Oggi è il giorno della Liberazione. Come ogni anno questa mattina ho partecipato alla cerimonia organizzata a Varese e, alle 11, sono andato al Circolo di Giubiano, il rione dove vivo, per la consueta festa. Nel pomeriggio, alle 19, sarò al Circolo di Cardano al Campo.
Il Venticinque aprile è una data importante, che ricorda la conquista della libertà in Italia e la fine del ventennio fascista. Una data che deve farci riflettere: se la dittatura di Mussolini si affermò fu per la divisione delle forze democratiche e per l’incapacità di affrontare la crisi economica post bellica.
Quest’anno la ricorrenza cade in un momento molto delicato. Abbiamo una situazione economica difficile e un governo di tecnici non eletti dai cittadini. Nel mentre, complici processi e scandali, cresce la disaffezione per la politica.
Il presidente Giorgio Napolitano, nel suo discorso, ha rimarcato che “Occorre impegnarsi perché dove si è creato del marcio venga estirpato, perché i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità nuova di proposta e di governo”. Mi sembra un appello molto importante.
I prossimi mesi devono servire per dare un nuovo profilo politico al nostro Paese: tutti dobbiamo lavorare per questo obiettivo.