Oggi l’assessore ai trasporti Raffaele Cattaneo ha detto che, se i tagli saranno confermati così come vuole la manovra economica, per stare nei costi si dovrà applicare un “mix” tra la riduzione di servizi e l’aumento delle tariffe. Lo stesso assessore ha definito devastante l’impatto che potrebbe avere una misura di questo tipo, precisando anche che si sta impegnando in azione di pressing con il governo per evitare che tale situazione si verifichi. Bene, ma se ciò non accadrà? Se l’assessore si troverà a dover applicare il magico mix (meno corse, prezzi alti), che ne sarà dei pendolari che ogni giorno prendono il treno per andare al lavoro? Lo scenario è davvero fosco e tragico. Ma dopo il “magico mix” l’assessore trova un’altra espressione, più criptica, per dipanare la tensione: <il mondo non finisce con la manovra economica, quello che il governo ha tolto con la destra potrebbe restituirlo con la sinistra>.
Sarebbe interessante capirne qualcosa di più. Quelli che si vedono all’orizzonte, infatti, sono solo tagli. Tagli che potrebbero incidere sui traguardi che vorrebbero raggiungere Trenitalia e le Nord che, proprio oggi, hanno presentato il servizio per i passeggeri MyLink e che si sono dette dubbiose sul futuro.
L’assessore ha anche detto che il collegamento Varese-Centrale senza cambi non è una priorità. Invece di accusare il Pd di cavalcare l’idea attribuendosi il merito di aver creato il “passantino”, io suggerirei all’assessore di interpellare i pendolari prima di decidere quelle che sono le priorità. Noi del Pd saremo anche “poco ferrovieri”, ma nell’ascoltare la gente prima di parlare siamo molto democratici.