Più lontani da Roma, più vicini a te.
Lega Nord
inserito il 28/3/2008 alle 12:43

 

Perchè scendiamo in piazza?

Partiamo da una cifra secca: 1.116 euro. Questo è quanto ogni cittadino lombardo perderà, da qui al 2015, a causa del declassamento di Malpensa. 1.116 euro in meno nelle nostre tasche.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un regalo ad Air France

Questa cifra, fornita dal centro di ricerca sui trasposrti e le infrastrutture dell’Università Carlo Cattaneo, più di ogni altra rende l’idea di cosa vuol dire per l’economia lombarda e padana ciò che il governo di sinistra ha fatto e sta ancora facendo.

La vendita di Alitalia ad Air France risponde all’unica logica di colpire il sistema produttivo del Nord, regalando la compagnia italiana ad un diretto concorrente dello scalo lombardo. Il vettore francese ha come unico obiettivo il declassamento di Malpensa per favorire il “suo” scalo, il De Gaulle di Parigi.

Ai partiti romani invece interessa solo tutelare l’aeroporto di Fiumicino. Ancora una volta il Nord si trova sotto il giogo del centralismo romano.

Come ha spiegato la Camera di Commercio, Malpensa costituisce un nodo infrastrutturale chiave, di importanza strategica per la crescita del sistema imprenditoriale italiano, e un hub fondamentale per lo sviluppo economico e per il sostegno all’internazionalizzazione dell’intero paese.

E’ il primo aeroporto in Europa per tassi di sviluppo del traffico di merci

(+ 16.2% fra il 2006 e il 2007) e secondo per numero di passeggeri (+9.7%).

Da solo, ha generato in dieci anni sull’area lombarda, tra il 1995 e il 2006, un aumento di valore aggiunto del 54%, ed è una risorsa strategica per l’occupazione: quasi 77.000 tra occupati diretti, indiretti e indotto.

 
Umiliato il Nord che lavora e produce

I costi del depotenziamento di Malpensa per l’intero sistema economico italiano sono quantificabili in circa 15 miliardi di euro al 2015, inoltre 7.500 posti di lavoro persi, 15.000 considerando l’indotto della zona, quasi 100.000 guardando le ricadute sull’economia settentrionale, e un mancato introito per il fisco stimabile in circa 600 milioni di euro all’anno, 4.5 miliardi di euro entro il 2015.

I costi generali di un declassamento dello scalo includono le mancate sinergie attivabili tra l’aeroporto e le grandi infrastrutture del Nord-Ovest (tra le più importanti del paese) e con il sistema fieristico internazionale milanese (il nuovo polo fieristico di Rho-Pero) per il quale Malpensa rappresenta un punto di accesso privilegiato.

Non dimentichiamo che la sola Lombardia assorbe oltre il 38% degli investimenti esteri in Italia e che il 97% di questi si concentra nella provincia di Milano.

Non si può pensare che Milano, la Fiera, il sistema produttivo, commerciale, turistico e culturale non abbiano collegamenti diretti con il resto del mondo che conta o, peggio ancora, con quello che sempre di più conterà.

 
 
 
Lo scopo di Roma: il Nord in ginocchio

Di fronte a questi dati, il piano di Alitalia-Air France, prevede la soppressione da Malpensa di 793 voli settimanali, 43 rotte cancellate su 85 (- 51%), 35 rotte ridotte di frequenza su 85 (- 41%) e solo tre rotte intercontinentali rimarranno invariate sulle 26 complessive .

Così si rischia di perdere ben 8milioni di passeggeri (motivo per il quale SEA, la società che gestisce l’aeroporto, ha chiesto ad Alitalia un risarcimento di 1.25 miliardi di euro).

Come nota la ricerca dell’Università Carlo Cattaneo, Malpensa viene penalizzata rispetto a Roma anche sulle rotte verso l’Asia e il Nord America, contraddicendo così le logiche geografiche (verso tali destinazioni infatti, i voli da Malpensa durano circa 40 minuti di meno).

Insomma, dietro queste scelte che non hanno alcun senso se consideriamo le logiche di mercato, si intravede chiaramente la solita politica romana, che non solo si prende i soldi, ma svende il lavoro e la fatica del Nord.

Questa volta però ci si può ribellare all’ennesimo schiaffo coloniale romano; come ha detto Umberto Bossi, questa è “La madre di tutte le battaglie”.

 

Partecipiamo tutti uniti alla fiaccolata, manifestiamo la nostra forza e facciamo sentire la nostra voce; la voce del Nord.

 
Lega Nord Gallarate
Commenti dei lettori: 5 commenti -
Non siate ridicoli. La gente non è cretina sa benissimo che avete gestito tutto voi per 20 anni e questi sono i risultati. E comunque con quello che costa agli italiani mantenere Alitalia è certamente meglio venderla .
Scritto da Roberto il 30/3/2008 alle 23:33
noi siamo quelli che ci impegnamo a salvare l'areoporto, per il bene della gente del nord, popolo di lavoratori tassati, non allargare Fiumicino come vuole veltroni.
Scritto da Gianmarco il 31/3/2008 alle 18:49
La lega nord ha gestito alitalia contribuendo a portarla all'attuale stato di crisi, sta gestendo sea che porterà alla futura crisi. La classe dirigente del partito del nord è sicuramente tra le più impreparate e protezioniste che si siano mai viste. Non è più sufficiente sbandierare slogan, manifesti razzisti e così via.. La festa anche per i cari leghisti/razzisti è finita, dovrete anche voi cominciare a lavorare.. finalmente. Lazarun !! La fiaccolata è un pesce d'aprile ! W l'Italia
Scritto da Silvio il 1/4/2008 alle 08:08
i leghisti sono penosi..è noto..
Scritto da giovanna il 1/4/2008 alle 16:45
si si hai proprio ragione...ieri ho assistito alla fiaccolata e mi han fatto solo ridere..
Scritto da Giobatta il 2/4/2008 alle 11:48
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