Quest'anno, l'adunanza della Lega a Pontida è apparsa un po' più stanca del solito. Come da venti anni a questa parte, abbiamo sentito inneggiare alla divisione del nostro Paese, al Va' pensiero, ai milioni di militanti pronti a battersi per la secessione del Nord, tuttavia, questa volta, Bossi non ha potuto nascondere la verità: la sua promessa del federalismo è ancora lontana dall'essere mantenuta! Non a caso, ha iniziato il suo intervento precisando che, nonostante la nomina a ministro di Aldo Brancher, l'unico ministro del federalismo rimane lui. Buona parte del popolo leghista comincia ad essere deluso. Certo è che, mentre, a Roma, ministri e sottosegretari leghisti siedono su poltrone importanti, i sacrifici continuano a toccare a giovani, anziani, famiglie, operai, artigiani, piccoli imprenditori. E' innegabile, inoltre, che la manovra finanziaria uccide la possibilità di introdurre il federalismo fiscale e riduce, in maniera drastica, le risorse disponibili agli enti locali. Domani, in Consiglio, discuteremo delle sue ricadute sulla Lombardia. Spero che, dalla nostra Regione, parta un messaggio chiaro al governo per modificare i tagli che colpiscono importanti servizi come il trasporto pubblico locale, i fondi per la non autosufficienza, gli incentivi alle imprese.