Estate, tempo di aumenti e di tasse. Sarà colpa del solleone (quando c'è) - o forse del Governo? - ma i soldi piano piano stanno evaporando nel portafoglio dei cittadini.
Scivolano via silenziosi, senza che se ne parli troppo. Senza far troppo clamore.
Ecco dunque, tra fatti, presentimenti e timori, qualche voce di spesa in fase di lievitazione a cui è necessario ribellarsi.
In primis il casello della nostra autostrada. Mentre altre province bloccano gli aumenti, i varesini stanno continuando a pagare 1.30 euro, cioè 10 centesimi in più rispetto al 30 giugno scorso.
Abbiamo già parlato del timore dei rincari nei servizi pubblici: il prezzo del biglietto di autobus e treni potrebbe subire un'impennata del 30% a fronte di servizi sempre più scadenti. La proposta è stata avanzata in Commissione (ne ho parlato sul post del 30 luglio, dal titolo “Aumenti del 30%? Vergogna!”).
Si è valutato che il costo di un pieno di benzina è aumentato in un anno del 4,4%.
Incrociamo le dita: il timore è quello che, come ogni anno, pesi di più la bolletta del gas e dell'acqua. Se poi ci mettiamo qualche centesimo di più per il caffè, finisce davvero che di soldi in tasca ne rimarranno pochi.
Di questo passo è difficile prevedere una ripresa dei consumi, un conseguente aumento dei posti di lavoro. E quindi un'uscita dalla crisi.