Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/12/2008 alle 10:28

Non ho voluto commentare settimana scorsa il tristissimo spettacolo, mandato in onda da Sky in Inghilterra e ripreso da tutti i telegiornali, del suicidio assistito di Craig Ewart (nella foto) nella clinica svizzera Dignitas. Eppure ci sarebbe stato molto da commentare e discutere. Dalla decisione di Sky, alla pubblicità della “dolce morte”, che toglie “umanità” alla decisione di togliersi la vita.
Questa mattina però ho sentito su una radio affermare un parallelismo fra la vicenda di Craig Ewart e quella di Eluana Englaro: “In Italia questo precedente (di Eluana) porterà inevitabilmente al riconoscimento giuridico dell’eutanasia”. Questa l’affermazione di alcune persone che si dichiaravano totalmente laiche. Respingo l’assimilazione dei due casi e il rapporto, quasi automatico, di causa ed effetto tra Eluana ed una futura legge sull’eutanasia. È disinformazione brutale di chi non vuole nessuna forma di testamento biologico.
I “laici devoti”, che dichiarano cioè di non avere la fede e che vogliono impartire lezioni alla Chiesa, o almeno ad alcuni alti prelati, a loro dire troppo deboli nella difesa intransigente dei principi, sono una categoria davvero specialissima. Il loro “capo spirituale” è Giuliano Ferrara, persona peraltro di rara intelligenza, che sul Foglio del 14 novembre scriveva: “Il sagrato del Duomo di Milano rischia di diventare un simbolo muto e cieco. Un Cardinale come Martini è incerto sui confini della vita, in entrata e in uscita. Forse le chiese cristiane un giorno insegneranno che Eluana non è una persona […]”.
Altre parole di commento sono del tutto superflue.

Commenti dei lettori: 13 commenti -
Condivido il pensiero espresso in questo post, anche la diffidenza verso i "laici devoti", come vengono chiamati. Il testamento biologico è necessario. Non devono più esserci casi Englaro decisi dalla Magistratura.
Scritto da Giorgio F. il 16/12/2008 alle 11:54
E' la seconda volta che le scrivo. Complimenti per gli argomenti che sceglie, poi si può condividere o dissentire, ma questo è perfino secondario rispetto all'importanza della discussione.
Scritto da un prete anonimo il 16/12/2008 alle 12:21
Sul personaggio Ferrara si sono sprecati oceani di inchiostro, da quando arrivò ai primi posti della classifica di Cuore con "la fine di Ferrara" e "Appendere Ferrara per le p$%%&", da allora è stata una escalation.... il problema è che ora questi personaggi vanno di moda! mannaggia.
Scritto da Muzio Scevola il 16/12/2008 alle 13:06
Sull'imperversare degli "atei devoti" temo non si possa fare granché, evdentemente intercettano e interpretano bene l'essere cristiani di molti italiani.... mai in chiesa, mai una preghiera ma molta attenzione alle parole d'ordine tradizionaliste; anche e soprattutto se vengono da persone che, come loro, piede in un luogo sacro non ce lo mettono mai. Io, e chiedo scusa, la chiamerei "religiosità ignorante e non praticante", quella dei sepolcri imbiancati, in parole povere.
Scritto da Lele il 16/12/2008 alle 14:08
Sui laici devoti concordo in pieno, quello che mi spaventa di più e chi gli firma le prefazioni dei libri!
Scritto da cattolico non devoto il 16/12/2008 alle 14:10
Intervengo ancora perché vorrei illustrarvi il dubbio che mi scuote in questi giorni.. lo scontro sul caso di Eluana è primariamente legato al fatto che si dispone la sospensione dell'alimentazione, non delle cure. E' vero che si parla di alimenti chimici introdotti in maniera innaturale e invasiva con dei sondini, capisco però anche la resistenza di chi fisicamente dovrebbe interrompere questo tipo di trattamento. Io non sono sicuro che il testamento biologico risolverebbe questo caso.
Scritto da Lele il 16/12/2008 alle 14:13
Triste davvero lo show televisivo nella clinica svizzera. Il guaio è che ho sentito meno critiche a questo proposito che sul caso di Eluana. Colpa solo dei laici devoti? Credo di no. Colpa di un tradizionalismo culturale che fa propria la doppia identità: in privato ciò che si vuole, in pubblico difesa intransigente degli stereotipi sulla vita a tutti i costi anche quando la vita non c'è più. Come "un prete anonimo" dico benissimo la discussione su questo blog.
Scritto da Dioscuro il 16/12/2008 alle 17:26
Bravo Adamoli, teniamo alta l'attenzione su questi temi delicati. E' necessario perchè la politica si deve occupare di questi fatti.
Scritto da Luciano il 16/12/2008 alle 18:56
Sarà, ma non capisco di che si ciacola qui. Di omicidio assistito? Di Eluana Englaro? Di Giuliano Ferrara, che siccome è intelligente, non si confutano le sue idee ma in compenso lo si deve appendere “per le p$%%&"? Boh! Orsù, illuminatemi, o voi che avete capito benissimo la discussione su questo blog.
Scritto da M.G. il 16/12/2008 alle 23:42
Che cosa vuol dire fare politica oggi, si chiede qualcuno in un altro commento. Ecco, questo vuol dire; impegnarsi su questi problemi.
Scritto da Mariagrazia il 16/12/2008 alle 23:56
Mi spiace M.G. non hai colto lo spirito, nel blog si lanciano dei dardi per stimolare reazioni e confronti su più piani e temi, la discussione poi si sviluppa senza condizionamenti. Di Ferrara dico che usa la sua intelligenza in maniera strumentale, degna di Gorgia. In questa fase si è messo la casacca dell'"ateo devoto", perciò predica di religione ma, essendo lui ateo, ritengo debba prima convertirsi lui e trovare la fede, altrimenti il suo è solo un aizzare i poveri di spirito.
Scritto da Lele il 17/12/2008 alle 10:03
Se è per questo, rileggendo ancora tutti i post, oltre che senza condizionamenti questo topic è senza argomentazioni e senza idee: solo un po’ di enunciazioni buttate lì. Tralascio i contorcimenti mentali sul perché Ferrara dovrebbe convertirsi prima di parlare (perché?), e ripeto la richiesta di confutazione delle sue idee. In democrazia il confronto delle idee deve essere libero, senza “conversioni” preventive, altrimenti saremmo in una democrazia sul tipo DDR.
Scritto da M.G. il 17/12/2008 alle 23:27
Ringrazio come sempre per il dibattito che si è sviluppato e ribadisco ciò che volevo dire: • i due casi sono troppo diversi per essere messi sullo stesso piano; • l’epilogo dell’amara vicenda Eluana non equivale al riconoscimento dell’eutanasia; • è necessaria una legge sul testamento biologico; • diffido di chi, laico incallito, pretende di richiamare all’ordine prelati che, come il Cardinale Martini, sarebbero troppo lassisti nella difesa dei principi cristiani
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/12/2008 alle 10:10
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