Non pensate a quale partito ma pensate a quale paese.
Partito Democratico   info@partitodemocratico.it
inserito il 30/8/2008 alle 18:02

 

 

                           

 

Il PD vede con preoccupazione le decisioni del Governo in relazione alla vicenda Alitalia.
Si possono chiaramente individuare delle scelte che danneggeranno i cittadini, le imprese e l’intero sistema lombardo.
Ci sono alcune questioni che meritano di essere evidenziate chiaramente per la loro gravità:
 
-         Si scaricano sui cittadini-contribuenti tutti i costi e i debiti della vecchia compagnia. Socializzare le perdite e privatizzare i profitti in questo modo è inaccettabile. I 300 milioni di prestito dello scorso Aprile sono andati in fumo, senza che vi sia traccia si alcuna responsabilità (il Governo con il suo Decreto annulla ogni addebito agli amministratori)
 
-         Si propone una politica anticoncorrenziale attuata mediante una voluta limitazione delle regole anti-trust. Si protegge la nascita di una esperienza imprenditoriale danneggiando seriamente la capacità di scelta degli italiani. Si passa da uno scenario concorrenziale (Alitalia-Airone con una offerta di 214 rotte con 230 velivoli) a uno monopolistico nazionale privato (con una offerta di 135 rotte con 136 velivoli, il Piano Air France per la sola Alitalia prevedeva 137 velivoli e se consideriamo le somma di Alitalia ed Airone circa 156 rotte). La stessa vocazione esclusivamente nazionale della nuova compagnia non sarà in grado di rispondere alle vere esigenze dei nostri territori e del sistema lombardo.
 
-         Gli esuberi previsti dal nuovo piano saranno più del doppio rispetto al primo progetto Alitalia–AirFrance ( a Marzo si prevedevano 2.150 esuberi, ora circa 6.000). L’ipotesi di ricollocare parte di questi esuberi in altri enti pubblici o di prevedere cassa integrazione e mobilità per 7 anni è una vecchia modalità di affrontare le ristrutturazioni aziendali che speravamo di non dovere più vedere. Il costo ipotizzabile è di circa 700 milioni di euro a fronte dei circa 300 ipotizzabili con la soluzione precedente.
 
 
-         Non si rafforza in modo significativo il ruolo di Malpensa. Al di là di qualche ritocco, non emerge con chiarezza nessun impegno significativo per rafforzare il profilo internazionale dello scalo varesino. L’approccio monopolistico può penalizzare la risalita di Malpensa in corso già negli scorsi mesi ( finora nel 2008 Malpensa ha perso 6 milioni di passeggeri con Alitalia mentre ha guadagnato un milione di passeggeri con le altre compagnie). 
 
-         Il ruolo di Linate rimane un grande punto di domanda per lo sviluppo di un sistema di trasporto aereo integrato che vede in Malpensa l’unico aeroporto con gli standard di qualità internazionali.  
 
-         NON si affronta il tema della liberalizzazione dei diritto di volo che invece costituisce la vera chiave di volta per rafforzare significativamente l’offerta aerea nel nostro paese.
 
-         Lo stesso tema delle liberalizzazioni in generale viene aggirato. Si tende a costruire un monopolio che va dal trasporto aereo, alle concessioni, dalla gestione alla costruzione delle infrastrutture. Con evidenti riflessi sulle tariffe per gli utenti e sulla concorrenza fra le imprese.   
 
Il centrodestra lombardo ha deciso di arrendersi profondendo addirittura dichiarazioni di soddisfazione. Il PD di Varese e della Lombardia preferiscono dire le cose per quello che sono.  
     Stefano Tosi, Segretario provinciale
 
Commenti dei lettori: 1 commento -
Sono completamente d'accordo in più aggiungerei: -col piano Air France lo stato incassava qualcosa che non c'è più (da aggiungersi ai 300 milioni) -i diritti degli obbligazionisto erano totalmente tutelati e gli azionisti incassavano il valore di borsa dele loro azioni, ora quasi sicuramente incasseranno niente salvo l'improbabile riparto dei fondi per i crack provenienti dai conti dormienti
Scritto da Enrico il 30/8/2008 alle 18:51
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