Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 13/8/2010 alle 19:04

Questa mattina, aderendo per il secondo anno all'iniziativa “Ferragosto in carcere” promossa dai Radicali, mi sono recato nel penitenziario di Busto Arsizio per verificare le condizioni dei detenuti, del personale e della struttura. In totale, sul territorio nazionale, saranno ispezionati 216 istituti penitenziari. Tra questi, sicuramente, il carcere di Busto Arsizio non è tra i peggiori, né tra i più popolosi. Vi si svolgono numerose attività formative e di riabilitazione e ci sono programmi finalizzati ad imparare a svolgere una professione, come il corso di pasticceria che porterà ad iniziare un'attività produttiva in autunno. I detenuti lavoranti sono 102.
Come in tutta Italia, anche nel penitenziario di Busto Arsizio ci sono problemi di sovraffollamento: in totale i detenuti sono 413, contro una capienza tollerata 297 (alla fine di giugno il numero era salito a 450). I detenuti con condanna definitiva sono 171, quelli in inattesa di giudizio 242.
Servirebbe più personale: gli agenti di polizia previsti sono 283,ma quelli in servizio sono 205.
Significativa la percentuale di stranieri che può essere ricondotta alla presenza dell'aeroporto di Malpensa: sono 262 (il 63,4%), divisi in 40 diverse nazionalità. Inoltre, a rendere più difficile la convivenza e la gestione delle attività, ci sono anche 100 tossicodipendenti e 54 detenuti con patologie psichiatriche.
L'edificio del penitenziario non ha grossi problemi, ma necessità di interventi di manutenzione.
Già lo scorso anno, nell'ambito della medesima iniziativa, ero stato nella Casa Circondariale dei Miogni di Varese. Questa mattina, entrando nel carcere di Busto, ho provato le stesse sensazioni. Il rumore dei cancelli che si chiudono dietro di te. Il bianco dei muri. La percezione di entrare in un universo immobile, dove gli orologi girano lentamente. Sta a noi che siamo fuori fare “girare le cose” più velocemente, in modo da migliorare le condizioni dei penitenziari e dare un corso più veloce ed efficiente alla giustizia.

Categoria: Malpensa
Commenti dei lettori: 9 commenti -
Quando con alcuni consiglieri provinciali sono stata alla casa circondariale di Busto, mesi fa, ho visto, pur tra le diffiicltà, una attenzione alle persone da parte del direttore e di sua moglie, entrambi impiegati presso quella struttura, e di alcuni volontari. Alla festa della Schiranna, con molta probabilità l'ultimo fine settimana di agosto (in base a impegni dei relatori) parleremo della riabilitazione e della rinascita della persona dentro il carcere.
Scritto da Luisa Oprandi il 13/8/2010 alle 20:00
Le belle sfilate nelle carceri si fanno sempre in estate bisogna avere visibilità, ma in inverno chi ci va nelle carceri? Tante belle parole, tanta solidarietà pelosa. Chi di Voi c'è mai stato e non solo per una visita? Tante belle parole!! Bisogna provare ha starci un mese, un anno, poi vedrete se la solidarietà serve, Ha un fico secco!!!
Scritto da Tito il 14/8/2010 alle 10:17
Come consigliere ci sono sta ormai diverse volte, almeno una volta l'anno. Non è certo uno dei carceri peggiori, anzi! prodice anche un proprio giornalino, in diverse lingue, ben fatto. Però necessita di una serie di interventi che migliorerebbero e la vita dei reclusi,e quella delle guaredie e dell'altro personale. Una riflessione su cosa si può fare per velocizzare gli interventi della politica sarebbe interessante. Condivido la sensazione di Stefano: quando lasci i tuoi ogetti personali
Scritto da Erica D'Adda il 14/8/2010 alle 10:35
e ti si chiudono i cancell ialle spalle, c'è un senso di vuoto, come quello chea volt si prova in aereo, e viene spontaneo pensare. beh, iop erò poi esco fra qualche ora. E' un'esperienza che cambia la percezione della realtà, nel senso che viviamo in mondi diversi, che vanno rimessi in collegamento e in comuncazione fra loro.
Scritto da Erica D'Adda il 14/8/2010 alle 10:37
Bravo Stefano, mentre stiamo pensando a divertirci per ferragosto è bello sapere che qualcuno pensa a chi è meno fortunato e passerà ferragosto rinchiuso in una cella.
Scritto da mario il 14/8/2010 alle 10:40
Stefano, grazie innanzitutto per esserci stato nel carcere di Busto e grazie per aver rappresentato anche me. Non mi capita spesso di sentirmi ben rappresentato dai vertici del partito in questo momento di crisi politica ed economica, ma dal tuo gesto mi sento rappresentato, anche per la sobrietà con cui mi pare si sia svolta la visita. Grazie anche per il report, attento, completo, freddo nell’elencazione delle cifre, quanto sensibile e delicato nel descrivere il clima complessivo del carcere e responsabile nel concludere che: tocca “ a chi è fuori” e quindi alla politica, far girare le cose con più velocità. Io aggiungo: “farle girare più velocemente” soprattutto per quei 242 in attesa di giudizio, per i 262 stranieri, i 100 tossicodipendenti, i 54 con disturbi mentali e…per quei 205 agenti di polizia costretti a fare anche il lavoro degli 80 che mancano. Ma per questo serve un Premier che non pensi a risolvere solo i suoi problemi di giustizia !
Scritto da Giovanniderosa il 14/8/2010 alle 15:42
In questo difficile periodo di crisi economica, anche la Regione Lombardia è stata costretta ad operare “tagli” nei cosiddetti “progetti di inclusione sociale”. Non crede possa essere utile verificare le iniziative e le risorse finanziarie destinate alla legge regionale n. 8/2005 (di tutela delle persone detenute)? Come ben saprà, ogni anno la Giunta Regionale ha il compito di approvare una relazione (prevista proprio da tale legge) al Consiglio Regionale sullo stato delle iniziative destinate
Scritto da Mafalda il 14/8/2010 alle 20:04
destinate alla popolazione carceraria, permettendo così ai consiglieri di valutare l’efficacia delle politiche regionali in materia, con particolare riguardo allo stato delle carceri lombarde (infrastrutture, affollamento), tipologia di reato, salute dei carcerati, loro provenienza e problematiche legate al loro reinserimento nel mondo del lavoro. Come Lei ben scrive “sta a noi che siamo fuori fare ‘girare le cose’ più velocemente, in modo da migliorare le condizioni dei penitenziari".
Scritto da Mafalda il 14/8/2010 alle 20:07
Quindi, considerato il Suo interesse per la problematica, immagino possa per Lei costituire uno spunto interessante (pur non appartenendo alla III Commissione) verificare, in concreto, quale futuro abbia deciso di riservare la Regione Lombardia ai detenuti nelle carceri lombarde.
Scritto da Mafalda il 14/8/2010 alle 20:08
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