In queste ore a Firenze il Pd sta discutendo di federalismo.
L'incontro dal titolo “Innovare il Paese, l'Italia intera. Le nostre idee per il federalismo” vede coinvolti il segretario Pierluigi Bersani, i presidenti di Toscana e Emilia-Romagna Enrico Rossi e Vasco Errani, il sindaco di Torino Piero Fassino, il sindaco di Firenze Renzi e tanti altri. Il “nostro” federalismo prende le distanze da quello del Governo e della Lega, che sembra basato su centralismo e confusione. Sono sbagliati, infatti, i decreti sul federalismo a cui si aggiunge la manovra appena approvata che ricade in maniera pesantissima sugli enti locali e che colpisce i servizi per i cittadini. Il federalismo va fatto, ma con responsabilità e valore aggiunto. Bisogna fare il 'tagliando' sulla normativa approvata, in modo da modificare il centralismo in corso.
Il gruppo dirigente e amministrativo (mi riferisco agli interventi di Bersani, Errani, Fassino, Emiliano) ha sottolineato la necessità di imprimere una nuova marcia all'autonomia delle regioni e degli enti locali. Stiamo spingendo per rivedere la manovra, per definire la carta delle autonomie evitando sovrapposizione di competenze. Il federalismo fiscale, contrariamente a quanto sta avvenendo, deve fare in modo di non aumentare la pressione fiscale e tariffaria. All'incontro sono stati lanciati messaggi per rivedere le province e le regioni stesse.
Un vero cantiere in corso per le nuove autonomie.