Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 25/6/2010 alle 15:03

Martedì, ci sarà un importante Consiglio regionale in cui si farà il punto della situazione su Malpensa, sul sistema degli aeroporti lombardi e su quello del trasporto aereo italiano. E' evidente che l'operazione politico-elettorale fatta da Berlusconi con CAI non sta dando i risultati promessi. Il debito di tre miliardi lasciato ai cittadini italiani con la vicenda Alitalia è destinato a pesare ancora a lungo.La Lombardia deve pensare non solo al suo sistema di aeroporti (che comprende Malpensa, Linate, Orio al Serio e Montichiari) ma anche al sistema di relazioni necessario ad uscire dalla situazione di crisi che ha provocato circa 7000 esuberi, affrontata con gli ammortizzatori sociali. Malpensa deve competere con i principali scali internazionali e non può crescere solo sul low cost. Occorre ragionare sulla qualità del lavoro: su come rendere più stabili rapporti occupazionali che, attualmente, sono troppo precari. Bisogna dare atto della decisione assunta dal Consiglio regionale nell'ottobre 2006 riguardante l'utilizzo della VAS e la definizione di un Piano d'area che comprenda la zona che va da Malpensa al Polo Fieristico di Rho/Pero.  Pertanto, qualsiasi progetto di ampliamento deve essere sottoposto alla Valutazione ambientale strategica ed i dati del traffico attuali spostano in là nel tempo la prospettiva di ulteriori ampliamenti delle piste. In campagna elettorale, Formigoni non esitò a dire: "Portiamo il modello lombardo a Roma". Nei fatti, è accaduto l'esatto contrario e si è deciso tutto nella capitale. La Giunta lombarda è stata clamorosamente bocciata su Malpensa perchè ha "bevuto" tutta la strategia elaborata nei salotti romani.

Commenti dei lettori: 4 commenti -
Negli anni 70-80 andava di moda prendere in giro pesantemente i maoisti chiedendo loro chi era il gatto il "gatto più grosso"! Alla risposta negativa si diceva: il compagno Mao, perché ha la testa a Pekino ed i co......ni in Italia.E' un po' come per Malpensa, le teste vanno tutte a Roma e decidono lasciando i co......ni in Malpensa. Aspettiamo la terza pista sperando di non fare gli errori di progetto (si mormora) fatti, per le due esistenti.
Scritto da penna42 il 25/6/2010 alle 22:10
al nettto delle critiche sul passato (errori di progetto iniziali, errori dell'operazione alitalia-malpensa, vergogna dell'operazione Cai) ora le cose importanti restano le stesse di sempre: - dare qualità e stabilità allo sviluppo di malpensa - dare un limite allo sviluppo, che non sia solo il mercato le sue cose devono andare insieme, come non è facilce dirlo, ma per ora averle tenute distinte non è servito a granchè anche perchè è difficile avere qualità senza aveil territorio 'amico'
Scritto da roberto il 26/6/2010 alle 12:03
Malpensa era e rimane, nostro malgrado, il simbolo del fallimento del Governo più nordista di sempre. Mi chiedo cosa voglia fare oggi la Giunta lombarda per recuperare l'occasione perduta. C'è qualche proposta sul tavolo?
Scritto da Luca il 27/6/2010 alle 16:23
La terza pista come rilancio o la terza pista come specchio per le allodole per oscurare le reali responsabilità del fallimento del più grosso investimento fatto nel nord'italia negli ultimi 20 anni? Da un economista universitaria quale sono propendo per la seconda. 30 milioni di passeggeri già le faceva nel 2007 con 2 piste... costruire una terza per arrivare a quel numero mi sembra solamente spreco di risorse monetarie e ambientali. Rifletteteci bene...
Scritto da Lea il 28/6/2010 alle 11:51
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