Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 31/3/2011 alle 17:17

In Lombardia, nel 2009, sono arrivati 29.456.808 turisti, con una permanenza media di 2,79 giorni. Nello stesso anno, in Italia, i turisti sono stati 370.762.377. Questi numeri dimostrano che il turismo è un elemento fondamentale della nostra economia, sul quale bisogna investire.
Peccato che, certe volte, il sistema inciampi e non riesca a fornire i servizi più semplici. Vi racconto cosa intendo con due aneddoti.
Mercoledì mi trovavo a Roma. Al termine della giornata mi sono recato alla stazione Termini per prendere il treno diretto all’aeroporto di Fiumicino. Lì ho visto un ferroviere che tentava, alzando il tono della voce, di far capire a due studenti asiatici che il costo del biglietto era 15 euro e che il binario era il numero 23. Le facce dei due studenti erano davvero smarrite: si aspettavano una traduzione in inglese e invece si trovavano nell’imbarazzante situazione di dover ascoltare le stesse parole incomprensibili urlate sempre più forte. Una scena stile Totò che faceva sorridere i tanti che passavano di lì. E’ mai possibile che in una stazione grande e frequentata come quella di Roma non ci sia un ferroviere che parla inglese?
Secondo aneddoto. Arrivato in aeroporto la batteria del telefonino mi ha abbandonato. Per scongiurare questa evenienza mi ero premurato di portare con me il caricatore. Pensavo fosse sufficiente a risolvere il problema, ma mi sbagliavo. Non esisteva una presa in aeroporto. Le hostess mi hanno detto di provare a caricarlo in bagno o vicino agli imbarchi. Peccato che nelle toilette non c'era traccia di prese di corrente e neppure ai gate, per cui l’operazione non è andata a buon fine.
Robe da matti.
 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Incredibile! Estremamente chiaro il tuo post. Molto spesso si sente dire dalla gente che se in Italia, così straordinariamente ricca di turismo, con un impareggiabile patrimonio artistico e culturale, amministrassero per ipotesi e per puro esempio proprio i Giapponesi, saremmo i primi della classe. Sarà vero, Stefano?
Scritto da Carlo A. il 31/3/2011 alle 20:45
Molto emblematico il titolo stesso del tuo interessante post. Ci si perde proprio (anche?) nelle cose minime ma tanto indispensabili e scontate in qualsiasi altra parte del mondo! Eppure, come sempre, l'efficienza, che è vicinanza, attenzione e rispetto ai cittadini dimostra la credibilità dei grandi programmi e dei grandi proclami. Altrimenti son tutti... capitomboli, per via appunto di questi ostacoli che fanno inciampare di brutto.
Scritto da Luigi B. il 1/4/2011 alle 16:27
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