“Come mai non hai detto niente nel tuo blog sul litigio in TV fra Michele Santoro e Lucia Annunziata?”, mi hanno chiesto, sia pure con parole e toni diversi, quattro persone di cui due non conosco personalmente. La ragione è presto detta: del conflitto Israele- Hamas avevo già parlato chiaramente in due post subito precedenti, suscitando peraltro un vasto dibattito.
Su “Anno zero” dico, con altrettanta  nettezza,  che non mi piace. Ancora meno mi convince quando degli attori sceneggiano i contenuti degli interrogatori di giustizia, delle intercettazioni telefoniche e così via. Si vuole dare ai telespettatori l’impressione di una autenticità, che però è falsa mancando gli elementi del contesto reale che risultano indispensabili per una vera autenticità. Molto meglio la fiction perché tutti sanno che è fiction.
Michele Santoro è un ottimo giornalista, ma un pessimo conduttore. E' fazioso, demagogico, non sopporta chi la pensa diversamente da lui, gioca a fare il martire, in realtà ha sempre goduto di enormi privilegi. Sono le ragioni per le quali cinque anni fa ho preso posizione (pubblicamente, come bisogna fare con un pochino di coraggio) contro la sua candidatura nell’Ulivo per le elezioni europee. Poi naturalmente è stato candidato ed eletto alla grandissima, salvo dare le dimissioni poco dopo, perché fare televisione rende infinitamente di più, è più gratificante, e perché nel Parlamento europeo vige la democrazia, il pluralismo, il confronto alla pari.
Il contrario che nelle sue trasmissioni. Poi qualcuno può dirmi: non fare lo schizzinoso, in televisione c’è di peggio e in questo modo Santoro riequilibra lo strapotere di Berlusconi. Ma questo è tutto un altro discorso.