Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 26/10/2011 alle 20:10

Le immagini dell’alluvione che ha messo in ginocchio la Liguria sono spaventose e denunciano un aspetto sconcertante, quello della fragilità del nostro territorio. Roma, Napoli, la Liguria, la Toscana. Da sud a nord. Da nord a sud. Ovunque la stessa situazione.
In Liguria, cinquecento millimetri di pioggia in poche ore hanno fatto straripare fiumi e torrenti. Frane e smottamenti hanno spazzato via ponti e strade, provocando danni incalcolabili. Un bilancio provvisorio parla di ben 9 vittime, di cui due anche ad Aulla in provincia di Massa Carrara. Difficili le operazioni di soccorso e con il passare del tempo cresce l'ansia per i dispersi.
La solidarietà verso la popolazione colpita deve essere fortissima.
Inoltre dobbiamo impegnarci perché queste tragedie possano essere evitate con la gestione del territorio. E’ vero che qualcosa è cambiato: siamo passati da precipitazioni che avevano una portata di 40-60 millilitri all’ora ad acquazzoni tropicali che scaricano tra i 90 e i 200 millilitri in un’ora. Ma serve più manutenzione dei fiumi e dei boschi e un programma di interventi per la prevenzione dei dissesti idrogeologici in queste nuove condizioni di rischio.
 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Si chiama cambiamento climatico. Si chiama inefficienza e arroganza della Politica. La Liguria è la regione più studiata per quando concerne l'idrologia, tutti i modelli di simulazione delle piene sono basati su analisi condotte in Liguria eppure... Proposta: tassazione delle rendite finanziarie e proventi da dedicare agli interventi di messa in sicurezza del territorio! Sono 30 anni che si conosce il problema ma si agisce solo DOPO l'evento!
Scritto da Federico Antognazza il 27/10/2011 alle 12:42
Lodevole impegno, il suo, a prevenire i dissesti. Peccato che,come quello di tanti altri illustri, arrivi il giorno dopo e non il giorno prima. Più confusa è la sua volontà di "gestire" il territorio. Gestire lo "gestiscono" tutti, il povero territorio. Dipende come. C'è la gestione dei saccheggia-tori, quella dei saggi, e quella di chi, nell'ansia di sentirsi un vero "riformista" ed essere finalmente accettato, si è adeguato per anni e fa l'alunno modello nel chiedere strade e svincoli.
Scritto da Michele Zazzeroni il 27/10/2011 alle 15:33
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