Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 27/2/2009 alle 10:15

Lucky ha scritto sul blog: «Adamoli stai tornando all’ovile dei “popolari”? Ti iscriverai a “Quarta Fase” la rivista, o meglio, la corrente di Franceschini, Fioroni e Marini?».
Caro Lucky, non ho nessuna intenzione di tornare a qualsivoglia ovile. Primo, perché non sono persona che ama belare in coro. Secondo, perché sarei molto interessato a riscoprire cos’è il “popolarismo” negli anni 2000 e a farlo confluire nel PD per arricchirne la cultura e la dimensione politica. Questo sì, ma non mi sento invece impegnato a tessere una tela di rapporti personali e di gruppo che siano il ritratto del passato anziché una visione di futuro.
Ho sostenuto immediatamente Dario Franceschini non in virtù di una tradizionale solidarietà, ma perché mi appariva come la soluzione migliore per stabilizzare il Partito e portarlo al Congresso superando lacerazioni spesso pretestuose. Ricordo sempre a me stesso e a tutti che, oltre alle elezioni europee, abbiamo di fronte le elezioni amministrative in 5.000 comuni e in 73 province con oltre 50.000 candidati nelle liste e qualche migliaio di candidati sindaco. Il nostro primo pensiero deve andare a loro.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 8 commenti -
Già, è un bel problema. Entri in sede, ti metti a discutere di politica e alla fine ti dicono: "Ma allora tu stai con Tizio o con Caio!", non ti hanno ascoltato, non gliene frega niente dei contenuti, c'è gente che pensa solo a correnti, squadre, clan, bande e "ditte". Mala tempora currunt (citazione corretta caro Vaghi?). O forse questo è l'effetto deteriore del sistema delle correnti inaugurato dalla DC. Correnti dove inizialmente si faceva politica ma alla fine si gestiva solo potere.
Scritto da Muzio Scevola il 27/2/2009 alle 11:08
Correnti... ma a me sembrano spifferi...anche se quello che dice il caro Muzio Scevola è in parte vero.... Su una cosa però il caro "mano bruciata" ha ragione... torniamo a discutere nelle sedi e non ci chiamino solo per l'organizzazione e per dirci cosa fare, in questo più che la DC mi sembra di scimiottare il vecchio PCI. Sulle Europee fateci ragionare e anche scegliere.... diteglielo voi varesini oggi a Franceschini.
Scritto da ale il 27/2/2009 alle 11:51
Posizione realistica e costruttiva. Le storie si portano con sè, inevitabilmente e giustamente, le solidariertà politiche si determinano guardando avanti.
Scritto da Il pirata il 27/2/2009 alle 13:44
La strada verso un partito veramente nuovo è lunga ma io non dispero perchè ci sono persone come te (tante) che lavorano per il futuro.
Scritto da Paolo B. il 27/2/2009 alle 14:17
Ci sono tanti popolari nel PD che, come te, non vogliono fare la corrente dei popolari nel PD. Vai avanti in questo modo.
Scritto da Lorenzo il 27/2/2009 alle 14:27
Stasera ho ascoltato Franceschini al De Filippi. Credo che il suo spirito sia quello di questo blog.
Scritto da Antonello il 27/2/2009 alle 22:13
Popolarismo cattolico si, clericalismo no. Mi viene voglia di fare politica.
Scritto da Ghiringhelli il 27/2/2009 alle 22:38
Il popolarismo non è mai stato clericale. Lo aveva ben capito sin da subito il suo fondatore, Don Luigi Surzo appunto in quanto sacerdote. Aveva ben capito che se un partito politico di ispirazione cattolica avesse rinunciato all'autonomia in cambio di una sottomissione psicologica, utililitaristica nonchè elettorale alle gerarchie ecclesiastiche, l'azione di quel partito sarebbe stata marginale e poco efficace. Inoltre avrebbe esposto la Chiesa al bailamme politico. Torniamo al vero popolarismo.
Scritto da nicola il 2/3/2009 alle 08:19
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