Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 5/7/2010 alle 20:16

Oggi Aldo Brancher si è “irrevocabilmente” dimesso dalla carica di Ministro. Lo ha annunciato oggi nell’aula del tribunale di Milano. Nella stessa sede ha anche detto di rinunciare al legittimo impedimento nell’ambito del processo per la scalata alla Antonveneta. Rinuncia, quest’ultima, che risulta singolare dal momento che non avrebbe comunque avuto bisogno del legittimo impedimento, come ha sottolineato il presidente della Repubblica.
La motivazione che ha dato l’ex discusso ministro per le dimissioni è stata: <consentire una rapida conclusione della vicenda che mi riguarda>. Brancher ha poi aggiunto di voler lasciare nel rispetto della famiglia e affinché finiscano le strumentalizzazioni e le speculazioni.
Ma quali strumentalizzazioni? Quali speculazioni?
In primo luogo sottolineo come la nostra osservazione sulla nomina di Brancher si sia dimostrata fondata (ne avevo parlato sul blog il 26 giugno scorso, con il post: “Brancher: un ministro inutile e costoso”). Le reazioni istituzionali hanno vinto su una nomina non giustificabile e questo è un dato di fatto, non una strumentalizzazione della vicenda. Questo significa che quando la pressione popolare e civile è forte si possono modificare le decisioni sbagliate del Governo. Significa che l’opinione pubblica ha riconosciuto come inutile e onerosa una carica di cui, fino a prova contraria, non si conoscevano neppure i reali incarichi.
Speriamo che non si facciano altri pasticci.
Ma la questione non è chiusa. Un fatto come questo richiede risposte. Per esempio che fine faranno le deleghe che erano state date al Ministro? Fino a qualche tempo fa sembravano fondamentali, adesso forse spariranno insieme al mancato ricorso al legittimo impedimento di Brancher.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Sig Tosi, non può dire quali speculazioni! la sinistra ha speculato a piene mani su questo caso e diciamocelo seriamente se voliamo noi essere credibili. non abbiamo vinto! era una storia che sarebbe ed è finita come è nata, c'è stato solo il grande polverone creato a doc. Le deleghe se ci sono e ci sono rientreranno là dove le avevano tolte per creare il ministro..non insistiamo e farci ridere, Bersani è senza idee, Franceschini ride di se stesso, e Lei specula su di una situazine che non c'era
Scritto da Gianni O il 5/7/2010 alle 21:23
Caro Tosi, la tua moderazione nel trattare questo avvenimento, che mette in discussione l’uso personale non più solo delle leggi ma anche delle istituzioni, è davvero lontana anni luce, dalla mia , ma credo anche di tanti, indignazione e preoccupazione per la tenuta democratica del nostro Paese. Personalmente che fine faranno le deleghe dell’ex ministro non me ne importa nulla , tanto sappiamo tutti, finchè a Presidente del consiglio ci sarà Berlusconi quali sono le priorità di questo governo. UCCIDERE LA DEMOCRAZIA. Riforma della giustizia, della scuola, mortificazione del sindacato, attentato alla libertà di stampa sono tutti tentativi di una involuzione antidemocratica. Quello perpetrato con la nomina di questo ministro, non è un pasticcio come lo definisci tu, ma a mio avviso ma un crimine; si sono usate le massime istituzioni del Paese ad “uso” appunto personale con un’arroganza che non ha eguali se non nel passato ventennio fascista. Mi auguro da parte del nostro Partito un’opposizione all’altezza che la serietà del momento impone. Al Partito di Varese un augurio sincero di cambiamento, ascoltando i “maldipancia” della base. Inutile fare gli struzzi, ormai insieme alla pazienza è finita anche la sabbia. Auguri di buon lavoro nell’interesse di tutti, ma soprattutto mi auguro il recupero di quella tensione ideale che i troppi anni di gestione burocratica del Partito, da parte della dirigenza locale ha via via appannato.
Scritto da PD Speranza il 5/7/2010 alle 21:27
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