Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 23/9/2011 alle 17:40

Questa mattina sono stato a Ville Ponti per la riunione di pubblico accertamento del miele varesino. Si tratta di uno dei passaggi necessari per arrivare alla registrazione del prodotto nella categoria dop (denominazione di origine protetta). Tra salami, bresaola, cotechino, gorgonzola, grana padano, olio, mele e pere, in Lombardia, ci sono ben 15 dop. A Varese già abbiamo la formaggella del luinese. Se l’iter va a buon fine come si spera, presto avremo anche il miele. Si dedicano alla sua produzione circa 70 produttori full-time e molte centinaia di hobbisti. Per rendersi conto dell’ampiezza del settore si può considerare che sono ben 450 i soci iscritti all’associazione produttori apistici della Provincia di Varese. Persone infaticabili, proprio come le api.
Il nostro miele, detto di “acacia”, si ottiene dalle robinie, che ricoprono il 33% della superficie boschiva della nostra provincia. Che il polline sia di pregio è dimostrato dai tanti apicoltori nomadi che arrivano da altre provincie per portare qui gli sciami al pascolo.
La produzione del miele è quindi una caratteristica che valorizza il nostro territorio. Di riflesso, sostenere la produzione del miele significa salvaguardare l’ambiente. Le api, infatti, sono molto sensibili alle alterazioni dell’ambiente e basta un nulla per farle ammalare.
Dulcis in fondo, il miele usato al posto dello zucchero favorisce il benessere dei denti. Facciamo tutti il tifo affinché divenga davvero dop!
 

Categoria: Persone, Lombardia
Commenti dei lettori: -
Archivi:
Ultimi post:
(27/12/2012 - 18:18)
(14/12/2012 - 17:23)
(12/12/2012 - 20:37)
(10/12/2012 - 17:27)
(4/12/2012 - 16:30)
(1/12/2012 - 16:41)
(30/11/2012 - 15:26)
(29/11/2012 - 15:00)
(26/11/2012 - 14:47)
Links: