"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 28/2/2012 alle 20:45

Dal primo marzo i cittadini lombardi che si presenteranno presso una struttura per fare un esame riceveranno un foglio che dettaglia il costo delle prestazioni ricevute. Si tratta però di una trasparenza solo parziale, non di una vera “operazione di trasparenza” come afferma l’Assessore alla sanità Bresciani.

Il cittadino infatti vedrà soltanto il costo del ticket nazionale, quello del ticket regionale e, solo per quegli esami che superano una certa soglia, la quota eventualmente riconosciuta dalla Regione alla struttura ambulatoriale a completamento di quanto corrisposto dal paziente.

Invece per le prestazioni al di sotto dei 50 € (che sono il 75% dei casi) il cittadino paga una quota di compartecipazione complessiva addirittura maggiore del costo della singola prestazione ma non avrà l'inidcazione del costo effettivo. Quindi non solo Regione Lombardia fa cassa sulle prestazioni meno costose ma lo nasconde pure al cittadino che ha tutto il diritto di saperlo.

E’ necessario quanto prima dare avvio ad un sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria basato sulla progressività del reddito, visto che in questa direzione sta andando anche il negoziato sul nuovo Patto per la salute. Sarebbe un sistema più equo e trasparente quello in cui ciascun cittadino sa qual è il costo reale della prestazione e in che quota deve contribuire in base alla propria situazione economica.

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