Ieri, in Consiglio Regionale, abbiamo discusso l’assestamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011/2013. Il lavoro, in particolare quello giovanile, resta tutt’ora la priorità. In Italia sono senza lavoro un giovane su tre e la Lombardia detiene il primato per la diffusione di varie tipologie contrattuali a termine, spesso a fronte di precarietà, soprattutto giovanile. Anche se ci sono stati timidi segnali di ripresa nel sistema produttivo lombardo, la disoccupazione al termine del 2010 si è attestata al 5,1%, il tasso di occupazione è sceso al 65%, il settore industriale ha perso il 5,1% e quello edile è sceso del 7,7%. Il restringimento della base occupazionale ha colpito in modo particolare la componente femminile, con un calo del 3,2% rispetto allo 0,4% di quello maschile.
Il Consiglio Regionale ha approvato una proposta del PD di cui sono stato primo firmatario che indica le priorità di intervento nei prossimi mesi:
- sviluppare confronti con le parti sociali per definire iniziative volte a applicare la contrattazione di secondo livello su temi inerenti il welfare integrativo e per riconoscere i benefici dall’aumentata competitività delle imprese;
- creare opportunità occupazionali per le fasce deboli (giovani, immigrati, donne e over 50);
- agevolare la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, in particolare di giovani e donne;
- definire iniziative sui versanti degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro (riqualificazione professionale e ricollocazione dei lavoratori) che agiscano sulle situazioni di crisi o di ristrutturazione, concordando strumenti operativi e mirati al sostegno dell’occupazione e della vocazione manifatturiere della Lombardia;
- conservare il rapporto di lavoro incentivando i contratti di solidarietà;
- sperimentare percorsi di flessibilità positive sul versante della conciliazione lavoro-famiglia, per la salvaguardia dell’occupazione femminile, favorendo nuove intese riguardanti il part-time e tutelando maggiormente le lavoratrici madri;
- applicare la delibera del Consiglio Regionale del 20 dicembre 2006 (la numero 0301) tesa a istituire un fondo regionale riguardante la previdenza complementare per quelle tipologie di contratti di lavoro non standard, ovvero non coperte da norme contrattuali definite fra parti sociali ai vari livelli.