Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/4/2014 alle 10:35


Ci sarà tempo per discutere sul merito specifico del Def approvato dal Consiglio dei ministri
Elimina parte della spesa improduttiva, avvia una profonda ristrutturazione della macchina statale, mantiene le promesse per i famosi 80 euro in più in busta paga, per la riduzione del 10% dell’Irap, per le privatizzazioni, per il tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici.
Ci saranno un’infinità di scontenti e resistenze in ambienti nevralgici e potenti dello Stato che potranno essere superate solo con un governo molto forte, ma se così non fosse ci troveremmo di fronte alle solite chiacchiere senza reali conseguenze.
Il problema sarà di rendere permanenti e strutturali queste e altre innovazioni di sistema che comporteranno uno Stato più leggero senza però mancare ai doveri della solidarietà verso le fasce deboli.
La considerazione immediata è che si tratta di un programma di legislatura fino al 2018. La conferma viene dalle riforme non solo economiche ma istituzionali che sono programmate senza troppo riguardo alla distinzione fra compiti del governo e del Parlamento.
I tempi sono tali che la guida del Paese deve caricarsi della riforma complessiva del Sistema Italia con il senso di urgenza e l’autorità che gli è conferita dall’emergenza e, perché no?, dal Capo dello Stato, vigile e saggio come sempre.
E’ come se il premier dicesse: “Questo è il programma del governo se il Parlamento lo vorrà approvare nelle sue varie fasi, altrimenti diventerà la base del programma elettorale del Pd di cui sarò il candidato premier”.
Senza questa arma persuasiva rimarrà lettera morta. 
 

Commenti dei lettori: 35 commenti -
Sarà difficilissimo attuarlo per l'opposizione di una parte del Parlamento e dell'ostilità dell'alta burocrazia.
Scritto da Raffaele M. il 9/4/2014 alle 11:03
Condivido quasi tutto. Un solo auspicio, Renzi deve recuperare rapidamente e con efficacia la questione dell'occupazione a partire da quella giovanile in particolare, Su questo aspetto mi sembra ancora debole se non proprio "assente". La ministra Madia, a proposito "auguri alla mamma", si è avvicinata con timidezza sull'argomento ma è stata subito stoppata dall'altro ministro (?) Giovannini. Nel mandare al mio "sostenitore" @ Dotti che spesso che mi condivide un caro saluto (segue)
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 11:04
Robinews (segue), Caro @ Dotti (08,19), ieri hai condiviso alcuni miei giudizi su Letta, Saccodanni, Fassina e ti ringrazio ma per motivi vari mi sono dimenticato di aggiungere i nomi più GRANDI E IMPORTANTI DEI RIFORMISTI NOSTRANI e cioè M. Monti e FORNERO. Il riformismo della Fornero è stato il più assassino della peggiore specie della macelleria sociale e se Renzi non ci mette mano seriamente rischia di vanificare tutto il suo buon lavoro. Mi spiego ancora meglio, (segue)
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 11:10
Robinews (segue), prima ho scritto dell'occupazione giovanile tutto il blog sa quanto Robinews "detesti" la Lega Nord, ma per la prima volta nella mia vita sostengo una sua iniziativa "IL REFERENDUM SULLA LEGGE FORNERO E LE PENSIONI (esodati e accessori vari)", un referendum che firmerò. Renzi predisponga quindi con urgenza meccanismi anche flessibili per uscire dall'inferno delle norme Fornero sulle pensioni, senza questa scelta sarà disperazione per i giovani e per i meno giovani.
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 11:20
Il percorso è insidioso (hic sunt leones): per riformare lo Stato (specie per il ridimensionamento della spesa attuabile solo a scapito di privilegi consolidati) occorre che Renzi usi il bastone (questo è il programma) e la carota (crolla tutto e non si salva nessuno). Falliti come Fassina, Civati, Mineo, Chiti e altri rivoluzionari che stipendiamo noi, capiscono solo che se crolla il Governo perdono anche il posto e, per quel che so, si tratta di incapaci senza alcuna attitudine.
Scritto da Sic Est il 9/4/2014 alle 12:18
Va bene il Def ma Renzi dovrà aprirsi al dialogo con tutte le forze presenti in Parlamento e soprattutto con la minoranza del Pd ed avere la maturità di accettare proposte di cambiamento. Attenti alle privatizzazioni, che non diventino dismission solo per far cassa senza una visione generale del futuro.
Scritto da Lupus il 9/4/2014 alle 12:19
Per quando @FrancescoG. sarà in lettura: nel post precedente ho scritto un commento sul tema candidature europee. Oltre a due righe di apprezzamento per il '@Molinari-pensiero’.
Scritto da eg il 9/4/2014 alle 12:26
Credo che senza la minaccia continua delle dimissioni e delle elezioni subito il governo non piegherà le resistenze al cambiamento dentro il Parlamento e dentro gli "ambienti nevralgici e potenti dello Stato".
Scritto da Nic il 9/4/2014 alle 12:45
Oggi alcune testate giornalistiche parlano del recente libro di Andrea Riccardi su Giovanni Paolo II, in particolare dei brani che descrivono le perplessità del Cardinal Martini riguardo alla probabile santificazione dello stesso Wojtyla. Il libro riporta i contenuti della deposizione di Martini nel corso del processo di canonizzazione del papa polacco. Per me (e per tanti altri, come me, NON estimatori di Giovanni Paolo II) una seria boccata d’aria fresca nel leggere questi ritagli di libro. Un vero gigante, questo Cardinal Martini, mai conformista anche a costo di rischiare l’isolamento da parte delle gerarchie. Un uomo che non fingeva. La politica, invece, è il luogo della finzione. Allora chiedo ad @Adamoli se secondo lui la schiettezza che ci ha mostrato sinora Renzi sia, banalmente, il lato caratteriale dominante di questo toscanaccio oppure un primo e pallido segnale – da accogliere a braccia aperte – del tentativo di sconfiggere la finzione della quale sono permeati la gran parte dei politici?
Scritto da eg il 9/4/2014 alle 13:06
Sei troppo ottimista con Renzi, pensa solo alle europee non agli anni a venire. Vuole guadagnare il consenso adesso e qualche volta è un facile consenso che potremmo pagare nel futuro.
Scritto da Laghetto rosso il 9/4/2014 alle 13:33
@Sic Est. Nel frattempo, è il capace governo a guida Renzi (non Fassina o Civati) che riscrive per l'ennesima volta il Dl "salva Roma", da convertire in legge (con l'ennesima fiducia?) entro il 5. Dl atteso con urgenza dallo scorso agosto. Rapidità, tempismo, idee chiare: è questo il nuovo corso?
Scritto da Lorenzo M. il 9/4/2014 alle 14:02
@Robinews. I tuoi ragionamenti sono contorti e confusi. Te l'hanno già detto in tanti ed è anche il mio parere. Verso Letta non fai una critica, mostri rancore. A proposito non scrivi più niente di Napolitano dopo averlo insultato in lungo e in largo, come mai? Cosa ci trovi nel blog di Adamoli lo sa il Signore. Raro trovare due persone così diverse.
Scritto da Maurizio il 9/4/2014 alle 14:07
@eg (13.06) - Penso che il temperamento di Renzi faccia da sfondo al fatto che è un politico davvero post ideologico libero da schemi mentali che ancora imprigionano molti leader del Pd e degli altri partiti. Tutti i politici vogliono piacere in tutti i Paesi del mondo (devono raccogliere i voti) ma la finzione a volte non è che l’esasperazione del “politicamente corretto” a tutti i costi. Bersani è una persona che stimo, onesta e per bene, non finge quando dice di voler bene alla “Ditta” ma a molti sembra una finzione perché questo attaccamento appare irreale. Ovviamente ho fatto l’esempio più commendevole e positivo mentre ce ne sono moti altri sgradevoli e disgustosi, ma l’ho fatto solo per farmi capire meglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/4/2014 alle 15:17
I risultati che Renzi può pensare di conseguire con il Documento approvato ieri sono anche il frutto del lavoro di Monti e Letta che avevano messo in sicurezza il sistema lasciato a terra da Berlusconi. Lo ha ammesso onestamente Renzi molte volte e anche per questo gli auguro di riuscire per il bene dell'Italia.
Scritto da Giovanna G. il 9/4/2014 alle 15:23
@Maurizio 14,07, Secondo te su un blog dovrebbero scrivere solo persone uguali o quasi uguali? Ma per piacere. Su Letta, tutti sanno che non c'è alcun "rancore", è un sentimento che mi è estraneo. Su Napolitano conservo "totalmente" le mie critiche. Ho smesso in parte di criticarlo perchè rispetto a prima sta un po di più al suo posto e non "deborda" dalle sue prerogative istituzionali. Sempre su Napolitano, continuo a pensare che le sue "dimissioni" sarebbero utili in ogni momento. "Contento"?
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 15:39
@Adamoli 15,17, interessante e condivisibile il tuo giudizio sul "pensiero e il fare post ideologico di Renzi". Il problema che resta per ognuno di noi e quanto siamo ancora "ideologici". Il blog in generale lo testimonia. Quasi tutti gli interventi sono di persone niente affatto post ideologiche, anzi, trasudano quasi tutte di eccessivo ideologismo. Un esempio x tutti? @Maurizio! Basti inoltre pensare alla precedente discussione sulle 2 sinistre. Non fa niente, il mondo va avanti lo stesso!
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 15:47
Stiamo indubbiamente vivendo una fase storica interessante di rottamazione di certe ideologie. Una rottamazione possiamo dire con più precisione "post ideologica". Oltre a Renzi (e non solo lui), oggi la corte costituzionale ha rottamato il divieto della fecondazione eterologa contenuta nella famigerata legge 40. Quanto ideologismo c'è ancora da rottamare nella legislazione Italiana che inibisce l'esercizio di molti diritti civili? A proposito, "riformisti", se ci siete battete un colpo!
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 16:07
@Lorenzo M. Perché, prima col salva Roma si era fatto di meglio?
Scritto da Stefano C. il 9/4/2014 alle 16:58
@Stefano C. No che non era stato fatto di meglio: ma se il legislatore era incapace ieri, ed è incapace oggi, non ce la si può prendere con il destino cinico e baro, con la Costituzione, con le regole da riscrivere, con "quelli che c'erano prima" ( e che sono gli stessi che ci sono adesso ). Motivo per cui non vedo proprio il "nuovo corso" che Renzi avrebbe dovuto inaugurare: mi sembra spiacevolmente uguale a quanto già visto finora. Ma in una nuova confezione "pop".
Scritto da Lorenzo M. il 9/4/2014 alle 17:13
La decisione di ieri è una bella scossa ad un sistema fermo. Va bene.
Scritto da Massimliano il 9/4/2014 alle 17:13
Molti si stanno entusiasmando per niente. Vittime, probabilmente, se non complici (più o meno consapevoli) di una gigantesca opera di disinformazione sull'effettiva, limitata ed assai discutibile, attività del Governo, caratterizzata finora da riforme risibili e pure antidemocratiche. Probabilmente così (ma soprattutto per la pochezza degli altri) si vinceranno le Europee, ma proseguirà inesorabile il declino economico ed istituzionale del Paese. Contenti voi: avete trovato il vostro Berlusconi
Scritto da domenico nitopi il 9/4/2014 alle 17:15
Grazie, @Adamoli, per la risposta (15,17). Sono d'accordo. Io credo che la chiarezza e la genuinità (quest'ultima, per quanto possibile in un mondo pieno di mine anti-uomo come quello della politica) facciano la differenza e siano le predilette dell'elettore.
Scritto da eg il 9/4/2014 alle 17:26
A proposito di antipodi, @Robinews, dì al tuo amico @Maurizio di consultare Lattanzio: 'E che dire di chi pensa che ci siano antipodi opposti al luogo dove posiamo i piedi? Dicono qualcosa di convincente o qualcuno è così insensato da credere che vi siano uomini coi piedi più in alto della loro testa? O che le cose che da noi stanno supine, là penzolano? Che laggiù i cereali e gli alberi crescono a testa in giù? Che piogge, neve e grandine cadono dal basso verso l'alto? Quale ragionamento ha condotto costoro a credere negli antipodi? Hanno pur visto che il corso delle stelle va verso est, che sole e luna calano sempre da un lato e sorgono dall'altro. Ma siccome non hanno compreso quale legge regoli il loro corso, né come mai siano tornati da ovest a est, hanno supposto che i cieli stessi pendano in ogni direzione …' (in Divinae institutiones III). O Cosma Indicopleuste: 'Così rivaleggiano per non lasciarsi sorpassare da nessuno nella sfacciataggine, che dico, nell'empietà, e dichiarano senza arrossire che esistono degli uomini che abitano dall'altra parte della terra'. (in Topografia cristiana I).
Scritto da eg il 9/4/2014 alle 17:29
Renzi, con tutti i suoi limiti, è un personaggio innovativo; cerca di definire sé stesso, il suo gruppo, la sua politica a partire da quello che fa. Cercare soluzioni praticabili e compatibili è il contrario di quello che ha fatto finora la sinistra, cioè partire dall’identità, il fare quel che si crede di essere che è la radice dei totalitarismi. Sinistra è una parola che non serve più, che si rapporta ad un passato e non ci consente di ricomprendere i problemi nuovi che prima non c’erano in un mondo che è divenuto multidimensionale e non più lineare. Se si vuole il cambiamento, fare una cosa nuova, anche il linguaggio deve essere nuovo; quello vecchio oscura la realtà, diventa fuorviante. Compito della politica è cambiare la realtà non definire sé stessa. D’accordo, i nuovi provvedimenti sono degli aggiustamenti nell’ordine della gestione dell’esistente, serve un progetto che però deve partire dai problemi, non dalle premesse ideologiche; i valori in politica sono i buoni progetti; gli ideali si devono inverare nelle soluzioni concrete (è anche la logica del Vangelo). Sinistra è la parola-rifugio degli “apparati” che parlano di politica ma che in realtà non fanno politica. L’elaborazione culturale è necessaria non per divagare ma per conoscere una realtà sociale che è profondamente mutata e ha portato con sé una trasformazione antropologica, ma essa deve coniugare insieme principi e problemi reali.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 9/4/2014 alle 18:44
@Camillo Massimo Fiori. La sinistra ci sarà sempre e sarà sempre al fianco dei più deboli. Cambiano sostanzialmente solo i modi di essere di sinistra. Renzi ne sta interpretando uno che mi convince mentre la vecchia sinistra è fuori gioco.
Scritto da ff il 9/4/2014 alle 19:24
@E.G. 17,29, "ANTIPODI-tudini". Carissima, semplicemente straordinaria. Grazie all'infinito.Con il tuo intervento mi hai fatto ricordare una storiella di un italiano che per spiegare ad un Giapponese il lato positivo della parola "antipodi" durante la guerra mondiale gli diceva che voleva dire che lui (l'italiano) amava il Giappone come il Giapponese amava l'Italia. Credo che il "nostro" amico @Maurizio capirà e rifletterà. Ciao e grazie di nuovo.
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 19:46
Il Def è buono e spero che si attui sul serio.
Scritto da Andrea il 9/4/2014 alle 20:45
@CMF. Carissimo Fiori, interessante e condivisibile. "Sinistra è la parola rifugio degli apparati che parlano di politica ma che in realtà non fanno politica"! Sottoscrivo. Si può allargare lo stesso concetto ad altre parole come "riformismo", "massimalismo" e ancora "centro", "moderati"? Non credi che molte definizioni "datate" non dovrebbero più far parte del vocabolario politico del presente e ancora di più per il futuro post-ideologico? @ff Certo che la sinistra ci sarà sempre (segue)
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 21:13
Robinews (segue) ma non solo "nel modo di essere" e non solo al fianco dei più deboli. Non dimentichiamo che anche l'idea di stare della sinistra dalla parte dei più deboli (a parole) è stata spesso e volentieri tradita (l'idea). Sull'essere di sinistra del Renzi post ideologico speriamo di non essere smentiti!
Scritto da robinews il 9/4/2014 alle 21:20
Le scelte della finanziaria sono puntate a vincere le elezioni europee ma hanno anche un significato che si proietta molto oltre. Potrebbe essere il programma de centrosinistra alle prossime politiche. Questo è vero.
Scritto da Reality il 9/4/2014 alle 23:51
Sinistra e destra rimangono convenzioni linguisitiche utili per sintezzare posizioni culturali, sociali e politiche diverse e diversamente declinate a seconda del momento storico, indipendentemente dall'eventuale incoerenza tra teoria e prassi. La posizione renziana prima e dopo il DEF rimane di sinistra nel tempo presente, fortemente condizionata dal contesto di rigidità UE ed in attesa che a giugno cambi la Commissione Europea sperando in M.Schultz, fino ad allora prudenza "aperta" inevitabile
Scritto da Francesco Spatola il 10/4/2014 alle 00:37
(seg) Anche aggettivare riformista o radicale non è banale. Ad es. la riforma-pensioni Fornero, al netto del grave errore-esodati, Renzi l'ha sempre apprezzata, giustamente. Non si salva il (non) lavoro giovanile gravando i conti dell'INPS ma facendo ripartire l'economia. Agevolazioni specifiche x i giovani mancano ancora, ma vedo il DEF come work in progres da ritoccare dopo che ci sia una nuova Comm UE con M.Schultz, "kapò" x Berlusconi. E FI attacca l'UE con il falcone lussemburghese a capo!
Scritto da Francesco Spatola il 10/4/2014 alle 00:48
Conoscendo Simona, una delle donne, direi meritocrazia.
Scritto da Luisa Oprandi il 10/4/2014 alle 11:52
Straordinario....renzi continua ancora a stupire.
Scritto da Mauro Porcelli il 10/4/2014 alle 11:54
@Camillo Massimo Fiori (18.44) e @Francesco Spatola (00.37) - Brevissimo perché ritornerò presto su questo tema. Concordo con Massimo sulla sostanza del suo pensiero, cioè sull'assolutizzazione dell’identità come radice dei totalitarismi e sulla necessità di una nuova elaborazione culturale. Sui termini di destra e sinistra convengo con Francesco, “rimangono convenzioni linguistiche utili per sintetizzare posizioni culturali, sociali e politiche diverse”. Le utilizzo perché non saprei come spiegarmi altrimenti con le persone con cui mi confronto per iscritto oppure oralmente. Del resto ne fanno un uso senza risparmio anche i politologi che stimo e dai quali cerco sempre d’imparare. Quando parlo di due sinistre voglio dire proprio che il modo di esserlo è cambiato, che la parola “sinistra” può essere riempita con significati diversi, che da sola non basta a raffigurare una realtà. Come ho già scritto considero molto più vuota la parola “populismo” che sentiamo in ogni telegiornale, trasmissione televisiva (anche d’intrattenimento), articolo di giornale per rappresentare situazioni fra loro assolutamente dissimili. Forse arriverà il giorno in cui il pensiero e il linguaggio si saranno evoluti così da poter prescindere dalle espressioni convenzionali di destra e sinistra. Non sono in grado per ora di farlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/4/2014 alle 16:27
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