Mi ricordo con chiarezza il 2 agosto 1980. Stavo andando in vacanza al mare con la tenda, come usava allora molto frequentemente tra i giovani. Fu una notizia scioccante per la dimensione della tragedia e per l'evidente messaggio eversivo che colpiva il nostro Paese. La scelta dell'attuale governo di non partecipare con un ministro al trentennale della strage non mi sembra, pertanto, giustificabile nemmeno con il timore di eventuali contestazioni. Quel terribile attentato, infatti, fu il frutto di una stagione di violenza terrorista che non può e non deve essere dimenticata. Quella di Bologna è, ancora oggi, una ferita  aperta per il nostro Paese perché fu il tentativo più oscuro, avvenuto a cavallo degli anni '70 e '80, di colpire al cuore la nostra democrazia in cui furono assassinate 85 persone e 200 rimasero ferite. E' dovere delle Istituzioni, pertanto, accertare tutta la verità e individuare tutti i responsabili. L'Italia seppe reagire alla strage di Bologna con una grande prova di unità tra le forze democratiche, il popolo e le Istituzioni che trovarono un saldo punto di riferimento nei valori della nostra Costituzione. E' proprio nei valori della Costituzione che, oggi come ieri, affondano le proprie radici la coesione dell'Italia e i diritti e i doveri degli italiani.