Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/4/2014 alle 14:01


"La burocrazia frena l’Italia" dichiara un rapporto dell’Ue. “Lotta violenta alla burocrazia” era l’impegno del premier Matteo Renzi di qualche giorno fa (solo l’aggettivo non mi era piaciuto).
Ora, che la nostra burocrazia e i suoi metodi di lavoro debbano essere profondamente rinnovati non c’è dubbio. Ma mi ribello alla vulgata secondo cui la colpa sarebbe tutta dei burocrati sfaccendati e fannulloni. “Sono troppi i dipendenti pubblici”, è una frase sulla bocca di tutti.
Se si guardano bene i dati si scopre che non è proprio così, che ne abbiamo 58 su mille abitanti come in Germania e che pesano l’11% del Pil in linea con altri grandi Paesi europei.
Eppure l’efficienza complessiva è bassa e “l’arroganza del cavillo” appare talvolta alta. Cosa in particolare non funziona?
1) I dipendenti sono mal distribuiti sul territorio con una eccedenza storica nel Sud e a Roma. 2) Sono troppi i dirigenti inutili che costano molto e che spesso raggiungono le promozioni per clientela politica e per familismo. 3) Il blocco del turn over ne ha causato l’invecchiamento mentre l’immissione dei giovani sarebbe molto necessaria.
Ma c’è dell’altro ben più importante. Le leggi italiane sono una marea inestricabile, più di 20 mila solo quelle statali, poi ci sono quelle regionali e i regolamenti. “Eccesso dei controlli (fasulli aggiungo io), delle giurisdizioni, dei procedimenti, delle norme”, scriveva Michele Ainis sul Corriere qualche giorno fa. C’è sempre un cavillo da usare per chi vuol perdere o guadagnare tempo per il suo tornaconto.
Il bisturi promesso da Renzi è necessario e urgente per semplificare, aggiornare, smaltire l’arretrato che, ad esempio nella giustizia civile, grida vendetta al cielo. Ma attenti a non offendere la rispettabilità dei pubblici dipendenti. Nella mia esperienza ne ho conosciuti tanti che avrei assunto volentieri se avessi avuto una mia azienda.
Molti sono accanto a noi ogni giorno e fanno il proprio dovere nella scuola, nella sanità, nell’ordine pubblico, nelle attività amministrative. Domani, Primo Maggio, scendano in piazza con la loro dignità pienamente riconosciuta e rispettata come tutti gli altri lavoratori.
 

Commenti dei lettori: 63 commenti -
Chi parla male della burocrazia, quando gli conviene ne sfrutta l'opacità per farsi i propri interessi.
Scritto da Carlo Colombo il 30/4/2014 alle 15:02
Argomento difficile e spinoso. Gli avanzamenti di carriera sono lenti e non di rado sottoposti ai favoritismi. Sarebbe necessario svecchiare molto.
Scritto da Lettrice affezionata il 30/4/2014 alle 15:07
Gran parte dei "disguidi" della pubblica amministrazione spesso trovano proprio nei dipendenti più attenti e consapevoli delle esigenze di chi sta dall'altra parte un modo per essere ovviati così da garantire un risultato decente. Molte volte è lo spirito di servizio, di chi più sa sacrificarsi e rendersi disponibile, che evita guai maggiori. Il mio augurio per il Primo Maggio va in particolar modo a chi, soprattuto nelle situazioni estreme, sa rendersi conto e mettersi nel panni altrui. Passione e misericordia spesso li ho trovati in quel fiume silenzioso di gente che, animata da buone intenzioni, mette una pezza, anche di tasca propria per dare conforto. Perchè ci sono casi, di povertà, incapacità o impossibilità assoluta che solo il buon senso può riscattare.
Scritto da Loris Jep Costa il 30/4/2014 alle 15:42
Gli eccessi del sud - guardie forestali, corsi di formazione inutili, dipendenti con le mani in mano - li paga come sempre il Nord, la classica mucca da mungere. Ma prima o poi si sfiancherà e si ribellerà e allora ne vedremo delle belle.
Scritto da Massimo D. il 30/4/2014 alle 16:21
Il flagello delle leggi e dei regolamenti inutili è la prima cosa da curare e ridurre. Poi la riorganizzazione del personale affidando ai dirigenti ben pagati delle responsabilità precise e valutabili da esperti esterni all'amministrazione pubblica. Le finalità fra attività pubblica e privata sono diverse ma la metodologia di lavoro deve essere la stessa.
Scritto da Giò B. il 30/4/2014 alle 16:31
@Loris Jep Costa (15.42) - Condivido. Un supplemento di attenzione, di generosità, di servizio può essere decisivo per risolvere dei casi angoscianti. Io non ne sono sempre stato capace ma c'è chi, molto più di me, lo fa normalmente anche fra i pubblici dipendenti, dalle maestre, agli infermieri, ai poliziotti, agli impiegati comunali, fino agli amministratori locali spesso criticati a vanvera.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/4/2014 alle 16:50
Vedremo stasera cosa proporrà il governo per la riforma della pubblica amministrazione. Mi attenderei non molte cose ma realizzabili rapidamente.
Scritto da Lupus il 30/4/2014 alle 19:11
Condivido la serietà ( vera) dei pubblici dipendenti.
Scritto da Bruna Croci il 30/4/2014 alle 19:21
a furia di ..sfoltire di grosso..si arriverà pure alle rifiniture..
Scritto da zva il 30/4/2014 alle 20:16
Si però... mi spiace citare quella persona di (per me) dubbia indipendenza di Belpietro. Ripreso da Report, il ché in certa misura controbilancia e certifica. La situazione indiscutibile mi sembra questa: - scuola: molti santi maltrattati, molti (soprattutto molte) part-timer cui sta bene "poco lavoro poco stipendio"; un bel pò di furbetti, qualcuno che in qualsiasi azienda privata sarebbe cacciato a pedate nel c.... ;
Scritto da Massimo Galli il 30/4/2014 alle 20:17
Altre amministrazioni: qualcuno professionale e gentile, molti professionali ma "prepotenti", molti furboni, una quantità industriale di gente che lavora un decimo di quello che farebbero se la "ditta" fosse loro (per non dire di qualcuno che la propria ditta la fa andare in ufficio); - corpi ispettivi e di polizia, di ogni genere: rarissimi professionali e gentili, qualche scaldato magari senza interessi personali, una pletora di persone la cui prima domanda è: come raggiungo il budget che mi fa avere il premio?
Scritto da Massimo Galli il 30/4/2014 alle 20:21
Qualcosa si sta muovendo anche nell'amministrazione pubblica e non contro i lavoratori ma per farli lavorare meglio con più produttività. Forza Renzi, avanti a tutta velocità. I lobbisti e i sindacati "se ne faranno una ragione".
Scritto da Stefano C. il 30/4/2014 alle 20:51
La conferenza stampa di Renzi stasera sulla riforma della burocrazia ha dimostrato molto coraggio. Se l'intelligenza del progetto sarà pari al coraggio avremo un ottimo risultato ma immagino già le resistenze che ci saranno da molte parti.
Scritto da Maurizio il 30/4/2014 alle 21:25
La burocrazia ormai è nel mirino di chiunque - un po' anche per moda - diventando il capro espiatorio di una malagestione che non può avere solo natura amministrativa ma soprattutto politica. Un po' come la parola 'spread': tutti ne parlavano, tutti lo temevano e pochi sapevano di che si trattasse realmente. Comunque, per spostarla sull'ameno, consiglio 'La concessione del telefono' di Andrea Camilleri.
Scritto da eg il 30/4/2014 alle 21:40
Potessi mettere un 'Mi piace' sul commento di @Costa (15,42), lo farei più che volentieri. Altro non si può aggiungere, se non che fa immenso piacere scoprire che altre persone possiedono questa chiave di lettura della vita quotidiana.
Scritto da eg il 30/4/2014 alle 21:43
@Robinews, post precedente: a te che raccogli tutti i miei commenti dissacranti, vedi quello sull'opzione Mastella. Non conosco le liste elettorali (mi interessano molto poco le elezioni del Parlamento Europeo) e ignoravo la presenza della Spinelli nella circoscrizione Italia meridionale. Comunque, per intenderci: se si scherza, non è poi così abominevole il mio parallelismo Picierno-Mastella; se parliamo seriamente, sono inadeguati entrambi per quel ruolo. Buona serata.
Scritto da eg il 30/4/2014 alle 21:47
Il problema sta nel fatto che chi non fa il proprio dovere è intoccabile e anche i colleghi devono subire la sua ignavia che viene imposta con arroganza. Il Dirigente ha le mani legate in quanto non può far valere la sua autorità senza trovare ostacoli insormontabili e, morale della favola, per colpa di uno ci vanno di mezzo tutti come umanamente comprensibile. Eliminiamo queste mele marce e il rispetto arriverà spontaneo.
Scritto da Alessandro Milani il 30/4/2014 alle 22:01
@Massimo Galli (20.21) - I casi che tu citi esistono ma io difendo la gran parte dei dipendenti pubblici e affermo che molta responsabilità delle cose sgradevoli che non vanno sono da attribuire a gravi carenze di organizzazione, a dirigenti non sempre all'altezza, a regole desuete, a leggi e regolamenti complessi e contraddittori che certe volte sembrano fatti apposta per nutrire opacità e occasioni di corruttela. Domani è il Primo Maggio e io volevo sottolineare la rispettabilità di alcune categorie di lavoratori che sono al nostro fianco con la nostra stessa dignità. La riforma della pubblica amministrazione, compresa quella giudiziaria che gode di fortissimi privilegi, è la più urgente ma spetta al governo e al Parlamento attuarla con i sindacati che dovrebbero collaborare nel migliorarla senza intralciarla.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/4/2014 alle 22:46
@Alessandro Milani (22.01) - Sono per la licenziabilità, a certe precise condizioni, del dipendente pubblico. Non dovrebbero esistere altre tutele rispetto a quelle del lavoratore privato. Parlo di tutele di diritto e di fatto. Quelle di fatto nella pubblica amministrazione sono sempre state molto più elevate.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/4/2014 alle 22:53
Che un politico di questi tempi accorra a difendere i dipendenti pubblici dal fango che gli viene sbattuto in faccia lo considero degno di nota. Mi dispiace solo che lei sia di sinistra.
Scritto da Carmelo il 30/4/2014 alle 23:06
Buona giornata a tutti e buon primo maggio ai veri lavoratori.
Scritto da Dino il 1/5/2014 alle 08:45
Primo maggio .. Da rilegittimare !!!!
Scritto da Claudio Bianchi il 1/5/2014 alle 09:12
Credo che la P.A. sia stata ammazzata da un sindacalismo dissennato che, per amor di pace: tanto paga il contribuente, la fa da padrone. Qualcuno si diverta a leggere qualche “contratto collettivo di lavoro” e avrà la dimostrazione che detti accordi servono solo a creare potere a migliaia di sindacati e sindacalisti (nella P.A. ci sono più sindacati che dipendenti) che trovano comodo utilizzare il tempo libero per attività proprie. Una riforma seria non può essere realizzata con l'accordo tra le parti che non si può ottenere perché le parti sono sbilanciate a discapito del contraente pubblico (l’Aran è da sopprimere, non serve a niente se non a creare posti per personaggi non meglio occupati), ma con un ritorno a meccanismi di carriera basati sulla efficacia reale dell’azione amministrativa: in certi settori l'efficienza (enorme quantità di controlli, cifre megagalattiche di evasione “scoperta”) è tanta ma è improduttiva (fatti i conti di tutti i contesti risulta che in cassa arriva poco o niente): serve solo a creare numeri per l’ottenimento di premi di “produzione” e per spiattellarli sui giornali, ma non certifica una percepibile utilità pubblica.
Scritto da Sic Est il 1/5/2014 alle 10:27
BUON 1° MAGGIO. Oggi il mio primo pensiero va agli "esodati" e in particolare alle donne che pur avendo maturato 35 anni di contributi e sono senza lavoro dovranno aspettare ancora fino a 67 anni compiuti. Il 1° maggio ha le sue origini intorno al 1882 negli USA quando una associazione di "cavalieri del lavoro" organizzo una grande manifestazione a New York per celebrare alcune conquiste sociali. Oggi mi ha molto colpito la notizia che la metà dei cittadini della Grande Mela (segue)
Scritto da robinews il 1/5/2014 alle 11:52
@Sic Est è aspro ma dice cose vere che condivido.
Scritto da Fab il 1/5/2014 alle 11:57
Robinews (segue) è a rischi povertà assoluta. Per certi versi questo sarebbe persino peggio dal punto vista sociale, delle condizioni del 1882. Da allora le forze organizzate del lavoro in tutto il mondo, i sindacati celebrano il 1° maggio per dare nuova forza alle lotte per "nuove conquiste e giustizia sociale". In Italia l'arretramento è ormai giunto a livelli di barbarie. Gli esodati e le donne che citavo all'inizio ne sono la massima espressione. Il sig. (?) Mario Monti insieme alla (segue)
Scritto da robinews il 1/5/2014 alle 11:59
Robinews (segue) professoressa (?) Fornero sono i responsabili di questo scempio sociale e "tutti" quelli che hanno "elogiato" questi 2 prof. (?) sono altrettanto responsabili. Tutti questi signori e signore(?) non hanno certamente alcun problema derivante dallo sciagurato "crimine sociale" commesso nel 2012. La cosa che più mi colpisce e che"nessuno" si pone il problema di porre rimedio. Oggi tutta la mia solidarietà va a questo donne e uomini "esodati e a Monti e Fornero il mio disprezzo.
Scritto da robinews il 1/5/2014 alle 12:08
In questo momento sono in Lombardia per motivi familiari e "non partecipo a nessuna manifestazione sindacale". Se fossi stato in Puglia avrei partecipato al "mio" 1° maggio alternativo di Taranto organizzato dal comitato "Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti" dove si lotta per "non morire". La morte però non riguarda solo i lavoratori che muoiono per mancanza di lavoro o per mancanza di sicurezza e tutela della salute. Muoiono anche i Riva (88 anni a Malnate) perchè la "livella" è per tutti.
Scritto da robinews il 1/5/2014 alle 12:45
La dignità dei lavoratori si realizza in un contesto reale: in una società libera che ha il coraggio di riconoscere le proprie insufficiente e le rimuove con le riforme di struttura; solo così si ha crescita economica e posti di lavoro non precari. E’ importante anche la solidarietà europea; in un mondo interconnesso e globalizzato è un’illusione quella di fare da soli. L’Unione europea ci ha aiutati ad uscire dalla crisi economica approntando in pochi mesi riforme coraggiose: il Fondo Salva Stati, il Fiscal compact, l’organo unico di vigilanza bancario; la Banca Europea è intervenuta con decisione per diminuire il costo e migliorare la sostenibilità del nostro debito pubblico, ha scoraggiato la fuga dei capitali all’estero. L’euro assicura la stabilità dei prezzi, bassi tassi d’interesse, la salvaguardia del potere d’acquisto, la tutela dei risparmi, dei salari, delle pensioni. Perché la politica lascia spazio alla demagogia populista e non interviene per ristabilire la verità sulla base di fatti documentati e argomentazioni serie? Non si può andare al voto del 25 maggio frastornati da pregiudizi e “sentito dire”; se si vuole che la politica sia responsabile occorre che anche la nostra scelta sia razionale e non emotiva. Per cambiare la politica deve cambiare anche l’atteggiamento degli elettori: la critica, la polemica, la rabbia non servono a costruire il nostro futuro e quello delle prossime generazioni.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 1/5/2014 alle 16:13
Sottoscrivo il post di Adamoli, intelligente, puntuale, concreto.
Scritto da Luisa B. il 1/5/2014 alle 17:03
@C.M.F. (16,13) Il desiderio di sottoscrivere ogni tua parola è grande ma questa volta sinceramente non ci riesco. Quelli che hanno potuto "conservare" il privilegio di posare il proprio sedere su sedie intorno a tavole ben imbandite sono certamente contenti di "questa europa". I troppi esclusi, esodati e giovani per primi non saranno tra coloro che "applaudono" e quando il 25 maggio esprimeranno i loro sentimenti (anche con rabbia) non si potrà certo biasimarli. Io di certo sarò con "loro".
Scritto da robinews il 1/5/2014 alle 18:53
Strano questa manifestazione di rispetto verso i dipendenti pubblici nel giorno nel quale Renzi annuncia la riforma della pubblica amministrazione. Un giusto sostegno a dei lavoratori troppo bistrattati o una presa di distanza da Renzi?
Scritto da Laghetto rosso il 1/5/2014 alle 20:51
@robinews - Credo che attribuiamo all'Europa delle colpe che sono esclusivamente nostre. Abbiamo un sistema economico ingessato, il Paese non cresce perchè non si sono fatte le riforme, l'Italia era già in declino prima che cominciasse la crisi globale. Recessione e disoccupazione sono il risultato delle nostre pigrizie ma finchè continuamo ad attribuire la colpa agli altri, a cercare alibi, a trovare capri espiatori non usciremo da questa pesante situazione.
Scritto da CMF il 1/5/2014 alle 20:57
@Laghetto rosso (20.51) - Perché ti poni questa domanda? Vorresti scambiare una dichiarazione di rispetto verso i pubblici dipendenti (alla vigilia del Primo Maggio) con un dissenso con Renzi? Avevo scritto il post, nel quale auspico una serie di decisive innovazioni, prima della conferenza stampa in cui Renzi ha annunciato la riforma della pubblica amministrazione. Le intenzioni le ritengo molto buone. Per adesso siamo ai titoli, mi auguro che lo svolgimento sia coerente, audace e il più possibile rapido.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/5/2014 alle 22:21
Condivido il post di @Adamoli e i due commenti @Fiori.
Scritto da Lorenzo L. il 1/5/2014 alle 23:31
@C.M.F. 20,57. E' vero, non tutte le colpe sono dell'Europa. Infatti la schifezza degli "esodati" non l'ha fatta e non ce l'ha ordinata l'Europa. E poi consentimi di aggiungere che se è vero che non bisogna scaricare sull'Europa le nostre colpe deve essere anche giusto non "assolvere questa Europa". Sto inviando via mail a @Adamoli una mia lunga riflessione sull'assenza dell'Europa sociale e i rischi che ne derivano. Se Giuseppe ci fa da gentile tramite mi piacerebbe che la leggessi.
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 00:34
A proposito di burocrazia e di sprechi segnalo una notizia curiosa. mercoledì 30 l'ufficio elettorale della Prefettura ha convocato con urgenza tutti i Comuni per ritiro materiale elettorale. sapeti di cosa si trattava ? del libretto istruzione per la presentazione delle candidature .( Peccato che il termine era il 25 aprile) ogni Comune ha inviato un incaricato con spreco di benzina , di tempo ,,,,tutto inutile in questo settore c'è molto da tagliare e da rivedere nelle procedure
Scritto da Pietro dipendente pubblico il 2/5/2014 alle 08:52
Ho letto stamani gli interventi di @CMF (16:13-20:57). Condivido. Senza Europa saremmo un Paese più arretrato di quanto siamo. Abbiamo sempre bisogno di un nemico esterno per giustificare i nostri mali secolari. Senza Europa non avremmo tante norme sulla sicurezza, sulla salute, sul credito e via seguitando. Non è l'Euro che ci ha danneggiato e tantomeno l’adesione all'Unione europea ma la nostra dabbenaggine e dissennatezza, unita ad una corruzione in tutti i settori, pubblici e privati. Voltare le spalle all'Europa può fare piacere ai comici miliardari (Silvio & Beppe) che i capitali li hanno già messi al sicuro in Svizzera. Qualcuno mi spieghi, conti alla mano, cosa guadagneranno i lavoratori, i disoccupati e i pensionati dall'uscita dall'Euro e dal ritorno alla Lira. Ricordo, infine, che è la destra fascistoide unita alla sinistra estrema inconcludente (un bel parterre di nani, comici falliti, riccastri azzoppati e ballerine) che proclama il ritorno alla autarchia politica ed economica. A quelli che hanno la memoria corta ricordo che le grandi opere del fascismo autoritario e autarchico furono la scoperta del sisal, per fare gli zerbini, e quella del lanital, per fare le maglie e che il clou dell’opera fu una guerra catastrofica. Mentre Fermi lo costrinsero ad espatriare.
Scritto da Sic Est il 2/5/2014 alle 08:53
VERGOGNOSO E INSOPPORTABILE vedere chi associa la Lista Tsipras a tutte le contumelie fascistoidi sull'Europa. Ma scusa caro Sic Est, puoi cortesemente fare i nome e cognomi di chi è stato al governo negli ultimi 20 anni che si sono macchiati del delitto di "dabbenaggine e dissennatezza" in Italia? Quando mai la lista Tsipras ha chiesto l'uscita dell'euro o una politica autarchica? Ma scusa caro Sic Est, con i Nani riccastri azzoppati, ballerine con annessi pseudo tecnici (segue)
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 11:18
Caro Giuseppe, ridurre ad un’unica causa i mali della P.A., come fanno in molti, additando le responsabilità chi ai dipendenti pubblici, chi ai partiti e chi ai sindacati, mi sembra riduttivo e semplicistico. Penso, invece, che il problema, pur riguardando tutte queste tre categorie di soggetti, sia decisamente più complesso. Un peso rilevante è sicuramente attribuibile all’invadenza della politica nella gestione amministrativa, che storicamente ha prodotto un sistema di selezione e di valutazione del personale, dirigente e non, in cui gli “yes men” sono stati decisamente favoriti rispetto ai meritevoli e capaci. La legislazione ribadisce in tutte le salse la separazione tra funzione d’indirizzo di gestione, ma questa linea di demarcazione viene quotidianamente oltrepassata, determinando le condizioni ideali per il proliferare di pratiche e comportamenti illeciti, inefficienze e sprechi. D’altronde, la storia della burocrazia italiana è ben diversa da quella di paesi come la Germania e la Francia, nei quali certi fenomeni di “devianza” ci sono, ma non in forma di sistema. Guardando ai dipendenti pubblici, credo che il principale fattore di resistenza al cambiamento sia rappresentato dal radicato paradigma culturale amministrativo, dal quale deriva un prevalente orientamento all’aspetto formale degli atti e dei procedimenti, rispetto a quello sostanziale dei risultati delle politiche pubbliche. Questo paradigma permea in profondità non solo la mentalità e la prassi dei dipendenti pubblici, ma anche l’organizzazione, i profili professionali, le stesse modalità di relazione interne ed esterne della Pubblica Amministrazione. Da questo punto di vista, negli ultimi anni la situazione è paradossalmente peggiorata, nel senso che le potenzialità di cambiamento, pur presenti in riforme come la Legge Brunetta, che in teoria avrebbe dovuto introdurre una correlazione tra programmazione degli obiettivi /verifica dei risultati/sistema incentivante, sono state del tutto annullate da politiche in materia di pubblico impiego rivelatesi incoerenti ed inefficaci perché basate unicamente sulle spending review. Per quanto riguarda, infine, il sindacato, il cui peso, è bene precisarlo, negli ultimi anni è stato fortemente ridimensionato, le sue responsabilità sono fuori discussione. Per questo sarebbe ora un grave errore se il sindacato reagisse all’annunciata riforma semplicemente chiudendosi in un atteggiamento di mera resistenza e difesa delle posizioni acquisite e rinunciando a misurarsi con la sfida rappresentata dall’improcrastinabile cambiamento della Pubblica Amministrazione.
Scritto da Leonardo C. il 2/5/2014 alle 11:19
Robinews (segue) li hanno fatti forse le Barbara Spinelli e i Davanzo con la lista Tsièpras? Un po di pudore NO EH? Su una sola cosa hai ragione i nemici non sono esterni e non vanno ricercati all'estero. SONO INTERNISSIMI E VANNO RICERCATI TRA CHI HA GOVERNATO E SGOVERNATO L'ITALIA IN QUESTI 20 ANNI (i nomi e cognomi li lascio indicare a te che certamente li conosci meglio di me per averli frequentati e appoggiati. Cosa che continui a fare molto bene vedo. (segue)
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 11:24
Robinews (segue) Addirittura si arriva a incolpare "una certa sinistra" per la dilagante corruzione in tutti i settori pubblici e privati". Ve la immaginate la Barbara Spinelli corrompere a destra e manca? lO RIPETO CHE VERGOGNA! PS. cosa ci guadagnano o ci stanno guadagnando i lavoratori, i pensionati, i disoccupati da "questa europa e dai governi Italiani di strette e larghe intese CHIEDERE DIRETTAMENTE A LORO. Loro sanno bene come stanno le cose e le lezioni di chi (segue)
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 11:31
Robinews (segue) sta al riparo da ogni politica di austerità magari con pensioni o stipendi da cosiddetto "dirigente" non vogliono proprio sapere. O meglio, sanno molto bene che il "cambiamento radicale" non potrà più colpire oltre le fasce medio basse dei lavoratori, i pensionati a basso reddito, i disoccupati giovani e meno giovani, le partite IVA ecc. CHI HA PAURA DEL CAMBIAMENTO RADICALE LO FA SOLO PERCHE' HA PAURA DI VEDERE INTACCATI I "PROPRI PRIVILEGI"
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 11:36
PS per @Sic Est. (08,53). Seguendo il blog ho imparato che la realtà delle cose le conosci molto meglio di me. Enrico Fermi fu costretto ad espatriare? Verissimo e tra le vergogne del fascismo non ci fu solo l'espatrio di E. Fermi. Perchè non scrivi e ci ricordi LE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI E. FERMI MODERNI COSTRETTI A SCAPPARE DALL'ITALIA E DALLA SCUOLA ITALIANA? Ha già. hai ragione, dimenticavo che x te lo fanno per scappare da una certa sinistra estrema che ha governato e governa l'Italia!.
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 11:47
@Robinews - @ Lorenzo L - @ Sic Est – Quando si forma una famiglia o si costituisce una società si devono osservare delle regole condivise. Anche l’Europa - comunità di popoli e società di Stati – ha delle regole: la libera circolazione delle merci, dei capitali e delle persone, l’obbligo di tenere in ordine in conti pubblici (sforamento massimo del 3 per cento), consentire la vigilanza di alcuni settori strategici come le banche. L’Europa non ha mai calcato la mano sull’osservanza di tali regole; lo ha fatto di fronte a una crisi gravissima e ad una emergenza che vedeva la fuga inarrestabile di capitali dagli Stati indebitati come l’Italia. Ha lasciato però al nostro governo il “come” tagliare la spesa pubblica (improduttiva) per portare in equilibrio il bilancio. La Comunità non ha colpa, ma non hanno colpe neppure i governi Monti e Letta che si sono trovati a gestire una situazione drammatica in cui l’Italia rischiava il “default”: Non c’era tempo per impostare riforme di struttura e non c’era neppure una maggioranza disposta a sostenerle. La colpa è del lassismo degli ultimi decenni in cui i governi Berlusconi non hanno affrontano il tema delle riforme di struttura e hanno dilatato la spesa pubblica. Solo adesso Renzi sembra aver individuato alcuni settori strategici da riformare, come la pubblica amministrazione, ma ne mancano molti altri. Occorre stare attenti nell’inseguire la propaganda demagogica del Movimento di Grillo e delle Lega: o non hanno alcuna nozione di economia politica e della nuova realtà globalizzata e interconnessa, oppure barano per ottenere consensi elettorali. Il costo di tale irresponsabilità lo pagheremo noi e, soprattutto, le generazioni future. Non si può votare in base a pregiudizi o ai sentito dire; tutti dobbiamo valutare i dati di fatto e su di essi fondare la nostra scelta personale e responsabile.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 2/5/2014 alle 12:56
Il 1° maggio di ieri e è stato mesto e alcune voci alla manifestazione di Roma sono state grottesche. Non capisco perché i sindacati si facciano rappresentare di simili idioti. Ero di sinistra da ragazzino alcuni anni fa ma la mia sinistra è più seria e meno sguaiata.
Scritto da Lupus il 2/5/2014 alle 13:36
Grillo ha tanti difetti, ma ha il pregio di essere l'unico a dare contro le lobby che impongono il loro volere. Questo è il vero cambiamento, non le riformine di cui Renzi è l'esegutore.
Scritto da disillusodallapolitica il 2/5/2014 alle 13:55
@C.M.F. 12,56. Voglio innanzi tutto premettere che non mi auguro la sconfitta del PD e Renzi anzi. Spero in buon successo della Lista Tsipras. Ho molta paura che che il vero ennesimo vincitore sarà l'astensione. Spero che la Lega Nord prendi una enorme scoppola, visto che ha parecchie responsabilità per aver sgovernato l'italia in alleanza con ladri, mafiosi, evasori e profittatori dell'Europa (quote latte) ecc.. Anche con questo ultimo intervento hai ragioni da vendere (segue)
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 14:48
Robinews (segue CMF). Continua il nostro disaccordo sull'operato dei Monti e dintorni.Non c'era tempo per intervenire? Forse è vero MA PERCHE' HA COLPITO IL LAVORO CON UN VERO E PROPRIO "OMICIDIO" CON L'ATTO CRIMINALE DEGLI ESODATI SULLE PENSIONI? Era forse questa la spesa improduttiva da tagliare in questo modo barbaro? Sono certo che su questo sei d'accordo con Robinews e faccio fatica a capire perchè non lo scrivi. Sul futuro e su Renzi siamo d'accordo, sul M5S lo siamo molto meno.
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 14:56
@CMF. D'accordo. Aggiungo che certa sinistra estrema, perdente, e per certi versi allineata ai proclami di Grillo e della Lega, per nascondere i nomi, i cognomi e la silhouette dei suoi personaggi sconfitti, si è dovuta mettere al riparo di un ragazzotto greco (ignaro della zavorra che dovrà trascinare), credendo che si tratti di un nuovo Prometeo. Il sirtaki invece della tarantella. La falce e il martello li avevano già portati al banco dei pegni per saldare i debiti del fallimento storico.
Scritto da Sic Est il 2/5/2014 alle 15:04
Vauro accusa Beppe Grillo: "Nel Movimento 5 Stelle sento puzza di fascismo". Alla fine anche i duri, a capire, si accorgono a chi si erano accodati. Meglio tardi che mai.
Scritto da Sic Est il 2/5/2014 alle 15:37
@Pietro dipendente pubblico delle 08.52. Grazie dell'esempio che hai portato. Vale più di cento discorsi sulla necessità di cambiare uffici pubblici e prefetture.
Scritto da Massimo D. il 2/5/2014 alle 16:00
@Sic Est, tu trovi che ci sia molta diversità nel gestire il potere o il comando da parte di Berlu, Bossi, Grillo e Renzi?
Scritto da disillusodallapolitica il 2/5/2014 alle 16:38
@disillusodallapolitica. Mi piace l'elencazione in ordine alfabetico. Non so che dirti. I primi due hanno già fatto tanti danni. Il terzo si ripromette di farne di peggiori. Renzi almeno non naviga nel regno del catastrofismo. Comunque vedremo dai risultati. Direi di aspettare, sessanta giorni sono pochi, prima di dare un giudizio.
Scritto da Sic Est il 2/5/2014 alle 17:05
@Sic Est 15,04. Che monotonia, quando sei a corto di argomenti non fai altro che ripetere le stesse litanie sulla Lista Tsipras. Con quest'ultima sarà forse la decima volta. Ai frequentatori del blog piacerebbe leggere qualcosa di più serio, PS. Ok su Tsipras,noi abbiamo il giovane Greco candidato al posto di Barroso, il tuo/vostro candidato chi sarebbe? Questa domanda te l'ho fatta altre volte, risposte zero. IMBARAZZO? E poi, basta nascondersi dietro a @CMF, le sue sono riflessioni serie!
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 17:19
@Disilluso della politica, @Robinews - Dietro la protesta, radicale e becera, di Grillo c'è il nulla. Nessuna proposta, nessuna prospettiva, solo lo sfascio delle istituzioni e l'arroganza di chi crede di possedere la verità. Anzi c'è il nichilismo perchè mette i mezzi (la campagna elettorale) al posto dei fini (un programma propositivo) lasciando alle future generazioni solo rovine. La Fornero ha una attenuante: ne l'INPS, ne i sindacati sapevano esattamente quanti fossero i potenziali esodati.
Scritto da CMF il 2/5/2014 alle 17:52
@Sic Est, no la questione non sono i risultati che Reniz otterrà, ma quale diversità trovi nel gestire il potere, perchè anche Renzi puzza di fascimo, non sei d'accoprdo? @CMF, il sindaco di Bari Emiliano, mi ha affascinato con la sua analisi, capacita di ascolto e riflessione, mostrata in una trasmissione televisiva (ci fosse lui lo voterei senza se e senza ma), condivideva molti degli argomenti del suo interlocutore: sai di che gruppo era?
Scritto da disillusodallapolitica il 2/5/2014 alle 18:33
@CMF 17,52, No caro Camillo, il problema quando parliamo di questioni sociali "fondamentali", non è quello di sapere "quanti ne vengono colpiti" ma "come" vengono colpiti. Nessuna attenuante per la prof.ssa quindi. Ricordiamoci le sue "lacrime di coccodrillo" mentre faceva scempio dei diritti acquisiti di "poveri" lavoratori. Scrivo poveri perchè i "ricchi" avevano e hanno di che vivere. Fornero e Monti "sapevano benissimo quello che facevano, a chi e a quanti lo facevano e continuano a farlo!
Scritto da robinews il 2/5/2014 alle 18:52
@disillusodallapolitica. Non ho ancora visto atti e atteggiamenti fascisti in Renzi. Esercita democraticamente, magari con irruenza, il potere. Ma l'approvazione delle leggi, ogni volta, se la deve andare a sudare, senza sconti, in Parlamento. Il fascismo i dissenzienti preferiva farli sparire dalla circolazione. Ad ogni buon conto direi che la valutazione di una persona non può prescindere dai risultati. Quelli di Berlu-Bossi sono stati disastrosi e fallimentari. Quelli di Renzi: aspettiamo.
Scritto da Sic Est il 2/5/2014 alle 19:26
@Leonardo C. (11.19) - Intervento informato e politicamente acuto che invito tutti a leggere. Avevo salutato con entusiasmo la separazione tra funzione d’indirizzo e di gestione ma, a conti fatti, ha prodotto poco. Sulla riforma della pubblica amministrazione ritornerò presto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/5/2014 alle 19:27
@Sic Est, non trovo niente in Grillo che si possa definire "puzza di fascismo", al contrario dell'insofferenza e la fibrillazione di Renzi in un confronto democratico. Non dico che è fascista sarei un pazzo, però lascia molto a desiderare. La storia del M5S e dei suoi eletti è molto diversa dalla storia "democratica del PD".
Scritto da disillusodallapolitica il 2/5/2014 alle 21:03
@disillusodallapolitica. Per la "puzza" dovresti chiedere a Vauro.
Scritto da Sic Est il 2/5/2014 alle 21:42
@Sic Est, per capirne di più dopo aver letto il tuo post delle 15:37 chiedo a te. Ma, non mi sembri molto convinto di quello che hai scritto, sarei sorpreso del contrario.
Scritto da disillusodallapolitica il 2/5/2014 alle 22:43
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