Il Governo ha adottato una manovra pesante. E questo dopo aver passato anni a dire che la situazione era tranquilla, che saremmo usciti dalla crisi senza sforzo. Ma era un castello costruito sulla sabbia, destinato a sgretolarsi, a mostrare la sua assenza di fondamenta.
Ormai non si parla di altro, forse in ritardo dopo tanto tempo passato a raccontare frottole. Si capisce come questa sia una manovra difficile da sostenere, il cui peso si ripercuote sui cittadini per l’aumento delle tasse e per il peggioramento dei servizi. Una manovra che tocca il risparmio, le pensioni, la sanità, i pilastri fondamentali su cui si basa il nostro benessere. Una manovra che va a indebolire le famiglie, riducendo il loro potere d’acquisto e va ad aumentare il costo dei trasporti e della sanità.
Agire in questo modo significa indebolire un Paese che soffre per la mancata crescita e la perdita e la precarizzazione dei posti di lavoro.
Anche la tempistica lascia a desiderare. Mi riferisco al ritardo con cui il Governo si è accorto di quanto stava accadendo sugli scenari politici e economici, fino ad arrivare ad una risposta insufficiente. E’ evidente che questa manovra rappresenta un segnale del fallimento del Governo di questi anni e motiva un ricambio politico, ormai necessario.
Berlusconi e Bossi non si possono nascondere, come stanno cercando di fare.
L’Italia merita di avere fondamenta solide su cui crescere.