Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 20/8/2011 alle 17:17

Guardo il termometro in salita verso i 40 gradi e mi chiedo «mi piace o non mi piace?». E così penso a Facebook e a quella funzione che ci compare sotto ogni stato, post e foto. Quel tasto che ci chiede incessantemente di dichiarare se «ci piace» quello che i nostri amici hanno scritto. Filosofi contemporanei hanno già tradotto questa «mania» di dichiarare i gusti e le preferenze come una modalità di esprimersi e di sentire di questi anni. Una rivincita del gusto contro altri sensi, «un comportamento individuale che privilegia la visione estetica».
A me tutto sommato questo gran caldo «mi piace». Bello avere un po' di tempo per stare in casa a guardare la città evaporare e a perdersi nelle letture. Ho appena concluso la lettura di tre libri interessanti che compongono uno stimolante mosaico: «Facebook la storia» di David Kirkpatric, in cui si parla di Mark Zuckerberg e della crescita del più popolare dei social network, «La malattia dell’Occidente» di Marco Panara che affronta il cambiamento del lavoro e dell’economia , «San Francisco Milano» di Federico Rampini che descrive la più dinamica area di cambiamento tecnologico e sociale. I tre libri forniscono un'interessante chiave di lettura per interpretare gli anni che stiamo vivendo. In tutti è presente la riflessione su come Internet costruisca una comunità a cui non basta più l’aggettivo «virtuale». Del resto, persino il Papa Benedetto XVI non ne ha fatto mistero: anche il Vangelo ormai è arrivato ai tempi di Facebook. Così come la politica, la cultura, la musica e le chiacchiere sul tempo. Piaccia o non piaccia.

Categoria: Idee e proposte
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