Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/1/2009 alle 16:47

Continuano le polemiche sul silenzio del Cardinale Dionigi Tettamanzi sulla preghiera islamica in Piazza Duomo. In realtà l’Arcivescovo ha parlato, eccome se ha parlato su queste tematiche, tenendo ferma la linea del dialogo. Lo ha fatto tante volte negli ultimi tempi. Ma in effetti non si era ancora espresso in maniera precisa sull’episodio di sabato 3 gennaio, quando un corteo di islamici che manifestavano sulla guerra a Gaza si è concluso in Piazza Duomo con la preghiera dei fedeli musulmani. Con il suo comportamento, il Cardinale Tettamanzi ha suscitato le ire di due quotidiani, la Padania e il Giornale. “Sa il Cardinale che la mossa seguente potrebbe essere che la preghiera avvenga dentro alla chiesa, nella quale si può entrare anche a forza?” si chiede il quotidiano di Paolo Berlusconi.
Il 7 gennaio, con un comunicato, arriva la posizione della Curia Milanese. “La preghiera è un bisogno e diritto fondamentale, inalienabile per l'uomo appartenente a qualsiasi religione, anche se deve essere praticata nei luoghi, nei tempi e nelle modalità opportune”. In questo modo il Cardinale intende chiudere definitivamente la polemica. Ancora una volta - per Lui - la parola chiave è dialogo. Non c’è dubbio sul fatto che quel gesto necessiti una riflessione da parte delle comunità cattolica e musulmana, ma non si può pensare che, nella società di oggi, la via giusta sia quella dello scontro religioso e di civiltà. Dionigi Tettamanzi, leader religioso sì, ma anche autorevolissimo leader culturale.

Commenti dei lettori: 19 commenti -
La voce del nostro Cardinale è spesse volte unica ed isolata su temi come questi. Unica perchè lasciata sola anche da politici che dovrebbero essere sensibili a questi argomenti, isolata perchè spesse e troppe volte anche il nostro mondo cattolico ambrosiano, su islam e immigrazione, gira la faccia dall'altra parte o abbassa lo sguardo. Forse una riflessione più attenta aiuterebbe tutti o forse spingerebbe a maggior coraggio i "silenti".
Scritto da Roberto Molinari il 9/1/2009 alle 18:02
era questo il papa che serviva...
Scritto da ema il 9/1/2009 alle 19:41
Da convinta anticlericale mi trovo totalmente d'accordo con Tettamanzi: il dialogo, sempre e comunque....che deve essere bilaterale.
Scritto da signoraoscura il 9/1/2009 alle 20:33
Situazione surreale: da quando i "fedeli" danno ordini alle proprie guide spirituali? Chi decide quale sia la linea pastorale da seguire, il fedele o il pastore? Da sempre la Chiesa Cattolica è organizzata in senso gerarchico, e non saranno certo dei fedeli, più o meno organizzati in partiti o movimenti, per questioni di mero opportunismo e per favorire la propria politica, che fisseranno i principi religiosi da seguire.
Scritto da Silvano Madasi il 9/1/2009 alle 20:37
Mi pare che l'attacco dei giornali di regime sia ad uso e consumo di quella vasta parte degli italiani che si dice cattolica a parole ma non è praticante o se lo è pone attenzione alla tradizione e alla conservazione più che al messaggio evangelico. Mala tempora currunt.
Scritto da Spartacus il 9/1/2009 alle 21:37
Forse Padania e Giornale vorrebbero per Milano un Maggiolini. Purtroppo per loro anche questa è la Chiesa. E la Chiesa non è fatta su misura. Semmai si misura sulla complessità dell'esistente. E' fatta da uomini, non è un'istituzione a sè stante.
Scritto da Loris Costa il 9/1/2009 alle 22:00
Meno male che qualcuno parla anche di queste cose. Anche Roberto ha ragione. Certi cattolici più vanno in chiesa e più voltano le spalle a questi problemi.
Scritto da Nasone il 9/1/2009 alle 23:24
La ringrazio ancora per questi suoi interventi. Purtroppo nelle parrocchie la formazione sociale latita. Del resto chi la facesse si sentirebbe accusato di occuparsi di politica e avrebbe problemi seri. Per fortuna c'è il nostro Arcivescovo, voce autorevolissima e rispettata ma piuttosto isolata.
Scritto da Un prete anonimo il 9/1/2009 alle 23:29
Non sono un cattolico praticante e non voto a sinistra. Torno proprio adesso da una riunione in cui si è discusso anche di immigrati e di musulmani e confesso che c'era da mettersi le mani nei capelli per le banalità dette. Poi ho notato il blog su Varesenws e mi sono detto che per fortuna c'è ancora gente che ragiona.
Scritto da Osvaldo il 9/1/2009 alle 23:53
Sono con il cardinale Tettamamzi che si muove nel grande solco di solidarietà e attenzione agli "altri" della tradizione ambrosiana. L'eredita di Carlo Maria Martini, uno dei grandi padri della cattolicità del tempo presente, è in buonissime mani. Piaccia o non piaccia alla Padania e al Giornale.
Scritto da cesare chiericati il 10/1/2009 alle 09:45
Carlo Maria Martini, Dionigi Tettamanzi, Il discorso sociale ambrosiano è chiaro. Peccato che non tutta le Gerarchia cattolica sia così. Il "prete anonimo" che ha fatto il suo commento mostra un certo disagio, ammettendo che il Cardinale è isolato, per questo merita tanta solidarietà.
Scritto da Federico il 10/1/2009 alle 12:00
Una bella discussione. Una volta, qualche anno fa (sono abbastanza giovane), si facevano nell'Azione Cattolica, ora, purtroppo, molto meno.
Scritto da Loredana il 10/1/2009 alle 12:42
hiedo a loredana, se non pensa come me che oramai nella maggior parte dei luoghi di confronto cattolici: catechismo, azione cattolica etc ci sia sempre meno discussione su temi di questo tipo e sempre di più cose di tipo organizzativo, facciamo questa festa e tutto allo scopo di far proseliti solo per la propria associazione/parrocchietta?... Forse nelle ACLI c'è ancora qualcosa. Per il resto qui vedo un appiattimento preoccupante, e a dirla tutta questo Papa non aiuta per niente.
Scritto da EMA il 10/1/2009 alle 14:09
Molto bello il passaggio sul diritto inalienabile alla preghiera. Ma il PD la pensa come te? Ho dei seri dubbi.
Scritto da Giancarlo il 10/1/2009 alle 14:18
Il Cardinale è isolato semplicemente perchè non interpreta più il senso comune dei cittadini che vanno in chiesa. Il resto sono balle della solita sinistra.
Scritto da Stefano il 10/1/2009 alle 15:58
Behh... leggo questi commenti e mi sento un pochino meglio, forse ce la facciamo a non essere sommersi. Notavo oggi una cosa, mai come in questo periodo le classifiche dei libri sono scalate da testi sulla spiritualità... forse c'è proprio una difficoltà nel ritrovarsi. Spero solo che questo non si limiti ai riti e alla tradizione. Un in bocca al lupo!!! a "Un prete anonimo", credo che la sua sia una delle vie più difficili.
Scritto da Spartacus il 10/1/2009 alle 16:14
Da qualche anno ho ricominciato a frequentare la Messa. Spero che il Cardinale continui con questo tipo di guida. Adamoli ha ragione, è una guida sociale e non soltanto spirituale.
Scritto da Un ex DS di sinistra il 10/1/2009 alle 17:38
Che bello leggere queste cose anche su un blog. Mio padre, scomparso da poco, ne sarebbe stato contento.
Scritto da Giorgio il 10/1/2009 alle 18:02
Mah, non so cosa dire. Se il nostro Cardinale è una guida così forte, come mai i cattolici vanno in parte importante per una strada diversa?
Scritto da Luigi Corsi il 10/1/2009 alle 19:29
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