto il tappeto.Questo è il modo peggiore di fare e che da più spazio alle opzioni ideologiche ed estremiste su un tema squisitamente umano che investe la "libertà individuale" nel fine vita. Una scelta che inevitabilmente entra in relazione con le leggi dello stato e le relazioni umane. @MCF, nei giorni scorsi ci ricordava nei giorni scorsi (segue)
Scritto da robinews il 20/3/2014 alle 16:32
Robinews (segue) la sua esperienza personale e familiare regalandoci una testimonianza che potrebbe valere mille leggi. Ognuno di noi ha vissuto con modi molto diversi tra loro queste vicende.Ci sono state esperienze vissute in alcuni casi con immenso amore e persino di felicità e altre volte vissute con straziante e insopportabile dolore. Le istituzioni, il parlamento e la stessa chiesa dovrebbero avere l'umiltà necessaria nell'affrontare questo tema senza furori ideologici e religiosi.
Scritto da robinews il 20/3/2014 alle 16:41
Fuori Teama. Oggi i sig.ri Barroso e Van Rompuy si sono espressi con "sorrisini" nei confronti dell'Italia e di Renzi. Questi 2 signori sono tra i maggiori responsabili dei disastri recenti dell'Europa e per fortuna il loro mandato scadrà tra poco più di 2 mesi. Dopo le elezioni europee, a sorridere saranno tutto coloro che vogliono "un'altra europa" rispetto a questi 2 signori (?) che già oggi fanno fatica a rappresentare anche solo se stessi.
Scritto da robinews il 20/3/2014 alle 16:53
Il problema del “fine vita” non si riduce all’esito finale, al testamento biologico, alla “carta” da firmare. In Italia, in Lombardia i posti in Ospedale sono scarsi, non ci sono o sono insufficienti le strutture riabilitative (max dieci giorni di degenza), mancano gli Ospedali per Lungodegenti e gli “Hospice”. Le Case di riposo sono poche rispetto ai bisogni e hanno rette altissime (da duemila euro mensili in su) e il personale non è sufficiente ad accompagnare gli ospiti in giardino (neppure per “l’ora d’aria”). In questa situazione è troppo facile parlare di dignità per la morte degli altri. Chi è in fin di vita ha bisogno soprattutto di affetto: la carezza del nipotino, la fedeltà dello sposo, la presenza dei figli valgono di più dei “protocolli”. Quando vien meno questa rete di relazioni, quando l’affetto si spegne allora l’anziano si lascia andare e cerca la sua residua dignità nelle scorciatoie. Dopo un mese esatto dalla scomparsa di mia moglie Nella è morto anche il nostro cane Lucien. Da un pezzo non era più quel gagliardo “beagle” che richiamava l’attenzione dei bambini (“mamma vieni a vedere un cane che ha gli occhi di uomo”), che mi ha regalato tante ore felici, che mi aspettava la sera tardi al ritorno dagli incontri di partito per porgermi il suo cordiale saluto. La dottoressa Cristiana ha detto che non c’era più nulla da fare, che le cure non facevano più effetto; la signora Stefania, titolare della “pensione” dove era ospite, ( a pagamento), mi confessò che negli ultimi tempi gli altri cani si avvicinavano a Lucien per posare il loro capo sul suo corpo sofferente; sono rimasto impressionato da questo senso di solidarietà: le “bestie” hanno conservato atteggiamenti e sentimenti che negli umani tendono a sparire. Gli animali non sanno che devono morire; Lucien si fidava totalmente di me ed io l’ho tradito per pietà !
Scritto da CMF il 20/3/2014 alle 17:29
Mi sono commosso e mi sono convinto che, al di là delle apparenze, siamo un Paese profondamente unito. Avevamo sofferto dei sorrisetti tra Merkel e Sarkozy riferiti al nostro compatriota Silvio Berlusconi, perché escludeva tutti gli italiani di sinistra. Finalmente anche la sinistra ha avuto la sua riscossa, a conferma dell'unità del Paese. Interrogati sull'efficienza delle "riforme" di Renzi, Van Rompuy e Barroso si sono scambiati un sorrisetto che nulla ha da invidiare a quello dedicato al caro Silvio. Siamo un grande Paese!
Scritto da eumeo il 20/3/2014 alle 19:07
@CMF ha il potere di emozionarmi anche quando non lo condivido (è un complimento).
Scritto da Lettrice affezionata il 20/3/2014 alle 21:34
@CMF 17,29. Nelle tue testimonianze sei tanto semplice quanto straordinario. GRAZIE. Il racconto sul tuo Lucien mi hafatto ricordare il mio ZIZZI. Uno spinone tedesco a pelo corto, un cane da punta straordinario da caccia. Per mio padre era come un figlio. Nel 1962, dopo qualche mese di perigrinare per gli ospedali d'italia nel vano tentativo di combattere il male incurabile, gli ultimi 10 giorni mio padre li vissuti in casa con noi e ZIZZI. Zizzi aveva 8 anni, non era vecchio (segue).
Scritto da robinews il 20/3/2014 alle 22:27
Robinews (segue). Prima della malattia e delle assenze di mio padre Zizzi amava giocare con noi bambini e con me in particolare. Quando iniziò la malattia e le assenze di papà iniziò ad accucciars in modo triste e silenzioso in un angolo della sua stanza. All'inizio Zizzi lo prendeva un mio cugino per portarlo a caccia con lui ma gradualmente perse ogni voglia di seguirlo nelle battute di caccia fino a rifiutarsi di salire in macchina. Non voleva più giocare con nessuno, nemmeno con me.(segue)
Scritto da robinews il 20/3/2014 alle 22:35
Robinews (segue). Gli unici momenti di vitalità li notavo solo quando mio padre rientrava per qualche tempo dagli ospedali. Negli ultimi 10 giorni Zizzi inizio a non mangiare e bere più, aveva capito che mio padre non era in condizione di dedicarsi in alcun modo a lui e dopo appena una settimana anche Zizzi ci lasciò."GLI ANIMALI NON SANNO CHE DEVONO MORIRE"? Forse si, ma che hanno sentimenti che negli umani tendono a sparire non ho alcun dubbio!
Scritto da robinews il 20/3/2014 alle 22:43
Bella discussione ma avrei una domanda: sono iscritto da alcuni anni al Pd e prima a un altro partito, una decina di anni in tutto, non ho mai sentito parlare di queste cose. Come mai? Se qualcuno mi può smentire sarei soddisfatto. O almeno qualcuno mi spieghi perché. Non è che questa sia una delle tante cause della crisi dei partiti?
Scritto da Uno del Pd il 20/3/2014 alle 23:10
@Uno del Pd il 20/3/2014 alle 23:10. Ha ragione: perché nel corso dei decenni della _Repubblica la questione - che riguarda la dignità e la libertà delle persone - è sempre stata elusa? Chi ha la responsabilità dell'arretratezza, del ritardo etico del Paese? Certamente noi tutti e, per me, soprattutto la sinistra italiana perduta dietro le chimere ideologiche e le sottigliezze tattiche, incapace di costruire il futuro. E la Democrazia Cristiana. Dell'oggi dirò che meritiamo il dileggio.
Scritto da ulderico monti il 21/3/2014 alle 07:03
@Iscritto Varese 22,58, se segui correttamente il blog prova a dare una occhiata all'intervento di @U. Monti di oggi (07,03) CHE ROBINEWS CONDIVIDE INTEGRALMENTE.Le sue sono critiche storiche severissime verso e contro "tutti" fino ad arrivare che sull'oggi il termine critico da usare dovrebbe essere quello del "DILEGGIO". Altro che il mio presunto disprezzo o le patologie del ridicolo.Chiedo scusa a @Monti per aver "strumentalizzato" il suo intervento.
Scritto da robinews il 21/3/2014 alle 10:26
@Eumeo 19,07. I due sorrisi europei verso Berlusconi e verso Renzi non sono omologabili.
Scritto da Maurizio il 21/3/2014 alle 11:03
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