Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/12/2008 alle 15:10

Ho messo sul sito una bella intervista al Riformista di Filippo Penati (Pd), Presidente della Provincia di Milano. Condivido totalmente l’analisi della seconda metà degli anni Ottanta a Milano e il progetto politico amministrativo che Penati vuole attuare con le elezioni della prossima primavera. Ecco i punti salienti:
- l’ultima stagione riformista milanese (in Lombardia il caso è molto diverso) è stata quella di Carlo Tognoli Sindaco (PSI) e Bettino Craxi Segretario nazionale socialista. Di Craxi bisogna distinguere tra la grave vicenda giudiziaria che lo ha colpito e la sua politica di governo coraggiosa e innovativa;
- il modello trentino può avere una sua validità anche da noi se sfida la Lega sul suo terreno, cioè sulla rappresentanza territoriale. La Lega è una forza conservatrice da non rincorrere, ma con la quale si possono raggiungere intese specifiche, come ad esempio il federalismo fiscale;
- la lista civica del Presidente (o del Sindaco) alle prossime elezioni è essenziale. Deve però assicurare un valore aggiunto aggregando pezzi di società che non si sentono rappresentati dalle liste politiche: ceti medi, partite IVA, dirigenti d’azienda.
Posso ben dire che queste sono idee che coltivo da parecchio tempo e che adesso sono espresse con autorevolezza e credibilità da un amministratore pubblico di valore e di tradizione culturale e politica diversa dalla mia. La “guerra” al socialismo milanese, fatta da sinistra, ha regalato alla destra vent’anni di governo a Milano e in Lombardia. Ora con Filippo Penati siamo finalmente sulla strada giusta.
 

Commenti dei lettori: 17 commenti -
Tocchi argomenti scomodi ma sempre interessanti per far riflettere. Continua con il blog anche se immagino che a tanti non piacerà.
Scritto da Stefano il 11/12/2008 alle 17:40
Su questo blog si respira aria di libertà che nel PD è importantissima e che spesso manca. Io abito a Milano e apprezzo la riflessione che hai aperto approffitando di Penati.
Scritto da Il pirata il 11/12/2008 alle 17:48
Penati però era tra quelli che dicevano peste e corna dei socialisti di Milano. Meglio così in ogni caso. Bravo Adamoli a scovare queste cose.
Scritto da Federico il 11/12/2008 alle 21:19
Tu queste idee le coltivi da parecchio tempo ed è davvero così. Penati invece da quanto tempo la pensa così? Adesso che ha bisogno di guadagnare dei voti per vincere le elezioni alla provincia di Milano, o no?
Scritto da Paolo il 11/12/2008 alle 21:59
Ho capito perchè mi piace il tuo blog: sei proprio tu fino in fondo. Ti ho sentito tante volte parlare in questo modo dei socialisti e di Craxi quando nessuno, o quasi, osava farlo. Dicevi sempre: storicamente hanno avuto ragione i socialisti e torto i comunisti nella sinistra italiana. Fin quando il centro sinistra non recupererà i socialisti riformisti il centrosinistra in Lombardia non vincerà più. Lo dicevi a Martinazzoli, lo ricordo bene.
Scritto da Un tuo fedele amico il 11/12/2008 alle 23:44
La lista del sidaco è una risorsa importante se è fatta bene. Bisognava farla anche a Varese.
Scritto da Antonio il 12/12/2008 alle 09:33
La dissoluzione del partito socialista, il più antico d'italia, è stata una calamità per l'intero paese e in particolare per Milano. Ma a un certo punto le opzioni e la prassi del gruppo craxiano che aveva egemonizzato il partito postnenniano ebbero davvero poco a che vedere con la storia gloriosa di quella formazione politica. L' obbiettivo politico riformista era ed è condivisibile non altrettano lo possono essere i metodi allora messi in campo. Riformisti si ma sempre nella piena legalità
Scritto da Cesare Chiericati il 12/12/2008 alle 09:53
Bella l’intervista. Concordo in pieno sui 3 punti esposti da Panati. Aggiungo, però, che la lista civica ha grande valore nel contesto di un’elezione comunale, molto meno in quella provinciale. Una considerazione più generale: per riaprire una stagione riformista a Milano occorre – come sembra ammettere lo stesso Penati - fare i conti con la storia. Occorre, cioè, riconoscere che la battaglia delle idee interna alla sinistra tra il PCI di Berlinguer e il PSI di Craxi è stata vinta da quest’ultimo. Occorre rendersi conto che molte delle contraddizioni e delle difficoltà del PD di oggi discendono da quello sconvolgimento della storia tale per cui il partito sconfitto sul piano delle idee (PCI - PDS) si è trovato ad essere – una volta spazzato via il PSI – il punto di riferimento della sinistra italiana. Il successo del progetto del PD passa anche dall’acquisizione di una comune consapevolezza storica su questi fatti.
Scritto da Oscar il 12/12/2008 alle 10:21
Caro Giuseppe, la responsabilità indubbia di Craxi è stata quella di sistematizzare il malaffare. Se sto con il centro sinistra è perchè di fronte ad una porcheria come la Mammì cinque ministri della sinistra DC se ne andarono. Una domanda scomoda: cosa lega così tanti ex socialisti a Forza Italia (sia a livello nazionale che locale)? Io un idea ce l'ho. Temo che non si possa scrivere ma che molti la pensino come me.
Scritto da Massimo Galli il 12/12/2008 alle 12:45
Che bella discussione! Ma perchè l'unico luogo in cui si può farla è questo blog, come dicono tanti? Hanno ragione, da punti di vista diversi, sia Oscar, sia Cesare Chiericati, sia Massimo Galli. Sul fatto che politicamente abbiano avuto ragione i socialisti dovremmo però essere tutti d'accordo. Discutibile il metodo, obliquo il rapporto Craxi-Berlusconi,ecc. ma che i socialisti abbiano storicamente rappresentato l'unico, vero riformismo di sinistra soprattutto a Milano è un dato della realtà.
Scritto da Gianfranco G. il 12/12/2008 alle 14:11
Quanto scrive Massimo Galli è meritevole di riflessione (sono d'accordo con lui), pur considerando che qualche sfarfallio di idee affascinannti girarono in quel periodo. Ma, se i personaggi di allora sono andati dove sono ora, prima si dovrebbe porre una questione morale. Diverso il comportamento, personale e politico, di Adamoli, che stimo.
Scritto da Mulo prealpino il 12/12/2008 alle 14:18
Riparlare dei socialisti è un fatto positivo anche per il PD. In fondo in Lombardia hanno avuto momenti importanti e innovativi.
Scritto da Lucky il 13/12/2008 alle 19:26
"di Craxi bisogna distinguere tra la grave vicenda giudiziaria che lo ha colpito e la sua politica di governo coraggiosa e innovativa", mi dispiace ma esprimo il mio disappunto, non siamo di fronte a Dott. Jekill & Mr Hide, le responsabilità vanno prese interamente. È vero che non fu responsabilità esclusiva di Craxi, anzi. Quando la DC smise di governare e pensò solo a gestire il potere fu l’inizio della fine. Durante tangentopoli cercarono di valutare quanto costò all'Italia la "Milano da bere", l'"assistenzialismo clientelare" e il modello delle "cattedrali nel deserto", il prezzo è stato enorme, soprattutto per il sud. Io dico che allora ci rubarono il futuro e mi stupisco dello strabismo che ancora pervade molti nostalgici.
Scritto da Cincinnato il 13/12/2008 alle 22:19
Vedo che questo dei socialisti è un tema molto controverso. Sono giovane e non ho vissuto quei periodi. So però che i socialisti avevano un gran peso a Milano e in Lombardia e che la gran parte di loro non erano dei farabutti. Perchè sono finiti tutti, o quasi tutti, con Berlusconi? Per questione di interesse? Non ci credo. Un mio professore all'università diceva sempre che la responsabilità è stata dei comunisti che li hanno distrutti. Adesso lui vota PD e io credo che abbia ragione.
Scritto da Leonardo il 14/12/2008 alle 15:45
Mi dimenticavo. Non conosco Adamoli personalmente ma gli dico bravo perchè ci vuole un certo coraggio a tirar fuori questi argomenti. Io voto PD come il mio professore ma voglio che sia un partito che discuta questi temi che sono vitali per il centrosinistra. Se Penati parla di tutto questo avrà capito che per vincere servono anche quei voti.
Scritto da Leonardo il 14/12/2008 alle 15:50
Non voglio giustificare Craxi, però che i socialisti abbiano avuto ragione nei confronti del PCI sul piano culturale, sociale e politico, è fuori discussione. Non c'è più nessuno vecchio comunista, di quelli importanti, che lo neghi. Al massimo non ne parlano. Perfino il titolo di riformisti preso dal PD arriva dalla tradizione socialista. Questa non è una discussione del passato, è attualissima come dimostra Penati che si pone il problema perchè vuole vincere, per fortuna.
Scritto da Ivo il 14/12/2008 alle 23:01
Sembrano fatti storici lontani quelli sollevati da Filippo Penati, ma non lo sono. A Milano e in Lombardia l’Ulivo prima e il Pd poi hanno perso quasi il 20 per cento di voti socialisti (un elettorato moderno e riformista) per il ritardo di anni nel capire le dinamiche sociali profonde di questa terra. In questa analisi il rispetto integrale della legalità è assolutamente fuori discussione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/12/2008 alle 13:10
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