Non pensate a quale partito ma pensate a quale paese.
Partito Democratico   info@partitodemocratico.it
inserito il 2/4/2008 alle 16:33

 

Esistono due enormi carenze della presidenza provinciale uscente di Marco Reguzzoni che da sole giustificano tutte le critiche che gli vengono attribuite, più ancora del fatto che preferisce una poltrona sicura a Roma Ladrona piuttosto che risolvere i problemi reali della Provincia di Varese.
Esse sono il Piano Provinciale dei Rifiuti ed il Piano provinciale dei Trasporti.
Si faccia attenzione: la critica in questi casi, stante anche la situazione politica e di campagna elettorale in corso, rischia di sembrare finalizzata a questa situazione. Non lo è, invece, e non lo vuole essere in quanto su questi temi ho già presentato le mie idee nel passato ed ancora meglio presenterò le mie ipotesi di soluzione, che sono parte di quanto anche Mario Aspesi sta cercando di far capire ai cittadini della provincia in merito a queste problematiche.
Partiamo dal piano rifiuti: la Lega, più di 10 anni or sono, presentò un piano che prevedeva due termovalorizzatori per la provincia, il primo, quello storico del Consorzio ACCAM di Busto Arsizio e tuttora l’unico esistente e funzionante in provincia di Varese, il secondo da trovarsi nel bacino Nord, e qualche anno fa identificato presso Castiglione Olona.
Ma fino ad oggi di questo secondo inceneritore non vi è traccia.
In realtà, non vi è mai stata la volontà politica di trovare l’area e realizzare questo secondo termovalizzatore, causa i molteplici NO che si sono levati su questo tema. Anche a Busto la situazione è però fluida, ed entro il 2019 il termovalorizzatore di Borsano dovrà essere chiuso.
Varese è una provincia che ha storicamente sacrificato il suo Sud ad un indirizzo industriale e di forte consumo di territorio, anche in veste di discarica: Gorla Minore, Gerenzano, Mozzate, costituiscono il confine di un territorio attraverso i suoi rifiuti.
Indirizzo che la Lega non ha saputo né controllare, né gestire, perché non ne ha le capacità.
Chi governa solo sulla base delle spinte populiste e le asseconda con slogan ormai logori, ma senza riuscire a creare vere situazioni di sviluppo, raccoglie consenso ma non crea valore. E’ questo il limite del pensiero leghista, sempre teso a cavalcare la tigre localistica e dei piccoli interessi, ma privo di contenuti propositivi e veramente politici, che a livello nazionale hanno prodotto i casi di leggi inique a livello pensionistico (Maroni), discriminanti in termini di immigrazione (Bossi-Fini) ed il famoso Porcellum di Calderoli che è la prima vera ragione dell’attuale crisi politica.
Non va meglio con la questione dei Trasporti Pubblici: eppure la mobilità è al primo posto nella percezione delle urgenze dei cittadini della provincia.
In questi anni non è stato sviluppato quel piano Trasporti che avrebbe dovuto fornire la dorsale sulla quale attestare una razionalizzazione del trasporto provinciale ed intercomunale, una sorta di “mappa dei percorsi primari” che lungo la provincia definisca il legame intermodale che permetta di sfruttare al meglio le possibilità di trasporto privato rispetto all’integrazione tra gomma (bus di città e di breve-medio raggio) e ferro (treni di Trenitalia e LeNord).
Mancando una linea guida, un opportuno indirizzo, non si riesce a sviluppare un’azione di governo del territorio e di coordinamento delle risorse, ricaricando di costi le amministrazioni comunali che sono dotate di mezzi pubblici propri, ma che con difficoltà riescono ad interagire con altre aziende di trasporto intercomunali.
Rivedere questi punti alla luce della proposta di programma di Aspesi permette di capire meglio a cosa si riferisca il nostro Candidato Presidente, in particolare parlando di “Priorità del ciclo integrato dell’acqua e del piano rifiuti” (punti 1 e 5 del programma) e del “Miglioramento dei servizi pubblici per pendolari e frontalieri” (punto 2). Di riflesso, quasi tutto il programma è indirizzato da queste politiche essenziali per stabilire delle basi di sviluppo del territorio e delle sue persone, in termini di lavoro, sicurezza e sanità.
Se possibile, cercate di pensare a quanto vi accade intorno e quanto vorreste accadesse.
Se riuscite a farlo, vedreste molta parte di queste aspirazioni presenti nel programma di Aspesi: allora perché non votarlo? Chi c’era prima ha già fallito!
                                                                                           Alessandro Berteotti
 
 
 
 
Commenti dei lettori: 1 commento -
Letto cosi' potrebbe anche sembrare vero, peccato pero' che dietro atutto questo ci siano state le proteste non della gente ma dei famosi verdi, che piu che verdi tutti sappiamo tendono fortemente al rosso. Ecco perchè è utile, e lo consiglio a tutti i cittadini di buon senso, votare sia per la Provincia che per le Camere il centro destra. Se non altro non ci saranno piu' scusanti di resistenze trasversali dovute ad altri poteri, se i risultati saranno negativi, la prossima volta voteremo SX.
Scritto da Marco Fregonese il 2/4/2008 alle 18:50
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