Sentire che Genova si trova ancora sotto la furia del maltempo fa rimanere davvero senza parole.
A pochi giorni dal violento nubifragio che ha distrutto le Cinque Terre, i liguri si trovano ancora a dover fronteggiare l’emergenza.
In pericolo questa volta non ci sono gli abitanti dei paesini sulle montagne, ma quelli del capoluogo, su cui si sono rovesciati oltre 400 millimetri di pioggia. Le zone più colpite sono quelle del centro e del levante genovese. Il Bisagno e i suoi torrenti sono esondati. Il torrente Ferreggiano ha travolto automobili e edicole. Il bilancio è di almeno quattro morti e altrettanti dispersi.
Una donna è deceduta schiacciata dalle automobili mentre un bambino è stato ritrovato morto. Nel frattempo la protezione civile continua a ripetere ai cittadini di salire sui tetti più alti delle case.
Solidarietà alle famiglie delle vittime, ma anche tanta preoccupazione. Bisogna ripensare la mappa del rischio e fare in modo che eventi del genere non si ripetano più. Sotto accusa la fragilità  del territorio e la scarsa consapevolezza delle zone a rischio. Vanno aggiornati i metodi di valutazione e di prevenzione.