Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/4/2009 alle 09:42

Le frasi celebri di Don Primo Mazzolari (nella foto), scomodissimo prete di Bozzolo (Mantova), morto cinquanta anni fa, sono tante. Ne cito due: “Combatto il comunismo, amo i comunisti”, e la seconda: “A cosa serve che le vostre mani siano pulite se le tenete in tasca?”. Combattuto dal Fascismo e a malapena sopportato dalla Chiesa, ebbe la soddisfazione riparatrice di un incontro con Papa Giovanni XXIII poco prima di morire.
Non so se sia giusto dire che Don Primo fu precursore dell’Ulivo e del PD. Mi sembra francamente un’affermazione propagandistica. Certamente seppe stare dalla parte degli “ultimi” con coraggio, tenacia e sprezzo del pericolo. Dario Franceschini ha fatto ieri visita alla sua tomba così come Benigno Zaccagnini  ci andò nel 1976, all’indomani della sua nomina a segretario della DC. Per Zac fu la consacrazione e l’inizio di una importante stagione di rinnovamento. Spero tanto che lo sia anche per Franceschini.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 5 commenti -
Spesso si cade nell'errore di traslare nel futuro l'opera di importanti uomini del passato, per supportare la propaganda. Don Primo come Don Milani e Don Puglisi, sono l'insegnamento per una generazione di cattolici impegnati nel sociale e nel politico che l'impegno si concretizza appunto "sporcandosi" le mani nel disagio delle periferie urbane di oggi come in quello delle campagne di ieri. Mi auguro che Dario ne tragga l'esempio stimolando l'opera del partito e dei suoi circoli alla concretezza.
Scritto da Nicola Lombardo il 15/4/2009 alle 10:05
Buona la scelta dei due brani di Don Mazzolari. Danno il senso della sua opera. L'ispirazione è sempre valida, la concretizzazione va ovviamente aggiornata senza troppa propaganda.
Scritto da Federico il 15/4/2009 alle 14:27
La figura di don Mazzolari, di don Milani don Puglisi o come quelle di tanti preti che quotidianamente “si sporcano le mani” meritano l’apprezzamento di tutti. Quello che fa male è assistere alla scelta di campo della Gerarchia, (scelta ormai ufficializzata con articoli di fondo dell’Osservatore Romano) che, lungi dallo schierarsi a fianco di questi apostoli che testimoniano il Vangelo, predilige appoggiare coloro che rappresentano l’antitesi dei suoi insegnamenti. Da laico mi scappa di dire: non c’è più religione!
Scritto da Angelo Eberli il 15/4/2009 alle 14:45
Conosco poco la figura di Don Primo Mazzolari. Oggi, leggendo confusi articoli sulla visita di Franceschini a Bozzolo, è stata un'altra la frase che mi ha colpito: "In un'epoca di grandi incertezze si deve scegliere quale mondo vogliamo. E non possiamo scegliere la strada della timidezza. Noi non moriremo di prudenza".
Scritto da Spartacus il 15/4/2009 alle 17:56
La distinzione fra errante (le persone) ed errore (comunismo) aveva trovato in Don Mazzolari una applicazione estrema ma molto efficace. Ricordarlo è però più utile per la storia che per l'attualità, come fai tu nel tuo post.
Scritto da Luigi Corsi il 15/4/2009 alle 20:41
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