Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 24/11/2008 alle 15:30

La partecipazione al voto sulla responsabilità della rottura dell’unità sindacale è stata più vasta  che negli altri sondaggi. C’era voglia di esprimersi  e anche di sfogarsi. Ha prevalso l’ipotesi della trappola del centrodestra (35%),  probabilmente per rendere meno evidenti le responsabilità della CGIL (30%) e di CISL e UIL (25%).
La crisi attuale, che non può essere minimizzata,  dovrebbe essere colta al volo per un’autoriforma profonda del modo di fare sindacato. Il novecento è una pagina secolare che  dovrebbe essere voltata anche dai sindacati  per continuare, in modi diversi  e moderni, a svolgere  un ruolo essenziale per la democrazia italiana, oltre che per l’interesse dei lavoratori, quelli che sono già occupati e soprattutto quelli che non lo sono ancora.
Io credo che in un sistema di relazioni sindacali maturo non sia obbligatorio che tutti i sindacati, su tutte le questioni, siano sulla stessa linea. Ma il movimento dei lavoratori non può sistematicamente dividersi sulle scelte strategiche, come la riforma dei contratti. E’ un regalo alla controparte sociale e, in questa fase politica, al governo del Paese che sulla rottura ha giocato parte delle sue fiches.
Voglio fare degli esempi che ci riguardano molto da vicino per spiegarmi meglio. Sulla crisi profonda di Alitalia è bene che i sindacati raggiungano un’intesa unitaria, ciascuno rinunciando a qualcosa. Invece sull’aeroporto di Malpensa, sulla sua qualità di Hub oppure no, sull’eventuale terza pista, sull’organizzazione aeroportuale, materie che non sono il core business del sindacato, orientamenti e atteggiamenti diversi non sono raccomandabili ma non mettono in discussione l’unità dei lavoratori che è indispensabile nella crisi finanziaria, economica e industriale che stiamo attraversando o che ci investirà a breve
Queste sono valutazioni potrebbero essere condivise da tutti i partiti, ma in modo particolare dovrebbero esserlo dal PD che deve spendersi per convincere tutte le parti in causa a recuperare lo spirito unitario dimostrando però di voler separare definitivamente la propria strada da quella dei vari sindacati. Un partito riformista deve fare della reciproca autonomia con le forze sindacali un punto distintivo del proprio programma politico e perfino della propria identità.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 13 commenti -
I sindacati ormai sono autoreferenziali. fanno troppi scioperi, e la loro base è formata prevalentemente dai pensionali. Ai lavoratori veri dicono sempre meno.
Scritto da un giovane precario il 24/11/2008 alle 13:09
L'autoriforma dei sindacati è un'illusione, a meno che non sia la crisi economica gravissima a indurli ad una riflessione nuova e profonda.
Scritto da Edoardo il 24/11/2008 alle 14:47
I sindacati sono vecchi, Bonanni è uno statalista, Epifani fa solo politica, Angeletti non conta niente. La riforma dovrebbe essere radicale. Forse la imporrà la crisi. Il tuo ragionamento però è valido.
Scritto da Bianchi Giò il 24/11/2008 alle 14:54
I risultati del sondaggio temo siano dettati più dalla voglia di illudersi, che dalla percezione della realtà. Speriamo che sia una manovra del Governo, ma in cuor nostro sappiamo che qualcosa non va più nelle organizzazioni sindacali. A partire proprio da quel punto: i sindacati oggi devono tutelare forse di più tutti coloro che non hanno lavoro. O meglio: ce l'hanno, ma è il fantasma di quello che un tempo si chiamava lavoro. E invece latitano pericolosamente.
Scritto da Laura S. il 24/11/2008 alle 15:07
Mi pare che i commenti odierni e dei giorni passati fotografino bene la situazione. I sandacati sono in crisi di rappresentatività, se non rinascono dalle loro ceneri si condanneranno ad un conservatorismo passatista o a diventare strumenti nelle mani dei potenti di turno. I lavoratori però non gliela perdoneranno, gli volteranno le spalle e il loro silenzio sarà più roboante di una condanna.
Scritto da Spartacus il 24/11/2008 alle 16:36
Trovo curioso e sorprendente che nessun sindacalista prenda la parola per confutare i commenti molto critici versi i sindacati. E' il segno del loro distacco dalla realtà, si sentono superiori e protetti. Ma superiori a chi, visto che ormai sono considerati una casta molto peggio dei politici. Almeno i partiti reagiscono, loro no si sentono forti e superiori.
Scritto da Un giovane precario il 24/11/2008 alle 20:45
Sono d'accordo con Laura che i sindacati dovrebbero tutelare quelli che non hanno lavoro. La verità è che cercano di garantire solo i loro iscritti. Se si facesse un referendum sui sindacati sapremmo che la loro credibilità è ai minimi storici, peggio dei partiti. Io non voto volentieri a sinistra ma questa non è solo la mia opinione. Anche a sinistra c'è chi la pensa così.
Scritto da Dioscuro il 24/11/2008 alle 23:03
Quel che dice il giovane precario è giusto. Nessun sindacalista è intervenuto sul blog. O non lo conoscono, ma non credo, oppure se ne fregano dei nostri commenti. Loro si ritengono in una torre d'avorio. Mi dispiace, io sono una iscritta e sono del parere che i sindacati sono indispensabili.
Scritto da Maria il 25/11/2008 alle 11:54
I sindacati sono in difficoltà e oggi poco rappresentativi, non dimentichiamoci però che sono sempre un fattore di giustizia per riequilibrare il potere di confindustria.
Scritto da Mario A. il 25/11/2008 alle 13:57
Il silenzio dei sindacalisti è molto significativo. Eppure Adamoli ha trattato il problema con molto tatto, da una posizione riformista. O si sentono inattaccabili, ma non credo, oppure sono insensibili.
Scritto da Giorgio F. il 25/11/2008 alle 16:28
La discussione è interessante, anche quella che si è fatta quando il sondaggio è stato lanciato. La crisi metterà a dura prova anche i sindacati. Spero anch'io che si colga quest'occasione per una riforma dentro il movimento dei lavoratori.
Scritto da Un iscritto CISL il 25/11/2008 alle 17:23
Anche questo dibattito dimostra che il tema dell'autoriforma dei sindacati è maturo. Più presto la fanno meglio è per loro, per i lavoratori e per la democrazia..
Scritto da Amadeus il 26/11/2008 alle 10:17
Entro volentieri nel dibattito.Rappresneto la CISL del pubblico impiego nell'Ente Regione Lombardia.Oggi c'è la necessità di riformare anche al nostro interno il modo di "fare sindacato". Concordo sulle nuove tutele da dare ai precari. Ecco perchè con la crisi che ci sovrasta minacciosa, la CISL ,responsabilmente, non fa le barricate strumentali ma firma per un aumento certo, di intesa con il governo, per dare rilancio e nuova dignità al nostro lavoro. Scioperi senza coscienza fanno solo danno.
Scritto da Nicola Cisl regione Lombardia il 26/11/2008 alle 11:08
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