Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/12/2008 alle 09:30

Luigi Corsi mi scrive sul blog: “Caro Adamoli, vedo che ti entusiasmi ancora per le riunioni di partito quando trattano i problemi veri, come tu dici. Ma non sono cose vecchie? In fondo anche tu lo dimostri dedicando tempo e intelligenza al tuo blog, che è sicuramente uno dei più interessanti e spero seguiti in Lombardia”.
Secondo me il blog e la comunicazione in forme moderne sono molto utili, ma gli incontri e le discussioni collegiali sono ancora oggi indispensabili. La politica non è, e non può essere, un’avventura individuale e in solitudine, ma collettiva. L’attività politica e la responsabilità istituzionale implicano il “rendere conto”, al partito che rappresenti e, soprattutto, agli elettori che ti hanno votato. Solo così puoi evitare di essere il “Villari” della situazione, che non si vuole dimettere perché non deve rispondere ai suoi elettori essendo stato scelto, non dal suo territorio, ma da chi guida il PD a Roma.
Detto questo, la libertà di pensiero è un’altra cosa, per me intoccabile. Forse io mi permetto una libertà che magari altri non osano. A dire il vero me la sono sempre permessa. Il conformismo non è né suggestivo né attraente. Sento qualche volta dire che, ad essere troppo liberi, si corre il “rischio” di finire isolati e di fare l’opposizione interna. Ma quale rischio! E’ un ruolo diverso ma altrettanto importante di chi ha la responsabilità della guida.
Personalmente ringrazio il Signore per l’opposizione che ho fatto nel mio vecchio partito per un lunghissimo periodo. Sia chiaro, non è un invito a mettersi all’opposizione. Di chi e di che cosa, poi, non saprei. E’ una preghiera, soprattutto ai giovani, a non annullare la propria personalità dentro una dimensione collettiva che pure è necessaria.
Questo vale per il PD come per tutti gli altri partiti, credo

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 10 commenti -
In un paese come l'Italia dove il conformismo rispetto al "potere" di turno è una tentazione endemica che viene da lontano, ben vengano luoghi, come questo blog, per sua intrinseca natura non condizionato da apparati e liturgie. Come accade invece troppo spesso nelle riunioni di partito. Queste ultime devono continuare ad esistere come dice Adamoli ma liberate da vecchie e nuove sedimentazioni.
Scritto da Cesare Chiericati il 5/12/2008 alle 10:09
Oggi per dire ad un giovane che vuole impegnarsi in politica e ambire a dare il suo contributo nel partito in cui si impegna e nelle istituzioni, con una classe dirigente cooptata se non "nominata" dai vertici , di rimanere "libero di pensare", ci vuole tanto, ma tanto CORAGGIO! Il rischio di finire nell'angolo c'è sempre . Ma a te, caro Giuseppe, il maestro a cui ti ispiri, ti ha insegnato ad essere "Libero e Forte". Ci serve il coraggio di essere sempre coerenti ai valori cui ci ispiriamo.
Scritto da Nicola il 5/12/2008 alle 11:25
E' un'interpretazione convincente del rapporto fra partito e persona. Questo vale per lei che è Adamoli ma non credo che valga per tutti nel PD. Una volta a Fagnano Olona hanno organizzato un corso di formazione politica senza dirlo alla segreteria provinciale ed apriti cielo. La libertà che dice lei mi andrebbe benissimo ma non credo che esista sul serio nel Pd e neanche negli altri partiti.
Scritto da una persona di Fagnano il 5/12/2008 alle 20:01
Se un giovane si lascia guidare dalla paura di essere messo all'opposizione è già diventato vecchio. Così io credo ma non mi intendo molto di partiti.
Scritto da Luisa Cardin il 5/12/2008 alle 22:16
Grazie Adamoli, quale onore! Non pensavo di meritare un post intero dedicato alla mia provocazione. Il ragionamento che fai (continuo a chiederti se va bene il tu) non fa una grinza. Ma ti rendi conto che le cronache del PD di questi giorni vanno in un'altra direzione rispetto alla dignità che tu mostri nell'attività politica? Non solo Villari, caro Adamoli, anche Veltroni e D'Alema contraddicono la tua serietà.
Scritto da Luigi Corsi il 5/12/2008 alle 23:22
Ho partecipato con entusiasmo alle primarie per Veltroni e poi a quelle locali per i circoli ma ora sono deluso. Dove e quando si parla di politica? Mai. Al massimo si parla di regole e di organizzazione. Non so se mi iscriverò al PD.
Scritto da D.P.O. il 6/12/2008 alle 13:58
Caro Giuseppe, ha ragione Cofferati, nel PD tira un'aria brutta. A livello nazionale ci sono conflitti a non finire. Forse solo Parisi ha diritto di richiedere la testa di Veltroni, gli altri dovrebbero tacere ,mentre da noi c'è il conformismo più nero. O meglio c'è il silenzio sui fatti politici che contano. Solo tu parli liberamente, ma se lo facessi io mi direbbero di stare zitto. E' già successo.
Scritto da Cattaneo il 6/12/2008 alle 14:23
Ti seguo sul blog da un paio di mesi. Sei rimasto il combattente di quando eri all'opposizione nella DC. Io ero di un'altra parrocchia interna ma ti apprezzavo. Adesso sono in FI e non mi trovo molto bene. Meglio però di te nel PD che è il vecchio DS riverniciato. Lì non c'è solo da contrastare il conformismo (anche in FI è la stessa cosa) c'è da cambiare tutto. Ti auguro comunque successo.
Scritto da Vittorio il 6/12/2008 alle 17:02
E' vero il conformismo non è un valore.E' dal 73 che seguo e faccio politica (lontano dai santuari).Se chiudo gli occhi vedo però che il conformismo a livello politico è stato ed è un ingrediente molto usato(forse serve a soppravvivere).Anche Vittorio si è conformato,ma non è pienemente felice.Sono lontani itempi dal"Disapprovo quello che dite ma difenderò fino alla morte il Vs diritto di dirlo"eppure sarebbe una possibile medicina contro il conformismo o no?
Scritto da Luigi T. il 7/12/2008 alle 09:44
Caro Vittorio, sono anch'io un ex DC che ha fatto la stessa scelta di Adamoli. Qualche volta mi domando se è la scelta giusta però anche tu dovresti domandartelo. Quale discussione libera c'è in FI. Non intendo dal punto di vista formale ma sostanziale?
Scritto da Lorenzo il 7/12/2008 alle 15:49
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