Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/4/2014 alle 16:23


Resto ancora per un giorno sulla riforma del Senato essendo lo scoglio sui cui potrebbe infrangersi la legislatura. 
Una ventina di senatori del Pd 
hanno elaborato una proposta alternativa: Parlamento dimezzato con 315 deputati e 100 senatori, questi ultimi eletti nello stesso giorno dei Consigli regionali per rafforzare il legame con il territorio. Il Senato così eletto non voterebbe la fiducia al governo né le leggi di bilancio e la gran parte delle altre leggi.
E’ una proposta: 1) che accoglie tutti i punti fondanti della riforma del governo salvo la composizione del Senato. 2) che si distacca totalmente dal manifesto Rodotà-Zagrebelsky in difesa della Costituzione. 3) che non ha nessuna chance di passare perché se è difficile che il Senato voti per la sua decapitazione è quasi impossibile che i deputati accettino di essere dimezzati (oggi  sono 630).
Le mie obiezioni sono due. La prima: se i senatori sono votati da tutti gli elettori come si può togliergli il voto di fiducia al governo e negargli il voto sulle leggi? La seconda: una volta accettata l’impostazione della riforma, il Senato delle Autonomie in cui siano rappresentate in primis le Regioni e poi i Comuni diventa una conseguenza logica.
Una strategia che dimostra come la strada tracciata non ha reali alternative se non lasciare tutto com’è per andare al voto anticipato nel 2015. 
 

Commenti dei lettori: 34 commenti -
Questi 20 senatori del PD vadano pure avanti. Di strada ne faranno molto poca. A naso posso aggiungere solo che se l'obbiettivo sarà quello di lasciare "tutto com'è" il voto non sarà per il 2015 ma in autunno 2014. Renzi non aspetterebbe oltre se il giochino di bloccarlo al senato si concretizzasse, mi sembra che su questo è stato sempre molto chiaro!. o no? Comunque credo che questo non accadrà, questi cosiddetti 20 sono senza le c.d. sfere d'acciaio, l'unico arma che hanno è il voto segreto!
Scritto da robinews il 2/4/2014 alle 17:04
Veramente utile seguire la discussione sul Senato in questo modo. Capisco qualcosa anch'io che non sono pratica di questi problemi complicati.
Scritto da Cittadina cattolica il 2/4/2014 alle 17:08
Giuseppe, ho visto la proposta di Vannino Chiti e degli altri venti senatori del Pd. E' la conferma della linea del governo, solo che vogliono essere eletti ancora anche se in numero ridotto.
Scritto da Francesco (Milano) il 2/4/2014 alle 17:44
La montagna dell'opposizione al progetto di Renzi ha partorito il classico topolino. Di più, ha evidenziato che non esiste un'altra soluzione più valida. La discussione è sui dettagli della composizione del Senato.
Scritto da Giorgio S. il 2/4/2014 alle 17:52
Normale che ci siano interferenze..ma credo che per l'arretrato quanto si sta facendo è ancora poco..per ora sufficiente a mantenere la pazienza alla massa della cittadinanza..mentre determinati stipendi plurimilionarii a quanto pare non vengono toccati..come dice..cose da non credere...ma si sa che ci sono i diritti acquisiti...anche per gli inquisiti o bei siti di sistema...presto vedremo con maggior nitidezza..diradandosi la nebbia..che poi spesso è solo smog provocato e non certo naturalmente
Scritto da zva il 2/4/2014 alle 20:12
E' fortissima la distanza fra la proposta Chiti e la linea di Rodotà. Mi auguro che la sinistra post comunista del Pd non stia sbagliando regalando a Renzi un'autostrada in discesa.
Scritto da Laghetto rosso il 2/4/2014 alle 20:36
Bloccare, sempre bloccare, fortissimamente bloccare. È il motto dei conservatori sempre perdenti del PD. Per fermare qualunque riforma basta inventarne un'altra migliore, poi un'altra ancora più perfetta e poi un'altra ancora che è il massimo che si possa immaginare. Così si discute, si perde tempo, si fanno dichiarazioni in TV (meno male che c'è il telecomando), si rilasciano interviste che non leggerà nessuno, si fa l'esegesi del "ben altro" e si tira a campare.
Scritto da Sic Est il 2/4/2014 alle 20:51
@Sic Est, bravissimo hai scattato la fotografia della realtà italia, soprattutto della sinistra..
Scritto da ff il 2/4/2014 alle 21:39
FUORI TEMA: Da oggi non c'è più il reato di clandestinità. Ottimo risultato. Abbasso la Lega.
Scritto da Lupus il 2/4/2014 alle 22:04
Nel penultimo post avevo espresso il timore che Renzi accettasse in questa fase di incontrare il pregiudicato interdetto decaduto. Sembra che Renzi questa ca....volata non la farà. Niente paura, c'è sempre qualcuno che si sacrifica per offrire il mega palcoscenico a 8 giorni dagli arresti e interdizioni varie. Infatti dopo il 10 aprile, essendo il Quirinale un "pubblico ufficio" non potrà più entrarci e prima che scatti l'interdizione E' STATO RICEVUTO. Napisan, solo delusioni!!!!
Scritto da robinews il 2/4/2014 alle 22:53
Caro Giuseppe approfitto ancora dello spazio che dai per ritornare sull’argomento e fare qualche altra riflessione. Il nostro Paese da più di trenta anni sente parlare di riforme e diversi sono stati i tentativi parlamentari fatti. Ci sono state le bicamerali, le commissioni, gli interventi a sproposito e a colpi di maggioranza. Personalmente sono convinto che molte ragioni e molti dubbi esposti anche nel tuo blog, compresi quelli contrari alla proposta di Renzi abbiano un fondamento. Ma io credo che, tuttavia, si debba provare a rovesciare i ragionamenti. Se l’ipotesi è ridurre i costi, allora, è un errore. Se l’ipotesi è che solo l’elezione diretta da rilevanza costituzionale allora è meglio cambiare strada. Se l’ipotesi è che occorre un Senato eletto perché così si arriva alla doppia lettura e si evitano leggi pessime allora è opportuno non cambiare nulla. Ho già scritto ieri di come, in alcuni tra i più grandi Paese europei si elegge il Senato e quindi non ritorno sull’argomento. Io credo che occorra partire da una domanda fondamentale. Perchè dobbiamo porre fine al nostro bicameralismo perfetto? Questa a me pare la domanda di senso. Ma facciamo un passo indietro. Perché i nostri “padri costituenti” hanno scelto il bicameralismo perfetto, l’equilibrio totale tra le due camere e tempi così lunghi e talvolta anche complessi? L’Italia usciva dal ventennio fascista, usciva da una dittatura che aveva umiliato e reso inutili le minoranze e il dibattito parlamentare. Si usciva da un periodo che aveva visto la dittatura e il suo capo rendere inutile il Parlamento e concentrare tutto il potere nelle mani del capo del Governo. I costituenti avevano ben in mente questo e temevano, giustamente, che la cosa si potesse ripetere. Eravamo nel pieno della guerra fredda, il mondo diviso in due blocchi e il timore era che se una delle due parti avesse avuto troppo potere avrebbe potuto prevaricare sull’altra. Questa è la ragione della “timidezza” della nostra Costituzione nei confronti del potere esecutivo. Della necessità della doppia lettura e della fiducia nella “ragionevolezza” di una “Camera Alta” capace, nella sua saggezza, di ammorbidire le discussioni e di renderle meno dirompenti nei confronti del Paese. Questa è anche la ragione del perché la nostra Costituzione è una carta che sollecita, favorisce, auspica la mediazione a qualunque livello. Ora la nostra democrazia ha passato prove durissime nel corso della sua vita. Ha subito attacchi da pezzi deviati dello Stato, ha visto il terrorismo rosso e nero. Ha visto il “tintinnar di sciabole”, l’uccisione del suo uomo politico più rappresentativo. Ha visto il nostro territorio divenire luogo di scontro tra superpotenze. Ha visto l’uccisione di magistrati, poliziotti, preti e semplici cittadino da parte della mafia e della criminalità organizzata. Ma la nostra democrazia ha anche visto l’affrancamento dei ceti popolari dalla povertà in pochi anni quando altri grandi paesi ci hanno messo secoli e con costi sociali altissimi. Ha visto la ricostruzione. Ha visto il più grande partito comunista dell’occidente partecipare alla democrazia rispettandone le regole e contribuendo al consolidamento delle Istituzioni. Ha visto un partito governare per cinque decenni senza mai voler schiacciare l’opposizione anche quando i potenti “alleati” lo chiedevano e governare nel rispetto dei diritti politici di tutti e garantire la libertà. Ha visto un Paese povero divenire la settimana potenza economica del pianeta. Dunque la nostra democrazia ( imperfetta ) è salda. Oggi occorre aver fiducia nelle Istituzioni, nella nostra democrazia e nel nostro popolo che è sempre più saggio di quanto lo facciamo. Oggi i tempi sono cambiati. Le decisioni vanno prese velocemente. Occorre unire partecipazione e tempi decisionali, abbreviandoli, ma in modalità diverse. Occorre sfuggire alla dittature delle minoranze e alla mediazione continua. Occorre rendere meno elefantiache le nostre Istituzioni sapendo anche che si può rappresentare il popolo con meno “rappresentanti”. Io penso che le ragioni che hai esposto per sostenere la scelta della riforma e del Senato in particolare siano assolutamente condivisibili. Non è una dittatura avere una sola “camera” che fa le leggi. Non è una democrazia monca avere un potere esecutivo che può far passare le leggi e senza dover ricorrere alla decretazione continua. Non è uno sproposito avere, come tra l’altro anche altri grandi Paesi, un Senato che si occupa “solo” di temi che riguardano le autonomie e votato da grandi elettori. Ma chi l’ha detto che non ha rilevanza costituzionale il Bundesrat in Germania che è eletto da “grandi elettori”? Condivido la tua sottolineatura. Se si eleggono a suffragio diretto i Senatori sarebbe, questo si, un vulnus inaccettabile togliere loro la possibilità di votare la fiducia e il bilancio. E chi l’ha detto che occorre avere un Senato per impedire leggi sbagliate? Ma che ci si affidi alla Corte Costituzionale così come avviene in tutte le grandi democrazie di stampo liberale e occidentale. Dunque avanti con le riforme e ben attenti a mantenere l’equilibrio dei poteri perché la democrazia, la qualità della democrazia è frutto anche di bilanciamento dei diversi poteri, ma anche di un adeguamento delle Istituzioni alle necessità dei tempi.
Scritto da roberto molinari il 2/4/2014 alle 23:01
@Lupus 22,04, Mi associo totalmente. Leghisti secessionisti che complottano con bande armate nel veneto TRICOLORE tutti in galera. Forza Carabinieri del ROS, dopo Padova, tutti in via Bellerio a Milano e a Palazzo Lombardia. In un colpo solo si beccano i "pupari" dei secessionisti violenti del veneto insieme ai mafiosi e i corrotti di tutte le risme della macroreggionizzatta.
Scritto da robinews il 2/4/2014 alle 23:09
Ribadisco il concetto già espresso da qualcuno ieri, pur con altre motivazioni. Ognuno deve fare il suo mestiere! Se il Senato si riunisce poche volte, possiamo anche mandarci Sindaci, Presidenti e Consiglieri regionali, altrimenti ne risenterebbero gli organismi di provenienza... Si potrebbe anche ipotizzare delle elezioni di secondo grado, dove i consigli regionali o quant'altro designino (votino) il Senato, come succedeva per le Comunità Montane, elette dai Consiglieri comunali.
Scritto da Romeo il 2/4/2014 alle 23:54
Oggi Casini ha fatto delle dichiarazioni interessanti. "Renzi sarà stato anche troppo ruvido, brutale. Ma mi rifiuto di pensare che un Senato a elezione indiretta sia un attentato alla democrazia: è un modo per rendere più efficace il processo legislativo". Detta da uno come Casini che è stato presidente della Camera è una dichiarazione molto impegnativa su cui i "resistenti" del Pd al cambiamento dovrebbero riflettere.
Scritto da Maurizio il 3/4/2014 alle 00:02
Renzi, come e forse anche più di Berlusconi vent'anni fa, ha un'arma forte dalla sua: la domanda che sale, a volte chiara, a volte confusa, dal Paese, di avere finalmente istituzioni efficienti e poco costose. Efficienti perchè tutto ciò che è "stato" (nelle sue diverse articolazioni) sa di peso, burocrazia, ritardi, impicci. Poco costose perchè tutto ciò che è "stato" (nelle sue diverse aricolazioni) sa di costi eccessivi, se non di sprechi, privilegi e malaffare. In tal senso, al di là di quale intervento istituzionale vedrà la luce, gran parte degli Italiani aspettano che finalmente qualcosa cambi in maniera evidente, che sia la legge elettorale, che sia il senato, che sia la fine del bicameralismo, che sia la fine della confusione di competenze tra articolazioni dello stato. Guardate che, come ho detto, la domanda del cittadino medio è spesso confusa: se gli parlaste di bicameralismo perfetto o di materie concorrenti vi guarderebbe con stupore. Ma il cittadino, se vede che il senato non è un organo che, causa la doppia lettura, rallenta o blocca l'approvazione di leggi attese; se vede che le pratiche per avviare un'attività artigianale sono poche e chiare; se vede che i parlamentari diminuiscono di numero e, magari, i compensi si abbassano, in quanto i politici italiani sono i meglio retribuiti d'Europa, a fronte dello scarso rendimento., la fiducia nelle istituzioni salirebbe e, probabilmente nessuno più penserebbe a colpi di stato da farsa. Ecco, Renzi ha capito che da lui gli Italiani si attendono non chiacchiere da toscanaccio un po' discolo, ma fatti concreti in tempi realizzativi non biblici ed in tale direzione cerca di muoversi. L'alternativa, Renzi l osa bene, sono le elezioni a breve.
Scritto da mariuccio bianchi il 3/4/2014 alle 08:11
@Roberto Molinari (23.01) - Ormai potrei quasi lasciarti la direzione politica del blog….
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/4/2014 alle 08:32
@Romeo (23.54) - Il lavoro del Senato può benissimo essere organizzato in sessioni di lavoro come dovrebbero fare anche le Istituzioni territoriali. In ogni caso su questi aspetti si svilupperà un dibattito intenso prima e durante le quattro approvazioni necessarie per una legge costituzionale. La cosa importante in questa fase è accettare o rifiutare l’impostazione della riforma. Da quello che scrivi mi pare proprio che tu l’abbia accettata.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/4/2014 alle 08:38
Sì, l'accetto, purchè non sia una riforma di facciata e che il "risparmio" che ne derivi non sia solo l'indennità dei senatori. Mi rimane comunque il dubbio sull'attività a part-time dei Senatori: a questo punto si potrebbero anche prendere in considerazione delle rotazioni.
Scritto da Romeo il 3/4/2014 alle 09:48
@Adamoli. Le tue idee sono ancora diverse da quelle di @Molinari. La linea politica dev'essere sempre la tua.
Scritto da Valceresio due il 3/4/2014 alle 11:42
Giuseppe, guardiamo il progetto di Vannino Chiti dal punto di vista dell'interesse generale. Hanno tagliato l'erba sotto i piedi della linea Rodotà-Zagrebelsky e hanno riconosciuto la validità del progetto governativo. La questione degli eletti è un dettaglio, vogliono avere la possibilità di tornare al Senato, la gente capirà benissimo di che cosa si tratta.
Scritto da Un Pd Pavia il 3/4/2014 alle 11:58
Se le elezioni europee andranno bene per il Pd nessuno avrà la forza di contrastare le riforme di Renzi ma solo di discuterle in alcune parti migliorabili. Non sono esperto e girovago politicamente nelle varie elezioni ma mi pare che le cose stanno così..
Scritto da Massimiliano il 3/4/2014 alle 13:26
Se la teoria fosse un tuttuno con la pratica @Roberto Molinari sarebbe stato un grande politico.Se posso permettermi dire, di lezioni teoriche modello sermoni ne abbiamo fin sopra le orecchie.
Scritto da Pdvarese il 3/4/2014 alle 14:31
@Valceresio due (11.42) - Tranquillo, caro amico, @Roberto Molinari tiene alla sua autonomia politica come io tengo alla mia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/4/2014 alle 14:38
@Adamoli, l'alternativa è il voto ma quando? Tu le vedi già possibile l'anno prossimo o addirittura quest'anno?
Scritto da Carlo Colombo il 3/4/2014 alle 15:55
Uellaaa, ben tornato PDvarese (13,26) cominciavo a disperare. Era un pò che non vedevo i tuoi insulti e le tue "perle di saggezza" nell'anonimato. Chissà se in qualche assemblea, prima o poi, alzerai la manina.....
Scritto da roberto molinari il 3/4/2014 alle 16:07
Province Abolite. Una delle fonti più inutili di spese insensate, luogo di pascolo per politici trombati, mezze calzette di partito raccomandate, incapaci senza fissa dimora in cerca di un posto, finalmente è stata abolita. Grazie Renzi, il prossimo passo è il depennamento dalla Costituzione.
Scritto da Sic Est il 3/4/2014 alle 16:07
Come ha scritto oggi Antonio Polito sul Corriere è importante che Renzi non si fermi agli annunci, non se lo può permettere e non se lo può permettere l'Italia che potrà ripartire se riprende la fiducia. Questa dipende anche dalla capacità del governo di dimostrare che qualcosa può cambiare.
Scritto da Stefano C. il 3/4/2014 alle 16:10
Berlusconi è andato da Napolitano a chiedere di poter stare nel gioco politico perché lui è il capo di 8 milioni di elettori. Il Presidente lo ha ricevuto ma in modo freddo, dicono le cronache. Che cosa pretendeva, di evitare l'anno di condanna che deve espiare? Spero che Renzi non gli dia spago.
Scritto da Laghetto rosso il 3/4/2014 alle 16:50
Giuseppe, la lotta politica all'interno del PD è aspra, ( vedi le dichiarazioni di R Bindi che parla di incultura costituzionale dei suoi colleghi di partito, forse alludendo a Serracchiani e co.), ma Renzi ha tante armi : il referendum per esempio. Cmq la riforma è migliorabile, e non vedo perché l'eliggibilità dei Senatori debba portare alle conseguenze cui tu accenni. E' sufficiente stabilire bene prima di cosa si deve occupare il nuovo Senato. Ribadisco che troppi nominati non vanno bene.
Scritto da mario diurni il 3/4/2014 alle 17:59
E si vada al voto! Mica verrà il diluvio! Il Governo si occupi, ma seriamente, delle riforme urgenti (lavoro, fisco, ecc...) e della legge elettorale e poi, nel 2015, con un Parlamento finalmente legittimato dal voto popolare e con Governo presentabile si facciano, con responsabilità e ponderazione, le eventuali riforme costituzionali. Che è poi, concordavamo mi pare, quello che dicevamo per il Governo Letta. Che è poi quello che la logica suggerisce.
Scritto da domenico nitopi il 3/4/2014 alle 18:17
Fuori tema. Oggi la Camera, con il parere favorevole del Governo, ha approvato un emendamento (del PD!) che riduce le pene previste (nel minimo da 7 anni a 4 e nel massimo da 12 a 10) per il voto di scambio ed elimina il principio della punibilità del politico che "si mette a disposizione" dell'organizzazione criminale. Un altro successo del Governo Renzi! Che vergogna!
Scritto da domenico nitopi il 3/4/2014 alle 19:21
@Carlo Colombo (15.55), @ Domenico Nitopi (18.17) - Continuo a considerare possibile e niente affatto una tragedia l’ipotesi delle elezioni anticipate. Quando? Non nel semestre italiano di presidenza europea a meno che la situazione non precipiti. Forse nel 2015 come era stato immaginato per il governo Letta. Se non si attuano le riforme economiche e istituzionali necessarie è ancora l’unica strada valida.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/4/2014 alle 20:26
@Mario Diurni (17.59) - Ti dirò che mi preoccupa di più il conformismo che la dialettica accesa. Renzi, con la sua personalità straripante, ha bisogno di una buona opposizione interna, seria e non preconcetta. Quanto alla composizione del Senato, guarda che sono nominati i senatori di oggi. Nel futuro Senato delle Autonomie (se questo sarà), i senatori saranno stati tutti eletti direttamente dai cittadini (presidenti di Regione, sindaci, rappresentati di consigli regionali e comunali), salvo quelli di nomina presidenziale che dovranno avere un curriculum personale e sociale molto importante. Sono sempre stato e sono per un Senato di tipo tedesco, che funziona benissimo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/4/2014 alle 20:30
@ Giuseppe Adamoli. A me l'organizzazione modello Bundesrat non dispiace. Si vota per Land, sulla base del mandato ricevuto. Ogni Land non può votare "spaccato". Si vota per delega rappresentativa. Tratta di Europa. Lascia i sindaci a fare i sindaci. I compiti sono definiti e non è una seconda camera. Infine. Quattro numeri, so che ci capiamo. In Germania, 83 milioni di persone, 16 Lander. In Italia 60 milioni, 20 Regioni. Ma non mettiamo troppa carne al fuoco :-)
Scritto da FrancescoG. il 4/4/2014 alle 08:49
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