Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 28/11/2008 alle 14:27

In queste settimane sono spesso chiamato (ieri a Varese) a parlare di democrazia paritaria (uomo-donna) per l’impulso che lo Statuto d’autonomia della Lombardia ha dato a questa importantissima tematica sociale. I due articoli inseriti nello Statuto sono considerati all’avanguardia in Italia. Lo Statuto però  indica l’orizzonte, poi sono le leggi ordinarie che debbono attuarlo. Nel caso specifico la legge di attuazione è quella elettorale che è sempre competenza della commissione che presiedo e che comincerà l’esame di un progetto di legge tra qualche mese, quando avremo terminato con il Regolamento Generale del Consiglio. Da persona seria,  negli incontri quasi sempre purtroppo di solo donne, prendo l’impegno di attuare l’indirizzo statutario ma non mi avventuro nella previsione degli sbocchi concreti perché la legge elettorale sarà un parto difficilissimo e “doloroso”, anche su questo punto preciso.
Una cosa affermo con profonda fiducia: oggi abbiamo dodici donne su ottanta consiglieri regionali; nessuna donna in una Giunta di sedici uomini; nessuna donna in un Ufficio di presidenza del consiglio di cinque componenti; nessuna donna nell’Udp della mia commissione, che è l’unica ad averne ben cinque.
Ebbene, la prossima legislatura questo stato di cose dovrà cambiare. La rappresentanza femminile in tutti questi organi e nel sistema degli Enti Regionali, che sono importantissimi, dovrà risultare molto maggiore. Questo, sì, è il mio impegno. Altrimenti lo Statuto sarà stato tradito e la Lombardia come Istituzione non sarà stata all’altezza della Lombardia come società civile. E così si allontanerebbe dagli stati europei di più alta civiltà.

Commenti dei lettori: 8 commenti -
E' sempre così, questo tipo di riunioni sono frequentate solo da donne. Ed è un errore degli uomini. Mi hanno detto che lei si è battuto come un leone per quei due articoli. Ora mi aspetto che faccia altrettanto per la legge elettorale.
Scritto da Giovanna A. il 28/11/2008 alle 15:00
Ehehehe.... Giuseppe fa lo spiritoso. Premetto che sono d'accordissimo nel dare spazio alle donne, se se lo meritano però. Fino ad oggi le donne in gamba, in politica, ho visto che le sfruttano allegramente....invece c'è un reggimento di "cooptate storiche" che occupa tutti gli spazi. E che dire della "mignottocrazia" di Guzzantiana memoria? In conclusione, è vero che la politica è maschilista, chiedo scusa per questo, ma il problema generale è che non si premiano le qualità.
Scritto da Lele il 28/11/2008 alle 15:10
La mancata elezione delle donne è colpa delle donne. Però lo Statuto su questo punto, e non solo, è fatto bene. Così si dice qui in regione da parte di tutte le donne dirigenti e non dirigenti. Complimenti per la sua attività che da noi è molto apprezzata. Capirà che non posso qualificarmi. Dicono che lei non voglia più presentarsi la prossima volta. Cambi parere, prego.
Scritto da Una donna in regione il 28/11/2008 alle 15:28
E' vero quelloche scrive "una donna che lavora in regione". Seguo questo blog da qualche settimana perchè me la suggerito una mia amica dipendente della regione. Stimano molto Adamoli anche, ma non solo, per il lavoro fatto sullo Statuto. La posizione che presenta la condivido e spero che riesca ad affermarla.
Scritto da ll pirata il 28/11/2008 alle 16:19
Caro Giuseppe, la legge elettorale come tu la vuoi fare, ti costerà molta fatica. La Lega è maschilista e così pure AN e FI. A sinistra c'è più sensibiità ma quando sono in gioco le poltrone vere, non gli strapuntini del partito, le cose cambiano. Ti auguro di avere successo perchè le donne sono troppo poche.
Scritto da Amadeus il 28/11/2008 alle 22:25
Donne o uomini per me fa stesso, basta che siano bravi. E' vero che non ti vuoi più candidare? Se è così ripensaci.
Scritto da Enrico T. il 28/11/2008 alle 23:03
Io sono disponibile a votare una donna solo se la ritengo brava. Credo però che una norma che faciliti la presenza femminile nelle liste sia molto utile.
Scritto da Leonardo il 29/11/2008 alle 16:48
I dati che Adamoli illustra sono chiari e disarmanti per una regione come la Lombardia. La colpa sarà delle donne, come dice qualcuno, ma una legge elettorale che aiuta è necessaria.
Scritto da Ariosto il 29/11/2008 alle 21:33
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