Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/2/2009 alle 16:38

Desidero mettere in fila alcuni punti importanti nella dialettica in corso nel Pd sul testamento biologico:                              
- la libertà di coscienza in materia bioetica non è una concessione che fa chi guida il partito. È un diritto sacrosanto del singolo parlamentare (o consigliere regionale) di un grande partito “plurale” di centro sinistra;
- poiché ritengo il testamento biologico o (Dichiarazione Anticipata di Trattamento - DAT) materia politica è giusto che il partito abbia la sua linea e la difenda come tale;
- considero la sintesi trovata nel Pd equilibrata e ragionevole. Idratazione e alimentazione sono sostegno vitale, ma si ammette l’eccezione di chi espressamente dichiara di volervi rinunciare;
- ho trovato indegno l’attacco a Francesco Rutelli, benché io non sottoscriva il suo emendamento. Di fronte al progetto della maggioranza politica, che non ammette eccezioni all’obbligatorietà del sondino naso-gastrico, se Rutelli riesce a far passare l’emendamento che la sospensione di questa pratica sia possibile sulla base di una comune valutazione fra medico curante, eventuale fiduciario e familiari, è un grosso passo in avanti di cui essergli grati.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 23 commenti -
Rispetto alla proposta del PDL, quella di Rutelli pare essere meno rigida, in teoria, ma in pratica è quasi impossibile avvalersene. Immaginando un futuro caso simile ad Eluana e pensando alla pressione che gli interessati (familiari, PdR, medici, responsabili delle strutture ospedaliere ecc) hanno subito, dubito che un qualsiasi medico curante, seppur laico, se la senta di esporsi in prima persona. Penso che Rutelli lo abbia considerato, questo.
Scritto da Silvano Madasi il 25/2/2009 alle 17:20
Il PD e' nato per fare sintesi tra culture e valori, specie quando questa sintesi e' coraggiosa e su temi delicati. Nessuna posizione, nemmeno quelle piu' radicali (tipo Binetti o Ignazio Marino) devono essere considerate "non degne" di essere discusse. Detto questo, non sono accettabili esternazioni o attacchi pubblici e fratricidi. Se la sintesi poi non soddisfasse qualcuno e se il tema e' di rilevanza etica,allora e' doveroso garantire la liberta' di coscienza. Dopo, pero'.
Scritto da Andrea Botta il 25/2/2009 alle 17:39
purtroppo, Giuseppe, volenti o nolenti verso certe persone e Rutelli è una di queste c'è un'insofferenza tale all'interno del PD intendo. che qualsiasi cosa facciano vengono mazziati. Può esser sbagliato, però è anche indubbio che questi se la siano cercata questa fama e questa insofferenza.
Scritto da ema il 25/2/2009 alle 17:44
Caro Giuseppe, prima le regole.Le decisioni della maggioranza del gruppo si rispettano. Se ci sono problemi di coscienza si esprimeranno nel voto ( anche in aula ) non presentando propri emendamenti su temi già bocciati in gruppo. Non mi pare che l'emendamento sia come tu dici "un grosso passo in avanti". Mettere d'accordo un medico ( magari obiezionista ) i famigliari ed il fiduciario sarà peggio che ottenere un voto all'ONU. Il fiduciario tenderà sempre a far rispettare il mandato ricevuto.
Scritto da A.Vaghi il 25/2/2009 alle 17:46
Bene il rapporto fra singoli parlamentari e PD. Buono anche il merito delle tue affermazioni. Però l'immagine del PD all'esterno su questo tema non è così trasparente. La comunicazione lascia sempre a desiderare.
Scritto da Valceresio il 25/2/2009 alle 17:59
Condivido i contenuti del tuo intervento. Per quanto riguarda Rutelli penso che nel momento in cui il Partito sta tentando una faticosa mediazione su un argomento così delicato, l'emendamento sottoscritto rischia di essere strumentalizzato (come di fatto già avvenuto). Credo che le sue proposte (legittime) potevano essere discusse ed eventualmente accolte nell'emendamento presentato dal gruppo pd. Così facendo ha introdotto un elemento di ulteriore divisione. La mia rimane solo un'opinione.
Scritto da paolo rossi il 25/2/2009 alle 18:37
Io sono convinto che l'emendamento Rutelli, se approvato, migliorerebbe la legge. Però condivido ciò che afferma Vaghi, la libertà di coscienza nel voto è una cosa, presentare emendamenti ed elaborare e portare avanti una propria linea è una cosa diversa. Rutelli doveva riuscire a costruire il consenso sulla sua idea. Non possiamo lamentarci che gli italiani non capiscono la linea del PD se poi ognuno fa quello che gli pare. Va bene, il partito non è una caserma... ma nemmeno un bordello.
Scritto da Spartacus il 25/2/2009 alle 19:01
Voglio chiarire cosa intendo con la parte del titolo riferita a Rutelli. E' indegno l'attacco strumentale a lui, insinuando che la sua posizione è dovuta alla volontà di crearsi una via d'uscita dal PD. Così come sono furbescamente strumentali le difese del centrodestra. Per quanto mi riguarda, a parti rovesciate, difenderei con la stessa carica emotiva Paola Concia, deputata e rappresentante ufficiale dei gay nel PD. In questo campo la libertà di coscienza è sacra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/2/2009 alle 20:52
Caro Giuseppe, la tua precisazione è stata utile. Anch'io sono suscettibile quando si mortifica un uomo politico come Rutelli. Per il resto sono d'accordo con te. In questa materia è giusto perseguire una linea comune di partito, ma la prassi solita può ben ammettere delle variazioni, anche per gli emendamenti.
Scritto da Andrea il 25/2/2009 alle 21:33
Avere una opinione largamente codivisa nel centrosinistra, su un tema tanto delicato quale il testamento biologico, è forse il primo passo verso quel partito riformista che tutti desideriamo (vedi Walter che qualcosa germoglia) continuiamo però a discutere anche su posizioni "minoritarie" come quelle di Rutelli e forse piano piano riusciremo anche a sgretolare il monolita PDL con le "nostre" IDEE.
Scritto da Alessandro Z il 25/2/2009 alle 21:36
Bravo Alessandro Z., sono d'accordo. La posizione di Rutelli, diversa da quella pure legittima di Paola Binetti, mette i "liberal" del PDL in una posizione ancora più scomoda. Come fanno a seguire il progetto Calabrò e a dire no all'emendamento Rutelli? La nostra posizione è quella spiegata bene da Adamoli, però cerchiamo di migliorare la legge non di piantare soltanto una bandierina , sia pure importante.
Scritto da Gianfranco G. il 25/2/2009 alle 21:43
Sono un PD ma francamente mi interessa di più se si riesce a migliorare la legge, che sicuramente faranno, piuttosto che dire dopo, quando è troppo tardi : "la nostra linea era questa ed era chiara". Una volta che è introdotta, resta, non facciamoci illusioni.
Scritto da Giacomo il 25/2/2009 alle 21:54
Dire come fa Adamoli che ci vuole una linea di partito è già tanto. Un parlamentare ha diritto di presentare emendamenti quando e come vuole. Stiamo parlando di etica, non di bilancio. Ma quale partito e partito, non diciamo cavolate. La disciplina in queste cose non può esistere. Altrimenti restate solo voi e sarete minoranza per l'eternità.
Scritto da Rossini il 25/2/2009 alle 22:10
Avanti Giuseppe, è la strada giusta. Affermare la linea ma difendere fermamente il dissenso, costi quel che costi. I voti dei cattolici ci servono o no? Questi qui ci tengono irrilevanti tutta la vita. Hanno in mente ancora il partito "guida", di antica memoria.
Scritto da Massimo il 25/2/2009 alle 22:15
I problemi di coscienza si esprimono nel voto? A. Vaghi, si esprimono in ogni sede e non esiste la disciplina di partito in queste materie. Avete in mente un tipo di partito che non c'è più.
Scritto da Un PD libero il 25/2/2009 alle 22:59
Ho letto un momento fa sui giornali che il Sen. Veronesi attacca pubblicamente il PD perchè la sua linea sarebbe troppo morbida. Quelli che se la sono presa con Rutelli se la prenderanno anche con lui? Hai ragione tu. Il partito abbia la sua linea ma poi Rutelli e Veronesi hanno il DIRITTO di fare le loro battaglie con dichiarazioni, emendamenti e tutto il resto. In questo campo delicatissimo, ovviamente.
Scritto da Marilena M. il 26/2/2009 alle 09:29
Questa discussione entra dentro una ancora più grande ed è la rapresentazione che i media danno di questa vicenda. Parole come "RESA DEI CONTI NEL PD" e altre affermazioni del genere ci fanno capire come la ns. democrazia sia deterioriata. Siamo l'unico partito che discute e questo viene rappresentato sempre come una divisione. Nelle altre nazioni all'interno dei grandi partiti si discute e ci si divide (vedi Obama vs Clinton) e questo è normale. Da noi è passato il concetto di partito...
Scritto da ale il 26/2/2009 alle 10:22
...autoritario dove uno decide e gli altri muti. Questo messaggio è purtroppo dentro la società, anche dentro tanti amici impegnati nel PD (basta vedere Repubblica e l'Unità) ed è secondo me la sfida più difficile che ci attende. I pariti che hanno una ispirazione maggioritaria non possono essere dei monoliti a meno che il nostro modello è il Berlusconismo o il nepostismo Bossiano.
Scritto da ale il 26/2/2009 alle 10:26
per Marilena M. : sarà, ma Veronesi e Marino forse se ne intendono un po' di più e hanno più credibilità di Rutelli e Dorina Bianchi su questi temi ... Inoltre , sempre su questo argomento, sono anni che ci lavorano. Mi pare che Rutelli, ad essere buoni, stia pasticciando un po' . Comunque l'ipocrisia nel centro destra ( e nei teodem) regna sovrana. Nei loro articolati o emendamenti parlano sempre e solo di nutrizione e idratazione, mai e poi mai aggiungono l'articolo artificiale!
Scritto da Antonio C. il 26/2/2009 alle 10:28
Si deve fare il possibile per migliorare la proposta di legge in discussione. Credo però che, a livello nazionale, la debolezza del PD è stata l'eccesso di discussioni, di divisioni e la difficoltà a far emergere una posizione condivisa. PD partito monolite? ma quando mai? a me è sembrato più un pollaio. Blair? Obama? Sarkozy? loro hanno dettato la linea. Scusate, ma avete visto la il PdL, lì si che c’è una sola voce, quella del capoccia! che agisce in maniera tattica e spregiudicata! Sente l’odore del sangue e ci si butta.
Scritto da Cincinnato il 26/2/2009 alle 11:05
Ma io non so se stiamo parlando dello stesso partito...sento dire in questi commenti mancanza di dialettica interna, mancanza di possibilià di dire la propria idea su certi temi, accodamento obbligatorio al "partito"...ecco mi pare che non sia il caso del PD. Anzi il PD soffre proprio del contrario.
Scritto da Ema il 26/2/2009 alle 11:54
ultima riga del mio intervento delle 10.28 : ovviamente intendevo scrivere "aggettivo" e non "articolo". Scusate...
Scritto da Antonio C. il 26/2/2009 alle 14:24
Secondo me gli emendamenti proposti da Rutelli farebbero sì che nella Lombardia del Formigoni ti obbligherebbero al sondino... sicuro come l'oro.
Scritto da mirella il 28/2/2009 alle 12:43
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