Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 19/10/2010 alle 17:53

Ciclicamente si torna a discutere sulla costruzione di una nuova centrale nucleare in Lombardia. La proposta è stata rilanciata dal ministro Paolo Romani a margine di un convengo a Milano.
È innegabile che in Lombardia ci sia richiesta di energia. Siamo una delle regioni più industrializzate ed “energivore” d’Italia oltre che una delle più popolose.
Ma la nostra regione é sostanzialmente autosufficiente per quanto riguarda la potenza istallata, aumentata fra l'altro del venti per cento dal 2000. E' giusto ricordare inoltre che con l'utilizzo dell'idroelettrico diamo anche un forte contributo alla "rinnovabile".
E' vero che parte dell'enegia viene acquistata all'estero, per la ricerca dei prezzi più bassi sulla ' borsa elettrica'. Anche con una centrale nucleare in Lombardia questi acqusti rimarrebbero data l'impossibilità di competere sul costo con un solo impianto.
Per questo é meglio seguire altre strade come il risparmio energetico, le pompe calore, il rafforzamento dell'idroelettrico e di altre fonti rinnovabili. E' indubbio inoltre che sia obbligatorio tenere in considerazione il risultato del referendum del 1987, con il quale gli italiani hanno detto “no al nucleare”.
Solo un'altra decisione popolare in merito può cambiare la scelta fatta.
Oggi Filippo Penati ha scritto al presidente dell’assemblea lombarda Davide Boni per chiedere la convocazione di un consiglio regionale straordinario. Condivido questa necessità di confronto. Non si può sempre improvvisare gli indirizzi fondamentali di programma, con un ministro appena nominato che nemmeno si confronta con la Regione più grande del Paese.
La costruzione di una centrale nucleare è costosa e richiede tempo, anche la sua gestione e lo smaltimento delle scorie sono molto onerose e difficili.
Senza dimenticare che la materia prima necessaria per la fissione nucleare, comunque, andrebbe comprata dall’estero. Non si risolverebbe quindi il problema delle forniture e della forte dipendenza dall’estero che ci rende particolarmente vulnerabili .
Meglio quindi seguire l'attività di ricerca ed ora investire sul rinnovabile.

Categoria: Lombardia, Persone
Commenti dei lettori: 2 commenti -
"Colpo Grosso" , dell'appena ministro nominato, il nucleare. Le fonti rinnovabil no! E' facile governare in questo modo, infatti con lo scudo poi ci si protegge e al popolo le scorie eppure siamo il paese del sole.
Scritto da Paolo il 19/10/2010 alle 20:34
Sarebbe utile capire quali sono i veri interessi economici che stanno dietro a questa rinnovata volontà di rientrare nel nucleare. Sembra proprio che ve ne siano di nascosti, perché quelli sotto gli occhi di tutti sono decisamente inconsistenti. Inoltre, utilizzare una tecnologia che sta dando cattivi frutti a chi l'ha già comprata (ancora in via di realizzazione) sembra proprio una scelta miope. Mettere in mano gingilli così pericolosi a questi amministratori da barzelletta sarebbe un suicidio.
Scritto da Pietro Cattaneo il 20/10/2010 alle 10:42
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