Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 2/12/2011 alle 15:09

I risultati dell’analisi presentata ieri all’osservatorio economico della camera di commercio di Varese ribadiscono l’emergenza lavoro per i giovani.
Ormai siamo in una situazione di enorme criticità e occorrono misure nuove e incisive.
Il tasso di attività tra le ragazze e i ragazzi compresi tra i 15 e i 29 anni residenti in provincia di Varese è del 42,3% (nel 2004 era del 60%). Sono circa 22mila i Neet varesini, acronimo inglese che significa Not in Employment, Education and Training. Ovvero giovani che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in un percorso di tirocinio.
Tra disoccupazione, crisi, discordanza tra percorsi formativi e scolastici, stiamo perdendo una generazione, cosa che lascia ben poche speranze per una ripresa economica futura. Di questo – come abbiamo avuto modo di ribadire - il governo Berlusconi ha grosse responsabilità.
Adesso, però, sono prioritarie misure che possono favorire gli inserimenti lavorativi. Un esempio? Bisogna insistere sull’apprendistato professionalizzante, che può permettere di entrare mondo del lavoro con un percorso formativo volto a ottenere un contratto a tempo indeterminato.
Il problema della mancanza di lavoro, però, non interessa solo i giovani. Nei primi nove mesi del 2011 il ricorso alla cassa integrazione ha riguardato il 2,9% dell’occupazione dipendente varesina (a fronte dell’1,7% di quella lombarda). I lavoratori in mobilità sono 8.726 unità, se non si interviene presto saranno disoccupati.
 

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