Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 24/2/2012 alle 16:57

Ho saputo che domani alla sfilata del Carnevale Bosino di Varese parteciperà anche un carro allegorico sul tema del trasporto pubblico.
Sarà a forma di treno. Non sarà trainato da un trattore, ma sarà spinto da una decina di volontari con la forza delle loro braccia. Al carro si unirà un gruppo mascherato: tutti i membri saranno travestiti da pendolari. Le “maschere”, che altro non sono che le persone che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici, porteranno in piazza il lato “tragicomico” della loro quotidianità.
L’idea è del circolo di Bobbiate che ha fatto anche uno scherzoso appello a mezzo stampa: “cerchiamo pendolari veri per unirsi alla nostra causa”. Ci saranno anche manifesti e striscioni.
Questo carro mi ha colpito perché rappresenta quello che nel senso comune è diventato il trasporto pubblico. Qualcosa di lento. Che richiede fatica. Qualcosa su cui ridere per non piangere.
L’ironia è un modo vincente per portare attenzione sui problemi di tutti i giorni. Il fatto che un treno diventi un carro allegorico significa che le condizioni di viaggio dei pendolari sono reputate universalmente carenti.
Nello stesso momento il carro rappresenta anche l'affetto per un mezzo di trasporto che non si vorrebbe disastrato.
Prevale, anche nello scherzo, la voglia di far funzionare il servizio.
L'attenzione, la provocazione testimoniano quanto il treno rappresenti una metafora.
L'Italia funzionerà quando funzioneranno le ferrovie.
Anche un carro aiuta a vincere questa sfida.
 

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